Anthony Hopkins: «essere atei è come vivere in una cella senza finestre»

Anthony Hopkins, famoso per aver interpretato il criminale Hannibal Lecter ne Il Silenzio degli innocenti, ha rilasciato un’intervista al Catholic Herald, in cui ha parlato della sua fede religiosa. L’attore, già premio Oscar, ha dichiarato: «Essere atei è come vivere in una cella chiusa senza finestre. Non vorrei vivere così. Li vediamo in televisione questi atei di professione, persone brillanti, che dicono di sapere per certo che è pazzia avere un Dio o credere nella religione. Beh, ok, che Dio li benedica per sentirsi in quel modo e spero che loro siano felici». Accenna poi sottlineando l’arroganza di certo laicismo moderno: «Mi chiedo: perché essi protestino così tanto? Come potranno essere così sicuri di ciò che è là fuori? E chi sono io per confutare le credenze dei grandi filosofi e di tanti martiri di questi secoli?». E conclude: «Il ruolo nel mio ultimo film [un esorcista N.d.A.] mi ha spinto a chiedermi in cosa credessi e perché. Ho letto sempre tutto quello che potevo sull’argomento, da Einstein a Darwin e sono convinto che la fede arricchisca la vita».

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47 commenti a Anthony Hopkins: «essere atei è come vivere in una cella senza finestre»

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  1. Matilde ha detto

    GLi atei sono solo dei creduloni…infatti non CREDONO che DIo esista, senza alcuna base storico-scientifica. Noi siamo convinti grazie a Gesù Cristo uomo che la storiografia ha pensato bene di confermarne la storicità e Dio che lo studio dei Vangeli e della cultura ebraica di quel tempo impongono come unica possibilità di ritenere vere le testimonianze degli apostoli.

    • Luca Pavani ha detto in risposta a Matilde

      Non hanno prove mentre noi oltre ad una prova storica, possiamo farne esperienza nel presente. Al contrario, non si può sperimentare un’assenza e nemmeno dichiarare di avere un’esperienza con un’assenza.

  2. Michele Santambrogio ha detto

    Già Albert Einstein diceva degli atei: « Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che – nel loro rancore contro le religioni tradizionali come “oppio delle masse” – non possono sentire la musica delle sfere. » (Isaacson, Einstein: His Life and Universe, Simon e Schuster 2008).

  3. EnricoBai ha detto

    Condivido lo stupore di Hopkins? COm’è spiegabile la rabbia dell’ateismo moderno? Forse è veramente lo sfogo di una frustrazione per essere invisibile minoranza? Forse è lo sfogo per una vita senza stimoli, senza passioni, senza ultimamente alcun significato? Trovano forse nell’aggressività verso cattolici e cristiani il loro significato quotidiano per alzarsi dal letto la mattina? In fondo si sa che darsi una missione, un compito -cioè quello di annientare la religiosità- tende a portare al soggetto un significato -seppur temporaneo- alla vita.

    • iena ha detto in risposta a EnricoBai

      lo sfogo è NON per essere minoranza, ma per non poter vivere in uno stato laico, dove tutte le opinioni siano rispettate ed abbiano lo stesso valore.
      Badate bene stato laico che sarebbe l’ideale anche per voi cattolici, altrimenti quando l’islam diventerà maggioranza (e lo diventerà) farà polpette di noi atei ma anche di voi crociati.

      • Lucy ha detto in risposta a iena

        In realtà siete voi che combattendo il cristianesimo pemettete ai veri violenti di avanzare. Voi, come dimostrato le ricerche sociologiche, vi estinguerete come dinosauri e noi dovremmo subirci l’imposizione musulmana. La laicità che hai in mente tu non esiste in Europa, esisteva nel comunismo ora non più. Oggi esiste la laicità positiva, cioè la separazione tra chiesa e stato (quando mai è stato il contrario, invece!!!) e il dialogo continuo fra le parti, rimanendo indipendenti. Cioè come è oggi e come è condiviso dalla quasi totalità dei politici del mondo.

      • EnricoBai ha detto in risposta a iena

        Mi raccomando Iena non farti convertire anche tu altrimenti rimanete davvero in pochi!

