L’inconsistenza scientifica della teoria del gender

GenderL’ideologia del gender è una delle più grandi truffe che sono mai state architettate a danni dell’umanità. Cosa recita in sostanza tale tesi, inventata negli anni ’90? Non si è uomini e donne perché nati con certe identità fisiche, ma lo si è solo se ci si riconosce come tali.

Quindi il sesso (sex) costituirebbe un corredo genetico, biologico e anatomico, mentre il genere (gender), rappresenta una costruzione culturale, che può essere anche contrario al sesso: se voglio sentirmi donna sarò donna e il giorno dopo posso sentirmi uomo, e allora sarò uomo. Oppure se mi gira posso essere gay, lesbo, trans, bisex e via con una scelta di ben altri 17 generi, secondo la “Australian human rights commission”.

E’ ovvio che tale sciocchezza sia una scheggia impazzita della rivoluzione sessantottina, fa parte anch’essa della ribellione  all’autorità, cioè verso tutto quello che ci definisce e che però non è in nostro possesso, come appunto la nostra natura umana. Così è nata questa favola per illudersi di decidere noi chi siamo veramente, eliminando qualsiasi antecedente. La tesi del gender ha anche una chiara origine ateista in quanto è ribellione anche contro Dio, non a caso recentemente Benedetto XVI ha detto in proposito: «La Chiesa ribadisce il suo grande sì alla dignità e bellezza del matrimonio come espressione di fedele e feconda alleanza tra uomo e donna, e il no a filosofie come quella del gender si motiva per il fatto che la reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore».

I Paesi nordici, protestantizzati e dunque secolarizzati, sono all’avanguardia su queste utopie, tanto che uomini e donne si comportano fin da piccoli in maniera completamente uguale, annullando ogni differenza. A Stoccolma, ad esempio, nell’asilo Egalia gli alunni non sono più bambini e bambine, ma “friends” e vengono tutti chiamati con il pronome neutro “hen”. Tutti i giochi e le favole sono obbligatoriamente neutri per indurre artificialmente l’indistinzione, la totale parità e la lotta alla discriminazione. Molti genitori non rivelano il sesso biologico ai propri figli, e nemmeno ai parenti stretti, per lasciare ad essi la scelta.

Marzio Barbagli, prestigioso sociologo italiano autore de “La sessualità degli italiani” (Il Mulino) ha tuttavia spiegato che la negazione delle differenze sessuali «porta più danni che vantaggi». Ha approfondito la psicologa Simona Argentieri: «Nascono dalla presunzione di avere un’idea precisa del processo di sviluppo maschile e femminile, e di correggerlo prevaricando». Diversi studi, inoltre, hanno messo in luce il Norwegian gender paradox, il paradosso norvegese del gender. Si tratta di una segregazione verticale tra uomini e donne nei settori di lavoro, che dimostra come le donne continuino a scegliere professioni tradizionalmente viste come “femminili” e gli uomini quelle tradizionalmente “maschili”. Questo fenomeno è stato oggetto di ricerca da parte di Catherine Seierstad, della Queen Mary University of London. La studiosa ha cercato di capire come mai, nonostante tutti gli sforzi normativi per la parità di genere, i comportamenti dei due sessi non rispecchino l’uguaglianza tanto ricercata.

Anche il sociologo norvegese, Harald Eia, ha cercato di approfondire la questione attraverso un documentario in sette puntate mandato in onda nel 2010. Eia si è rivolto americani e inglesi, da Cambridge alla California State University, passando per UCLA, e ha incontrato diversi docenti di psicologia (R. Lippa, A. Campbell), medicina (S. Baron-Cohen) e sociologia, i quali hanno spiegato che le donne e gli uomini sono, alla fine, ben diversi tra di loro e che questo fatto viene rispecchiato dai loro comportamenti. Eia ha dunque portato tali testimonianze davanti ai responsabili del Nordic Gender Institute, e il documentario si è chiuso con i loro imbarazzi e l’incapacità di fornire spiegazioni scientifiche per la loro linea di pensiero. Uno degli effetti immediati del documentario è stata la decisione, da parte del consiglio dei ministri dei paesi nordici (Nordic Council of Ministers) di tagliare i fondi al Nordic Gender Institute, provocandone la chiusura.

