Mario Giordano: «senza radici cristiane perderemo la sfida con l’Islam»

L’editorialista ed ex-direttore di Studio Aperto e de Il Giornale, Mario Giordano, ha scritto un interessante articolo intitolato: «Che sorpresa è quaresima, ma l’Italia non se n’è accorta». Il giornalista si lamenta del fatto che «nessun giorna­le e nessuna Tv ha riservato alla vicenda la benché minima atten­zione. Il mercoledì delle Ceneri è passato via inosservato, fra gli avanzi del Carnevale grasso, le ul­time feste di Venezia e le ricadute di polemiche scatenate attorno al­la festa della donna. Di tutte le pagine ricoperte di mimose, fra tutte le iniziative in rosa, e le quote rosa, le ricorrenze rosa e i palazzi illuminati di rosa, possibile che non ci sia uno spa­zietto viola per ricordare che oggi inizia il tempo più importante per i cristiani?».

Giordano accusa anche gli ipocriti che si lamentano dell’avanzata islamica ma che poi sono proprio loro a fargli spazio: «Scommetto che se oggi fosse co­minciato il Ramadan avremmo già stampato titoli a caratteri cubi­tali. Succede ogni volta: cinque­mila a Vicenza per il Ramadan, diecimila a Milano per il Ramaman, e giù a raccogliere opinioni degli esperti per dire come ci si comporta durante il Ramadan, quali sono le regole del Rama­dan, com’è bello fare il Ramadan». Sui quotidiani ci si lamenta dell’Eurabia, si citano le profezie di Oriana Fallaci, sci si spaventa per l’arrivo delle mas­se di immigrati dal Nord Africa e per il conseguente «suicidio del­l’Europa» e poi-continua Giordano, «non ci si ac­corge nemmeno che non c’è una riga per ricordare che sta accadendo qualcosa di importante per i cristiani. È inutile per­ché non si può vincere la sfida con l’islam cancellando la nostra me­moria, le nostre tradizioni, la no­stra fede. Chi perde le proprie ra­dici rischia di essere spazzato via anche d un venticello, figuriamo­ci da una bufera come quella che si è sollevata in terra araba». Continua lo scrittore: «Abbiamo perso perché sappiamo tutto del­le celebrazioni del venerdì in moschea e nulla delle Ceneri. Abbia­mo perso perché nella preghiera laica del mattino, che sono i gior­nali, citiamo i carri di Viareggio e le arance di Ivrea, ma non sappia­mo più perché esiste una festa che si chiama Carnevale. Abbia­mo perso perché se domani, che è il primo venerdì di quaresima, nelle mense scolastiche serviran­no prosciutto e bistecca nessuno avrà nulla da dire. E magari sono gli stessi che giustamente si scan­dalizzano se, per errore, sul tavo­lo di un musulmano finisce un tocco di maiale. Abbiamo paura perché non sappiamo più chi siamo, mentre gli islamici lo sanno benissimo e sono così orgogliosi della loro fe­de e del loro passato da difender­lo anche in terra straniera. La Quaresima no, quel­la l’abbiamo cacciata via».

«Ed invece sbagliamo» -conclude Giordano. «Perché la Quaresima è sem­pre meno il rito del­la malinconia, e sempre più è il rito dell’ironia, che «sorride in faccia ai gufi della storia». Basta guar­darsi intorno. Pro­prio perché i tempi sono già così cupi, proprio perché siamo di fronte a un mondo che crolla, proprio per­ché la vita già ci sembra una serie di infinite quaresime, non c’è al­tra strada che sperare nella Quare­sima. Quella vera. Che, se non al­tro, a differenza delle tante quare­sime quotidiane, dà un senso ai sacrifici, portando con sé la spe­ranza della Pasqua».

17 commenti a Mario Giordano: «senza radici cristiane perderemo la sfida con l’Islam»

  • LimoDj ha detto:

    Insomma….buona Quaresima!

  • Isacco Muntzer ha detto:

    Combattere l’odio e l’irrazionalità della religione islamica con l’odio e l’irrazionalità della religione cattolica. Questo si dice giocare ad armi pari.