  4. pino ha detto

    Scriveva Voltaire:

    “Gli atei sono per lo piú uomini di scienza coraggiosi, ma sviati nei loro ragionamenti, i quali non potendo comprendere la creazione, l’origine del male e altre difficoltà, ricorrono alla ipotesi dell’eternità delle cose e della necessità.

    Va notato soprattutto che il numero degli atei è minore oggi che in qualsiasi altro tempo, da quando cioè i filosofi hanno riconosciuto che non esiste alcun essere vegetante senza germe, alcun germe senza struttura, ecc…

    Geometri non filosofi hanno potuto rigettare le cause finali, ma i veri filosofi le ammettono; e, come ha detto un noto autore, il catechismo annuncia Dio ai fanciulli e Newton lo dimostra ai sapienti.

    Non vorrei aver a che fare con un principe ateo perché, nel caso si mettesse in mente d’avere interesse a farmi pestare in un mortaio, son ben certo che lo farebbe senza esitazione.

    Nemmeno vorrei, se fossi un sovrano, avere a che fare con cortigiani atei, che potrebbero aver interesse ad avvelenarmi…

    Quale conclusione trarremo da tutto ciò? Che se l’ateismo è estremamente pericoloso in quelli che governano, lo è pure negli uomini di studio, per quanto la loro vita possa essere pura, perché le loro idee possono uscire dal chiuso delle biblioteche e raggiungere le piazze.”

    ….e se lo diceva lui

  5. fabrizio privato ha detto

    L’ateismo è oppio.

  6. AndreaPanico ha detto

    L’Ateismo non e’ altro che la “religione” di Satana che dice all’uomo: Dio non esiste.

  7. Fabrizio ha detto

    Essere atei è come vivere in una cella chiusa senza finestre.
    E avere Jessica Alba come dirimpettaia.

  8. Massimiliano ha detto

    E’ curioso e al contempo preoccupante constatare come un pluridivorziato ed etilista conclamato si permette di fare la morale agli atei. Non mi pare che la religione professata dal Signor Anthony Hopkins sia compatibile nè con il divorzio nè tantomeno con l’abuso di alcool.
    Forse qualcuno di voi dovrebbe ricordargli la storiella della trave e della pagliuzza.

    • Lucy ha detto in risposta a Massimiliano

      Ma qualcuno ti ha detto che Hopkins è cattolico? Sto leggendo alcuni commenti che lasci e vedo che non sei per nulla informato su quanto vuoi commentare. Nell’intervista dichiara non di appartenere ad alcuna religione, insomma è uno di quelli che voi sommate agli atei per gonfiare le statistiche….

    • Lucy ha detto in risposta a Massimiliano

      Inoltre noto che consideri il divorzio, grande successo della tua cultura, una condizione diffamante tale da non poter fare la morale agli atei. Dovresti poi spiegare a te stesso e ai tuoi colleghi esistenziali cosa intendi per morale, da dove arriva, perché esiste, come funziona e perché vi credi senza poterne dimostrare l’esistenza.

      • Massimiliano ha detto in risposta a Lucy

        @ Lucy

        E infatti io non ho minimamente detto che il Signor Hopkins è cattolico, sebbene pochi giorni fa in questa intervista http://www.contactmusic.com/news.nsf/story/hopkins-booze-battle-helped-him-find-religion_1198563 dichiarava esplicitamente di volerlo diventare per mettere fine, negli anni ’70, alla sua dipendenza dall’alcool. Non ho neanche detto che i suoi divorzi sono una “condizione diffamante” tale da non potergli permettere di esprimere giudizi morali. Però, cara Lucy, converrai con me che credere in un qualunque dio (quello degli ebrei, quello dei cristiani o quello dei musulmani) e poi comportarsi nel proprio privato come se Dio non ci fosse, mi pare un atto di assoluta incoerenza e di aperta ribellione; un po’ come Berlusconi, che dichiara pubblicamente di essere cattolico, salvo poi divorziare due volte nonché bestemmiare Dio chiamanadolo “porco”. Delle due l’una: o si crede in Dio e si sottostà al suo indiscutibile volere (oltre all’indiscutibile volere dei suoi ministri in terra) oppure non vi si crede e “sia fatta la nostra volontà”.
        Inoltre io credo eccome nella morale perchè questa non è di certo prerogativa di voi credenti. Mai sentito parlare di morale laica?

