Movimento per la Vita: 17mila i bambini salvati dall’aborto nel 2011

La vita fa record, di nascite! E’ quanto emerso dai dati registrati nei 329 Centri di aiuto alla vita, distribuiti sull’intero territorio nazionale, che hanno assistito circa 60mila donne nel 2011. Il Movimento per la Vita italiano ha presentato dunque numeri vincenti nel suo report di fine anno: 17mila sono i bambini nati grazie alla cura di ben 4mila volontari dei Centri, oltre ai 73mila sostenitori.

«Le prestazioni assistenziali fornite ed estese non solo alle gestanti sono state decine di migliaia. Tra le più numerose si confermano gli aiuti in natura, l’assistenza sociale, psicologica e morale, gli aiuti in denaro, l’assistenza medica», si legge nella relazione ufficiale diffusa in cui viene precisato che ogni donna assistita si ripresenta al Centro almeno 10-12 volte nel corso dell’anno e che oltre il 3% delle gestanti assistite ha potuto usufruire di ospitalità in case di accoglienza, presso famiglie o in case in affitto gestite dai Cav.  Ě emerso che, complessivamente, nel 2011 l’85% delle gestanti che si sono rivolte ai Centri di aiuto alla vita, grazie all’aiuto ricevuto, hanno deciso di portare a termine la gravidanza, e l’81% delle mamme intenzionate ad abortire o incerte hanno scelto la vita.

Per ogni Centro sono nati 52 bambini destinati all’aborto. La Lombardia è la Regione italiana nella quale nel 2011 vi è stato, con riferimento alla popolazione residente, sia il maggior numero di Bambini nati grazie ai Centri di Aiuto alla Vita che di Gestanti assistite. Seguono il Veneto con 32 bambini nati e 44 gestanti assistite ogni 100.000 abitanti, ed il Piemonte con 26 bambini nati e 37 gestanti assistite ogni 100.000 abitanti. A partire dal 1975, anno di fondazione, a Firenze, del primo Centro di aiuto alla vita, i bambini nati grazie al sostegno dei Cav sono oltre 140mila, mentre le donne assistite hanno superato le 450mila. Ma c’è chi dice no a tutto questo . Accade in Liguria, dove il consiglio regionale ha respinto la proposta di aiutare le madri in difficoltà economica al fine di scongiurare possibili interruzioni di gravidanza, sul modello già adoperato in Lombardia. E che ad un minimo sostentamento economico da offrire a queste neo madri disagiate, oppone una campagna di informazione sulla contraccezione nelle scuole.

Il motivo principale addotto dalle donne intenzionate ad abortire risiede nella scarsità di risorse economiche disponibili; a tal proposito è stato ideato il Progetto Gemma ovvero la possibilità di adottare temporaneamente le gestanti in difficoltà tentate di rifiutare il proprio bambino per motivi di disagio sociale e familiare. Attraverso un contributo minimo mensile di 160 euro è possibile adottare per 18 mesi una mamma e il suo bambino. In questo modo, dal 1994 sono state aiutate più di 20mila mammee salvati altrettanti bambini dal destino di una mancata “possibilità” di nascita.

Intanto,qualche giorno addietro, è stato presentato il primo bilancio pubblico di sette anni di attività del servizio di Caring Perinatale presso il Gemelli, che dal 2006 a oggi ha aiutato oltre 200 mamme con gravidanze ad alto rischio e malformazioni fetali. «Alle gestanti in circostanze simili viene generalmente proposta l’interruzione della gravidanza», ha spiegato il ginecologo del Gemelli, Giuseppe Noia, presidente dell’Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici. «Quelle che non desiderano abortire vengono spesso lasciate sole nel gestire la propria attesa, senza essere seguite né supportate per la probabile perdita dei loro bambini e la gestione del loro dolore».