David Geary, psicologa dell’età evolutiva presso l’Università del Missouri, ha spiegato che anche tra i nostri parenti stretti, come il cercopiteco,i ricercatori hanno scoperto che le femmine giocano con le bambole molto di più dei loro fratelli, che preferiscono invece palle e macchinine. Sembra improbabile tuttavia, ha spiegato, che le scimmie siano state indottrinate dagli stereotipi della società, come invece sostengono per gli uomini i teorici del gender. Doreen Kimura, psicobiologo della Simon Fraser University, ha invece mostrato che le differenze sono presenti fin nel cervello, e i risultati hanno messo fortemente in dubbio la visione che il genere sia plasmato dalla società. Anche Christina Hoff Sommers, studiosa dell’American Enterprise Institute, ha parlato in modo molto negativo di questo “indottrinamento”.

Infine, il filosofo Vittorio Possenti, docente presso l’Università Cà Foscari di Venezia -anche riferendosi al mancato riconoscimento giuridico di coppie omosessuali- ha spiegato che: «Discriminare non è sempre qualcosa di cattivo, poiché è semplice atto di giustizia trattare in modo diverso cose diverse. Riconoscere le differenze non significa discriminare, mentre ricorrere ai criteri di eguaglianza e non­discriminazione in maniera assoluta può giustificare qualsiasi esito, come quelli di cancellare le diversità di genere o di inventare “nuovi diritti” quali il diritto al figlio, o a disconoscerlo dopo averlo voluto con la fecondazione in vitro (parto anonimo). Definire discriminazione una qualsiasi differenza è dunque un falso egualitarismo in cui non esistono più volti, ma tutto è indistinto, amorfo, intercambiabile e funzionale. Cancellare le differenze reali non è inclusione ma confusione».

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52 commenti a L’inconsistenza scientifica della teoria del gender

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  1. Penultimo ha detto

    Concordo su ogni parole e virgola,la teoria gender e’ una truffa linguistica!

    Ho gli occhi verdi,il fatto che penso di avere un genere di occhi blu,non implica che i miei occhi sono blu piuttosto che verdi!

    E una teoria solipsistica priva di ogni significato scientifico,che annulla ogni percezione dei 5 sensi nel mondo di un pensiero fantastico/illusorio privo di fondamento razionale e logico.

    • manuzzo ha detto in risposta a Penultimo

      la teoria del gender invece è valida. Io sono Messalina, ieri ero Cleopatra. Se qualcuno non mi crede è solo un fascista che vuole impormi il suo credo!. Cioè, ma ci rendiamo conto?

      • Penultimo ha detto in risposta a manuzzo

        lol X)

        Truffe linguistiche da indottrinamento.Sofisma non è un altro modo di dire la parola “Truffa” (secondo me)

        A già aspe tento di giustificarli con una truffa linguistica:

        Poichè dello ieri non ho esperienza come dell’adesso dunque ieri ero messalina.
        Poiche del domani non ho espeeienza allora non saprò mai se sarò Cleopatra.

        X))) Truffaldini come quando sparano a 0 su “presunti” geni. del fatto che c’è un gene “dell’essere domani cleopatra.”

        • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

          Poi il solpisismo è un vanto inconfutabile secondo alcuni pensatori:

          Chiudi gli occhi,pensa pure tutte le fantasie che voi diavoli ingannatori e quant’altro dai sfogo a ogni più recondita fantasia o desiderio di essere altro,dubita all’infinito,apri i tuoi occhi davanti a uno specchio.Cosa vedi?Vedi solo l’imagine e i tuoi sensi,che spazzano via ogni fantasia di prima.Esiste il sogetto e l’imagine oggettiva non c’è contradizione ma armonia tra soggetto e oggetto,nè solo l’uno nè solo l’altro,basta solo accettare se stessi per ciò che si è,senza rimpianti.

          Anzi imparare ad amare se stessi senza sfuggire da se stessi, serve a imparare ad amare gli altri.E un passo necessario come avrebbe detto S.Agostino.

  2. Controinformato ha detto

    mi è improvvisamente passata la voglia di emigrare in Svezia

  3. Andrea ha detto

    Egalia mi sa tanto di lavaggio del cervello. Che idiozie…

    Ma riconoscere che ci sono due sessi paritetici e complementari è tanto difficile? Alla fine come ricorda l’articolo siamo quasi tutti naturalmente portati alle funzioni dell’uno e dell’altro, dove stanno i problemi?