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Massimiliano

          Oppure si crede fermamente in Dio, si riconosce la giustezza e la ragionevolezza del suo volere, ma per debolezza o egoismo ci si ribella a lui e si cade nel peccato (nella consapevolezza di essere nel peccato ovviamente). Questo è il senso del peccato originale, che al tempo stesso ci dice anche che cos’è autenticamente la libertà umana. La libertà non è semplice spontaneità degli atti, ma anche, una volta riconosciuta la verità, la possibilità di accettarla o rifiutarla.
          Questo è il vero senso del peccato originale e al tempo stesso della libertà; le due cose vanno sempre insieme, sono inscindibili. Ed è proprio questo che i puritani (puritani in senso lato, tra i quali ci sei anche tu anche se forse non te ne rendi conto) non hanno mai capito. Il puritano non sa cosa sia la libertà e quindi, ad esempio, ha ragione Ferrara (lasciando perdere l’attuale situazione politica, cerchiamo di ragionare più in astratto per favore) a dire che una repubblica puritana non può che essere illiberale.
          Il rifiuto totale e definitivo della verità ovviamente non può far altro che condurre all’eterna distruzione. Ma dalla deviazione e dalla caduta momentanea possiamo sempre risollevarci, risalendo con mille sforzi alla sorgente della verità. E questo Hopkins sicuramente l’ha capito; sarà pure un peccatore, come più o meno lo siamo tutti, ma non ha abbandonato la strada verso la verità, per questo si può ammirarlo per ciò che ha detto.
          La morale laica tu dici; ma la morale laica, intendendo con questo una morale che non faccia riferimento all’assoluto, non esiste, è un’illusione, come onestamente ammise un laico come Bobbio.
          Tempo fa sul sito della UAAR mi sono imbattuto in un testo dal titolo “Prolegomeni alla fondazione di un’etica atea”. Non ho potuto trattenermi dal ridere. Dai tempi di David Hume si discute su come fondare un’etica puramente umana, e ad oggi siamo ancora ai prolegomeni; un bel progresso non c’è che dire. Eppure questi signori non sono ancora sfiorati dal dubbio che un etica del genere non si riesce a fondarla proprio perché impossibile, proprio perché intrinsecamente contraddittoria in quanto, ossimoricamente, si pretende di fondarla senza fondamenta.

          • Massimiliano ha detto in risposta a Francesco Santoni

            Oppure si crede ciecamente, ostinatamente nell’esistenza di Dio senza che si riesca a fornire -quando richiesto- l’onere della prova. Considerato che la disonestà spirituale sembra essere la regola aurea delle tre religioni monoteiste, temo purtroppo che da queste non ci si possa aspettare alcunché di innovativo.
            Facendo sfoggio di razionalità, il Cristianesimo poggia totalmente sul concetto di “peccato originale” (come tu hai ben fatto notare). E sul libero arbitrio, aggiungo io. Tuttavia, esiste una domanda, una sola, che impedisce alla tua religione di tirare in ballo il peccato originale ed il libero arbitrio:” Come si concilia l’onnipotenza, la bontà e la giustizia di Dio con il fatto che durante la storia umana milioni e milioni di bambini innocenti sono stati indiscriminatamente massacrati”?
            Ti chiedo e mi chiedo: “Quale padre, per di più onnipotente, non osa muovere neppure un dito per intervenire a salvare i suoi pargoli che stanno per essere gasati o squartati vivi da un certo Josef Mengele? E ancora: perché non è intervenuto a salvare quei 27 bambini schiacciati da tonnellate di ferro e cemento durante il terremoto del Molise? Perché non ha salvato tutti quei poveracci spazzati via come pula al vento durante le inondazioni che hanno colpito il Pakistan”? Solo un padre snaturato, il cui cuore è ricolmo di fiele, permette tutto ciò.
            Che razza di dio è il tuo? Un dio onnipotente, capace di creare l’intero universo ma incapace di fermare un semplice eppur mortale sisma o inondazione? Oppure un dio buono, che pur potendo impedire il massacro, si astiene dal farlo? Oppure un dio giusto, che volendo punire alcuni malvagi usa come castigo una calamità naturale, che però massacra senza distinzione di sorta buoni e cattivi, giovani e vecchi, atei e religiosi? Probabilmente, te la caverai rispondendomi che il giudizio di Dio è imperscrutabile; ma questa, per chi è dotato di un barlume di comprendonio, non è affatto una risposta plausibile, è solo un atto di fede cieca e spericolata. Inoltre, non possono essere invocati né il peccato originale, che ci spingerebbe a fare il male anziché il bene, men che meno il libero arbitrio, che se anche fosse stato impiegato nel peggiore dei modi non avrebbe mai potuto provocare un terremoto.
            Chiunque uccida o, pur potendolo impedire, lasci uccidere anche un solo bambino verrebbe considerato un essere abietto. Io, di imperscrutabile, ci vedo solamente il cieco dogmatismo religioso di chi trova accettabile l’idea di un dio buono e onnipotente che lascia liberamente massacrare innumerevoli bambini innocenti.
            Ebbene! Se tutti quei piccoli ed innocenti cadaveri martoriati non sono ancora sufficienti a convincere che non esiste alcun dio, di quali prove avete ancora bisogno voi credenti per diventare atei? Cos’altro dovrebbe accadere di ancora più inconciliabile con l’esistenza di un dio buono, giusto e onnipotente?
            Attendo una tua risposta. Ma ti raccomando: non metterti a fare alpinismo sugli specchi.

