L’immenso male dei preti pedofili. Noi cattolici, cosa diciamo?

pedofilia preti«E’ sbagliato difendere l’indifendibile», ha detto, con ragione, il card. australiano George Pell, che in questi giorni sta deponendo davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, accusato di avere coperto dei pedofili negli anni Settanta e Ottanta. Evento di grande risalto mediatico a livello internazionale, unito all’uscita del film Il caso Spotlight sui preti pedofili di Boston (i cui giornalisti, protagonisti del caso, non erano certo mossi da senso di giustizia verso i bambini abusati, ma a fare lo scoop vincendo la concorrenza, come ben spiegato da Antonio Padellaro).

Sentiamo il disagio nostro e di molti cattolici davanti a questo, davanti all’immenso male compiuto da questi sacerdoti. Molti ci scrivono, scoraggiati, e noi rispondiamo, come possiamo. Potremmo fare un lungo elenco di sacerdoti accusati e poi completamente assolti, dopo che, però, il loro nome era circolato su tutti i principali quotidiani. Potremmo elencare gli ingiusti accanimenti mediatici verso vescovi accusati di aver coperto atti di pedofilia, ed invece innocenti. Si potrebbe ricordare che i preti pedofili sono lo 0,8% dei sacerdoti in attività negli ultimi 10 anni (di cui il 60% ha compiuto atti di efebofilia e non pedofilia).

Si dovrebbe ricordare che è sbagliato cercare una responsabilità diretta di qualche Pontefice o del Vaticano, perché non sono i datori di lavoro dei preti (come è stato dimostrato). Occorrerebbe far presente che i numeri non sono più alti degli insegnanti pedofili, degli allenatori pedofili, dei ministri di altre chiese (sposati) pedofili o degli abusi che avvengono all’interno delle famiglie, da parte di zii, nonni, genitori. Potremmo far notare che la maggior parte dei casi di pedofilia nella Chiesa cattolica riguarda gli anni dal 1960 al 1980, dopo il boom della rivoluzione sessuale sessantottina, quando effettivamente la pedofilia era socialmente sottovalutata e, addirittura, sostenuta. Si pensi al manifesto a favore del diritto sessuale dei bambini, firmato dai più celebri intellettuali laicisti (da Jean Paul Sartre a Michel Foucault), o allo stretto e pubblico sodalizio tra l’International Lesbian and Gay Association (ILGA) con la North American Man/Boy Love Association, l’associazione di omosessuali pedofili.

Sarebbe giusto far presente le migliaia di sacerdoti, religiosi e religiose santi, che dedicano la loro vita ai loro parrocchiani, in ogni parte del mondo, al servizio dei fedeli, dei poveri, dei malati. Quelli che non guadagnano i titoli di giornale e non fanno rumore. Bisognerebbe citare le parole di Papa Francesco: «La Chiesa su questa strada ha fatto tanto. Forse più di tutti. Le statistiche sul fenomeno della violenza dei bambini sono impressionanti, ma mostrano anche con chiarezza che la grande maggioranza degli abusi avviene in ambiente familiare e di vicinato. La Chiesa cattolica è forse l’unica istituzione pubblica ad essersi mossa con trasparenza e responsabilità. Nessun altro ha fatto di più. Eppure la Chiesa è la sola ad essere attaccata». Così come ripete spesso il card. Angelo Becciu, che tanto sta facendo in Vaticano sulla pedofilia. Doveroso sarebbe ricordare che questa continua accusa verso il cattolicesimo rivela, come spiegato da Vittorio Messori, che «chi considera più gravi le colpe “romane“, rispetto a ogni altra, è perché vengono da una Chiesa da cui ben altro si aspettava. Chi denuncia indignato le bassezze, è perché misura l’altezza del messaggio che da lì viene annunciato al mondo e che, credenti o no che si sia, non si vorrebbe infangato».

Potremmo dire tutto questo, sono cose che abbiamo scritto e continueremo a scrivere. Ma, a volte, viene proprio meno la volontà di dirle, di chiarire, di puntualizzare che un solo bambino abusato è un crimine orrendo, che i colpevoli devono pagare tutto, senza sconti, ma che non si può generalizzare. Quando, dopo tutto quello che è emerso pubblicamente in questi anni, compaiono notizie di numerosi preti che ancora oggi si macchiano di pedofilia, che si drogano, che partecipano a party omosessuali, che vanno a caccia di bambini o adulti gay sulle chat…allora vien voglia di darla vinta a chi ingiustamente generalizza, sperando che l’accusa alla Chiesa di essere il “covo dei pedofili” abbia almeno la forza di scuotere le coscienze, se ancora esistono, di queste persone e dei vescovi che le coprono, o le hanno coperte.