    Che le femministe pensano di essere un “sesso inferiore” ed allora devono mascolinizzarsi?…

  4. edoardo ha detto

    Ma…io ho avuto quattro figli, due maschi e due femmine (in ordine: femmina, maschio, maschio, femmina).
    Non vengano a dirmi che noi abbiamo cercato proditoriamente di influenzare lo sviluppo sessuale dei nostri figli, perché con una mano gli tirerei su gli occhialetti da pirla intellettuale, e poi gli direi: in quale occhio vuoi la ditata?
    I due maschi sono venuti su in un certo modo, e le due femmine in un altro.
    I due maschi SI SONO SCELTI NATURALMENTE E SENZA PRESSIONI i giocattoli di un certo tipo, le due femmine altri.
    I giocattoli dei più grandi (quelli che sono meccanicamente sopravvissuti integri) erano a disposizione dei minori, ma ognuno dei due minori si è scelto il tipo di giocattoli secondo le sue inclinazioni naturali, nonostante fossero tutti in uno scatolone, quelle rare volte che non erano sparsi per la casa e fuori.
    Consideriamo anche la grafia: quella maschile e quella femminile sono nettamente differenti.
    Se mi danno i compiti in fogli protocollo senza nome, io riesco senza problemi a distinguere se a scrivere è stato un ragazzo o una ragazza.
    La teoria del gender, secondo me, ha così tanto seguito perché le persone che non si sposano o nemmeno convivono stanno crescendo sempre di più.
    Dicono che sono il 2% della popolazione, uno su cinquanta sarebbe omosex uomo o donna, ma è attratto dallo stesso sesso.

    • Titti ha detto in risposta a edoardo

      Invece io mi ricordo della fine che facevano le mie bambole: smontate e buttate via, preferivo giocare con i trenini elettrici e affini, ma ciò non mi ha traviato. Quando lavoravo in una scuola-albergo per l’aggiornamento dei bancari, mi vergognavo a vedere la sciattagine e il disordine che regnava nelle camerette occupate dalle ragazze e donne che frequentavano i corsi, tutto il contrario dei loro colleghi maschi, che mi facevano trovare la camera in ordine e, perfino con il letto sistemato, diciamo che gli uomini in quanto ad ordine e pulizia, battevano le donne 5 a 1! Alla faccia della tradizione che vuole la donna portata per le pulizie domestiche e l’uomo che non fà niente!

      • edoardo ha detto in risposta a Titti

        E cosa vuol dire questo?
        Anche io ho conosciuto in UK uno studente di Hong Kong che aveva vinto una borsa di studio per Liverpool, il quale era tirato a puntino: la domenica prima di uscire si stirava i panni. Impeccabile, in confronto a molti Inglesi.
        Fare gli “ex-lavori donneschi” non significa un fico secco sulla propria identità sessuale.
        Io, comunque, nella tua ottica sono in controtendenza, perché quando sono a casa da scuola indosso pantaloni grossi mimetici, maglione a pelle e anfibi.
        Portare gli scarponi per me è indispensabile perché sto in mezzo alla campagna.
        In questi giorni lavoro molto con la motosega, e per non correre il rischio di scivolare nel fango o sui tronchi a terra mentre la sega gira vicino alla gamba, indosso scarponi, diciamo, profondamente diversi da voi cittadini.
        Poi mi sono talmente abituato che vestito “bene” non mi sento più io.
        Ma non significa assolutamente nulla in termini di identità sessuale tutto ciò.
        A proposito, lo sapevate che in dialetto veneto il maiale viene comunemente chiamato “maschio”? Io, tra una mesata, compero due maschi, e a novembre andranno di là, però lasciando la ciccia di qua. Il guerro è il maschio, e la scrofa è la maschia….Così, en passant.

      • lorenzo ha detto in risposta a Titti

        Hai perfettamente ragione: anche il fatto che sia la donna a concepire ed a partorire è solo dovuto ad una società tradizionalmente maschilista.

        • Titti ha detto in risposta a lorenzo

          E questo che ci azzecca? Il fatto che è la donna a partorire la lega di fatto ad altre funzioni imprescindibili? Il fatto che una donna sia disordinata ed un uomo invece possa essere più ordinato e bravo nella faccende domestiche, non muta questo fatto, una cosa non è legata all’altra, è inutile che la butti sul malizioso.