            (C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio – Primo Levi.)

            • Francesco Santoni ha detto in risposta a Massimiliano

              Intanto noto con piacere che hai cambiato argomento. Evidentemente riconosci che esiste una terza possibilità tra l’essere cristiani perfettissimi ed essere atei. Ed evidentemente hai anche trovato indifendibile la pretesa di fondare una morale laica.
              Ma la cosa interessante è che in realtà dimostri che il tuo non è veramente ateismo, ma anti-teismo. E’ ovvio che la tua argomentazione non prova che Dio non esista, ma prova soltanto il tuo rifiuto e la tua rabbia verso un Dio che non capisci e che anzi ti sembra quasi il responsabile di tutti i mali nel mondo.
              Vedi, si possono dare molte dimostrazioni dell’esistenza di Dio: la causa prima, il primo motore, il fine ultimo ordinatore dell’universo ecc. E a queste si aggiungano poi le esperienze personali di ogni credente, che è sempre pronto a spiegarti perché crede, lui. Ogni credente ha la sue buone ragioni per credere, nessuno crede ciecamente.
              Ma lasciando perdere le ragioni personali che spingono ciascuno a credere, le altre (causa prima ecc.) hanno validità universale e sono queste che in ogni epoca hanno convinto sia la gente semplice sia i grandi filosofi ad accettare l’esistenza di Dio. Queste dimostrazioni possono essere formulate in maniera ingenua oppure essere compiutamente sviluppate all’interno di rigorosi e grandiosi sistemi metafisici come quello di Tommaso d’Aquino o di Duns Scoto (che, mi dispiace per te, non sono affatto confutati dalla critica kantiana, ma questo ci porterebbe molto fuori argomento), ma sono sempre valide.
              Queste sono le dimostrazioni dell’esistenza di Dio e la presenza del male nel mondo non può confutarle in nessun modo. La presenza del male nel mondo ci costringe a riflettere su cosa sia la volontà di Dio, come Egli agisca nel mondo, ma non ci permette di dubitare della sua esistenza. Gli argomenti degli epicurei non hanno mai convinto neanche nell’antichità. La cultura antica ci ha fatto dono invece della grande filosofia neoplatonica, che dopo aver mostrato la necessaria derivazione di ogni cosa dall’Uno, ha identificato il male come caduta verso la materia, allontanamento dall’Uno stesso.
              Non sono i Cristiani ad aver inventato queste cose, ma le hanno accettate perché prova razionale della loro stessa fede, benché provenienti dalla cultura pagana.
              L’impossibilità di dimostrare l’esistenza di Dio è un mito della modernità che vorrebbe ridurre la realtà soltanto a ciò che è sondabile con procedure di laboratorio, ma questa è un’assurdità, la ragione umana è in grado di spingersi molto più in là, come ha sempre fatto in tutta la filosofia antica. Il metodo scientifico non è minimamente in grado di conoscere neanche l’origine dall’autocoscienza, la cui realtà però ognuno di noi sperimenta tutti i giorni; per questo è ridicolo arrivare a chiedere la prova scientifica dell’esistenza di Dio; la prova non può che essere filosofica ed è stata già data da tempo.
              Il problema del male non è connesso all’esistenza di Dio, ma sta su un piano diverso, che riguarda la sua volontà, la sua azione nel mondo, ma non la sua esistenza.
              Non mi addentrerò qui in una discussione filosofica approfondita intorno alla questione del male, richiederebbe troppo tempo. Ma vorrei farti notare però che chi è costretto ad arrampicarsi sugli specchi sei proprio tu, per un motivo molto semplice: se fosse così facile confutare il cristianesimo come ne spieghi la sua diffusione? Pensi che miliardi di persone nel corso dei secoli fossero tutte degli idioti?