E, a volte, non si riesce davvero a frenare il pensiero che bisognerebbe letteralmente applicare le parole di Gesù: «Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Mt 18,6). Oltre all’orribile crimine di cui sono colpevoli verso i bambini, questi preti stanno creando la più grande generazione di atei della storia, un pugno -grande o piccolo, che sia- di sacerdoti è riuscito ad allontanare più persone dalla Chiesa di quante ne abbiano avvicinate i loro colleghi.

Cosa diciamo, come rispondiamo a chi sente minata la propria fede? Quasi tutte sono persone poco coinvolte nella loro realtà parrocchiale, comprensibilmente si scoraggiano perché non hanno davanti agli occhi esempi positivi di sacerdoti, di religiosi e religiose, di testimoni di Cristo. Sono in balìa dei titoli di giornale o dei preti anticattolici assoldati dai quotidiani laicisti per attaccare la Chiesa, o dei solitari e vuoti sacerdoti narcisi, che sfruttano internet per cercare consenso personale. E’ ovvio che poi ci si scoraggia. Invece, occorre coinvolgersi, o farlo ancora di più, con la realtà parrocchiale del quartiere, del paese (o di quello accanto, è uguale) o con qualche movimento ecclesiale, mettersi a disposizione, farsi indicare un bravo confessore, una guida spirituale. Bisognosi di stare con chi ha davvero negli occhi il Vangelo (e qualcuno il Signore lo dona sempre).

Perché il cristianesimo non è lo sforzo spirituale del singolo, ma lo si vive sempre all’interno di una comunità, di una compagnia umana. Allo stesso modo, soltanto facendo esperienza concreta, personale, diretta con una realtà di Chiesa, di comunità cristiana positiva ed illuminante è possibile star di fronte, senza cedimenti, all’immenso Male commesso da persone chiamate da Dio a mostrare il Bene. Ecco, questo è il nostro consiglio.

La redazione

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62 commenti a L’immenso male dei preti pedofili. Noi cattolici, cosa diciamo?

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  1. Hugo ha detto

    Bellissimo articolo, brava redazione mi sono commosso, è un dolore grande che effettivamente ho dentro.

  2. Francesco ha detto

    Sinceramente mi scandalizza molto di più che esistano i cappellani militari con perfino un loro vescovo, o che si invitino rappresentanti delle forze armate alle funzioni solenni . E poi magari un prete nn pedofilo quando ti confessa non brama altro che sapere se hai rapporti prematrimoniali, ovviamente scandalizzandosi per questo e magari se sei un militare non ci trova nulla di strano.
    Condivido la distanza giustamente tenuta nei confronti della OMS .
    Mi dispiace molto della pedofilia e delle molestie (fossero anche verso maggiorenni) da parte di preti. Certo che se non ci fosse il tabù del celibato ….Inutile fare gli ipocriti: l’impegno alla castità è contro natura.

  3. Resta fermo che questa gente deve rimanere FUORI dalla Chiesa, perché questa gente – oltre a far danno a noi cattolici – lo fa all’intera società. Non dimentichiamo che è grazie a questi pedofili/gay che la Chiesa non interviene per fermare le forze distruttrici della famiglia

  4. Leonardo ha detto

    Da quello che sapevo il numero di preti pedofili dal 2000 in poi era drasticamente abbassato rispetto agli anni precedenti con trend in calo dagli anni ’80 del secolo scorso, segno che le disposizioni prese hanno fatto Centro. Ma le disposizioni aiutano non eliminano la libertà come l’Irlanda dimostra. Voi avete dati alla mano che i casi invece sono rimasti nella stessa percentuale degli anni 60-80? Perché questo sembra da questo articolo è se è così provo una profonda tristezza se non è così invece bisogna, in postilla o come meglio pensate, chiarire il punto, perché? Non perché se i casi fossero diminuiti del 70%, il 30 rimanente non sia causa di scandalo ma il trend rende almeno l’idea che la direzione é quella giusta. Visto che il peccato dalla Chiesa non possiamo toglierlo l’unica cosa per dare speranza a chi come noi é ben ancorato alla Chiesa e aiutare chi si scandalizza, é far capire con i numeri che la purificazione ha avuto inizio e sta avendo i suoi risultati! Questo molto umilmente il mio parere!!!!