    • asdrubale ha detto:

      “L’odio e l’irrazionalità dlla religione cattolica”? Questo è fuggito dal manicomio! Leggiti il Vangelo, poi ne riparliamo…

      • Fabrizio ha detto:

        Non è da manicomio, a meno che non lo fosse anche l’Agostino del “credo quia absurdum”. L’aspetto irrazionale della fede emerge sia dai Vangeli, sia dalla patristica.

        • Michele ha detto:

          Già, peccato che Agostino non l’abbia mai detto…

          • Fabrizio ha detto:

            Hai ragione!
            Mi confondo sempre con “Quid est veritas? Vir qui adest.”
            Chiedo scusa.

            • Fabrizio ha detto:

              E anche con il credo ut intelligam.
              Ad ogni modo quel che volevo dire è che c’è una tradizione cristiana che ha sempre cercato la concordanza fede-ragione, ma ce n’è anche una che evidenzia il lato irrazionale della fede, la frase “credo quia absurdum” (di Tertulliano, chiedo venia) è un po’ l’abstract di questa seconda scuola di pensiero.
              Ben inteso anche nell’ateismo c’è questa divisione; a me personalmente ha sempre affascinato la visione irrazionalista alla Nietzsche.

    • InvasAteo ha detto:

      Poveretto…è un ateo frustrateo…non vedi come sta trolleggiando allegramente…Aspetta che chiamo il baracchino dell’uaar per avvertire che ne è scappato un altro…

    • Fedele Razio ha detto:

      Caro Isacco Muntzer, l’odio e l’irrazionalità sono tipiche dei regimi totalitari, quelli che nel XX secolo si chiamavano nazi-fascismo e comunismo, e che, agli albori del XXI secolo, si chiamano ancora comunismo, nuove forme di capitalismo (vedi ad esempio il caso della Cina, dove ad una struttura economica strutturalmente liberista si accompagna ancora un governo formalmente comunista), e, suprise suprise: nuovo ateismo, nell’accezione di “new atheism”.

      I commentatori più attenti si sono infatti accorti che il sostrato culturale del “new atheism” è fondamentalmente totalitarista, basato sull’odio antireligioso, e prevalentemente anticristiano, e promotore di iniziative legislative di stampo fondamentalista e totalitarista.

      Un approccio che al momento non ho trovato altro modo di definire se non ateo-clericofascista.

      In sostanza, caro Isacco, se al mondo c’è qualcuno che odia, che è violento, e che è irrazionale, questi sono i nuovi ateisti.

      Al contrario, oggi come sempre, il cristianesimo è religione di libertà e di liberazione. In molti lo abbiamo sperimentato personalmente, ed avendolo sperimentato personalmente, l’irrazionale odio anticristiano dei nuovi ateisti non può che risultare ai nostri occhi ridicolo, oltre che dal punto di vista razionale, anche esperenziale.

      Detto, questo, come gli altri amici, ti invito a “conoscere per deliberare”. Studia il messaggio di Cristo, studia l’insegnamento morale e sociale della Chiesa, studia la patristica, fai esperienza dell’amore paterno di Dio e materno della Chiesa, e poi ne riparliamo.

      Cari saluti
      Fedele Razio

      • Fabrizio ha detto:

        L’irrazionalità non è tipica dei regimi totalitari: il nazismo non è da condannare perché irrazionale, bensì perché crudele. Tutti i regimi totalitari sono freddamente razionali, per mantenere il potere, controllare il dissenso e l’opinione pubblica e nella repressione dei nemici, “la scienza esatta votata allo sterminio”.
        Il new atheism non si configura come totalitarismo: è basato sulla laicità, che è alla base della tolleranza religiosa, sul relativismo, che è alla base del rispetto delle altre culture, e promotore di iniziative legislative liberali a sostegno della dignità degli individui.

