Svizzera: presto referendum per tagliare i finanziamenti all’aborto

http://www.mamma.ch/uploads/pics/1001_banner_initiative_i.jpgIl popolo svizzero sarà presto chiamato al voto per pronunciarsi sui costi dell’interruzione volontaria di gravidanza. È infatti riuscita l’iniziativa popolare Il finanziamento dell’aborto è una questione privata portata avanti da una coalizione pro-life elvetica che chiede “lo stralcio del finanziamento dell’aborto dal catalogo delle prestazioni dell’assicurazione malattie obbligatoria”.

Non essendo la gravidanza una malattia né tantomeno l’aborto una cura, sul sito dell’iniziativa, viene chiesta l’eliminazione di questo dall’assicurazione di base obbligatoria, in nome anche della tanto cara libertà individuale. La stessa che permette la molto discutibile depenalizzazione del suicidio e che sarebbe piuttosto ipocrita nell’obbligare a finanziare le interruzioni volontarie di gravidanza altrui.

In Italia, allo stato attuale, l’aborto è offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi totalmente a carico dei contribuenti.

Nicola Z.

24 commenti a Svizzera: presto referendum per tagliare i finanziamenti all’aborto

  • Jack ha detto:

    Anche in Svizzera? Impossibile dai…

  • a-ateo ha detto:

    Da copiare in Italia, e velocemente.
    E’ ineccepibile: la gravidanza non è una malattia, e l’aborto non è una cura.
    L’aborto spesso somiglia a un lusso
    Uno studioso diceva, in Inghilterra una intera generazione è transitata, via aborto, come rifiuti speciali.
    Prima che tolgano il riscatto del servizio militare e degli anni di laurea….

  • Hugo ha detto:

    “In Italia, allo stato attuale, l’aborto è offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi totalmente a carico dei contribuenti”…quindi anche da chi è contro l’aborto.

    Cosa ne pensano i fautori della libertà individuale nel gestire i propri fondi? Nulla, su questo tacciono.

    • gabriele ha detto:

      il colmo che è peccato per i noi cattolici favorire l’aborto, anche indirettamente
      pagando le tasse noi favoriamo l’aborto

      • Luke ha detto:

        No, peccato che gran parte dei cattolici siano proprio ignavi e privi di spina dorsale per dire NO a queste barbarie e per difendere, come da buoni cristiani dovremmo essere, i valori non negoziabili .
        Ed invece, in giro solo pseudo cattolici e cattocomunisti che se ne strafregano del Papa, della dottrina sociale e dei VERI valori da difendere, che hanno una religione tutta loro, che sono straignoranti della Parola e fanno i paciosi con Gay, Trans, Eutanasia e aborto, perché, con le solite frasi di cavolo, “Dio è amore e non giudica”, “Gesù siedeva con le prostitute e perdonava Mara Maddalena”, quindi è il vaticano ad essere perfido e noi “fondamentalisti” .
        Un popolo cattolico secolarizzato … .

    • J.B. ha detto:

      Che lo Stato finanzia con i soldi di tutti la Chiesa non lo sopporta nessuno (il che non è vero, è una leggenda, perchè per la ripartizione si vota) ma che lo Stato utilizzi i soldi dei contribuenti x finanziare l’aborto senza la possibilità di scegliere va bene a tutti?

  • Renato Valsecchi ha detto:

    Credo che se anche queste iniziative non vadano a buon fine, come è accaduto in Polonia (vedi qui: http://www.lifesitenews.com/news/breaking-historic-polish-ban-on-all-abortions-fails-by-razor-thin-margin/) l’importante sia che siano partite e cominciate.

    Quando le cose si mettono così significa che l’aborto ha le ore contate, prima o poi riusciranno, così come purtroppo sono riusciti a far passare il matrimonio omosessuale.

    • Riflex ha detto:

      Si, sono d’accordo con il tuo punto di vista.

      Le nuove generazioni, è studiato sociologicamente, sono maggiormente a favore delle coppie omosessuali ma anche contro l’aborto.

    • Leptis Magna ha detto:

      chissà, forse i polacchi sono meno cattolici di quel che si pensa 😀

      cmq, leggendo la notizia, pare che:
      A) in Svizzera non si abolirà la possibilità di abortire
      B) in Svizzera non si abolirà del tutto i finanziamenti pubblici a sostegno di chi abortisce.

      ergo, quant’anche i pro-life elvetici riuscissero nella loro iniziativa, non sarebbe che una vittoria molto parziale.

      • EquesFidus ha detto:

        Intanto è qualcosa, poi in futuro trionferemo. E non solo su questo ma anche sui “matrimoni” omosessuali ecc…

      • Rego ha detto:

        I politici cattolici, forse. Perché di quelli si tratta…cioè la petizione è arrivata dal popolo e per pochi politici non è passata.

        Capisco che ti ecciti facilmente, ma sappiamo bene quanto siano coerenti i politici, no?

        Dove hai dedotto A e B dalla notizia?

      • Norberto ha detto:

        Cara Leptis…non hai nulla da dire invece su questa notizia? https://www.uccronline.it/2011/08/30/studio-usa-le-persone-piu-istruite-sono-anche-quelle-piu-religiose/

        Aspettavo una tua riflessione anche lì…

        • Nofex ha detto:

          Praticamente dice che è dimostrato scientificamente che quando Leptis, da atea, dice “ergo” non sa nemmeno cosa significhi dedurre.

        • Tano ha detto:

          No, è già sparita….lei si sfoga solo su certi tipi di notizia…le militanti sono fatte così.