  5. Leonardo ha detto

    Grazie Maria, appunto… mi permetto di citare l’amico Introvigne: “Mi permetto di rinviare al libro che ho scritto con Roberto Marchesini, Pedofilia: una battaglia che la Chiesa sta vincendo (Sugarco, Milano 2014) per dati e bibliografia su come i drastici interventi di Papa Ratzinger – confermati dal suo successore, che però poco aveva da aggiungere perché l’essenziale era stato fatto da Benedetto XVI – hanno introdotto una legislazione canonica sulla pedofilia la cui severità non ha eguali in nessun Paese del mondo e hanno drasticamente ridotto il numero di casi nuovi. Arrivano a processo casi di molti anni fa, ma i casi genuinamente nuovi sono pochi, specie nei Paesi più colpiti come Stati Uniti e Irlanda, dove i vescovi applicano con particolare rigore le disposizioni vaticane.

    Ricordiamo sempre la verità: i preti pedofili purtroppo esistono, non sono un’invenzione dei nemici della Chiesa. Ma questa verità, per tragica che sia, non deve diventare un grimaldello per aprire la porta ai tre errori. Che qualcuno diffonde a piene mani con lo scopo, neppure troppo celato, di imbavagliare la Chiesa in un momento in cui parla, e dà fastidio, delle «colonizzazioni ideologiche» del gender e delle «colonizzazioni economiche» dei poteri forti e della loro «economia che uccide»

  6. Pino ha detto

    il 90% dei preti pedofili americani era omosessuale. Nessuno lo dice mai.

  7. muggeridge ha detto

    Dispiace fortemente a chi ama la Chiesa come una madre che tutto questo sia avvenuto e in parte continui ad avvenire, però non possiamo dire che non ce lo potessimo aspettare e che non fosse prevedibile e perfino predetto in un’ottica cristiana. La Chiesa, sopratutto negli “ultimi tempi”, pare che debba essere flagellata e tormentata e soffrire come il Cristo, sicuramente il suo cammino lungo la Storia non è stato una passeggiata, ma una Via Crucis ad imitazione di quella percorsa da Nostro Signore. Comunque la Chiesa viene condannata dal mondo alla luce dei valori cristiani, non certo con i valori del mondo, perché se il mondo utilizzasse i propri valori dovrebbe più facilmente congratularsi con i pedofili. In era pre-cristiana la pedofilia era la norma nel mondo occidentale e non solo. Questo vuol dire anche che al mondo poco importa delle vittime della pedofilia, gli sono utili solo per provare finalmente ad abbattere la Chiesa, cosa che tenta da sempre. Peraltro tra i discepoli di Cristo nella Chiesa primitiva c’era Giuda e perfino il primo Papa, Pietro, rinnegò Cristo prima di pentirsene; i grandi peccatori abbondavano, ma il Cristo ha detto chiaramente di non essere venuto per i sani, bensì per i malati. La storia della Chiesa è piena di grandi peccatori, così come un albero può essere pieno di nodi e di rami rotti e squarci nella corteccia, ma colmo di frutti buoni e succosi e questi sono gli infiniti santi della Chiesa, ossia quei frutti da cui si riconosce la validità dell’albero, come indicato dal Cristo. Chi si ferma a guardare il tronco e i rami e non raccoglie e assaggia i frutti può essere solo uno stolto, un ignorante, oppure, appunto, un malintenzionato.

  8. Giancarlo Alberisi ha detto

    Andrebbero perseguiti quei papi e tutti i vescovi che hanno protetto i sacerdoti pedofili, a volte castigandoli con il solo cambio di parrocchia, dove questi hanno potuto continuare ad abusare di minori. Troppi casi sono avvenuti e troppo tardi è arrivato il mea culpa della Chiesa.

    • lorenzo ha detto in risposta a Giancarlo Alberisi

      Se possiedi le prove che Papi e Vescovi abbiano protetto i sacerdoti pedofili e non le fornisci agli inquirenti sei loro complice.

      Se non possiedi le prove che Papi e Vescovi abbiano protetto i sacerdoti pedofili e li accusi ugualmente sei un diffamatore.

