Sacerdozio femminile, la miope euforia dopo la nomina anglicana
- Ultimissime
- 06 Ott 2025

Grandi feste tra anticlericali e progressisti, anche cattolici. Ma è una visione miope che non vede la crisi dell’anglicanesimo e le chiare ragioni contro il sacerdozio femminile.
C’era da aspettarselo.
La recente nomina di Sarah Mullally a Primate della Chiesa d’Inghilterra sta suscitando grande entusiasmo nel mondo progressista, anche all’interno della Chiesa cattolica.
A parte i titoli esasperati, si propone la profezia di un futuro inevitabile a cui anche Roma dovrà adeguarsi. A ciò ognuno poi aggiunge liberamente la catastrofe se ciò non avverrà.
Luigi Sandri: “O Leone apre o rovina il dialogo”
Il più attivo in queste ore è Luigi Sandri, storico vaticanista e corrispondente dell’Ansa e oggi all’Ecumenical News International di Ginevra.
Già il giorno dopo l’elezione di Prevost, tracciava la strada al nuovo Papa: deve fare questo, deve fare quello. Tra le altre cose, deve «innovare la Chiesa» con un «conclave aperto anche alle donne».
Oggi su L’Adige, Luigi Sandri approfitta della nomina di Mullally per “minacciare” la Chiesa e Leone XIV: «Prevost è tra due fuochi: o apre un vero dibattito sinodale che porti la Chiesa romana ad ammettere donne in tutti i ministeri, o sarà costretto a svuotare ogni significativo dialogo con Canterbury, con i negativi effetti ecumenici a valanga che ciò comporterebbe». Concludendo con: «Non c’è altra alternativa».
L’ordinazione sacerdotale femminile nella Chiesa anglicana è in vigore dal 1992 e non risultano strappi nel dialogo ecumenico con il cattolicesimo. Anzi, gli unici dissidi sono all’interno della Comunione anglicana, come abbiamo documentato.
L’entusiasmo di Caterina Soffici
Un’altra entusiasta è la femminista Caterina Soffici de “Il Fatto Quotidiano”.
Già nel 2014 sosteneva che con l’approvazione del sacerdozio femminile e del matrimonio dei sacerdoti la Chiesa riformata «procede spedita verso la modernità».
Sabato scorso ha pubblicato invece un articolo celebrativo di Sarah Mullally, dipingendola con «carisma che ne ha da vendere», «femminista», «liberal», a favore dell’istanze arcobaleno e dell’aborto. Insomma. commenta Soffici, «una vera bomba».
Non vorremmo rovinare la festa nel farle presente che proprio nel primo sermone, Mullally ha però chiuso le porte all’eutanasia. Davvero strano che la giornalista si sia dimenticata proprio questo passaggio che, sfortunatamente, le avrebbe rovinato l’articolo.
Interessante la chiusura di Soffici: «Ma la chiesa anglicana non è lontanamente paragonabile a quella cattolica. Molto più secolare, da ogni punto di vista. Molto più pratica. Niente conclavi né fumate bianche e nere. La nomina è fatta dal re, su suggerimento del governo».
Ordinazione femminile: anglicani in declino
Che gli anticlericali adorino una chiesa secolarizzata non stupisce affatto, sorprende di più chi lo fa all’interno del cattolicesimo (progressista).
Questa lettura della nomina di Mollally, oltre a cadere nell’errore di scambiare il ministero ordinato con un simbolo sociologico, non ravvede che l’ordinazione anglicana delle donne non ha portato alcun rinnovamento spirituale in ambito anglicano, bensì divisione e declino.
Le stesse statistiche della Chiesa d’Inghilterra mostrano un crollo costante di fedeli e vocazioni.
Rapporti recenti, come quello realizzato da YouGov, osservano che nel Regno Unito tra coloro che si dichiarato “praticanti”, il 34% è anglicano e il 31% è cattolico. In altre parole, tra chi frequenta attivamente la chiesa in Inghilterra ci sono tanti cattolici quanti anglicani (nonostante i cattolici siano molti meno).
Se si isola il dato dei giovani praticanti, di età compresa tra 18 e 34 anni, il 41% si dichiara cattolico e il 20% anglicano. In termini assoluti, perciò, i giovani cattolici risultano il doppio dei giovani anglicani.
Non è certo un caso: quando si adottano criteri mondani per ottenere consenso, si finisce per perdere la propria identità.
E’ quello che denunciano diverse sigle anglicane in queste ore. Abbiamo reso noto il non riconoscimento di Mullally da parte della Global Anglican Future Conference, importante gruppo che è pronto a separarsi dalla Comunione anglicana nel 2026.
Sacerdozio femminile, perché no
Gli anglicani critici sono più rispettosi di molti cattolici della chiarezza con cui Giovanni Paolo II, nella Ordinatio Sacerdotalis (1994), ha ribadito che la Chiesa «non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale».
Non per mancanza di rispetto o uguaglianza, ma perché Cristo stesso, nell’istituire il sacerdozio, scelse solo uomini come segno sacramentale dello Sposo che dona la vita alla Sposa, la Chiesa.
