Perché i media parlano dei Pro Vita ma mostrano i pro-aborto?
- Ultimissime
- 21 Ago 2025

La strana abitudine mediatica di abbinare immagini di attivisti pro-aborto alle notizie che riguardano i pro-life. Una strategia del nascondimento, chissà di cos’hanno paura.
Ci avete mai fatto caso?
Ogni volta che i grandi media parlano di iniziative pro-life, capita sempre la stessa cosa: le immagini che accompagnano gli articoli o i servizi televisivi non ritraggono i protagonisti della notizia, ma sempre e solo manifestanti pro-aborto.
È come se si parlasse, per esempio, degli attivisti del Partito Democratico usando una foto che ritrae i militanti di Fratelli d’Italia. O viceversa.
È un dettaglio che, a chi osserva con attenzione, non può passare inosservato.
La Stampa si scandalizza i fondi gestiti dai Pro Vita
E’ capitato proprio pochi giorni fa nel surreale articolo di Giulia Ricci su La Stampa.
La giornalista si scandalizza che i fondi regionali che il Piemonte destina ai Pro Vita finiscano orribilmente in latte, affitti e passeggini. Una vera schifezza!
Occhio però alla scelta grafica: si parla dei Pro Vita e uno si aspetterebbe un’immagine coerente, ma l’articolo è accompagnato dalla foto di una folla da cui spunta una ragazza con un cartello: “Aborto libero”. Ma che c’entra?

Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia, ha risposto all’affondo di Ricci chiedendosi perché diano tanto fastidio le alternative all’interruzione di gravidanza per quelle donne che lo vedono come unica opzione obbligata per difficoltà socio-economiche.
«Sembra quasi che per alcuni l’aborto debba essere una scelta socialmente preferibile alla nascita. È inquietante», scrive Ruiu.
Come i media ostacolano i Pro Vita
Ma torniamo a questa curiosa abitudine mediatica di nascondere visivamente gli attivisti pro-life.
Sembra quasi una strategia implicita, un timore di mostrare la realtà: quella di milioni di persone, uomini e soprattutto donne, che si mobilitano pubblicamente ogni giorno per proteggere la vita nascente.
Ecco qualche esempio dove il titolo dell’articolo non c’entra con l’immagine scelta: si parla delle associazioni pro-vita e si mostrano sempre e solo i pro-aborto.







Eppure il web è pieno di fotografie di giovani e giovanissime attiviste sorridenti, con in mano manifesti e cartelli inneggianti alla difesa della vita nascente. Possibile che sia così un problema mostrarle?
Battaglia culturale ad armi impari
D’altro canto fa parte del noto modus operandi mediatico di rappresentare le manifestazioni pro-life, i sit-in, le conferenze educative e le campagne di sensibilizzazione come eventi marginali, privi di partecipazione.
Quando va male, invece, si denigrano apertamente gli attivisti come abbiamo documentato nel caso delle Sentinelle in Piedi.
Non c’è nulla di neutrale nell’informazione giornalistica su questi temi, checché se ne dica. Il movimento pro-life non può contare su nessuna grande testata e gli oppositori, tra l’altro, beneficiano della sovraesposizione che abbiamo appena documentato.
Ma nascondere le immagini non cambierà la verità: chi si batte contro l’ingiustizia dell’aborto continuerà ad esserci, con l’impegno quotidiano, il sorriso e la sua storia.
La vita non si cancella con un’immagine truccata: esiste, e chi la difende è molto più numeroso e determinato di quanto i media sperino di far credere.











2 commenti a Perché i media parlano dei Pro Vita ma mostrano i pro-aborto?
Non mi sembra sia il caso di meravigliarsi: chi li ispira è “impostore e omicida fin dall’inizio”. Per essi l’unico criterio è la menzogna, finalizzata al massimo tornaconto, sempre. Forse che la “194” non abbia titolo “Legge sulla tutela della maternità…”, Idem “Traditionis custodes”…
A me sembra l’ostentazione della loro ideologia di morte, del loro pensiero unico, del brancolare nel buio, ottenebrati come sono dalla loro falsa verità