      • Giancarlo Alberisi ha detto in risposta a lorenzo

        Ci sono due libri:“La volontà di non sapere” e “Chiesa e pedofilia, il caso italiano” in cui sono pubblicati documenti che dimostrano come GPII e BXVI fossero al corrente di quanto succedeva e che in diversi casi, come quello di Maciel Degollado, non fu preso nessun provvedimento. In ogni caso nessun sacerdote è stato mai consegnato dal Vaticano alle autorità giudiziarie, pur sapendo che in Italia l’azione penale è obbligatoria, a maggior ragione quando non si è fatta giustizia nei confronti della vittima.

  9. sara ha detto

    Certo ci sarebbe da fare una indagine molto piu’ dettagliata…sul chi sono questi pedofili e quanti…dati che molto spesso vengono sottaciuti..ci sarebbe da chiedersi come hanno fatto certi preti a diventare sacerdoti…queste inclinazioni non nascono dal nulla…comunque sia io non giustifico…la Pedofilia e’ orrenda..ma chi sono io per giudicare?…certo che se sapessi segnalerei alle autorita’…e quello che proverei a scoprire certi abusi sarebbero sentimenti di vendetta raccapriccianti nei confronti di tutti i pedofili che a volte mi chiedo come possa Dio restare ad ascoltare…poi ricordo che su quella croce lui pensava anche a loro quanto a me…

  10. Leonardo ha detto

    Consiglio la lettura anche di questo altro libro mi pare, vado a memoria, consigliato anche dalla Redazione “Come difendere la fede senza alzare la voce”. Qui si spiega come mai, almeno negli anni 60-80, la tendenza fu a trasferire il parroco piuttosto che denunciarlo e/o a ridurlo allo stato laicale. L risposta che va per la maggiore é quello di pensare alla reputazione della Chiesa piuttosto che al bisogno di protezione dei bambini. Invece esistono, oltre a questa, motivazioni sociologiche, psicologiche, culturali che non pesarono poco in quelle scelte. Giudicare per dire male e basta non è mai un servizio alla verità! L’immenso dolore recato a bambini e famiglie rimane ma la comprensione storica anche di questo scandalo deve essere chiara. In ultimo: la Chiesa sarebbe andata ai ripari troppo tardi? Per qui bambini e famiglie sí, ma altrimenti questa accusa cosa vorrebbe sostenere che non la si può lodare oggi come l’istituzione da prendere a modello per combattere la pedofilia, come ha fatto il governo inglese, perché il suo peccato é imperdonabile? O_O

  11. Dan ha detto

    Io mi devo scandalizzare perchè alcuni uomini di chiesa agiscono male?

    Ma io non sono loro nè consegue che non ha senso scandalizzarmi per cio che è indipendente da me e dalla mia volontà.
    E di comodo chiedere esempi di comodo semprieternamente agli altri.
    E privo di senso entrare in una chiesa perchè c’è un sacerdote.
    Basta denunciare,il punto è, non è che lo dicono a tutti che sono pedofili.
    Vedere esempi negativi,ma non vedere positivi,già di per sè non ha senso,devo aggiungere che non sono gli esempi di altri cristiani positivi o negativi,che renderanno me cristiano o meno?

    • Giancarlo Alberisi ha detto in risposta a Dan

      Fosse un caso isolato, ci sarebbe poco da dire, ma qui parliamo di connivenze, complicità, silenzi… Basti pensare al caso dell’Istituto Provolo di Verona dove decine di bambini disabili furono violentati non da un pedofilo ma da numerosi sacerdoti ed educatori laici. Chi è stato arrestato? Chi è stato condannato? E la Chiesa sapeva di questi abusi che andavano avanti da lunghi anni? Si, infatti un sacerdote fu cacciato, ma sai perchè? Perchè “era il più cattivo e violento” in quando dopo aver consumato lo stupro si divertiva a picchiare i bambini. Bambini di sei o otto anni, ti rendi conto??? Certo che ci vuole una bella faccia a trovare scusanti per simile feccia…

      • Dan ha detto in risposta a Giancarlo Alberisi

        Forse non mi sono spiegato,io non vivo di moralismo su tizio cazio e sempronio,perchè non sono nè tizio nè caio nè sempronio,che ragione ci sarebbe?

      • lorenzo ha detto in risposta a Giancarlo Alberisi

        1 – Se c’erano le prove e i tizi non sono stati arrestati e condannati la colpa è dei giudici.
        2 – Quando tradisci la tua ragazza o tua moglie fai in modo che se ne accorga o agisci di nascosto?
        3 – Nel caso la tua ragazza o tua moglie scoprano il tradimento ammetti tutto o neghi spudoratamente?