              In realtà il “successo” del Cristianesimo è dovuto proprio alla sua capacità unica di dare senso al male.
              Se Dio non ci fosse, nulla avrebbe senso, e allora come potremmo dire che la distruzione delle vite di tanti innocenti sia un male? E che significa innocenti poi? Se nulla ha senso, nulla è importante, e la vita e la morte sono indifferenti. Senza un senso ultimo dell’esistenza non ha senso neanche parlare di male. Un ateo vero non può scandalizzarsi per il male semplicemente perché il male per lui è indefinibile. Il fatto che tu ti scandalizzi invece dimostra proprio che in realtà tu intuisci un senso nell’esistenza, intuisci un senso nella vita che ti permette di dire che essa è importante. Primo Levi si è suicidato perché non è stato capace di riconoscere un senso nella sua esperienza del lager e la sua vicenda è certamente tragica. Ma non è stato così per molti altri (vedi Padre Kolbe ad esempio o Pavel Florenskij che fece l’esperienza del Gulag).
              Ma il male allora deriva da Dio? La risposta del Cristianesimo a questa domanda è negativa, e la sua soluzione è il suo punto di forza. Dio, nella sua infinita perfezione, decide liberamente (e la libertà di Dio può essere dimostrata conseguentemente alle prove di esistenza) di creare degli essere limitati ed imperfetti per amarli, ovvero per permettere loro di partecipare eternamente alla sua perfezione. Ma proprio perché limitati ed imperfetti questi esseri non possono comprenderlo subito e si allontanano da lui, cadendo così nel peccato. Anche il male fisico è conseguenza di questo. Il male fisico è una conseguenza della nostra imperfezione e limitatezza; il nostro peccato originale è quello di voler essere completamente indipendenti, quello di non voler riconoscere la sorgente della nostra esistenza; ma per questa pretesa (che è nella nostra natura sin dalla nascita) ci ritroviamo allora schiavi di tutti i nostri limiti, soggetti al dolore e alla morte. Libertà, peccato e dolore sono inscindibili e solo Dio (il Dio perfettissimo, creatore di ogni cosa, la cui esistenza è dimostrata) può liberarci da questa condizione. E ce lo ha dimostrato venendo egli stesso tra gli uomini, soffrendo e morendo, per chiamarci a lui. Questa è la forza del Cristianesimo, ed è questo che tu non riesci a comprendere. Ma nonostante possiamo comprendere ed accettare questo, in continuazione ci allontaniamo da Dio e cadiamo nel peccato. Riconoscere la verità ed al tempo stesso rifiutarla, questa è la libertà piena che ci è concessa ed al tempo stesso il nostro peccato originale (lo avevo già detto nell’altro mio post, non l’hai aggiunto tu come hai sostenuto). Questo è forse il dogma cristiano che più di tutti può essere accettato secondo ragione.
              Questa è la capacità del Cristianesimo di dare un senso al male, ed è questo che consente ed ha sempre consentito di credere secondo ragione. Pertanto le tue obiezioni sull’esistenza del male non ci toccano minimamente.

              • Massimiliano ha detto in risposta a Francesco Santoni

                Come non detto: ti sei messo a fare alpinismo sugli specchi in compagnia di Aristotele. Pazienza!

                L’epiteto di “puritano” lo affibbi a qualcun altro, NON a me. Capisco che Giuliano Ferrara docet ma qui mi pare che tu stia esagerando.

                =============================

                @ EnricoBai
                Una confessione, dici? OK, ne parlerò con mio zio sacerdote.
                Ciao.

