La morte di Charlie Kirk e chi sta festeggiando

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Chi festeggia per la morte del conservatore Charlie Kirk? Un’ondata di gioia dopo l’omicidio, un cortocircuito etico che genera altra violenza, in un Paese nominalmente cristiano.

 

• Gli ultimi aggiornamenti sul caso Charlie Kirk si si trovano qui.


 

Negli Stati Uniti è avvenuto un fatto che ha scosso il dibattito pubblico: l’uccisione di Charlie Kirk, giovane leader conservatore.

Quando è stato colpito da un proiettile al collo stava parlando alla Utah University di Orem, durante un evento come sempre molto partecipato, che vedeva la presenza di oltre 3.000 giovani.

Come abbiamo subito sottolineato, l’inquietante coincidenza è che pochi secondi prima dello sparo, Kirk stava rispondendo a una domanda sugli attentati commessi da persone transgender, come quello avvenuto recentemente presso la scuola cattolica di Minneapolis.

Il killer è ancora a piede libero e non si conosce il movente specifico anche se probabilmente si tratta di un attentato d’odio, legato alle sue idee.

Sulle quali non necessariamente bisogna essere d’accordo.

 

charlie kirk festeggiamenti

 

Le idee politiche di Charlie Kirk

Evangelico cristiano, era un sostenitore del mondo pro-life, difendeva la vita nascente e la famiglia naturale, criticava l’ideologia di genere.

Ma aveva anche opinioni aspre sulle migrazioni dei popoli (riteneva fossero un piano orchestrato per sostituire le popolazione native) e sosteneva il diritto di possedere armi (addirittura affermando che «è accettabile avere alcune morti per arma da fuoco ogni anno affinché possiamo mantenere il Secondo Emendamento»).

I conservatori, anche italiani, lo celebrano come un martire e gli oppositori politici lo accusano di essere una semplice vittima delle sue parole.

Così, i conservatori più militanti vanno a caccia sui social degli avversari per insultarli e sottolineare (violentemente) la loro violenza e mancanza di rispetto, mentre gli estremisti di sinistra (in particolare la comunità LGBTQ+) aumentano la dose gioendo e festeggiando la morte di Kirk.

Un copione già visto, che si ripete puntualmente. La violenza genera violenza.

Si tratta di un fenomeno che dice molto della società americana (e non solo).

 

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I festeggiamenti per la morte di Charlie Kirk

Stordisce soprattutto l’ondata di esultanza, derisione e sarcasmo che si è diffusa sui social network non appena la notizia della sua morte ha fatto il giro del Paese. Meme, battute ciniche e commenti trionfanti hanno accompagnato le ore successive l’omicidio, in un clima che sembra aver dimenticato ogni senso di umanità.

L’ultima volta che avevamo visto qualcosa del genere, pur più limitatamente, è stata alla morte di Papa Francesco. Questa volta però a festeggiare erano profili conservatori e di destra.

Gli Stati Uniti sono orgogliosi del motto ufficiale “in God We Trust”, i politici giurano sulla Bibbia e tutti rivendicano il cristianesimo come valore nazionale. Tutti (o quasi) sono cristiani, amici e nemici politici di Kirk.

Possibile che i valori evangelici (anzi “biblici”, come li chiamano lì), proclamati a gran voce, non sappiano imporsi almeno nel momento della morte? Per i sostenitori di Kirk e, ancor di più, per gli oppositori?

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Un cortocircuito morale

Kirk non era Hitler, non era un pedofilo, non era un mostro.

Era un giovane politico, con moglie e figli, un’attivista amato da milioni di sostenitori. Gioire della sua morte violenta in nome della sofferenza che le sue idee hanno o avrebbero causato agli altri è una follia, un cortocircuito morale.

Come si disinnesca la spirale di odio reciproco?

Un’autentica educazione cristiana impone che l’unica parola dopo la morte di un uomo, amico o nemico, è quella della preghiera. Per Charlie Kirk, perché Dio lo accolga nella Sua misericordia, e per tutti noi, soprattutto i cristiani, perché impariamo a non farci vincere dall’odio.

 

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AGGIORNAMENTO ore 18:45

Il killer di Kirk sembra avere un volto e fonti di polizia comunicano che sui proiettili utilizzati vi sarebbero scritte legate all’ideologia transgender e antifascista. Per tutti gli aggiornamenti seguiamo il caso sui nostri social, in particolare la pagina e il gruppo Facebook.

Autore

La Redazione

20 commenti a La morte di Charlie Kirk e chi sta festeggiando

  • Simone Germani ha detto:

    Personalmente non ho mai supportato certe idee di Charlie Kirk,però mi sembra immorale e disgustoso gioire sulla morte di una persona (a prescindere che sia di destra o di sinistra).
    Questo fa capire anche quanto malate sono certe persone che spendono fin troppo tempo sui social.
    Amen.

  • Diego ha detto:

    Purtroppo anche qui in Italia. L’OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa – ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook con la foto di Charlie Kirk a testa in giù, con un -1 rosso che giganteggia e la scritta “A buon intenditor poche parole. Oggi è un giorno meno buio”

    • Katy ha risposto a Diego:

      Confermo che è pieno anche in Italia. Il ritornello è: “Se l’è cercata”. Spiace perché è una spirale d’odio che non si interrompe mai.

