Crisi del libro: solo il settore religioso è in aumento

La crisi sta arrivando adesso nelle librerie e il primo semestre del 2010 segna una batosta. Ma non per tutti. Il lettore «religioso», infatti, cresce e il cliente che sceglie un libro di religione fa parte della categoria «significativa» dei cosiddetti «decision maker», cioè quella fascia di età tra i 20 e i 44 anni che comprende docenti universitari, operatori di aziende, insegnanti: insomma, quella categoria sociale che «fa opinione». Questi i dati emersi a Bergamo durante la presentazione del secondo report elaborato dall’Uelci (Unione degli editori e librai cattolici italiani) e riportati su Avvenire. La Bibbia si conferma -come è sempre stato- la superstar della classifica dei volumi a sfondo spirituale (e non solo): dopo la prima edizione della nuova traduzione CEI nel febbraio 2010, è pronta a settembre 2010 una seconda ristampa. Giovanni Peresson dell’Associazione italiana editori, curatore del dettagliatissimo rapporto, ha dichiarato che il settore spirituale va meglio di tutto l’ambiente librario: «Il libro religioso è uno dei segmenti a più alta crescita e anche gli editori laici se ne stanno accorgendo». Nel 2000 gli italiani che dicevano di aver letto almeno un libro religioso erano 2 milioni 650 mila, saliti a 3 milioni 15 mila nel 2007 ed impennatisi a 3 milioni 320 mila l’anno scorso. Un boom del 25%. Si rafforza la quota dei 25-59enni: nel 2000 erano il 50,3%, oggi sono il 51,7%. Altri dati: nel 2009 sono stati pubblicati 4600 titoli religiosi.

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