                • Francesco Santoni ha detto in risposta a Massimiliano

                  Mi pare di aver fatto un discorso molto chiaro che tutti possano comprendere; le arrampicate sugli specchi le vedi solo tu. Scommetto che tutti gli altri qui mi capiscono benissimo. In effetti ti ho spiegato le ragioni che hanno convinto (e convincono) milioni e milioni di persone nei secoli ad essere cristiane. Se poi tu non lo capisci (o fai finta di non capirlo) è un problema tuo. Per te anche Aristotele era un minchione vero? Pensi davvero con quattro battute di poter buttare all’aria 2000 anni di filosofia? Ridicolo.
                  Ti consiglio un buon libro: “La ribellione delle masse” di Ortega y Gasset (1929). Studiati bene la sua descrizione dell’uomo massa, ti vedrai come in uno specchio. Te ne cito un passo: “… l’uomo-massa attuale è più pronto, possiede maggiore capacità intellettiva di quella di altre epoche. Ma questa capacità non gli serve a nulla; a rigore, la vaga sensazione di possederla gli serve soltanto per chiudersi di più in se stesso e non usarla. Una volta per sempre consacra l’insieme dei luoghi comuni, dei pregiudizi, delle parvenze d’idee, o, semplicemente, dei vocaboli vacui, che il caso ha ammucchiato nel suo intimo, e li imporrà dovunque. Questo è ciò che nel primo capitolo indicavamo come caratteristica della nostra epoca: non già che l’uomo volgare creda d’essere eccellente e non volgare, ma che egli stesso proclama e impone il diritto della volgarità, o la volgarità come un diritto.”

                  Ecco, questo descrive benissimo il tuo atteggiamento verso 2000 anni di filosofia.

                  Ma d’altra parte il tuo atteggiamento è la perfetta conferma di quanto spiegavo, la perfetta conferma del peccato originale: riconoscere la verità e rifiutarla. Per quante ragioni uno possa portare, e ne ho portate, tu non accetterai mai di riflettere, ma continuerai a chiuderti nei tuoi pregiudizi, non c’è argomento che tenga. Ma il Cristiano sa bene che tale è la natura umana, perché è stato già messo in guardia da tempo. Al ricco Epulone che dagli inferi chiedeva di poter tornare per avvertire i suoi fratelli affinché si ravvedessero Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi.”
                  Tutto torna come vedi. Anche queste sono buone ragioni per credere.

                  Infine: il nome di puritano te lo affibbio solo perché dimostri di meritartelo con il tuo atteggiamento verso Hopkins. I puritani come te sono roba vecchia, li conosco da prima che ne parlasse Ferrara, non preoccuparti.

                • LucaPavani ha detto in risposta a Massimiliano

                  Classico…gli atei più folkloristici sono tutti parenti di sacerdoti o ex seminaristi (Odifreddi docet)

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Massimiliano

          Inoltre tu prima hai detto che è “preoccupante constatare come un pluridivorziato ed etilista connclamato si permette di fare la morale agli atei” e poi invece hai sostenuto di non aver “detto che i suoi divorzi sono una “condizione diffamante” tale da non potergli permettere di esprimere giudizi morali”. Questa è una contraddizione palese, ed è evidentemente conseguenza della confusione che sta alla base della morale laica che tu dici di seguire.

        • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Massimiliano

          Oltre alle contraddizioni già notate da Francesco, ricordo a Massimiliano che nell’articolo che lui stesso ha linkato e che io non conoscevo, l’attore dice chiaramente di essere stato agnostico fino a poco tempo fa. Quindi i pluridivorzi e il comportamento “come se Dio non ci fosse”, e perfino l’alcolismo dipendono dal periodo di mancanza di Dio. Non c’è quindi alcuna contraddizione. Inoltre Massimiliano hai l’idea che credere in Dio faccia essere buoni e moralmente perfetti e non ti accorgi che è solo una prerogativa del Dio cristiano, cioè nata con Gesù Cristo. Tant’è che la carità -appunto- cristiana non è presente nell’islam o nell’ebraismo, non si conoscono opere come la Caritas o i missionari nel Terzo Mondo al di fuori del cristianesimo. GLi ospedali sono nati dai cristiani e così via…Scopriamo poi che credi nell’esistenza della morale. E sapresti anche spiegare da dove arriva? Sai, la scienza non sostiene quanto tu credi poiché non può indagare la moralità dell’uomo…quindi come la mettiamo? Esiste e tu ci credi senza poterlo provare?