      • Penultimo ha detto in risposta a Titti

        Invece io mi ricordo della fine che facevano le mie bambole: smontate e buttate via, preferivo giocare con i trenini elettrici e affini, ma ciò non mi ha traviato. Quando lavoravo in una scuola-albergo per l’aggiornamento dei bancari, mi vergognavo a vedere la sciattagine e il disordine che regnava nelle camerette occupate dalle ragazze e donne che frequentavano i corsi, tutto il contrario dei loro colleghi maschi, che mi facevano trovare la camera in ordine e, perfino con il letto sistemato, diciamo che gli uomini in quanto ad ordine e pulizia, battevano le donne 5 a 1! Alla faccia della tradizione che vuole la donna portata per le pulizie domestiche e l’uomo che non fà niente!

        Ma io invece ho noto che sono un disordinato e sono maschio,ciò non implica che tutti i maschi sono disordinati e dunque tutte le donne sono per opposto disordinate o per te il viceversa.Sopratutto:

        Un trenino non ha sesso è un ‘ogetto inanimato lo umanizzi tu.
        Una bambola non ha sesso è un’ogetto inanimato lo umanizzi tu.

        “Te la facevano trovare in ordine per entrare nelle tue grazie,o magari perchè qualcuno ci voleva provare X).Mi viene in mente un mio amico,quando non c’era la ragazza e non telefonava,faceva un sacco di stupidagini a non finire sparava cavolate a non finire,quanto chiamava la ragazza cambiava anche il tono della voce:era da ridere,diventava un angelo in terra.”

        Ma anche questa seconda non è detto che sia così.In ogni caso l’uomo cerca di capire l’interiorità della donne fallisce,e la donna cerca di trovare la spiritualità dell’uomo fallisce.Ogni essere umano infatti ha aspetti diversi.

        • Titti ha detto in risposta a Penultimo

          Ahahahah! Mi sento lusingata che tutti sti maschietti mettevano in ordine per farmi un favore! No, anche perchè i turni di chi puliva (eravamo una 30!) giravano. Semplicemente, erano meno casinisti delle loro colleghe di una sciatteria tremenda!

          • Penultimo ha detto in risposta a Titti

            Non lusingarti perchè ho detto una cosa irrazionale,infatti dici NO.Ragion per cui se sei studente universitario,ma sappi, prendila come una rilevazione, che l’uomo (per ragionamento induttivo e silogismo statistico) è ordinato se è soltanto se sà è cosciente che deve venire qualcuno a casa o in stanza,in tal caso nessuno lo batte mastro lindo è un’incapace e un dilettante,per la velocità ultrasonica con cui quella casa o quella particolare stanza sarà ripulita,in modo tale che nessuno sappia o si formi l’idea tramite indizi che possano scatenere deduzioni logiche che,prima di quel giorno i capotti erano sopra l’armadio e le scarpette da calcetto dentro il comodino.Se poi vivi alla casa dello studente o struttura simile allora ti adeguerai per rispetto agli altri (non puoi fuggire il numero è elevato nè puoi nascondere l’infamia in quanto sei sotto osservazione).Nota la delusione che comunque infligerò alla mia ragazza se un giorno faremo una famiglia X))

            • Titti ha detto in risposta a Penultimo

              Mi spiace per te: ma la ragazza ti deluderà, e quando sarai con la pupù alla gola, ritroverai l’istinto del pulitore occasionale.

  5. Francesco B. ha detto

    «Discriminare non è sempre qualcosa di cattivo, poiché è semplice atto di giustizia trattare in modo diverso cose diverse. Riconoscere le differenze non significa discriminare, mentre ricorrere ai criteri di eguaglianza e non­discriminazione in maniera assoluta può giustificare qualsiasi esito, come quelli di cancellare le diversità di genere o di inventare “nuovi diritti” quali il diritto al figlio, o a disconoscerlo dopo averlo voluto con la fecondazione in vitro (parto anonimo). Definire discriminazione una qualsiasi differenza è dunque un falso egualitarismo in cui non esistono più volti, ma tutto è indistinto, amorfo, intercambiabile e funzionale. Cancellare le differenze reali non è inclusione ma confusione».
    Da scolpire nel marmo. Discriminare è diverso da emarginare.

