Marsiglia, il tribunale censura il laicismo: Sacré-Cœur torna in sala

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Il tribunale di Marsiglia nega la decisione del sindaco Benoît Payan e ripristina il film “Sacro Cuore” nella sala municipale. Una lezione al laicismo francese.


 

C’è un giudice a Marsiglia!

E’ servito l’intervento del tribunale amministrativo di Marsiglia per obbligare la municipalità a ripristinare la programmazione del film-documentario Sacré-Cœur (Sacro Cuore).

La sua proiezione nelle sale della città era infatti stata annullata dal sindaco Benoît Payan, che aveva invocato il rispetto del principio di laicità.

 

Censura laicista sul film Sacré-Cœur

La pubblicità della pellicola, considerata “troppo religiosa” per il feroce laicismo francese, era già stata bandita nei giorni scorsi dai mezzi pubblici nelle stazioni e nelle metropolitane, fino al divieto di proiezione prevista dal 22 al 28 ottobre al cinema municipale Château de La Buzine.

Una censura che aveva indignato migliaia di francesi, a partire dai registi Steve e Sabrina Gunnell autori del lungometraggio che racconta le Apparizioni del Sacro Cuore di Gesù a Marguerite-Marie Alacoque nel XVII secolo, evento citato anche da Papa Francesco nella sua enciclica “Dilexit nos”.

Come giustamente osservato da Andrea Morigi, al sindaco socialista Benoît Payan la proiezione in un edificio comunale violava la legge francese sulla laicità del 1905, nonostante l’approvazione da parte della commissione statale che esamina la decenza delle opere cinematografiche.

Paradosso vuole che pochi mesi fa, su proposta dello stesso sindaco, il consiglio comunale di Marsiglia aveva venduto un terreno di quasi 5.000 mq alla locale comunità islamica per procedere alla costruzione di una nuova moschea.

E lo stesso Payan, alla fine del mese di Ramadan, aveva fatto campagna elettorale fra i fedeli musulmani, pronunciando parole di stima e apprezzamento.

Evidentemente, secondo lui, in quel caso non veniva violata alcuna forma di laicismo integralista.

 

Il tribunale di Marsiglia redarguisce il sindaco

Fortunatamente Benoît Payan non ha potuto impedire che il film sul “Sacro Cuore” fosse trasmesso in 336 sale francesi, ottenendo anche un discreto successo. Dal 1° ottobre quasi 200mila persone lo hanno infatti già visto.

Il caso ha anche suscitato reazioni politiche e finalmente è arrivata la decisione del tribunale di ripristinare la proiezione, sentenza che potrebbe influenzare future prese di posizioni in altre città francesi.

La Corte ha stabilito che la trasmissione di un’opera cinematografica, anche di natura religiosa, in un cinema comunale gestito da enti pubblici «non viola di per sé il principio di laicità», poiché «non esprime il riconoscimento di una religione da parte del Comune, né indica una preferenza religiosa».

Pertanto, per la Corte, «il sindaco di Marsiglia ha violato gravemente e manifestamente illegittimamente la libertà di espressione e la libertà di creazione e distribuzione artistica».

In un breve comunicato stampa, la città di Marsiglia ha annunciato di aver “preso atto della decisione”, aggiungendo che «verrà attuata e il film sarà proiettato come originariamente previsto».

Una tragedia per il sindaco laicista che sarà costretto ad assistere alla proiezione proprio in Comune.

Autore

La Redazione

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