  12. Francesco ha detto

    Le parole di Bagnasco sono veramente inacettabili, secondo cui non si denuncia per non turbare le famiglie delle vittime!

  13. Leonardo ha detto

    Dove le hai lette Francesco le parole di bagnasco?

  14. Umberto P. ha detto

    Come sapete sono agnostico. Per mio figlio, però, mi sarebbe piaciuta una educazione cristiana, che almeno gli inculchi una morale condivisibile, e la speranza di fronte all’orrore della morte. Poi da grande si sarebbe fatto le sue idee, come ho fatto io. Sarò sincero, so benissimo che i pedofili sono un’esigua minoranza della comunità religiosa, che conta anche persone straordinarie. Ma mio figlio, solo con un qualsiasi prete, anche se appare la persona più rassicurante del mondo, neanche per un minuto. E’ un mondo che non conoscerà, se non dalle mie parole.

    • Dan ha detto in risposta a Umberto P.

      Categorizziamo il ragionamento in maniera che sia da persone di ragione,nelle scuole per dire ci sono un sacco di casi pedofilia:

      Non mandi più tuo figlio a scuola.
      I professori sono pedofili.
      Le scuole sono posto dove si insegna la pedofilia.

      • Umberto P. ha detto in risposta a Dan

        Citami episodi frequenti di pedofilia in italia nelle scuole. Non sono paragonabili, ed inoltre è dimostrato che i pedofili riescono a fare il lavaggio del cervello ai bimbi distorcendo i concetti di Dio, peccato, etc. Se un professore mette le mani addosso ad una bambina viene linciato in classe.

        • Dan ha detto in risposta a Umberto P.

          un giudizio è analogico se più di una propietà che si trova in A è in B,dunque sono paragonabili.
          Basta guardare su google.Ma il punto è:perchè qual’e la frequenza?Come fai saperla che forse si possono fare statistica domandando a un pedofilo se è pedofilo?
          “Italiana” è relativamente al contesto Italia e pure qui ci sono,Ma più ampiamente quanti casi di pedofilia avvengono nelle scuole in Europa?
          Inoltre qualunque pedofilo fa il lavaggio del cervello a un bambino.

          http://www.associazioneprometeo.org/cms/category/pedofilia/casi-di-abuso-nelle-scuole-italiane

          E quindi:

          Non mandi tuo figlio a scuola perchè esistono casi di pedofilia nelle scuole.
          I professori sono pedofili.
          La scuola sarebbe un posta dove si insegna la pedofilia.

          Se mi dai studi su frequenze dei casi pedofilia,non avrebbero senso in qualunque contesto,visto che non si possono elaborare frequenze in merito.

          E quindi secondo te,uno in chiesa metterebbe le mani su un bambino quando sono tutti presenti in chiesa allo stesso modo in cui un professore li metterebbe in classe davanti a tutti.

          Semplicemente non ci sono Ragioni nè nel primo nè nel secondo caso,perchè le proprie paure non sono ragioni sono emozioni molto spesso elaborate senza avere fondamento di ragione.

          • Umberto P. ha detto in risposta a Dan

            No, semplicemente ritengo la scuola, nelle 5 ore di lezione mattutine, un ambiente in cui è più difficile commettere atti di pedofilia senza essere subito sgamati. Oltre al fatto che a scuola bisogna andarci per forza. I catechismi, i ritiri spirituali e le attività di parrocchia in generale, invece, forniscono molta più libertà di movimento per i pedofili, oltre alla possibilità di fare un corposo lavaggio del cervello alle vittime: se leggi la dinamica degli abusi occorsi in questi ambienti, noti tutte situazioni, pratiche e psicologiche, che non si sarebbero potute verificare in una scuola. Ma gli asili sono a rischio (anche se non si trovano che pochissimi episodi pedofili), concordo, non ne sceglierei mai con personale maschile (così come non mi farei problemi a lasciare mio figlio in compagnia di suore: sono sempre uomini i pervertiti pedofili)

            • Dan ha detto in risposta a Umberto P.

              E quindi secondo te arrivo a stare in chiesa 5 ore al giorno?

              Dico Umberto mi sa che stai inventando proprio pure,il catechismo?Veramente secondo te lo facevo 5 ore al giorno insieme al sacerdote?

              Ma si sono verificate (è un fatto) quindi:

              Non mandi tuo figlio a scuola perchè esistono casi di pedofilia nelle scuole.
              I professori sono pedofili.
              La scuola sarebbe un posta dove si insegna la pedofilia.