  6. Sophie ha detto

    http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/372614/viviani-curarsi-dallomosessualita.html

    Avete visto quant’è di parte e rigirato a convenienza questo servizio delle “Iene” e la vigliaccata di mettere una talpa senza farla svelare davanti a tutti? A parte prendere qualche pezzo di discorso qua e là per stravolgere il senso ma questi hanno capito cosa volevano dire al seminario o fanno finta di non capire? Hanno capito almeno che ai gay consigliavano di non frequentare meno possibile persone dello stesso sesso o che li attraevano per il periodo necessario per il cambiamento sessuale?

  7. Nemo ha detto

    Ciò che mi stupisce, l’assurdo, è che per “capire” la totale follia della “teoria gender” si debbano scomodare scienziati di mezzo mondo.

    Ma scusate, un leone, nato e cresciuto in cattività, se lasciato libero nella savana muore di fame in poco tempo. Questo perché non gli è stato dato la possibilità di sviluppare ed assimilare i comportamenti e le tecniche necessari per la caccia e la sopravvivenza (informazioni extragenetiche). Dal che se ne potrebbe dedurre (se si è lobotomizzati) che la sua eccezionale struttura da predatore (fasci muscolari atti alla corsa e al combattimento, zanne ed artigli per uccidere, sbranare, strappare ecc.) è un elemento secondario e la vera natura del felino viene alla luce solo in un ambiente neutro dove non gli è stato inculcato la ferocia le tecniche di caccia e bla bla bla…

    Bene, se trovate folle il ragionamento appena fatto pensate quale totale assurdità siano gli asili “neutri” svedesi basati sulla “teoria gender”.

    Siamo alla pura follia.

    Un motto dei sessantottini era: “Immaginazione al potere” di marcusiana memoria.
    A quanto pare, il sogno (incubo per il sottoscritto) si è realizzato.

  8. Giannino ha detto

    «Discriminare non è sempre qualcosa di cattivo poiché è semplice atto di giustizia trattare in modo diverso cose diverse»

    siete veramente da denuncia…

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Giannino

      Tutto qui? Mi aspettavo un “siete dei nazisti”, oppure un bel “siete dei pedofili”…”siete da denuncia” mi sa di molliccio…vuoi vedere che l’ateo-fascismo si è smollato davvero?

    • Nemo ha detto in risposta a Giannino

      “Il principio di uguaglianza non è stato inteso come parità assoluta, formale ed astratta, perché questa sarebbe soltanto un’uguaglianza del falso. La parità nel senso giusto è stata considerata l’uguaglianza relativa, sostanziale e concreta: il vero principio di parità suona non a ciascuno lo stesso, ma a ciascuno il suo”

      da: “Manuale del Processo Civile” di Nicola Picardi

      • Daphnos ha detto in risposta a Nemo

        E’ quello che ho sempre sostenuto: finiremo davanti alla Corte di Strasburgo. Spero che il giorno dell’udienza contro UCCR le marmotte di Controinformato siano fuori dal tribunale a manifestare in nostro favore.

        Ps estrapolare le frasi dal contesto è una specialità dei nostri amici, anche perché comprendere secondo categorie diverse dal “noi siamo i buoni, voi siete i cattivi” un discorso più lungo di una manciata di righe pare essere impresa ardua per loro.

        • Nemo ha detto in risposta a Daphnos

          Dal Dizionario Devoto Oli:

          “Discriminare: Differenziare, spec. in base a dati oggettivi.”

          =======================================================

          La giustizia costituzionale nel 1988

          Presidente Francesco Saja
          (Palazzo della Consulta, 7 febbraio 1989)

          PARITÀ FRA UOMO E DONNA

          La Corte ha inoltre portato a ulteriori sviluppi la propria giurisprudenza in tema di eguaglianza fra uomo e donna. Muovendosi in conformità al precetto costituzionale (art. 3, primo comma), il quale non ammette disciminazioni fondate sul sesso, essa ha esplicitamente ritenuto in varie sentenze che, secondo la coscienza e il costume sociale, i ruoli dell’uomo e della donna appaiono sempre meno differenziabili, particolarmente riguardo all’attività lavorativa e quindi ai trattamenti previdenziali e pensionistici: di conseguenza, nei limiti dei suoi poteri, ha energicamente rafforzato la tutela della donna, attuando con maggiore ampiezza il principio di parità. Essa tuttavia non ha mancato di avvertire (sent. n. 498) (18) che tale fondamentale principio non esclude la necessità di particolari trattamenti legislativi legati ad alcune peculiarità della donna nella società. Per vero, al pari di quanto avviene in diversi ed avanzati ordinamenti stranieri, non si possono del tutto trascurare le differenze fisiologiche e l’essenziale funzione della donna in seno alla famiglia, espressamente richiamata dall’art. 37 della Costituzione.

