L’incredibile conversione cristiana di una donna di Hamas
- Ultimissime
- 31 Ott 2025

La palestinese e gazawa Juman Al Qawasmi, per 13 anni moglie di un leader di Hamas, ha sognato Gesù senza averne mai sentito parlare prima. Ha lasciato l’odio e si è convertita.
Una delle donne di Hamas lascia l’odio e scopre la fede cristiana.
E’ la storia incredibile di Juman Al Qawasmi, giovane palestinese legata per origini familiari e per matrimonio all’organizzazione terroristica di Hamas, cresciuta in un ambiente di odio verso Israele e verso i cristiani.
Un’avversione che dice essere insegnata fin da piccoli come parte della propria identità.
Juman Al Qawasmi, una delle mogli di Hamas
Nata e cresciuta in Qatar, suo padre è stato uno dei fondatori di Hamas ed è stata sposata per tredici anni, tra il 2002 e il 2015, con Muhammad Kawasmi (detto Abu Jaffar), un leader dell’organizzazione islamista.
Si trasferì a Gaza nel 2002 e visse in prima persona il rovesciamento del controllo della Striscia nel 2007.
Molti palestinesi, com’è accaduto poche settimane fa dopo la fine della guerra con Israele, furono uccisi da Hamas per consolidamento del potere e con l’obiettivo di terrorizzare gli abitanti per ottenerne il controllo.
«Vidi cosa stavamo facendo dopo aver preso il controllo di Gaza», racconta in un’intervista. «Avevamo promesso giustizia ed eguaglianza, ma portammo solo paura e corruzione. Avevo persino votato per loro alle elezioni del 2006,oggi me ne vergogno».
Fu questa ondata di violenza a farle capire che «qualcosa non andava nella religione in cui ero cresciuta». Anche perché, continua, «non mi sono mai sentita in pace. Avevo sempre paura dell’inferno, del giudizio, delle punizioni dopo la morte. L’islam non ti dà pace: vivi nel timore costante di non essere mai abbastanza».
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Gesù in sogno, senza averne mai sentito parlare
Sopraffatta dall’angoscia per la guerra con Israele, nel 2014 mise in dubbio Dio e gli rivolse in preghiera una richiesta di manifestarsi.
Com’è noto, i musulmani attribuiscono grande importanza ai sogni, molto più che nella cultura occidentale contemporanea. Sono considerati una possibile forma di comunicazione divina e ciò affonda le radici nel Corano, nella tradizione profetica (hadith) e nella storia islamica.
Sono innumerevoli i casi raccontati dai missionari cristiani in cui, improvvisamente, un musulmano decide di incontrarli e cambiare prospettiva dopo aver sognato Gesù o aver ricevuto da Lui un messaggio inaspettato.
E’ ciò che è capitato alla stessa Juman dopo essersi rivolta con il pensiero ad Allah e senza mai aver avuto in mente la figura di Cristo.
Durante una notte, racconta, sognò di essere con sua madre morta anni prima. Il cielo era luminoso, la luna si avvicinava e da essa apparve improvvisamente il volto di Gesù. «Mi parlò in arabo, dicendo di essere Yeshua: “Sei mia figlia, non avere paura”».
Per lei fu qualcosa di sconvolgente perché «non avevo mai conosciuto cristiani e non avevo mai sentito il nome “Yeshua”. Nel Corano lo chiamiamo Isa, non avevo mai sentito parlare di Lui. Ma quel nome mi sembrò bellissimo e, per la prima volta nella vita, sentii pace. Mi sono sentita amata, davvero amata».
La conversione e il cambio di prospettiva
Così ha cercato su internet informazioni riguardo a questo Yeshua trovando una pagina web cristiana egiziana. «Il primo versetto che ho letto diceva: “Amate i vostri nemici”. Fui scioccata: nel Corano si parla di uccidere i nemici, non di amarli. Ho capito che questo Dio era diverso».
Juman si mise in contatto con l’amministratore della pagina, scoprendo «che migliaia di musulmani stavano sognando Gesù e si stanno convertendo. Non ero sola».
Da quel momento cambiò anche la sua visione politica su Hamas e Israele.
Nell’intervista sostiene che è Hamas ad aver sempre iniziato e provocato i conflitti, raccontando la convivenza pacifica con gli ebrei fino a quando «Hamas non interviene». Nel Corano, aggiunge, «non si parla mai di Palestina ma della terra dei figli d’Israele».
La giovane donna spiega anche l’uso da parte di Hamas dei fondi arrivati a Gaza per costruire tunnel sotterranei al posto dei rifugi per i civili e i bambini usati come scudi umani. Notizie che sono emerse anche in questi anni di conflitto durante i quali, lo ricordiamo, sono morti oltre 20mila bambini in larga parte a causa degli attacchi di Israele.
«Hamas non difende Gaza, Hamas è nemico di Gaza», tiene a precisare la donna. «Insegna ai bambini ad odiare, a combattere, riempie loro la testa di violenza. Ma la verità non nasce dall’odio». E, conclude, «Gesù ama i musulmani, li ama profondamente e vuole liberarli».
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1 commenti a L’incredibile conversione cristiana di una donna di Hamas
Una storia bellissima e commovente