              • Dan ha detto in risposta a Dan

                Che poi veramente manco era il sacerdote che mi faceva il catechismo,era una catechista per tipo mezzora alla settimana,insieme ad altri,e non è che faccio il catechismo da solo,c’erano pure altri.

                Da dove ne escono fuori queste convinzioni?

                • Umberto P. ha detto in risposta a Dan

                  Credo di averti già spiegato come la penso, sei ovviamente libero di non essere d’accordo 😉

                  • Dan ha detto in risposta a Umberto P.

                    A dunque era una opinione per cui come tutte le opinioni non si basava sulla ragione.

                    • Umberto P. ha detto in risposta a Dan

                      Un’opinione, una convinzione. Esattamente come la tua.

                    • Dan ha detto in risposta a Umberto P.

                      Veramente non e’ proprio cosi e’ una credenza.Per esempio e’ una credenza che sia piu difficile che avvenga a scuola piu difficilmente,in realta non e logicamente necessario,ma solo per il fatto che non e’ che a scuola non sia avvenuto.Supponiamo che faccia 1 ora di catechismo alla settimana,40 min a messa la domenica….che vuol dire che il resto del tempo lo passa in chiesa?No lo passa a casa,quindi un totale di ben 1.40 lo mettono a rischio pedofilia,attenzione che nei licei ci sono i professori direligione…perfavore non dirmi che e razionale.

        • Max ha detto in risposta a Umberto P.

          Caro Umberto, anche se non sono genitore, posso intuire le sue comprensibili preoccupazioni. Ma buon senso richiede che compariamo mele con mele e pere con pere.

          Negli Stati Uniti (non Italia, certo), non ci sono piu’ casi di molestie sessuali nella Chiesa che nelle scuole, semmai il contrario.

          In Italia, abbiamo avuto relativamente pochi (quelli che sappiamo, ma non possiamo giudicare in mancanza di fatti) casi di pedofilia. Siamo sicuri che non ci siano stati altrettanti, se non di piu’, insegnanti pedofili?

          Il guaio con i pedofili e’ che cercano di infiltrarsi ovunque vi siano bambini e ragazzi giovani. Scuole, parrocchie, palestre…

  15. Leonardo ha detto

    Grande lory;-)… bisogna comunque insegnare ai nostri figli, sin dall’infanzia, come proteggersi con semplici accorgimenti che non creano fobie e sfiducia verso il genere umano ma mettono in guardia dalla minoranza depravata/malata

  16. Pino ha detto

    nessuno vuole nascondere la gravità di quanto accaduto nella Chiesa americana ma qualcuno si è mai chiesto come mai lo scandalo è esploso in modo così eclatante nella Chiesa cattolica e non nelle chiese protestanti dove i casi di pedofilia non sono stati inferiori? Gli studi legali americani guadagnano in percentuale (percentuale elevatissima)sui risarcimenti percepiti dai clienti. Poichè l’organizzazione cattolica è gerarchica la diocesi è chiamata, secondo il diritto americano, a risarcire le vittime con tutti i suoi beni (infatti la diocesi di Boston è fallita) mentre il mondo protestante essendo organizzato in modo congregazionista non ha molto da offrire in termini economici. Quindi un prete pedofilo cattolico vale una fortuna per gli avvocati che assistono le vittime mentre il pastore protestante non vale nulla e quindi non vale neppure la pena darsi da fare più di tanto, soldi nelle congregazioni non ce n’è, i beni sono suddivisi in tanti rivoli e non concentrati.

    • ratioman ha detto in risposta a Pino

      Condivido il ragionamento, che però mette in cattiva luce l’etica degli avvocati, più che mitigare le responsabilità della chiesa.
      Cordiali saluti.

  17. Leonardo ha detto

    Non solo. Il libro “Come difendere la fede senza alzare la voce” rammenta che nussun’altra organizzazione può contare su altrettante parrocchie, scuole, orfanotrofi, e strutture in genere di cui le diocesi tengono una meticolosa documentazione in grado di produrre un accurato quadro del personale e degli eventi accordi negli anni. Puó stupire che la Chiesa sia diventata il bersaglio ovvio e inevitabile delle cause civili? Inoltre questa mole di documentazione ha permesso alla Chiesa di commissionare inchieste sistematiche diventate pubbliche come i rapporti del John Jay College (uno dei più autorevoli istituti accademici di criminologia del mondo) del 2004 e del 2011. Mi chiedo quante istituzioni sono state messe sotto la lente d’ingrandimento come la Chiesa e quante con la stessa trasparenza e documentazione…

  18. ratioman ha detto

    Quante paralessi nell’articolo. E quante ricerche di pagliuzze, anche nei commenti.