E questo è il motivo per cui nel cattolicesimo non è prevista l’ordinazione femminile.
A nulla c’entra «la «paura della donna» che il compianto teologo valdese Paolo Ricca sosteneva essere alla base del rifiuto da parte del «cristianesimo storico» (modo alternativo in ambito protestante per non pronunciare la parola “cattolicesimo”)1P. Ricca, E. Cantarella, “I comandamenti. Non commettere adulterio”, Il-Mulino 2010, p. 39.
Interessante ciò che disse il card. Carlo Maria Martini, riferimento indiscusso (suo malgrado) del progressismo cattolico.
«E’ innegabile che Gesù Cristo ha scelto i dodici apostoli», scrisse l’ex arcivescovo di Milano2C.M. Martini, “In cosa crede chi non crede”, Liberal Libri 1996, pp. 18, 19. «Di qui occorre partire per determinare ogni altra forma dell’apostolato nella Chiesa. Non si tratta di cercare ragioni a priori, ma di accettare che Dio si è comunicato in un certo modo e in una certa storia e che questa storia nella sua singolarità ancora oggi ci determina».
Una prassi della Chiesa, aggiungeva, «che è profondamente radicata nella sua tradizione e che non ha mai avuto reali eccezioni in due millenni di storia non è legata solo a ragioni astratte o a priori, ma a qualcosa che riguarda il suo stesso mistero».
Martini citò tra l’altro proprio «le crisi che persino fuori della Chiesa cattolica, cioè nella comunione anglicana» stavano (e stanno) avvenendo a causa del sacerdozio femminile, le quali dimostrano «che siamo qui di fronte non a ragionamenti semplicemente umani, ma al desiderio della Chiesa di non essere infedele a quei fatti salvifici che l’hanno generata e che non derivano da pensieri umani ma dall’agire stesso di Dio».
La Chiesa cattolica non ha alcun bisogno di rincorrere l’anglicanesimo per apparire moderna. Ha bisogno di fedeltà, non di imitazione.
Se l’esperienza anglicana insegna qualcosa, è che la secolarizzazione non si ferma imitando il mondo, ma tornando a Cristo. Solo da lì può nascere una vera riforma, non l’ennesimo cedimento all’opinione dominante.
















21 commenti a Sacerdozio femminile, la miope euforia dopo la nomina anglicana
“Che gli anticlericali adorino una chiesa secolarizzata non stupisce affatto, sorprende di più chi lo fa all’interno del cattolicesimo (progressista)” no no gli anticlericali non sopportano la chiesa in generale tanto quanto quella “progressista”
Hai ragione da vendere amico mio: gli anticlericali detestano ogni tipo di Chiesa. Ma ne temono una più delle altre: quella che crede ancora in qualcosa di trascendente. Quando la Chiesa diventa solo un altro club progressista, anche gli anticlericali possono stare tranquilli. Non c’è più nulla contro cui ribellarsi.
Per quanto io detesti la chiesa tradizionalista, gli si deve riconoscere la qualità di essere coerenti con le loro idiozie a differenza di coloro che vogliono rendere la chiesa più “fuffettosa” come ad esempio il giubileo LGBTQ+, ignorando il fatto che la Bibbia ci considera abomini agl’occhi del Signore mentre la chiesa ci considera come persone contro natura, quindi perchè salvare baracche e burattini per una religione che ci odia?
Anche un orologio può essere preciso ma segnare l’ora sbagliata. La coerenza è utile, ma solo la verità – informata dalla ragione e dalla carità – ci dice dove mettere le lancette.
La Bibbia non chiama gli omosessuali un abominio ma l’atto omosessuale come un abominio,la Bibbia dice:”Non ti unirai con un uomo come con una donna poiché è un abominio”.La Chiesa accoglie tutti ma accoglienza non vuol dire supportare il peccato,il Signore ha detto al adultera:”va e non peccare più”.La Chiesa non rigetta gli omosessuali la Chiesa rigetta l’omosessualismo dominante che trasforma un peccato in un “diritto” di cui andare addirittura orgogliosi.La Chiesa non dice agli omosessuali:”andate da uno psichiatra poi vi accoglieremo”,la Chiesa accoglie tutti così come sono,se due omosessuali vivono assieme come fratelli e insieme cercano il Regno di Dio,allora come disse Papa Francesco:”Chi sono io per giudicare”?Se invece chicchessia si veste in modo osceno va in Vaticano e pretende che la Chiesa applauda al peccato che sicuramente compiono,che ruolo hai nella Chiesa se sei orgoglioso del tuo peccato e non vuoi convertirti ed essere fedele a Dio?Compiresti solo un ipocrisia che molto probabilmente ti condurrebbe all’inferno;come dice il Signore:”Non si può servire Dio e mammona”(il denaro ma credo che in questo caso si possa usare anche come riferimento ai desideri della carne).
E’ peccato perchè? Per una motivazione razionalmente valida? No ma per il mero volere di una divinità cui non giustifica questa sua sceltà, la quale può essere anche un suo capriccio e che adirittura considera più grave dell’omicidio.
