Il leader dei buddhisti italiani va a Messa ogni domenica
- Ultimissime
- 09 Dic 2024
Fondatore ed ex presidente dei Buddhisti italiani. La storia unica di Fausto Taiten Guareschi, probabile parente di Giovannino, monaco buddhista italiano ma anche cattolico praticante. Una storia che dice qualcosa della capacità di accoglienza della Chiesa.
Fausto Taiten Guareschi è il primo leader buddhista in Europa ad essere riconosciuto erede della scuola Zen Soto, 83° generazione che discenderebbe direttamente da Buddha.
Di cognome fa Guareschi, perché è probabilmente parente di Giovannino Guareschi, celebre scrittore disegnatore cattolico inventore di Don Camillo e Peppone.
Ma la particolarità di Fausto è un’altra, più sorprendente ancora.
Leader dei Buddhisti italiani che vive da cattolico
E’ quella di un grande maestro buddhista che va a Messa ogni domenica e si dichiara apertamente cattolico.
Ma non è proprio “uno qualunque” nella comunità zen, si tratta nientemeno di uno dei fondatori dell’Unione Buddhista Italiana (UBI), di cui è stato a lungo presidente prima dell’attuale Filippo Scianna.
Intervistato dal Corriere, Guareschi mostra di conciliare da decenni il tempio Zen e il Vangelo, una tradizione millenaria orientale e l’apostolicità romana, in una sintesi apparentemente surreale ma che lui vive con normalità.
Anzi, sembra più cattolico che buddhista: «Non ho niente in comune con Buddha», spiega.
E ancora:
«Non amo il termine buddismo. Mi sento imparentato con la tradizione apostolica romana. I nostri fondatori, in Giappone, li paragono a san Francesco e san Benedetto che si mettono insieme, un caso unico nella storia degli ordini religiosi. Sono cattolico a tutti gli effetti, tant’è che coltivo ottimi rapporti con la diocesi di Fidenza e il vescovo Ovidio Vezzoli. Sposo per intero il Vangelo del Cristo, che è la via, la verità e la vita. Come il Buddha».
Non è proprio così, però più che al Buddha, Guareschi si dice devoto al Beato Rolando de’ Medici, anche se vive un monastero con altri 10 monaci buddhisti.
All’interno della comunità buddhista viene chiamato reverendo, lo si evince dal sito web ufficiale del Buddhismo in Italia dove si annuncia per il 14 dicembre prossimo un seminario al Tempio di Fidenza e Salsomaggiore Terme, uno dei 68 italiani, tenuto appunto dal rev. Taiten Guareschi.
Ma a lui reverendo non piace, «molti mi chiamano abate. Abbiamo due papi, capi di monasteri in Giappone. Al massimo sono un cardinale».
Fausto Taiten Guareschi, monaco buddhista a Messa
In passato Fausto Taiten Guareschi si avvicinò al movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, tanto che venne invitato al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli (video più sotto).
Oggi si definisce battezzato e «fiero di essere chiamato cattolico». Un cattolico praticante, perché va in chiesa, «faccio la veglia pasquale fino all’alba con i parroci. Sono appena stato, con due miei monaci, alla messa di mezzogiorno in onore di san Donnino, patrono di Fidenza».
E come fa con i Sacramenti? «Da battezzato e cresimato, prendo l’eucaristia. Ha qualcosa di irresistibile. Invito tutti a farlo».
L’accoglienza della Chiesa e l’azione del Mistero
Qualcuno può legittimamente vedere tutto questo come sincretista, noi evitiamo commenti e giudizi e lasciamo spazio al Mistero e alle vie attraverso cui agisce.
Questa singola esperienza biografica mostra anche la correttezza delle indagini sociologiche sul Buddhismo quando rilevano che dagli stessi adepti occidentali viene considerata più una filosofica di vita che altro, e per alcuni è addirittura una riscoperta delle proprie radici cristiane e cattoliche.
Dall’altro lato constatiamo che la storia di Fausto Taiten Guareschi indica anche la capacità unica della Chiesa di accogliere tutti. Chiunque, con qualunque storia o filosofia, può comunque ritrovarsi a casa.
Qui sotto la partecipazione di Fausto Taiten Guareschi al Meeting di CL
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