    • lorenzo ha detto in risposta a ratioman

      Invece di parlare a vanvera perché non metti in luce le omissioni dell’articolo?

      • ratioman ha detto in risposta a lorenzo

        Perché la mia intenzione non era quella di mettere in luce le omissioni ma di evidenziare le paralessi e i distinguo. Sono forse assenti nell’articolo? Se no, allora non ho parlato a vanvera.
        Cordiali saluti.

        • lorenzo ha detto in risposta a ratioman

          Paralessi: Figura consistente nella dichiarata omissione di un’enunciazione, allo scopo di darle maggior rilievo.

          Visto che non hai capito ti ripeto la domanda in modo più chiaro: puoi elencarmi quali dichiarate omissioni (di enunciazioni allo scopo di darle maggior rilievo) hai riscontrato nell’articolo?
          Cordiali saluti.

          • ratioman ha detto in risposta a lorenzo

            Guardi che “dichiarata omissione” significa che dichiaro di omettere ma in realtà non lo faccio. Quindi le omissioni su quello che l’articolo, non io, voleva dichiarare, in realtà non esistono.
            In altre parole l’articolo dichiara, falsamente, di non voler fare dei distinguo e di non cercare giustificazioni.
            Temo proprio che il significato della figura retorica non le sia chiaro.
            E comunque non sarò certo io a dirle che in rete ci sono molti esempi che possono chiarirle il concetto.
            Cordiali saluti.

            • lorenzo ha detto in risposta a ratioman

              E perché dovrei disquisire sulla figura retorica?
              Forse per evitare di chiederti nuovamente, per la terza volta, di elencarmi cosa è stato dichiarato di omettere ma in realtà non è stato omesso ed i distinguo che si è dichiarato di non fare ma che poi sono stati ugualmente fatti, il tutto finalizzato a giustificare la pedofilia nella Chiesa?
              Vorrei farti notare, se non te ne fossi accorto, che l’articolo non cerca di giustificare nulla ma prova solamente a ristabilire la verità dei fatti che, gente come te, si ostina a non vedere o, se vede, a non voler prendere in considerazione.
              Cordiali saluti.

              • ratioman ha detto in risposta a lorenzo

                Guardi che sta facendo tutto lei. Io non le ho chiesto di disquisire sulla figura retorica, peraltro abbastanza semplice da capire. Io non ho parlato di omissioni, l’ha fatto lei. I distinguo sono stati fatti, malgrado si sia dichiarato di non volerli fare (vedi la succitata figura retorica). Evidentemente lei ritiene che questi distinguo siano doverosi e che chiariscano la reale portata del fenomeno pedofilia all’interno della chiesa. Bene. Bastava esprimere il proprio parere, senza bisogno di inoltrarsi in interpretazioni personali sulle figure retoriche e chiedendo chiarimenti su cose che non ho detto o rispondendo a domande che non le ho fatto.
                Riguardo alle domande che lei mi ha posto, le rispondo ancora più chiaramente.
                D: “Invece di parlare a vanvera perché non metti in luce le omissioni dell’articolo?”
                R: “Perché non lo fa lei? Io non ho mai parlato di omissioni.”
                D: “…puoi elencarmi quali dichiarate omissioni (di enunciazioni allo scopo di darle maggior rilievo) hai riscontrato nell’articolo?”
                R: “Perché non le elenca lei? Io non ho mai parlato di omissioni.”
                D: “E perché dovrei disquisire sulla figura retorica?”
                R: “Non ne ho la minima idea e non mi interessa.”

                A meno che non abbia questioni più interessanti da pormi, nell’ottica di un dialogo costruttivo e senza mettermi in bocca parole che non ho mai detto, le porgo, per l’ultima volta
                cordiali saluti.