Livia Carandente

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19 commenti a Movimento per la Vita: 17mila i bambini salvati dall’aborto nel 2011

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  1. Luca ha detto

    Le belle notizie fanno bene…

  2. Pino ha detto

    che strano, un articolo così interessante non viene neppure commentato. Eppure dovrebbe essere oggetto di dibattito il fatto che 17mila bambini siano stati salvati dall’aborto grazie solo al volontariato, mentre lo Stato se ne frega altamente, anzi, istituzioni come la regione Liguria remano contro (in questo in perfetta coerenza con i “valori” della parte politica al governo). L’articolo sulle idiozie di Vattimo ha raccolto 170 commenti e non è finita, questo praticamente nessuno.

    • GiuliaM ha detto in risposta a Pino

      Di solito si hanno tanti commenti quando qualcuno fa polemica… qui evidentemente è una buona notizia “condivisa”.

      • Pino ha detto in risposta a GiuliaM

        cara Giulia ma qui di polemica ce ne sarebbe da fare eccome. A partire dal (non) funzionamento della legge 194 che, se ben ricordo, inizia dicendo che si vuole tutelare la maternità. Come? Lo Stato non solo non fa nulla ma rema contro, tutto il peso del lavoro di seguire le donne in difficoltà che poi provoca una scelta a favore dell’aborto, è lasciato alle organizzazioni di volontariato cattolico. Le regioni rosse poi, come evidenziato nell’articolo, favoriscono la scelta abortiva, ostacolando chi si impegna contro di essa. Mi aspetterei un grande dibattito su questo, invece nulla, silenzio.

  3. Pino ha detto

    basterebbe leggere l’art. 1 della legge 194 che dice
    “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
    L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
    Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”
    per sentirsi presi in giro.

    • Piero ha detto in risposta a Pino

      Uno dei regali del cattocomunismo.

      • Pino ha detto in risposta a Piero

        esattamente e che fra poco ci regalerà le tanto auspicate leggi laiciste a partire dal matrimonio gay. Il prossimo parlamento italiano sarà a maggioranza laicista e quindi il problema sarà risolto. Con buona pace di chi ha auspicato una “purificazione dell’aria”.
        C’è da dire però che il matrimonio gay ha i suoi vantaggi, vuoi mettere la scenetta di Nichi Vendola che si sposa in abito bianco e strascico con tanto di paggetti?

      • gemini ha detto in risposta a Piero

        Puoi per una volta non citare la politica? Graz!

        • Pino ha detto in risposta a gemini

          perchè? Ti senti punto sul vivo? E poi Piero non parla di “politica”, vedi che non capisci il problema? Il cattocomunismo è una corrente ideologica all’interno della Chiesa derivante dal modernismo, che costituisce il vero problema che ha angustiato la Chiesa cattolica nell’ultimo secolo e cioè il tentativo di “adattare” il messaggio cristiano alle mode ideologiche correnti.

      • Pino ha detto in risposta a Piero

        Piero, noto una cosa, quando accenni al cattocomunismo ti becchi sempre qualche segnale rosso. Si vede che anche su questo sito è attiva la nefasta presenza di questa specie che ha e sta ancora producendo guai alla Chiesa ed alla società italiana.

  4. domenicotis ha detto

    Temo che questi risultati tendereanno a diminuire nei prossimi anni, tra crisi economica e taglio di risorse del governo.

    • Paolo ha detto in risposta a domenicotis

      Proporrei dei passaggi significativi, da una recente conferenza, del vescovo di Bruxelles, mons. Leonard, il quale, ricordando che “praticamente nessun Paese dell’Unione europea ha un tasso di fertilità che permette la semplice sostituzione delle generazioni”, ha chiesto una “opzione preferenziale”: più che trovare dei sistemi per il “pagamento delle pensioni e il rimborso delle cure sanitarie”, bisogna “incoraggiare vigorosamente la ripresa delle demografie in Europa” e che non bisogna accontentarsi di “curare i sintomi”, ma “affrontare il male alla radice” e “trovare una soluzione più duratura del problema”.
      Ha incoraggiato ad “adottare delle politiche fiscali favorevoli alla famiglia, incoraggiare con risoluzione attraverso delle allocazioni familiari la nascita del terzo, anzi del quarto figlio, fornire delle strutture d’assistenza all’infanzia, aiutare le famiglie a conciliare vita professionale e vita familiare, valorizzare il contributo sociale ed economico che rappresenta il lavoro educativo delle madri”.

