I cattolici e la generosità: Gesù è il riferimento

Un team interdisciplinare di docenti dell’Arizona State University’s Center for the Study of Religion and Conflict ha esplorato ciò che motiva le persone ad essere generose e come la religione influenza le loro azioni. I ricercatori hanno voluto identificare i motivatori della generosità in uno studio comparativo tra musulmani e cattolici, con lo scopo di scoprire gli aspetti che motivano le persone a donare le loro risorse di tempo, di fatica e di denaro, e come queste motivazioni possono essere simili o diverse nelle due delle principali religioni del mondo.

I risultati dello studio hanno rilevato che i musulmani sentono fortemente un obbligo da parte di Dio a condividere con chi è meno fortunato di loro, ritengono inoltre che nel fare la carità agli altri stanno seguendo le orme del profeta Maometto. Tutto bene, ma non si capisce però in cosa lo stiano emulando dato che né la storia né il Corano descrivono gesta di carità e solidarietà del profeta. Anzi, nella sua biografia compaiono alcune guerre, come la ben poco caritatevole azione verso la tribù dei B. Qurayza, dove 700 maschi ebrei morirono e donne e bambini vennero venduti o fatti schiavi.

Per quanto riguarda i cattolici, lo studio ha rilevato che essi non si sentono obbligati in nulla, è invece il loro amore per Gesù a spingerli ad aiutare gli altri. I ricercatori hanno anche scoperto che il cattolicesimo è meno gerarchico di quanto comunemente si pensi: molte funzioni religiose, infatti, vengono svolte da laici, e lo stesso dicasi per i musulmani. Rispetto all’atteggiamento degli intervistati cattolici e islamici, hanno detto i ricercatori, «i cattolici erano più reticenti a parlare di soldi o della misura in cui essi stanno aiutando gli altri. Le associazioni islamiche, invece, erano più aperte al nostro studio perché hanno accolto con favore l’opportunità di contribuire ad aumentare la comprensione dell’Islam».

Ricordiamo che nel maggio 2011 uno studio ha rilevato che le persone tendono a comportarsi in modo migliore se sperimentano, o sono state educate religiosamente, essendo più generosi e cooperativi. Nell’agosto 2007, uno studio pubblicato su “Psychological Science journal” ha dimostrato che credere in Dio influenzia positivamente il comportamento sociale, in particolare per quanto riguarda la cooperazione con gli altri e la generosità verso gli estranei.

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18 commenti a I cattolici e la generosità: Gesù è il riferimento

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  1. Andrea ha detto

    L’unica cosa che potrebbe far sentire un Musulmano disposto ad aprirsi ad una forma di Caritas che si avvicini a quella Cristiana potrebbe essere il Pilastro della Zaqqath, che però infatti si basa assai più sulla Figura di Gesù che non su quella di Maometto…

    Una delle tante, troppe contraddizioni dell’Islam 😉 😉 .

  2. Bichara ha detto

    Una netta divisione tra i fedeli di Allah e il resto è molto marcata ripetuta e ribadita sia nel Corano sia nella sira (biografia) che i hadith (i detti di Mometto): Questi ultimi due costituiscono la sunna (sequela-imitazione del profeta)
    Il musulmano non deve niente a un non musulmano riguardo la carità…anzi certi tratti della sunna suggeriscono che il sangue , l’onore (donne) e i beni dell’infedele sono leciti al musulmano
    Mi dispiace che nell’articolo si paragona il Cattolicesimo all’Islam , sarebbe giusto se venisse paragonato il Cristianesimo e l’Islam oppure cattolicesimo e sunnismo o sciismo…

    • Bichara ha detto in risposta a Bichara

      “Credenti! Credenti! Non fatevi amici né i Giudei né i Cristani (essi sono amici tra di loro!).Chi di voi li prende come amici vuol dire che è uno della loro parte!Allah non guida un popolo ingiusto.” Sura Al ma’ida (la mensa) versetto 51.