      • Franz ha detto:

        Ma i pro-life polacchi sono riusciti nella loro iniziativa…è stato solo per qualche politico abortista di troppo, sarà un vecchio babbeo 68ino, forse tuo coetaneo 🙂

      • Francesco Santoni ha detto:

        Grazie Leptis per averci spiegato ciò che era già ovvio dalla semplice lettura dell’articolo.

      • J.B. ha detto:

        Trovo che fare a gara su chi vincerà oppure scommettere su come andranno a finire queste questioni sia davvero di pessimo gusto, non è una gara e chi ha più voti oggi non significa che abbia ragione. Ma Certo Non si deve esultare per il diritto ad abortire (è un diritto in casi di necessità seria) ma questo la società lo capirà quando ci accorgeremo che ci stiamo estinguendo. Strano che gli atei che sono così amanti di Darwin non sappiano che per preservare la “specie” bisogna fare più figli possibile… l’ateismo è una contraddizione per questo il pensiero di molti atei 8non tutti ci mancherebbe) è abbastanza contraddittorio.

  • S.Pasquino ha detto:

    Esatto, non capisco perche’ io devo pagare per cose private di altri…stessa cosa per il divorzio che costa allo Stato milini di euro .

    Immaginatevi anche i consultori( a cui cattolici non possono partecipare) e tutto l’apparato per convincere la gente ad abortire, a divorziare. Tutto a spese di chi invece non fa’ queste cose. Che se le pagassero loro.

    Appunto, dove e’ la liberta’ individuale se poi i vizi privati si pretende di farli pagare agli altri, obbligandoli naturalmente senza opportunita’ di scelta.

    • Samba ha detto:

      Milini e milini di euro!!! No dai, scherzo.

      Dici delle cose sacrosante! Inoltre non solo noi finanziamo obbligatoriamente cose che non vogliamo (divorzi e aborto) ma anche cose che fanno male alla salute di coloro che ne fanno uso, come è stato ampiamente dimostrato. E’ come se noi dovessimo obbligatoriamente finanziare lo spaccio di cocaina. Siamo tutti complici involontariamente della sindrome post aborto, dei suicidi delle donne che hanno abortito, dei figli ricoverati in psicologia, delle famiglie distrutte ecc…

    • Elena ha detto:

      Il blog famigliacattolica.blogspot.com è tuo? Complimenti, ben fatto!

  • StefanoPed ha detto:

    Tanto per darvi un’idea del costo per il SSN (e dunque per i contribuenti e dunque per le persone oneste, ivi incluse quelle cristiane, che pagano le tasse) dell’aborto volontario effettuato in Ospedale, vi riporto un semplice calcolo matematico.

    Dati del Ministero della Salute (facilmente reperibili in rete ma che se volete posso fornirvi attraverso qualche link) alla mano, nel 2009 in Italia ci sono stati 118.579 aborti volontari (cito questi dati perchè sono definitivi, mentre quelli del 2010 non lo sono ancora). In altre parole 118.579 bambini non sono stati fatti nascere, sono stati soppressi (per i motivi più vari, ivi incluse le situazioni di reale e oggettivato serio pericolo per la salute della donna).

    Per darvi un’idea della rilevanza del problema aborto vi ricordo che nel 2009 sono nati in Italia poco meno di 570.000 bambini (dati ISTAT) e che nel numero di bimbi abortiti che ho preso dai dati del Ministero della Salute non sono compresi tutti quelli comunque abortiti clandestinamente (che come sapete non sono affatto scomparsi del tutto, soprattutto per ciò che concerne la popolazione di donne straniere residenti nel nostro Paese ma non solo) né quelli dovuti all’utilizzo della cosiddetta pillola del giorno dopo.

    Considerando che nel 2009 in Italia solo in pochissimi casi è stato attuato l’aborto farmacologico (la RU-486 è stata approvata solo nel Dicembre 2009), approssimando per difetto e considerando una costo per il SSN per un ricovero ospedaliero per l’esecuzione di un’IVG chirurgica di circa 1.000 euro per aborto (quando tutto va bene perché il costo sale nei non rari casi di complicanze) ecco che vengono fuori oltre 110.500.000 euro. Ovviamente questo costo va on top rispetto agli stipendi di medici, anestesisti, ferristi, infermieri, ecc che utilizzano parte importante del loro orario lavorativo per la pratica abortiva.

    A ciò aggiungete il costo (che non so quantificarvi ma che certamente non è poco, visto che si tratta di tenere in piedi strutture e pagare medici, psicologi, assistenti sociali, segretarie e quant’altro) dei 2156 consultori pubblici presenti sul territorio nazionale (non ho contato i 144 privati per ovvi motivi; anche questi sono dati del Ministero della Salute, nulla di inventato) e vi rendete conto certamente dell’enormità della spesa che la 194 fa sostenere alla comunità, ivi compresi coloro che sono contrari all’aborto.

    • Renato Valsecchi ha detto:

      Come al solito, grazie mille per il tuo commento. Spendiamo oltre 110.500.000 € per far fuori chi non crediamo debba meritare di vivere, vedete voi!

      • J.B. ha detto:

        Per fare un raffronto è più della somma che viene destinata dalla CEI alle Diocesi italiane con l’8×1000 (cioè 97 milioni) oppure con la stessa somma si potrebbero fare 2 GMG (costa circa 55 milioni) e molto più del doppio che ha speso la caritas in Italia (44 milioni)