      • Pino ha detto in risposta a Paolo

        molti dei provvedimenti che Mons. Leonard auspica sono attuati da decenni in Francia che sarà anche un Paese laico con governi in maggioranza composti da massoni ma che ha, forse unico caso in Europa, affrontato il problema della denatalità con azioni concrete. Dal punto di vista fiscale il quoziente familiare che di fatto non fa pagare tasse (o pochissime) a chi ha figli, l’organizzazione degli asili e degli asili-nido, la corresponsione di assegni familiari cospicui e non finti come avviene da noi. Fatti concreti, non chiacchiere. Infatti la Francia, se ben ricordo gli ultimi dati, è l’unico Paese in Europa dove le nascite sono a livello di sostituzione, ossia 2 figli per ogni donna. Ma noi ci accontentiamo di vivere in un Paese cattolico dove la RAI trasmette gli sceneggiati su Padre Pio……..

        • Piero ha detto in risposta a Pino

          Attenzione pero’!
          Come dice giustamente Assuntina Morresi

          “Un esempio: la Francia e la Svezia hanno politiche per la natalità molto forti, ma la famiglia in questi paesi è distrutta. Questo perché in quei paesi non si sono premiate le persone impegnate pubblicamente ad una stabilità di legami con il matrimonio, ma si sono premiati unicamente e indistintamente quelli che hanno figli, pure i single. In Francia e Svezia quindi, non ci sono politiche per la difesa della famiglia come descritta dalla nostra costituzione, ma solo sostegno alla natalità.”

          • Pino ha detto in risposta a Piero

            La famiglia in quei Paesi è distrutta per altri motivi ma almeno le famiglie “normali” hanno anche loro delle agevolazioni, da noi manco quello, qui si continua a blaterare e non si fa mai nulla. Per fortuna siano un Paese “cattolico”.

        • Paolo ha detto in risposta a Pino

          Le ultime proiezioni statistiche dell’ONU, leggo da ZENIT, stimano che per il 2050 il 75% di tutti i paesi, compresi quelli poveri, non avranno più il quoziente di sostituzione della popolazione, e si avviano a scendere la china del bilancio negativo tra nascite e morti. Diciotto paesi europei occupano gli ultimi venti posti del tasso di natività! La popolazione europea, compresa la Russia, ammonterà a 128 milioni, nel 2050! Eppure, in questo disastro, l’ONU e i suoi amici (le ONG e le aziende “farmaceutiche” della “salute riproduttiva”) continuano a propagandare la necessità di impiegare milioni di dollari per ridurre le nascite!!!

          • Pino ha detto in risposta a Paolo

            sì, questa è la cosa più divertente ma non è casuale, è il risultato di un chiaro disegno ideologico perseguito dalle grandi organizzazioni internazionali. Sarebbe interessante un articolo di UCCR a tal riguardo. In ogni caso questo è un esempio di come l’Italia laica e progressista, quella di Bersani, della Concia, di Rosy Bindi impegnata a discutere dei matrimoni gay e di togliere il finanziamento alle scuole cattoliche, si preoccupa delle madri con figli

            http://www.ilgiornale.it/news/interni/bimbe-lasciate-auto-e-madri-lasciate-sole.html

  5. Lorenzo ha detto

    Dio vi benedica per tutte queste vite innocenti che avete contribuito a salvare.
    Lorenzo

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