      ” O voi,proprio voi che credete! non fatevi degli amici tra gli infedeli, ma scegliete i credenti.Volete proprio concedere ad Allah prova evidente contro di voi?” Sura Nisaa’ (le donne) versetto 144

      “Gente di fede, non abbandonatevi all’amicizia con i nemici miei e vostri” Sura 60 Almumtahina (mettere a cimento) il primo versetto

      2 esempi tra tanti

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Bichara

        Ma va’! Quante citazioni bibliche ci sono state mentre infuriava la guerra dei trent’anni in Europa?

        • Bichara ha detto in risposta a Marco Comandè

          Ma , almeno , apprezzi il fatto che puoi dire la tua liberamente in questa Europa , del quale critichi il PASSATO o per te è un fatto scontato e pensi che sei libero di far ciò anche nei paesi islamici senza rischiare la pelle?
          Capisci che anche il solo mangiare bere e fumare in pubblico nel mese del ramadan costituisce un crimine che viene punito anche per te che non sei musulmano là?

  3. Marco Comandè ha detto

    Questo tipo di ricerche, come tutti i sondaggi sulla personalità degli individui, si presta a molti equivoci. Io resto convinto che tutte le religioni sono uguali. Non si può parlare sempre con il senno del poi! Il cristianesimo ortodosso fu molto osteggiato, mentre ora i legami si incrementano in modo positivo. Ed è solo un esempio. Infatti c’è molta differenza tra un beduino tribale con cui dovette convivere Maometto e un musulmano sudamericano. La prossima volta che si fanno questi tipi di ricerche, avvisate pure sul territorio in cui viene effettuata la ricerca, altrimenti non potrò ritenere attendibili i risultati.

    • Mattia ha detto in risposta a Marco Comandè

      Tutte le religioni sono uguali? Secondo te è la stessa cosa il cattolicesimo e la religione degli aztechi, per esempio, che obbligava loro a sacrificare migliaia di persone ogni anno?

      • Ercole ha detto in risposta a Mattia

        In realtà sono frasi fatte, come “mettete i fiori nei vostri cannoni”…servono per formare il pensiero alle persone che hanno difficoltà a produrre giudizi personali.

        • Marco Comandè ha detto in risposta a Ercole

          Il catechismo afferma che tutte le religioni sono state un modo per venire incontro a Dio. Quello che faccio io è un passo in più: trattare l’altro come un fratello di pari dignità ed eguale di fronte all’etica umana, e non come uno da convertire.

          • Mattia ha detto in risposta a Marco Comandè

            Il catechismo non dice che tutte le religioni sono uguali. Solo grazie a Cristo si può conoscere la vera via in cui è possibile incontrare Dio. Gesù stesso ha dato ai suoi discepoli l’ordine di andare a predicare a tutte le genti. La conversione non è un imposizione, ma un dono che si a un fratello di pari dignità ed uguale di fronte all’etica umana.

    • Bichara ha detto in risposta a Marco Comandè

      Gli insegnamenti di Maometto sono DIAMETRALMENTE OPPOSTI a quelli di Gesù Cristo…informarsi non nuoce…poiché il rischio di essere assoggettato all’islam a casa tua è reale…già sono avanti col processo di islamizzare l’Occidente al punto di voler costruire una moschea proprio nel ground zero col nome della prima moschea costruita in Spagna dopo l’invasione islamica
      Non hai idea dei miliardi di petroldollari che si spendono per comprare le coscienze ovunque quà e soprattutto nei mass media(sai che successo presso gli adoratori di mammona ,che non sono pochi in occidente come ben sai)finanziano i covi di odio e terrorismo a casa tua , comprano esami universitari per i loro “fatelli” , ti pagano lautamente se ti converti all’islam…lavorano indefessi sottoterra e non solo per espandersi…e noi beati con la testa sopra le nuvole con le idee amene , pacifiche e conciliatrici e all’acqua di rose
      Non ti sto incitando all’odio ti dico solo di star attento a confondere cristianesimo e Islam ,che le conquiste civili di libertà , eguaglianza e giustizia sono già a rischio
      1400 anni fà è stato proprio il sottovalutare l’insidia beduina che ci ha fatto perdere tutta la parte sud del mediterraneo

