In Nigeria lo sterminio dei cristiani, nessuna Flotilla per loro
- Ultimissime
- 02 Ott 2025

L’indifferenza verso la persecuzione dei cristiani si amplifica notando che nessuna Flotilla manifesti per loro. Nessuno richiama la coscienza a reagire e la politica ad attivarsi.
In Nigeria è in corso uno sterminio che non appare sulle pagine dei giornali.
Migliaia di cristiani sono vittime di una persecuzione sistematica, violenta e impunita.
Proprio ieri l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per le relazioni con gli Stati, ha denunciato l’indifferenza della comunità internazionale, il chiudere costantemente gli occhi davanti agli stupri, ai sequestri, alle fughe e alla distruzione della comunità cristiana.
Il silenzio dei governi e dell’opinione pubblica, che pure potrebbe e dovrebbe intervenire, è disarmante.
Una piacevole eccezione è stata quella di Bill Maher, noto critico del cristianesimo americano, che è intervenuto pochi giorni fa definendo la persecuzione dei cristiani in Nigeria un “tentativo di genocidio” e accusando i media di non parlarne.
Nigeria, tentato genocidio di cristiani
Recenti rapporti documentano una situazione drammatica soprattutto nel nord del Paese e nelle aree centrali, dove milizie jihadiste e pastori Fulani attuano aggressioni contro villaggi cristiani, rapimenti di preti, attacchi alle chiese e violenza alle donne.
Proprio in queste ore 300 terroristi Fulani si stanno dirigendo in moto verso gli stati di Kwara e Osun per compiere l’ennesimo massacro di cui dovremo parlare.
Gli esperti locali, come Emeka Umeagbalasi, direttore dell’ONG Intersociety, parlano di una vera e propria strategia mirata all’estinzione della presenza cristiana, non solo all’espulsione o alla conversione forzata.
Nel distretto di Kaduna, ad esempio, più di 850 cristiani sono attualmente tenuti prigionieri in campi nascosti nella foresta di Rijana. Testimonianze riportano madri separate dai neonati, condizioni disumane, fame, abusi fisici e attentati anche nei pressi di basi militari.
Nel 2024 la Nigeria ha guidato le classifiche mondiali per numero di cristiani uccisi (oltre 3.100) e sequestrati (quasi 2.830). Le chiese distrutte ogni anno superano il migliaio.
Nessuna Flotilla per i cristiani perseguitati
Davanti a tutto ciò, il mondo sembra aver abbassato lo sguardo.
Mons. Gallagher denuncia che la comunità internazionale “sembra voltare la testa” davanti alla persecuzione dei cristiani.
Non c’è alcuna Flotilla per i cristiani, nessuno che navighi alla conquista delle coscienze in loro difesa.
Non risultano spedizioni diplomatiche, sanzione politiche, manifestazioni di piazza. Nulla che costringa i governi locali a intervenire o, quanto meno, a non ignorare.
Quanto accade a Gaza è terribile e non vogliamo fare la classifica delle tragedie. Ma perché la stessa doverosa attenzione non la si concede ai crimini contro i cristiani?
Della controversa missione della Flotilla abbiamo già parlato, fa piacere che proprio oggi su “Avvenire” Davide Rondoni ribadisca il punto da noi segnalato: se si vuole portare aiuti umanitari, i canali sono altri. Se si vuole provocare, si rischia di esacerbare la tensione. La domanda finale sulla spedizione verso Gaza è: a che pro?
Spiace soltanto che le flotte di attivisti, le Greta Thumberg, le ONG internazionali, gli intellettuali e i movimenti politici che si muovono all’unisono per Gaza non abbiamo mai tempo per denunciare lo sterminio delle comunità cristiane.
La cantante Elisa si auto-riprende mentre piange disperatamente a causa dell’alt a Flotilla, chissà se dedicherà mai un post alla situazione in Nigeria o in Iran, dove sono appena stati condannati 5 cristiani per “attività religiosa”.
L’indifferenza diventa quindi doppia ferita: da un lato i persecutori che colpiscono senza timore, dall’altro un silenzio assordante che relega queste vittime ai margini della coscienza collettiva.
AGGIORNAMENTO ore 19:00
Sul tema Flotilla interviene direttamente anche il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, con parole nette e pienamente condividibili.
Intervistato nel podcast di Mario Calabresi, afferma: «Avrei evitato un confronto così diretto, soprattutto pensando alla gente di Gaza», perché «non porta nulla alla gente di Gaza, ecco non cambia la situazione a Gaza decisamente».
Augurandosi che tutto finisca per il meglio per l’equipaggio, auspica che «si possa tornare a parlare meno della Flotilla» e «più su quello che sta accadendo a Gaza, col dovuto rispetto» per gli attivisti e «per le loro buone intenzioni».

















6 commenti a In Nigeria lo sterminio dei cristiani, nessuna Flotilla per loro
Così imparate a non andare a rompere i coglioni in casa d’altri con i missionari per attuare il divide et impera che consente e sempre ha consentito il dominio sui poli.
Vedi in Sudan dove i padri comboniani hanno costretto la popolazione a due guerre civili.
Dare la colpa a Cristo e alla Chiesa per il Sudan è come dare la colpa a Einstein per Hiroshima, amico mio. I missionari non sono politici perfetti, e sì, a volte le potenze occidentali hanno sfruttato la religione per i propri fini. Ma incolpare il Vangelo per le guerre coloniali è come incolpare la medicina per la negligenza di chi la esercita. I Padri Comboniani non hanno inventato le guerre civili: hanno cercato, seppur in modo imperfetto, di curarle. Se “divide et impera” era la strategia, allora Cristo è stato il peggior stratega della storia: è morto senza soldati, ricchezze o armi, e il suo comando non era “governa”, ma “ama i tuoi nemici”.
Lo storico K.H. Deschner per scrivere la “Storia criminale del cristianesimo” ha dovuto scrivere ben 10 bei volumi.
E Matteo scrive che :”Non sono venuto a portare la pace ma la guerra”.
Ma voi ignoranti come sempre. D’altronde fu proprio la chiesa che si oppose a suo tempo alla istruzione generalizzata, per tutti, tramite i gesuiti con la rivista “Civiltà cattolica”…e con la presunzione che quella cattolica possa definirsi civiltà e cultura.
Sei davvero squallido, di fronte alla persecuzione dei cristiani arrivi a dare la colpa ai cristiani stessi. Te lo dico da agnostico: mi vergogno profondamente per gente come te. Anzi, vergognati tu.
Quindi, secondo Manlio Padovan, se gli israeliani avessero sotterrato di bombe la flotilla (quella degli “aiuti umanitari” di cui non si trova traccia), avrebbero avuto pienamente ragione, visto che andavano “a rompere i coglioni in casa d’altri”. Ma pensa un po’, pur di parlar male dei cristiani è costretto a tirarsi martellate agli zebedei…
Non hai capito un cazzo visto che erano in acque internazionali e vicino alla Palestina e cdi nadvano per i palestinesi.