Il Rosario secondo la scienza, tra fede e benessere psicofisico
- Ultimissime
- 04 Ott 2025

Un nuovo studio indaga l’interazione tra la recita del Rosario e il benessere. La scienza si occupa degli aspetti psichici della preghiera, trovando un’associazione positiva.
Il mese di Ottobre è dedicato al Rosario e un recente studio si è occupato di questa preghiera.
In che modo la recita del Rosario incide sul vissuto psichico e relazionale?
L’indagine è apparsa sul Journal of Religion and Health e si inserisce nel filone di ricerca su come le pratiche devozionali tradizionali abbiano interazione con le dimensioni psicologiche dei credenti.
Tra Rosario e scienza, il nuovo studio
I ricercatori, guidati da Michael Teut, docente e supervisore presso il Centro di Formazione della Società Tedesca di Ipnosi (Deutsche Gesellschaft für Hypnose, DGH), hanno somministrato un questionario a un campione di individui tedeschi che affermava di recitare il Rosario da almeno sei mesi.
La maggior parte dei partecipanti (92%) si dichiarava cattolico e il 61% erano donne. I soggetti intervistati riferivano un grado elevato di religiosità o spiritualità, in particolare il 36% si è dichiarato “molto religioso/spirituale” e il 47% “abbastanza religioso/spirituale”.
Tra le esperienze riferite emerge un tratto comune: la recita del Rosario era percepita come un’attività di benessere psicofisico, un’esperienza affettiva e corporea che ha la capacità di sfumare le tensioni e favorire un senso interiore di quiete.
In parallelo, gli autori hanno misurato variabili come la fiducia transpersonale (una forma di apertura verso il trascendente) e il significato spirituale, rilevando che le scale religiose/spirituali risultavano strettamente correlate tra loro.
L’autore a UCCR: “Benessere legato a esperienze positive”
Quanto alle relazioni tra spiritualità e benessere, il quadro emerso è più sottile: l’associazione è positiva, ma modesta.
Tuttavia, l’analisi ha mostrato che chi riferisce esperienze preghiere positive — fisiche, emotive, cognitive o spirituali — mostra una correlazione più marcata tra religiosità e benessere, al contrario dei soggetti con esperienze meno positive.
In altre parole, non basta pregare: è la percezione interiore positiva della preghiera che sembra “amplificare” il beneficio psicologico, confermare la propria fede e migliorare fattori come la fiducia transpersonale, il rapporto con Dio e la creazione di significati religiosi/spirituali nella persona.
Michael Teut, autore principale dello studio, ha chiarito più dettagliatamente a UCCR il risultato raggiunto:
• Poche esperienze positive di preghiera → minor correlazione tra religiosità/spiritualità e benessere (r ≈ 0,08, non significativo).
• Molte esperienze positive di preghiera → maggior correlazione: più una persona è religiosa/spirituale, maggiore è il benessere (r ≈ 0,37, p < .01).
Di conseguenza, ci ha spiegato Teut, «l’effetto di interazione è significativo ed è l’unico predittore rilevante del benessere». Questo significa «che una correlazione tra religiosità/spiritualità e benessere si evidenzia soprattutto in persone con molte esperienze positive di preghiera».
Lo studio riconosce comunque i limiti del disegno trasversale: non è possibile naturalmente stabilire una relazione causale tra le variabili misurate.
«Nella pastorale, nell’assistenza infermieristica o nell’assistenza domiciliare», afferma Michael Teut, «il rosario può essere un prezioso complemento, a condizione che sia vissuto con fede autentica».
Il Rosario e il mese di Ottobre
Nel giugno scorso avevamo parlato di un altro studio sul Rosario, apparso sempre sul Journal of Religion and Health, in cui si osservavano i benefici concreti alla salute mentale, alla resilienza emotiva e persino alla relazione con se stessi e gli altri.
Ricordiamo che il prossimo 11 ottobre, Leone XIV reciterà un Rosario per la pace in Piazza San Pietro e lo stesso pontefice ha invitato tutti i fedeli alla recita per l’intero mese di ottobre, «personalmente, in famiglia, in comunità».
Ogni giorno alle 19 è possibile vivere questo momento di preghiera presso la Basilica di San Pietro a Roma.

















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