  • Giacomo Camilli ha detto:

    Dispiace per la gioia dinanzi alla sua morte, però onestamente non posso far finta di notare la drammaticità dell’essere a favore delle armi vendute senza restrizioni e poi morire per arma da fuoco. Nemmeno di fronte alla morte di un conservatore nessuno osa dire che con meno armi in giro ci sarebbero meno morti? Su questo dovrebbero concentrarsi tutti, non esclusivamente sull’odio che dilaga su internet che sempre c’è stato e sempre ci sarà

  • Manlio Padovan ha detto:

    Se la società americana ha a base del suo orgoglio la Bibbia ed è in maggioranza ebraico-cristiana, significa che l’ebraismo cristianesimo fu un crimine contro l’umanità: contro l’uomo e al società. Tanto è vero che alla base c’è solo il famigerato patriarcato. L’ebraismo-cristianesimo fu un espediente politico per assumere su d sé il patriarcato per meglio difenderlo e diffonderlo con le conseguenze sociali che quella mentalità comporta. Il buon ebreo quando recita la sua preghiera ringrazia il suo dio di non averlo cercato femmina. E non c’è dubbio che la chiesa abbia assunto su di sé il patriarcato.
    Non per anula la società americana è organizzata in modo razziale e non è democratica: vedi assistenza sanitaria, libertà di espressione (leggi Juliane Assange), pratica del voto elettorale.
    Leggetevi Riane Eisler “Il aclive e la soda”…ma voi credenti siete ignoranti, falsi e dipocriti.

    • Jack ha risposto a Manlio Padovan:

      Ok ora però torna in clinica che gli infermieri ti stanno cercando

      • Manlio Padovan ha risposto a Jack:

        Cioè: tu non hai ancora capito che la chiesa ha assunto su di sé il patriarcato?

  • Volpino ha detto:

    Chi è Anula?

    • Manlio Padovan ha risposto a Volpino:

      è la sorella di Gesù di Nazareth: quello che nacque 4 secoli prima che nascesse la città dove lui nacque. La sorella è nata però a Nazareth effettivamente dopo una gestazione di 4 secoli.
      Certo miracoli irripetibili!

  • Giuseppe ha detto:

    Si sente intelligente perché ha letto un libro?
    Parliamo invece dei regimi atei che hanno fatto e stanno facendo disastri? Le ricordo che se in Europa abbiamo lo stato sociale che abbiamo lo dobbiamo al cristianesimo cattolico, non certo a Stalin.

    • Manlio Padovan ha risposto a Giuseppe:

      Quanto sei stupido.
      Il rifiuto a leggere quellibro è indice di malafede.

      • Giuseppe ha risposto a Manlio Padovan:

        La sua risposta la qualifica, qui nessuno l’ha insultata. Lei è il solito maleducato ateo che siccome non ha argomenti la butta in rissa. Guardi che primo o poi, volenti o nolenti, dovremo comparire davanti al nostro Creatore per renderGli conto del nostro operato, le consiglio di ravvedersi e accogliere Cristo nella sua vita.

        • Manlio Padovan ha risposto a Giuseppe:

          Leggi bene.
          Mi hanno dato del matto. e io non posso dare voi dello stupido?

          • Ettore ha risposto a Manlio Padovan:

            Se questi sono i tuoi argomenti il confronto termina prima ancora di cominciare. Uno che nel 2025 scrive che “l’ebraismo cristianesimo fu un crimine contro l’umanità” infatti solitamente lo si accompagna a braccetto a casa sua e lo si tranquillizza con la camomilla.

    • Manlio Padovan ha risposto a Giuseppe:

      Stalin aveva studiato e si era formato in seminario.

      • Giuseppe ha risposto a Manlio Padovan:

        Stalin ha applicato alla lettera il materialismo marxista, certamente non il vangelo.

    • Manlio Padovan ha risposto a Giuseppe:

      Mentre il cattolicissimo re Leopoldo II del Belgio, avvalendosi della azione criminale dei missionari cristiani, per conquistare il Congo ha decimato la popolazione locale portandola da 20 milioni a 10 milioni e tagliato mani a bambini dichiarati improduttivi nella raccolta della gomma.
      (Hochschild “Gli spettri del Congo”…ma voi non leggete se non le balle (e quindi non tutto) delle sacre scritture di Cazzate e Porcherie.

      • Ettore ha risposto a Manlio Padovan:

        Ma esattamente cosa c’entra questo delirio con Charlie Kirk?

        Ma tu sei il Manlio Padovan referente provinciale di Rovigo dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti?? Quello che appende i manifesti dell’UAAR in giro per le strade? E’ proprio un attivismo religioso il tuo allora!

        • Manlio Padovan ha risposto a Ettore:

          Sono io, ma non sono referente UAAR da un decennio almeno.
          Poi: c’entra se leggi bene il comunicato che faceva riferimento agli americani e a alla Bibbia da cui si è partiti..
          E per quanto riguarda i manifesti, furono strappati su ordine di un giudice chiaramente fascista; tanto fascista che quando vide la mia carta di identità e lesse che sono nato in Libia alzò occhi e mani al cielo e sentenziò: ” AH, già, allora avevamo un impero!”
          Roba da paese servo e vile.

  • Manlio Padovan ha detto:

    Scusate.
    Il libro è intitolato “Il calice e la spada” mentre il nome dell’autrice è giusto