Associazione disoccupati: «solo in chiesa troviamo ascolto»

DisoccupatiIl maggior problema di coloro che cercano un lavoro oggi non è soltanto la scarsità dell’offerta, ma sopratutto il poco interesse da parte degli altri per la propria situazione. L’individualismo radicale della nostra società occidentale è preso di mira quasi esclusivamente da Papa Francesco e da poche altre autorità morali.

Non stupisce, anche se dovrebbe, che l’associazione “Progetto disoccupati Roma”, che riunisce 50 persone, al momento senza lavoro, abbia smesso di cercare un’occupazione sul web e sui social network o tramite i volantini appesi nei negozi. «Lasciando i volantini nelle cassette delle lettere o dandoli di fronte ai supermercato, ottenevamo ben poco», ha spiegato Antonio Siddi, presidente dell’associazione, al “Corriere della Sera”. Così si sono rivolti alle chiese.

«Abbiamo iniziato circa un anno fa, ma è da settembre che abbiamo deciso di provare a cercare lavoro tramite le chiese. All’interno delle chiese è diverso. Contattiamo i parroci delle varie parrocchie, chiediamo loro il consenso e ogni sabato e domenica andiamo a “visitarne” una diversa. Prendiamo la parola subito dopo la comunione e gli avvisi, raccontando chi siamo, cosa sappiamo fare e cosa possiamo offrire dal punto di vista professionale».

Perché proprio la “Casa del Signore?”. «La gente è più bendisposta nei nostri confronti, ci ascolta, ci dice che è una bella idea e alcuni ci propongono dei lavori. In chiesa, ad esempio abbiamo incontrato una signora che è alla ricerca di un cuoco da assumere e che ancora non abbiamo trovato e un imprenditore che ci ha chiesto di conoscere 5 di noi per dare loro lavoro. Al momento, siamo in attesa di alcune risposte, nel frattempo andiamo avanti con i nostri giri, d’altra parte le chiese romane sono 400».

Le parrocchie come ultimo baluardo di comunità, di solidarietà, di attenzione e non importa se chi cerca lavoro sia cristiano o no, l’aiuto sembra non mancare mai da quanto viene raccontato. Per saperne di più e per chi volesse aiutare queste persone si può visitare il blog www.progettodisoccupati.wordpress.com.

La redazione

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4 commenti a Associazione disoccupati: «solo in chiesa troviamo ascolto»

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  1. Daniele ha detto

    Davvero una bella iniziativa!

  2. nicola ha detto

    Ci sono disoccupati e disoccupati, disoccupati che hanno perso il posto di lavoro che rientrano nella fascia degli assistiti con gli ammortizzatori sociali e disoccupati che non hanno mai trovato un posto di lavoro che possono benissimo morire di fame e sete. La struttura della società verso questi ultimi si è accanita particolarmente. Anni addietro se qualcuno non avwva da dormire gli si diceva vai a dormire alla stazione. Ora non è più possibile, anzi alla stazione se non hai l’euro non puoi neanche più pisciare. La società si è incattivita. Autori non estranei a questo imbarbarimento sono i sindacati i quali stabiliscono l’elenco dei cosiddetti diritti dei loro associati ignorando la perdita anche dell’elementare diritto a vivere degli altri. La chiesa difende i poveri, anche i poveri di spirito, non solo promettendo loro il regno di Dio ma aiutandoli, da secoli, nei modi possibili senza disarticolare la società. E la Chiesa vive povera come dimostrano i suoi massimi esponenti, i cardinali, il cui ‘stipendio’ è sotto la soglia di povertà ( quella fissata dai sindacati). La Chiesa difense i poveri non i cassaintegrati che spendono il buon sussidio per applaudire Lady Gaga.

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