Venezuela, Maduro impedisce al cardinale di viaggiare e celebrare

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L’incredibile vicenda di ostruzionismo del dittatore venezuelano Nicolas Maduro ai danni della Chiesa e del card. Porras, arcivescovo di Caracas.


 

Il 25 ottobre 2025 il dittatore Nicolás Maduro ha superato un nuovo limite.

Il card. Baltazar Porras, arcivescovo emerito di Caracas, è stato infatti ostacolato dalle autorità venezuelane nel suo tentativo di presiedere una messa per San José Gregorio Hernández, canonizzato una settimana prima.

Secondo quanto riferito direttamente dal cardinale, il viceministro del Culto del governo ha contattato la Conferenza episcopale alla vigilia dell’evento, sostenendo che la sua presenza non fosse opportuna per timori di presunti disordini.

Nonostante ciò, Porras ha confermato la sua intenzione di partecipare solo come celebrante della messa, senza motivi politici.

 

Come Maduro ha impedito il viaggio del card. Porras

Da qui è nata tutta una serie di veri e proprio impedimenti che hanno dell’incredibile, al fine di impedirgli di raggiungere Isnotú, la città natale del Santo.

La compagnia aerea con cui avrebbe dovuto viaggiare gli ha comunicato di aver cancellato il volo, citando motivi tecnici. Ma, dopo che il cardinale si era organizzato con un volo privato, ha saputo che il volo di linea era partito regolarmente.

Mentre si trovava in viaggio con un piccolo aereo privato, inoltre, i piloti lo hanno informato di dover effettuare un atterraggio di emergenza a Barquisimeto a causa di venti molto forti che avevano chiuso l’aeroporto di Valera. Peccato che, spiega il card. Porras, «abbiamo ottenuto informazioni dirette che l’aeroporto di Valera non era affatto chiuso».

A quel punto sono giunti dei militari armati che hanno circondato il velivolo con a bordo il porporato e cinque persone della Curia. L’esercito ha impedito anche al card. Porras di proseguire il viaggio in automobile.

Essendo «praticamente confinati», hanno soltanto potuto rientrare a Caracas dopo 5 ore di attesa.

 

Perché Maduro odia la Chiesa

L’episodio ha provocato una reazione immediata della Conferenza episcopale venezuelana, che ha espresso piena solidarietà al cardinale.

Il dittatore venezuelano Maduro ha anche accusato in diretta televisiva l’arcivescovo di Caracas di “cospirare” per impedire proprio la canonizzazione di san José Gregorio Hernández e santa Carmen Rendiles, i primi santi venezuelani.

La verità è che l’arcidiocesi ha annullato la Messa di celebrazione all’Estadio Monumental sapendo che il regime venezuelano avrebbe tentato di trasformarla in un comizio a favore di Maduro, riempiendo lo stadio di sostenitori del governo.

Tempo prima lo stesso card. Porras e i vescovi venezuelani avevano chiesto la liberazione degli oltre 800 prigionieri politici in Venezuela

«Penso che sia doveroso che l’opinione pubblica sappia cosa significa impedire a un cittadino di muoversi», ha dichiarato il cardinale alla fine del suo video di denuncia. «Quale crimine è stato commesso per impedirmi di andare a compiere un dovere, un dovere religioso?».

 

Il Nobel per la pace a Machado

UCCR ha ricevuto alcune critiche per aver sottolineato l’assegnazione del Nobel per la Pace all’oppositrice di Maduro, María Corina Machado, pur riconoscendo che, sebbene sia una donna di profonda fede cattolica, non condivide pienamente alcuni valori etici della dottrina della Chiesa.

Ma non è difficile constatare che tra lei e un regime che calpesta i diritti fondamentali e perseguita la Chiesa, la scelta di campo non può che essere evidente.

Autore

La Redazione

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