        • Lucy ha detto:

          Fabrizio attento, attento! In questo modo stai contraddicendo tutta una filosofia dei “New Atheist” che sostengono che Stalin non fosse in realtà un ateo attendibile perché non era una persona razionale, e nemmeno l’impero che ha creato. A chi dare ragione ora? Agli apologeti “New atheist” oppure a Fabrizio, loro apologeta..? La confusione è parecchia! Il new atheist è un’idiozia. Lo dicono gli atei e lo dicono i credenti. Qualche giorno fa su questo sito è uscito un articolo su un nuovo libro di Chris Hedges dedicato proprio ai New Atheist…dai un’occhiata: https://www.uccronline.it/2011/02/24/un-nuovo-libro-affronta-il-diffondersi-del-fondamentalismo-ateo/

          • Fabrizio ha detto:

            Ho letto l’articolo su Chris Hedges, francamente la recensione ne dava un giudizio poco meno che discreto, e quanto agli argomenti li trovo poco convincenti; in che senso l’ateismo è un fondamentalismo? Prova a definire fondamentalismo e vediamo se l’ateismo rientra in questa definizione.
            Quanto a Stalin non credo che i vari Dawkins diano giudizi tanto diversi dal mio: il punto non è se Stalin fosse un vero ateo o un vero razionalista; ma se la sua brutalità fosse mossa dall’essere ateo.

        • Enrico Bai ha detto:

          Molto interessanti poi sono gli articolo che escono costantemente sull’Huffington Post, sostanzialmente il sito più visitato al mondo. E’ un fiorire di critiche a questa nuova setta dell’ateismo: http://www.huffingtonpost.com/alan-lurie/anatomy-of-an-angry-athei_b_668720.html, solo un assaggino…

          • Enrico Bai ha detto:

            Immagino poi che si facciano chiamare “New Athesit” perché ammettono il fallimento degli atei che gli hanno preceduti. Fa sorridere però che gli stessi leader del “Nuovo ateismo” siano in realtà vecchietti in pensione, come Dawkins, Hitchens, Dennet, Harris, Meyers ecc.. Il loro grande sacerdote inoltre, Richard Dawkins, ha dichiarato al momento del pensionamento di avere fallito: “Ho perso la mia battaglia per l’ateismo”. C’è una celebre intervista al Corriere della Sera che si trova online. Quindi ricapitolando i Nuovi Atei sono guidati da pensionati e il loro leader ha già ammesso il fallimento. Aspettiamo gli “Atei ancora più nuovi”? Oppure guardiamo qual’è nel panorama mondiale l’istituzione religiosa più antica, ferma lì da secoli e che non ha alcuna necessità di rinnovarsi e rispetto al suo leader, chiamato attualmente Joseph, nessuno si sognerebbe mai di parlare di fallimento??

    • Mandi ha detto:

      Bisognerebbe infatti opporre il fondamentalismo ateo…scontro fra terroristi. Non a caso appena si riuniscono più di due uaarini arriva subito la Digos a circondarli. Per piacere, Isacco il Cosacco, puoi confermare?

  • anna ha detto:

