I conquistatori di Hernan Cortes erano davvero i cattivi?

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La verità sui conquistatori di Hernan Cortes. Non volevano combattere gli Atzechi, ma questi rifiutarono ogni diplomazia e gli indios si allearono agli spagnoli per liberarsi di un popolo che praticava migliaia di sacrifici umani all’anno. Davvero i cattivi furono i conquistatori spagnoli?


 

Lo storico e filosofo Paolo Molinari ha affrontato la questione dei conquistadores di Hernan Cortes e la colonizzazione del Sudamerica da parte di Spagna e Portogallo, concentrandosi su ciò che solitamente non viene detto nei libri scolastici.

L’intervento del docente si è svolto recentemente durante il Café teologico, momento culturale organizzato dalle Sentinelle del Mattino (www.sentinelledelmattino.org).

Assieme ai conquistatori, infatti, partirono anche molti missionari, i quali furono poi i primi a denunciare la violenza dei colonizzatori verso gli indigeni.

Furono i missionari che chiesero ai re di emanare delle leggi e dei codici in cui si proclamassero i diritti  e la libertà dei nativi, anche se tuttavia furono poco ascoltate.

Alcune di vicende poco note, come ad esempio la Battaglia di Mbororè dove i Gesuiti presero le difese dei Nativi e formarono un esercito per combattere i colonialisti europei, le abbiamo già affrontate nel nostro apposito dossier.

 

Gli indios si allearono ai conquistatori di Cortes

Molinari si focalizza in particolare su Hernán Cortés, il controverso conquistatore spagnolo accusato di aver distrutto il popolo azteco.

Eppure aveva a disposizione 153 uomini (e 13 archibugi) e si trovò a fronteggiare circa 500 mila indigeni.

Riuscì a vincere, anche se non viene detto, solo grazie all’aiuto di migliaia di Indios Maya che vollero appoggiare gli spagnoli per liberarsi del terribile popolo degli Aztechi.

Questi ultimi erano un popolo esclusivamente guerriero e dalla religione perversa, esaltatori del sacrificio agli dei, esseri golosi di sangue umano.

E’ approvato che sacrificassero circa 10-20 mila persone all’anno, preferibilmente bambini, e quando combattevano gli eroi erano coloro che catturavano più nemici da sacrificare. Le maschere dei sacerdoti erano fatte dal cranio umano dei nemici catturati.

Alla consacrazione del Templo Mayor, ad esempio, vennero sacrificati e decapitati in una settimana 5.000 uomini. Ecco dunque perché i Maya videro negli spagnoli dei liberatori.

 

Cortés non voleva distruggere gli Atzechi

Cortés era affascinato dalla civiltà azteca e dall’incredibile capacità di costruire edifici sull’acqua, non voleva affatto distruggerli, come infatti scrisse più volte nel suo diario.

Il problema stava nel fatto che l’ideale per questo popolo era morire combattendo.

Saltarono quindi tutti i tentativi diplomatici e quindi gli spagnoli con i Maya e gli indios furono costretti alla guerra.

Arrivato al Templo Mayor, di fronte alla massa di corpi e teste tagliate in sacrificio degli dei e vedendo i guerrieri aztechi indossare la pelle dei suoi uomini precedentemente catturati, Cortés si ribellò e si convinse a sopprimere duramente la città, il Tempio e tutta la popolazione.

Insomma, conclude lo storico, occorre guardare veramente la storia prima di giudicare frettolosamente chi siano i buoni o i cattivi. Cortés è stato senz’altro spietato ma occorre considerare il contesto storico.

Molinari accenna anche alle missioni cristiane, chiamate “riduzioni”, che crearono una civiltà senza mai usare violenza, ma educando alla scrittura, alla musica, alle scienze, alla democrazia e al Vangelo, lasciando al potere i capi delle tribù locali.

 


Clicca qui per approfondire la tematica sul nostro dossier:

Colonialismo e Chiesa cattolica, sfatiamo la leggenda nera


 

Autore

La Redazione

17 commenti a I conquistatori di Hernan Cortes erano davvero i cattivi?

  • Ingrid ha detto:

    E’ proprio così…guardare alla storia per trovare chi siano i buoni o i cattivi è profondamente sbagliato! Sopratutto se la si giudica secondo i criteri di civiltà di oggi.

  • Hugo ha detto:

    se posso aggiungere una cosa…: la conversione anche forzata al cristianesimo ha permesso l’abbandono delle religioni violente e politesite e ha fatto parte dell’opera di civilizzazione.

    • gabriele ha risposto a Hugo:

      c’era una star (rossa, sinistroide e filo-vietcong) che si era lamentata che la chiesa aveva distrutto la religione dei popoli precolombiani
      un cattolico rispose con un articolo in cui descriveva il modo in cui i sacerdoti sacrificavano le vittime

  • Flavio ha detto:

    Anche la leggenda nera del colonialismo è molto forte, ma ugualmente falsa.

  • Karma ha detto:

    Molinari non fa altro che contestualizzare lo scenario storico, cosa normalissma e che invece tutti si scordano di fare..appositamente?

    • Vollly ha risposto a Karma:

      E’ vero che non sapevo che parteciparono anche i maya alla distruzione degli atzechi, però i maya non avevano un’educazione cristiana.

      • gabriele ha risposto a Vollly:

        parteciparono anche i tlaxcaltechi, i totonachi ed altre tribù

      • Mimmo ha risposto a Vollly:

        L’educazione cristiana conta molto, ma conta anche se ne vuoi fare uso…!

    • lorenz ha risposto a Karma:

      E rimane il dato incontestabile che dove sono arrivati i missionari cattolici, la popolazione indigena è ancora ben presente (pur con i drammi vissuti in seguito alla conquista e con situazioni pesanti di marginalità e disagio). Al nord, dove missionari cattolici ne sono arrivati ben pochi, gli indigeni sono spariti “come neve sotto il sole d’estate”

      • Ercole ha risposto a lorenz:

        Esatto! E sopratutto moltissimi missionari cattolici sono ancora oggi venerati dagli indigeni! Come ad esempio Bartolomé de Las Casas (definito il “protettore degli Indios”)…

        • gabriele ha risposto a Ercole:

          anche se le cronache dell’epoca dicono che esagerava nelle accuse

          • Ercole ha risposto a gabriele:

            In che senso?

          • gabriele ha risposto a Ercole:

            che era leggermente suonato e denunciava cose non vere solo per essere più convincente
            su tutti i libri di storia ho trovato lo scritto in cui lui denuncia lo sterminio degli indios dei caraibi: nessuno dice però che questi indios erano in maggioranza Caribi, feroci e cannibali

  • Matteo ha detto:

    FANTASTICO ARTICOLO!!! 10 e lode!!! Io aggiungerei inoltre, che la maggioranza degli indios, non sono morti per mano dei conquistadores, ma per via del raffreddore, malattia per loro mortale, portata nelle americhe dagli europei. 🙂

    • RoccoBarocco ha risposto a Matteo:

      Già è vero. Ne parla anche Molinari nel video (alla fine rispondendo alle domande).

    • joseph ha risposto a Matteo:

      Purtroppo funziona così. Io sapevo che noi avevamo portato loro la peste e loro ci avevano dato la sifilide. Ma era in un documentario, non so se sia attendibile….