          Le donne debbono perciò avere una presenza nella società civile sempre più larga e incisiva, ma occorre del pari che siano rispettate le loro particolari esigenze, e che conseguentemente non venga trascurato il loro specifico ruolo. Come è stato recentemente e autorevolmente sottolineato, il reale miglioramento della condizione femminile richiede che il lavoro venga organizzato in modo da non sacrificare la funzione insostituibile della madre nell’ambito della famiglia. […]

          Per “contestualizzare”:

          http://www.cortecostituzionale.it/ActionPagina_1052.do

        • Nemo ha detto in risposta a Daphnos

          Daphnos, se il prossimo presidente della repubblica sarà, come auspicato da alcuni, Stefano Rodotà allora si potrà dire addio anche alla Corte Costituzionale.
          Al peggio non c’è mai fine.

          • Daphnos ha detto in risposta a Nemo

            Dario Fo, Emma Bonino, Stefano Rodotà… a questo punto possiamo suggerire la candidatura di Adriano Sofri 🙁 ?

    • Penultimo ha detto in risposta a Giannino

      Bhè non penso sia necessario affermare che 1 sia identico a 2.Cancellerei infatti le disuguaglianze matematiche perchè sono discriminatorie e contro l’umanità.Denuncia le disuguaglianze algebriche alla corte dei diritti dell’uomo.Solo lo schiavista vede gli schiavi tutti uguali signor Benito.

  9. sarah jessica bristol gender ha detto

    si, è giusto insegnare ai vostri figli ad amare e rispettare e ‘vivere’ in virtù di ‘qualcuno’ che ne voi, ne loro, mai conosceranno, ma sbagliato insegnare ad accettare e amare le diversità ‘realmente’ presenti nella società nella quale vivranno.
    questo vuol dire essere cristiani ‘razionali’?
    bene, chiedo di essere scomunicata, mi vien lo schifo

    • Laura ha detto in risposta a sarah jessica bristol gender

      In realtà essere razionali significa innanzitutto amare la natura umana, la quale ha già scelto di dividere gli uomini in maschi e femmine, ignorando la cretinata del gender. Non esistono altre diversità, sono tutte artificiali.

      Nessuno può scegliere di essere diverso da quel che è, si può illudere ma non cambierà mai. Vivrà solo con lo schifo verso tutti e verso tutto, come lei dimostra.

      Piuttosto che ribellarsi è molto più dignitoso imparare ad amare quel che si è, e se non ci riesce ci si fa aiutare, con molta umiltà.

      • Paolo ha detto in risposta a Laura

        Esatto Laura per una volta ti do ragione in toto. Imparare ad amare quello che si è uomini e donne, omosessuali, eterosessuali o bisessuali senza subire i disagi causati da ideologie distorte che vorrebbero far passare orientamenti naturali quali l’omosessualità o la bisessualità per disagi o similaria. E come dici tu se non ci si riesce ci si può far aiutare da professionisti seri (che quindi rigettano qualsiasi visione pseudoscientifica degli orientamenti sessuali creati ad uso e consumo dell’ideologia religiosa) che possono aiutare a comprendere che la propria natura è normalissima e non va vissuta con disagio (leggasi omofobia intriorizzata e omofobia sociale). E ancora come dici tu i pochi che al contrario persistono nel fomentare il proprio disagio verso la propria natura potranno solamente illudersi o cercare di convincere altri del proprio cambiamento (leggasi gli innumerevoli casi di fallimento delle “terapie riparative” e il conseuente rigetto della comunità scientifica mondiale).

        • lorenzo ha detto in risposta a Paolo

          L’attrazione sessuale di un uomo per un altro uomo o di una donna per un’altra donna ha la stessa naturalità dell’attrazione sessuale di un adulto per un minorenne, di un genitore per un figlio o di un essere umano per un animale: il fatto che un determinato comportamento sessuale sia naturalmente possibile non significa affatto che sia naturalmente accettabile.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Paolo

          La natura è stata crudele con te: ti ha impedito di avere un figlio con il tuo partner uomo.

          Parlare di “orientamento naturale” fa scoppiare dal ridere: o la natura è omofobica o non esiste un orientamento naturale oltre al normale.