          • Massimiliano ha detto in risposta a Massimo Ponzoni

            Se mi metto a ragionare con la tua testa, arrivo alla conclusione che l’agnosticismo non può essere considerato un attenuante, ma semmai un aggravante. Come si è permesso Hopkins a non credere in Dio, o meglio, a sospendere il giudizio su di lui perchè non poteva essere certo della sua esistenza? Questo è sacrilegio!
            Stando a quanto riportato dalla Bibbia e dal Corano, coloro che negano o dubbitano dell’esistenza di Dio vanno sterminati. URKA ! 🙁

            • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Massimiliano

              Caro Massimiliano…non è difficile da capire suvvia. Hopkins era agnostico (molto più ateo diciamo), ha divorziato più volte e si è attaccato alla bottiglia, in piena coerenza con la frustrante e masochista impostazione esistenziale a cui “credeva”. Dopo di che è stato un pochino più sveglio di te ed è arrivato a riconoscere Dio, avvicinandosi anche al cattolicesimo. Quindi la tua diffamazione circa la sua incoerenza non esiste affatto perché riguarda il passato. Provaci ancora!

            • EnricoBai ha detto in risposta a Massimiliano

              Massi, Massi…come si può passare a parlare da un attore americano alle presunte violenze in nome della Bibbia…Vuoi un consiglio? Tutta questa rabbia che covi e non puoi non trattenere anche di fronte a notizie totalmente ingenue come questa, dovresti affrontarla magari in una bella confessione nella parrocchia vicino a casa. Non hai idea di come la vita cominci a sorridere quando Gesù ti perdona e ti abbraccia!

              • LucaPavani ha detto in risposta a EnricoBai

                Massi…lascia stare ti prego..lascia ragionare qualcun altro…sai che i due neuroni potrebbero gravemente scontrarsi fra loro????

                • Fabrizio ha detto in risposta a LucaPavani

                  Sfotti, ma non rispondi.
                  Cos’é sei a corto di argomenti?

                  • EnricoBai ha detto in risposta a Fabrizio

                    Mi sembra invece che ti abbiano già risposto abboandantemente. Luca ha aggiunto una battuta divertente. Già fai fatica a rispondere a una domanda…se poi si somma anche lui i tuoi neuroni potrebbero stressarsi, non credi?

                    • Fabrizio ha detto in risposta a EnricoBai

                      Luca non ha fatto nessuna battuta divertente, come te ha usato lo sfottò.

                    • Matilde ha detto in risposta a Fabrizio

                      Come volevasi dimostrare…mica risponde eh? Ti dimostro come ragiona un ateo vittimista moderno: “Io sono morto dal ridere per la sua battuta…se mi dici che non faceva ridere mi offendi perché sostieni che io rido per nulla e quindi non ti permettere di offendermi. Se invece sostieni che Luca non abbia fatto ridere me lo devi dimostrare e già che ci sei mi dimostri anche che Dio ha creato Marte e Giove e che Pio XII non era il miglior amico di Hitler”.

  9. Massimiliano ha detto

    * chiamandolo *…

  10. Massimiliano ha detto

    L’espressione “condizione diffamante” non è mia ma di Lucy.
    Io volevo solamente squadernarvi sotto gli occhi la contraddizione esistente tra le accuse che il signor Hopkins muove contro gli atei e la sua condizione di pluridivorziato e di etilista. E’ a sé stesso che dovrebbe fare la morale, vista e considerata la sua condizione di peccatore. Non ha alcun titolo per salire su un pulpito e mettersi a pontificare.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Massimiliano

      Questa è la dimostrazione che tu sei un puritano (come ti avevo già fatto notare). Ti sfugge il fatto, banale invece per il cristiano, che siamo tutti peccatori, ergo stando al tuo ragionamento nessuno dovrebbe mettersi a parlare di morale, neanche tu. Ma forse tu sei senza peccato. Evidentemente per te è più importante sapere chi parla piuttosto di quello che dice. Il signor Hopkins invece può permettersi di parlare proprio perché è un peccatore pentitosi che ci raccomanda di non ridurci come lui e di trovare un senso alla vita come lui è riuscito a trovarlo dopo anni di vuoto. Mi raccomando di rileggerti la parabola del fariseo e del pubblicano, nonché il dialogo tra Gesù ed i due ladroni sulla croce.

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