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Bichara

        Cerca su internet la parola Itjihad, o Ijtihad. In lingua musulmana significa il contrario dello Jihad. Le sacre scritture, da qualunque parte vengano, ebraica, cristiana, musulmana, induista, ecc., vengono sempre interpretate in base ai contesti culturali. Più pacifico è il contesto e più tollerante è la religione. L’insistenza sul formalismo dell’esegesi è una conseguenza dell’intolleranza: come mi sembra nel caso della tua interpretazione. Sapevi che molti palestinesi appartenenti alla resistenza sono cristiani? E sono giustiziati da Israele. Come mai non fanno notizia come invece accade per il Kenia e la Nigeria?

        • Mattia ha detto in risposta a Marco Comandè

          Direi che quei palestinesi sono “suicidi”. Israele avrà le sue colpe, ma se vincono i palestinesi, che hanno a capo Hamas, faranno la fine dei copti in Egitto.

        • Bichara ha detto in risposta a Marco Comandè

          LO IJTIHAD ha in comune col jihad solo l’assonanza , è il corripettivo islamico dell’esegesi
          Attennzione alle interpretazioni loro su internet poiche considerano “l’abellire” l’islam una falsificazione lecita..nella sunna moh’d dà loro liscenza di dire il falso in tre casi che possono praticamente coprire tutte le situazioni della vita e cioè (1)con la moglie(2)per riappacificare i fedeli (3) e in guerra per l’islam , quest’ultima dà loro la “possibilità” di dire il falso per espandere l’Islam in terra di infedeli.

          Se sapevo che cristiani palest..? io sono cristiano nato a Nazareth e i cristiani faccevano parte della resistenza finche il fondamentalismo islamico ha tramutato la questione palestinese in una lotta religiosa per la riconquista della terra islamica della Palestina.In passato tutte la frazioni del OLP di ispirazioni socialista o pan araba erano fondate da cristiani come Gorge Habbash e Hawatme…adesso con il fiume di denaro dei beduini tutto si travesti di barbe e hijabe e segni sulla fronte…e aumento delle discriminazioni e le persecuzioni nei nostri confronti
          Oggi come oggi non c’è che una esigua minoranza di irriducibile che malgrado l’evidenza continua ad optare per la resistenza piu per tenere certi equilibri di convinienza che per ragioni di convinzioni
          Io sono formalmente cittadino israeliano
          Non esiste una discriminazione per le minoranze in Israele – immagina- i musulmani israeliani possono andare in Arabia Saudita alla Mecca per motivi religiosi mentre gli altri non lo possono fare.E’ l’unico paese del M.O. dove i cristiani non diminuiscono di numero..inutile paragonare la situazione dei diritti delle minoranze tra israele e mondo islamico
          Ti do ragione che il contesto culturale può influenzare l’interpretazione delle religioni…è una evidenza storica , ma purtroppo l’islam per ragioni proprii è piu incline alla intollranza e alla violenza…è stato sempre cosi
          a meno che gli altri si assoggettano a esso , solo allora appaiono forme di libertà e tolleranza circoscritte.

  4. Controinformato ha detto

    com’è che diceva la papessa Hack a proposito della solidarietà in funzione dell’aldilà?

  5. Uomovivo ha detto

    Il tema di questo articolo si ricollega a quanto si discuteva con Roberto Dara qui https://www.uccronline.it/2012/06/30/chiara-corbella-una-storia-di-ordinaria-santita/#comment-78337

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