          Salutami i tuoi amici dell’OMS!

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo

          Come al solito si fa confusione, confondendo le diverse accezioni del termine “natura”, “naturale”. Dire, giustamente, che l’omosessualità, come gli altri disturbi dell’identità sessuale, sono contro-natura ha senso solo in riferimento al termine “natura”, nell’accezione sinonimica del termine filosofico “essenza”. Infatti nell’altra accezione, quella più larga di “natura” come insieme di ciò che esiste come opposto a quanto è “artificiale” (creato dall’uomo), non avrebbe senso alcun riferimento positivo all’omosessualità, che esiste esattamente come esiste un cancro o il sadismo.

          Prima di fare le tue sparate ideologico-omosessualiste (sempre le stesse, sempre senza tenere conto delle tante obiezioni che ti vengono rivolte), cerca almeno di imparare ad esprimerti con proprietà di linguaggio, altrimenti fai solo la figura dell’ignorante, oltre che dell’ideologo intellettualmente disonesto da strapazzo.

    • Penultimo ha detto in risposta a sarah jessica bristol gender

      Non credo che qualcuno abbia apostatizzato retorica ab misericordiam.Scambiare la diversità nell’identità e l’identità nella diversità è una fallacia logica,invece significa desiderarare di mentire a chi ti circonda con un sofisma o con teorie illogiche e non scientifiche (sia tu omosessuale oterosessuale) ti sembra accetabile?

      Avrei avuto un maggior rispetto se non avessi provato a mentire.Ma hai mentito agli altri e a te stesso, (tranne quegli omosessuali che invece con dignità hanno detto che non volevano il matrimonio,a loro va tutto il mio rispetto perchè non hanno mentito)dunque accettane le consegunze,la teoria del gender è infondata,non puoi dimostrarla nè con metodi scientifici nè con metodi logico razionali.Di questo gruppo di fanatici omosessuali io non sopporto l’atto di aver mentito e di aver tentatato di fregare qualcuno con un sofisma inutile.Come vedi non mi fanno schifo e so benissimo che se hanno detto simili cavolate è in fondo perchè volevano essere accetati,e io li accetto e ci convivo,ma attenzione a non fare troppo i finti scienziati e tentare di ideologizzare qualcuno,perchè tentare di ideologizzare me e qualche altro significa che il rispetto che ti ho concesso tu lo violi e anzi tenti di ideologizzarmi,a qual punto ti conviene non nasconderti dietro il vittimismo perchè ridurràò le tue stupidagini in cenere proprio perchè sopporto l’omosessuliltà ma non l’ideologia.

      • Paolo ha detto in risposta a Penultimo

        Penultimo cosa non ti risulta chiaro della definizione dell’Oms ” una variante naturale del comportamento umano”?? Come al solito poi è sempre un pò assurdo leggere i commenti i hi difende le posizioni ideologiche i un credo religioso rivolgere agli altri “l’accusa” di ideologia. Ti ricordo anche che non spetta a te “sopportare” o meno la natura delle persone…sicuramente ne sei molto meno legittimato rispetto a quanto io tollero il tuo credo religioso

        • lorenzo ha detto in risposta a Paolo

          Hai ragione: anche la perversione, a pensarci bene, è una variante (una modificazione che presenta un individuo rispetto alle caratteristiche tipiche della sua specie) naturale (presente in natura) del comportamento umano?

    • Ecco qui un altro robottino che esprime le false banalità pre-masticate da altri. Se c’è qualcuno che non sa neanche che cosa sia la vera “diversità” è proprio l’insieme di tutti quei poveretti che cercano conferma della propria identità in identità dello stesso genere.

    • Azaria ha detto in risposta a sarah jessica bristol gender

      Sbagliato insegnare ad accettare le diversita` realmente presenti nella societa`? Da dove ti sta uscendo questa? Quelli che realmente non rispettano la societa` (e prima di tutto non rispettano gli omosessuali) sono gli stessi che non rispettano minimamente la razionalita`: quelli che sostengono la teoria LGBT.

  10. Salvatore ha detto

    Proprio oggi Il Foglio riporta che in Svezia si vorrebbe vietare di dire “donna incinta” preferendo “persona incinta”: http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1TOQ95

    • Lugh ha detto in risposta a Salvatore

      AHAHAHAHAHAHAH!!! Dai, in fondo è giusto, perché discriminare tutti quegli uomini che rimangono incinti ogni giorno?

