La giornalista Francesca Paci spiega dove muoiono i cristiani (e anche perché)
- Ultimissime
- 03 Mag 2011
L’inviata de “La Stampa”, Francesca Paci, ha dedicato un libro alle violenze contro i cristiani, discriminati «perché per loro la dignità della persona viene prima di tutto. Una vera rivoluzione». La Paci è corrispondente a Londra, ha vinto nel 2005 il Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta e nel 2007 il Premiolino Giovani. Ha anche condotto una trasmissione su LA 7.
Non sapeva che l‘essere cristiani e cattolici è un grande problema fino a quando ha scoperto che Tony Blair, allora primo ministro inglese, si faceva portare la comunione di nascosto da padre Michael Seed, il quale entrava a Downing Street passando dalla porta sul retro. Ha raccolto tante storie in “Dove muoiono i cristiani” (Mondadori 2011).
La rivista Tracce ha intervistato la giornalista, chiedendolo perché, secondo lei, i cristiani subiscono persecuzioni in così tante aree del mondo. Risponde: «Mi sono fatta questa idea: il cristianesimo pone al centro la persona e la sua dignità. Ovunque ci sia una situazione in cui il singolo viene maltrattato, fino magari a essere ucciso, dove la sua dignità umana viene calpestata, io ho sempre trovato che quella persona trova rifugio sotto un campanile, in una parrocchia. Ci sono posti nel mondo dove gli omosessuali vengono presi a sassate. La comunità cristiana è quasi sempre un porto sicuro. Per il cristiano, la dignità di ognuno viene prima di tutto. Questa è una posizione rivoluzionaria. Il sacerdote, la famiglia cristiana o il semplice fedele recuperano quel potenziale rivoluzionario delle origini. Irriducibile al potere».
E poi si parla di Amazzonia, Colombia e India, dove sono sempre i sacerdoti -spiega la giornalista- a difendere gli ultimi. I paria in India non hanno alcun diritto, tuttavia vengono accolti nelle parrocchie dove trovano «la possibilità di studiare, essere curati. Tutto insieme agli altri. Questo emancipa. Domani a 20 anni possono prendere un aereo, andare a studiare a Harvard o Cambridge e poi tornare e sovvertire l’ordine delle caste. Una persona che non ha mai avuto niente dalla vita può studiare senza che gli sia chiesto niente in cambio». Nessuno però ne parla, come mai? «A chi interessa un Paese come l’Orissa?», chiede la giornalista. «Non c’è nessun interesse economico, politico a quei luoghi. La nostra colpa è non considerare che in tanti posti i cristiani sono trattati come ai tempi delle persecuzioni. E sono più perseguitati di altri in virtù delle qualità che noi, in Occidente, abbiamo assimilato».
13 commenti a La giornalista Francesca Paci spiega dove muoiono i cristiani (e anche perché)
OT OT OT:
scusate amici, ma solo adesso ho dato uno sguardo all’abisso di blasfemia nel quale sono caduti gli invasatei del Fatto quotidiano…
Date un’occhiata qui:
http://www.ilgiornale.it/interni/il_fatto_insulta_wojtyla_con_vignetta_blasfema_e_lettori_si_arrabbiano/03-05-2011/articolo-id=520738-page=0-comments=1
Da vomito…
Ma io non me la prendo con Il fatto…si sa che è in mano a persone perverse. La vera schifezza sono tutti i lettori catto-comunisti che li foraggiano!!
I catto-comunisti? Chi quelli che sono contro l’aborto e hanno appoggiato Livia Turco al governo mentre lo legalizzava? Ah, ecco…
Per una volta sono d’accordo con Il Giornale: “Il primo inserto firmato Stefano Disegni non fa incazzare solo i cattolici che con il Fatto non vogliono avere niente a che fare, ma lascia di stucco anche quei credenti che sono abituati a leggere il quotidiano di Travaglio & Co”.
Si può protestare con il quotidiano da qui: http://www.ilfattoquotidiano.it/contatti/scrivi-alla-redazione/
Attenzione, Travaglio si dice “cattolico”. Anche lui, come Lady Gaga e Ignazio Marino.
Molto bello l’articolo e significative le parole della giornalista. Credo che comprerò il libro.
Ho scritto alla redazione del Fatto. Ho fatto presente che se c’è qualcuno che in questo momento sta intrattenendosi con donne nude (nel paradiso di Allah, beninteso) questi non è Giovanni Paolo, ma Osama Bin Laden…
Che codardia infinita è prendersela con i cattolici. Perché non gli è venuto in mente di fare una vignetta del genere sul loro amato sceicco? Perché lo amano, è chiaro, perché non era cristiano, non era americano, non era italiano, non era occidentale. Poveri loro.
Gli atei non esistono neanche a Il Fatto Quotidiano, retto da due cristiani (Travaglio si definisce anche cattolico): http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/7d4126706802e51c765cc2c7c922aa2c.pdf
Alla faccia del cattolico!
I catto-comunisti sono peggio degli uaarini.
Quoto in pieno!
Ho scritto anche io, ma temo che delle nostre proteste se ne facciano un baffo.