    Giordano dice delle cose sacrosante. Che poi sono quelle dettate dal buon senso; perchè dare tanto spazio all’Islam, quando ci sono altre confessioni religiose che non fanno tanto baccano e rispettosamente pregano (penso ai cristiani filippini, ai valdesi, ai buddisti, agli induisti e agli ebrei, ai bahai )Chi ha mai finanziato una sinagoga? forse che gli ebrei chiedono finanziamenti dallo stato per fare le sinagoghe? Gli induisti chiedono di costruire i loro templi con i finanziamenti delle regioni o dei comuni? La vera fede cristiana (che necessariamente non si identifica con il vaticano o con le prediche in chiesa) è tutt’altro che irrazionale, e non stiamo parlando delle crociate, come piace tanto a certi schieramenti, che si flagellano per cose avvenute 1000 anni fa, senza considerare le batoste subite dall’imperio austro ungarico a opera dell’impero ottomano, o la battaglia di Lepanto, o lo scuoiamento da vivo del capitano da mar veneziano Marco Bragadin, eroe della difesa di Costantinopoli. la nuova Lepanto pare proprio che si combatterà qui in Europa, sul nostro suolo. Forse allora ci accorgeremo che un po’ di fede cristiana, da cui si origina parte della nostra cultura, non è poi così criticabile. Basta entrare in una chiesa come la cappella Scrovegni a Padova, basta entrare alla basilica del Santo, basta osservare la cattedrale di Torcello per rendersi conto di quanta purezza ci sia nella fede cristiana, se vissuta con animo candido. Noi cristiani non bruceremmo le moschee, e non faremmo saltare per aria manufatti millenari come i Buddha dell’Afghanistan. Forse che i buddisti appiccano fuoco alle nostre chiese? quando mai? Certo se vogliamo tornare indietro al Medioevo, facciamo largo ad un certo integralismo arabo, ignorante e carico di odio. E a questo proposito basti pensare all’invito a togliere il Cristo dalle aule. Perchè invece non far entrare tutti i simboli di tutte le religioni in aula? questa sarebbe una scelta paritaria e equivalente per tutti.
    smettiamola di coprirci gli occhi con le mani per non vedere la realtà, o ancora peggio per guardarla quando sarà troppo tardi per raccogliere i cocci. Classico esempio di chiudere la stalla quando i buoi sono già tutti scappati. Ha pienamente ragione Giordano, ma non so quanti siano pronti a fare i martiri cristiani. Certo non i nostri ben pasciuti parlamentari e gli ancora meglio pasciuti parlamentari europei, che pensano solo a rimpinguarsi il portafoglietto, e, ci scommetto, se mai dovesse capitare il peggio, sapranno solo scappare all’estero o in qualche remoto paradiso fiscale, magari con un aereo dello stato, come “rifugiati politici”. Pensiamo a Martelli , proprio lui, il delfino di Craxi, e poi il giuda di Craxi….pensate che si metterà in prima linea a difendere la civiltà cristiana dall’avanzata dell’Islam ? …. dai, ragazzi, finito il carnevale in tutti i sensi; siamo proprio nella palta…

  • francesco ha detto:

    Credo che bisogna fare un duro lavoro da parte di tutti per dare conoscenze e la necessaria capacità critica a tutti.
    Tutti i Cattolici devono conoscere Corano e Sunna, per dovere nei confronti della verità che rende liberi e per amore di questi fratelli, perchè non ci può essere amore senza conoscenza. Anche gli Islamici dovrebbero conoscere il Vangelo e la nostra tradizione (Cristo e Maria hanno un posto importante anche nell’Islam, anche se poi hanno proibita per legge ogni forma di conversione.
    E ancora bisogna conoscere la storia, in profondità e direttamente, cioè senza l’opera di mediatori, sempre interessati.
    Almeno conoscere la data dell’invasione Islamica dell’ Europa, per confrontarla con la data della prima Crociata. Magari riflettendo sul perchè di un salto temporale tanto marcato.
    Magari contando i morti (provate a mettere in un motore di ricerca “eresie”) per le eresie cristiane fino all’avvento delle guerre sante dell’Islam in Europa. Parlare di Catari prima di questa operazione può non far capire il senso degli accadimenti. E poi leggere Michele Amari. Che rischia di essere letto tanto quanto lo è stato Marx dai molti milioni di Comunisti dell’epoca testè trascorsa…
    E poi non farsi indettare dal primo fesso che capita, se siete ancora capaci di leggere una fonte storica. E poi dialogare e discutere su quello che avete letto, non recitare pappardelle a memoria, non proporre parole d’ordine, non scandire slogan. Queste cose lasciamole fare ai fanatici delle altre scuole di pensiero. Magari rileggere Dante, Amari, oppure Torquato Tasso, e discutete anche di questo.
    Dialogare con tutti i fratelli, anche con quelli delle altre religioni. E facile scatenare le piazze, producendo morti, per zittire un leader che dice una verità ovvia, non è possibile al contrario evitare un civile confronto spezzettato in una miriade di relazioni. Difficile spiegare asimmetrie e mancanza di reciprocità, senza aprire e fare aprire gli occhi a tanti in un dialogo sereno…