America religiosa, Europa laica? Perché il secolarismo europeo è un’eccezione

E’ arrivato anche in Italia un libro molto interessante per decifrare le differenze nel ruolo pubblico della religione tra Europa e America. Il titolo è: “America religiosa, Europa laica? Perché il secolarismo europeo è un’eccezione” (Il Mulino 2010, 215 pp.). Gli autori, P. Berger, G. Davie, E. Fokas, sono tra i massimi sociologi della religione.

Il quotidiano Europa riporta che il punto di partenza del libro è una messa in discussione della “tesi della secolarizzazione” che, a partire dagli anni ’50 e fino ai ’90, aveva asserito un legame tra processo di modernizzazione e secolarizzazione come indebolimento del ruolo della religione. Già prima dell’11 settembre 2001 il sociologo americano Casanova aveva messo in discussione questa tesi, che ora vede i suoi avvocati sulla difensiva, oppure scomparsi e sostituiti dagli adepti del neo-ateismo militante dei Dawkins e Hitchens. È infatti diventato chiaro ormai che il fattore religioso gioca un ruolo in ogni scenario politico-pubblico, e che il cammino verso la modernità è fatto di “modernità multiple”: se in Inghilterra la secolarizzazione ha portato con sé il fenomeno della “religione vicaria” (quella in cui la grande maggioranza dei non praticanti spera che continui ad esistere un nucleo di praticanti), in altri paesi europei lo scenario muta significativamente. Per non parlare del resto del mondo dove aumenta anno dopo anno la diffusione del cristianesimo nella tela della società.

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