                • lorenzo ha detto in risposta a ratioman

                  La tua risposta mette in luce quello che ti rode dentro: non riuscire a spacciare per giustificazione il semplice ristabilimento della verità.
                  Lo sai che il rodersi dentro accorcia la vita?
                  cordiali saluti

                  • Dario* ha detto in risposta a lorenzo

                    …il fatto che accorci la vita tra l’altro è il male minore, c’è pure che fa vivere male mentre si è ancora al mondo (e non parlo di cose astratte come le emozioni ma mi riferisco a cose ben tangibili, come l’ulcera) 😉

  19. giorgio baldrati ha detto

    la dottrina cattolica e`precisa sugli atti impuri : leggo sul catechismo aggiornato di Pio x : che cosa ci ordina il
    sesto comandamento ? : :”Il sesto comandamento ci ordina di essere santi nel corpo . portando il massimo rispetto alla
    propria ed altrui persona come opera di Dio e tempi ove Egli abita con la presenza e con la grazia.”

    questo per il credente . e vorrei proprio che questo comando fosse accolto di tutto cuore anche da coloro che muovono accuse
    di incoerenza alla chiesa cattolica. ma dei nostri peccati gia` siamo coscienti :

    matteo 13 :[47] Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.

    [48] Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.

    [49] Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni

    ma se le accuse dal mondo ci stimolano a maggior virtu` , ben vengano.

  20. EquesFidus ha detto

    Noi cattolici semplicemente diciamo che commettono un peccato che grida vendetta nei confronti di Dio (dato che è un peccato impuro contro natura ed uccide la dignità dell’innocente), di materia gravissima quindi. Diciamo però anche che 1) non è vero che soltanto questi preti si sono macchiati di tale colpe, né ce la pedofilia sia più diffusa nel clero rispetto ad altre categorie sociali (anzi, nel clero cattolico è più bassa) 2) a molti di coloro che strumentalizzano questi crimini (oltre che, lo ribadisco, peccati gravissimi) lo fanno solo per odio alla Chiesa e non perché ritengano la pedofilia sbagliata in toto. Dico anche che, se scoprissi che mio figlio è stato abusato da un sacerdote (cosa improbabile), di certo non andrei dal vescovo bensì prima dai carabinieri e poi, per correttezza, informerei il suo superiore. Perché questo è il modo di agire nei confronti di qualunque crimine commesso da qualunque persona: prima si denuncia, poi si informano i suoi superiori. Non il contrario, come ha fatto inspiegabilmente (e ciò depone a sfavore della veridicità di certi casi) certa gente.

  21. pipita ha detto

    in base a quali norme ecclesiastiche o dogmi la chiesa deve collaborare con gli stati che la ospitano sul loro territorio nel perseguire dei reati non secondo le sue leggi ma secondo le leggi di quegli stessi stati?

    • lorenzo ha detto in risposta a pipita

      «nell’ordinamento italiano il Vescovo […] non ha l’obbligo giuridico di denunciare» i casi di pedofilia significa solamente riportare quello che – piaccia o meno – prevedono le Leggi del nostro Stato le quali, se da un lato stabiliscono che «ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio può farne denuncia» (Codice di procedura penale, art. 333, comma 1), d’altro lato limitano ai «pubblici ufficiali» ed agli «incaricati di un pubblico servizio», allorquando «hanno notizia di un reato», (Cfr. art. 333, comma 1) l’obbligo di denuncia (e i Vescovi on sono pubblici ufficiali).

      Come però chiarito da monsignor Charles J. Scicluna, “promotore di giustizia” della Congregazione per la Dottrina della Fede – nonostante non sia formalmente imposto «ai vescovi di denunciare i propri sacerdoti», costoro risultano incoraggiati «a rivolgersi alle vittime per invitarle a denunciare quei sacerdoti di cui sono state vittime»; la riprova che questa sia la prassi – continua Scicluna – viene dall’esperienza e dai singoli casi, tra i quali quello «riguardante un sacerdote condannato da un tribunale civile italiano» dove è stata proprio la Congregazione per la Dottrina della Fede «a suggerire ai denunciatori, che si erano rivolti a noi per un processo canonico, di adire anche alle autorità civili nell’interesse delle vittime e per evitare altri reati».
      La denuncia da parte delle vittime evita inoltre i casi nei quali, per le più le più svariate ragioni, la vittima stessa non ritenga si debba adire a pubblico processo.

      La Chiesa infine non è un’entità astratta ma è composta di persone e le persone, a meno che non si tratti di turisti, di migranti o simili, non sono ospiti del territorio che abitano ma cittadini dello stato.

      • pipita ha detto in risposta a lorenzo

        E per quanto riguarda il tipo di reato? Esso varia da uno stato all’altro (per esempio negli Stati uniti e in Italia) La chiesa lo prevede nel suo codice?

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