    • edoardo ha detto in risposta a Salvatore

      A proposito di donna incinta, mi permetto di raccontare questa piccola caz…storiella.
      Nel secondo dopoguerra due ragazzotte di un paese della Maremma laziale che avevano finito le magistrali, si recano a Viterbo ospiti della loro maestra.
      Questa signora le offre il te coi pasticcini come fanno le signore per bene, loro si servono, poi la maestra chiede se ne vogliono ancora una tazza.
      Al che una esordisce con:
      No, grazie, non graudisco. Sono prena.
      (No, grazie, non gradisco, sto bene così – sono piena -).
      Prena, in linguaggio popolare, significa essere incinta. Ma lei non era incinta, in tal caso aveva sbagliato aggettivo.
      E fa la coppia con:
      il parroco dello stesso paese doveva portare in processione la statua della Madonna, ma un principio di incendio la annerì e bisognava restaurarla.
      Al che si reca all’ufficio postale e manda un telegramma al vescovo di Viterbo con queste parole (per spendere meno): MADONNA FOCATA URGE VOSTRA PRESENZA STOP.
      Alla curia di VT le risate che avranno fatto! Ed è un fatto vero, eh?! Non invento niente.

      • edoardo ha detto in risposta a edoardo

        …e visto che ci sono…oggi è domenica, un si lavora e si fa festa, dunque è lecito raccontare le caz…pardon, le storielle.
        A Bolsena c’era la processione e uno portava il crocefisso.
        Ci si da il cambio di solito, ma stavolta il cambio si faceva aspettare.
        E questo portatore sudava co sta croce di legno alta due metri.
        L’ho fatto pur’io, e non è solo il peso, ma il vento agli incroci che ti tradisce e ti fa sudare per non far prendere la piega al crocefisso.
        Una signora dice: Guarda quello come fatica. Ma non gli danno il cambio?
        Lui si sarà sentito trattato con compassione ai suoi occhi inaccettabile, e risponde con: Fatica io??? Ma io que’ le porto pure all’inferno!
        (Intendendo dire che è in grado di portarlo ovunque perché ha la forza, non intendeva assolutamente essere blasfemo). (Poi a Bolsena sono tutti vicoli, salite e scese).
        Basta, tolgo il disturbo prima che mi prendiate a sassate.

  11. Lugh ha detto

    Ma se io mi considero il presidente della repubblica posso godere di tutti i privilegi che mi spetterebbero in quanto tale? No, perché a questo punto un tentativo lo faccio.

  12. beppina ha detto

    I paesi scandinavi, nella storia delle società, dovran pur dare un contributo…

  13. Daphnos ha detto

    Comunque vorrei proporre una riflessione circa una frase riportata nell’articolo:

    E’ ovvio che tale sciocchezza sia una scheggia impazzita della rivoluzione sessantottina, fa parte anch’essa della ribellione all’autorità

    in effetti è vero, ma la motivazione di fondo secondo me è diversa. Se non sbaglio, negli anni ’60 e ’70 l’omosessualità (come ogni altra forma di emancipazione sessuale) veniva praticata soprattutto perché infrangeva uno dei tabù della borghesia, ma l’impronta era ancora, se così si può dire, collettivista, cioè faceva parte di una rivoluzione che avrebbe dovuto formare una nuova società, non solo liberare le singole persone.

    Al giorno d’oggi la teoria del gender e ogni altra forma di rivendicazione ed interpretazione in questo campo costituiscono, a mio parere, il culmine dell’individualismo, sostenendo l’onnipotenza e l’intangibilità della volontà del singolo.

  14. Articolo:

    Uno degli effetti immediati del documentario è stata la decisione, da parte del consiglio dei ministri dei paesi nordici (Nordic Council of Ministers) di tagliare i fondi al Nordic Gender Institute, provocandone la chiusura

    Queste sono le cose che fa chi ha coraggio e ama veramente la verità. Bisognerebbe rispondere alle falsità demoniache in questo modo, invece che essere sempre “dialoganti” = mai andare contro il politically correct dettatoci ab extra (ma ormai, purtroppo, ab intra). Negli anni ’50 un Luigi Gedda, con dietro un papa, lo avrebbe sicuramente fatto.

    Chiediamoci seriamente il perché un documentario del genere non è uscito da un centro di produzione cattolico…, magari direttamente vaticano.

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