Frederik, capisco la tua frustrazione. Posso chiederti una cosa con uno spirito di comprensione, non di polemica? Hai appena descritto la Chiesa come tua nemica e i suoi sacramenti come una sorta di “baracche e burattini”. Ma hai anche parlato del suo insegnamento con una passione e un’intensità che sento solo in chi ha ancora a cuore la Chiesa. Cos’è che ti sta ancora così a cuore, tanto da combatterla così duramente?
Capisco che la Chiesa possa sembrare distante o persino ostile, soprattutto dopo molte delusioni. All’uomo moderno, scrisse un promettente ventitreenne futuro cardinale, a volte sembra che essa sia un guscio senza vita, un luogo dove la speranza sembra astratta e Dio assente – quasi come una casa dove la madre è morta e il vuoto sembra insopportabile. Eppure proprio in quella “casa”, in quell’arca di salvezza, la conoscenza della verità, la possibilità della speranza e la capacità di vivere nell’amore sono preservate. La sfida è che ciò che ci protegge – le stesse mura che ci riparano – può sembrare estraneo o irritante, persino provocatorio, a chi proviene da una vita piuttosto fuori le righe. Ma la fermezza della Chiesa non è rifiuto; è il terreno più sicuro sia per la verità che per la dignità di ogni essere umano, anche quando il suo insegnamento si confronta con ciò a cui più ci aggrappiamo e che giudichiamo intoccabile, non valutabile.
La Madre Chiesa ti ama e ti mette in guardia: fai attenzione perché le pratiche omosessuali, facilmente, portano chi le fa alla dannazione eterna.
La Madre Chiesa ti mette in guardia perché ti ama e vuole che anche tu vada in Paradiso.
Dio però ci ha creati liberi e quindi tu sei libero di scegliere tra la Vita o la morte eterne.
Per come si comporta Dio, ossià non fa nulla pretende pure che gli lecchiamo i piedi e che lo lodiamo (poco narcisista come cosa) e la dannazione eterna, la seconda opzione non sembra così male
Posso solo pregare per te: se infatti le tue parole sono una scelta di vita e non una sparata del momento, tu preferisci il peccato alla Misericordia di Dio e ti prenoti per la morte eterna “dove è pianto e stridor di denti”.
E’ proprio questa tua affermazione che rivela cosa in realtà è il Cristianesimo e di quanto in realtà non sia una religione razionale, se non lo capisci allora te lo spiego così:
immagina che tuo figlio sià un po indisciplinato tipo che dice parolacce, cosa fai? Lo sgridi; oppure ti dice che non ti voglie più bene, al massimo dici “eh vabè”, oppure non ti saluta, gli dici che non è educato o cerchi di capire perchè non ti saluta.
Bene sai qual’è ultima cosa che un genitore non farebbe al proprio figlio anche se non avessere dei buoni sapporti? Dargli fuoco o violentarlo ogni giorno, per poi andare i giro a dirlo ed non capire come la gente non segue il suo esempio
Perchè è quello che fa Dio con i suoi “figli” rivelando come in realtà dietro all'”amore di Dio” ci sia solo ego e narcisimo”
E aggiungo anche si può obbiettare che Dio non vuole che i suoi figli vadano all’inferno, però nel mentre ne permettiamo l’esistenza
Dio non manda all’inferno nessuno: Dio ci ha creati per la Vita eterna ma ci ha lasciati liberi di scegliere tra la morte eterna e la Vita eterna.
Dio continua ad amare anche i dannati, e questo aggrava le loro pene eterne: forse un padre smette di amare un figlio che, nonostante le sue raccomandazioni si mette alla guida ubriaco e muore?
Ragioni essattamente con il paraocchi che non ti consente di vedere di lato, un padre non smette di amare il proprio figlio anche se si è ubriacato e poi ha fatto un incidente, ma se avesse avuto la possibilità di saperlo prima avrebbe risparmiato la sofferenza di un incidente stradale al proprio figlio, magari rischiando la propria di vita anche se suo figlio lo avesse chiamato a male parole.
Dio dovrebbe rendersi conto che la sofferenza in un luogo dove c’è pianto e stridore di denti è un po eccessiva e lui potrebbe tranquillamente ammette molte persone in paradiso anche se non si sono ravvedute, facendo esattamente come il padre il cui figlio piccolo gli dice che non lo vuole più bene ossià spallucce.
Frederick, non puoi crearti un dio sulla base di quello che più ti piace: Dio è di Misericordia e Giustizia e ci ha creati liberi di scegliere Lui o il peccato.
In questa vita siamo tutti peccatori, ma vi è un’abissale differenza tra il peccatore pentito, perché ha offeso il suo Creatore o per paura dei Suoi castighi, che si affida alla divina Misericordia ed il peccatore che pretende che Dio approvi il peccato: la Misericordia di Dio opera fino alla nostra morte terrena, poi c’è solo la sua Giustizia.
Quindi Luigi Sandri vuole che si apra un “vero dibattito”, di cui però lui ha già predeterminato la conclusione. Ma allora a cosa serve il dibattito?
La figura di Gesù, personaggio probabilmente del tutto mitico, è stata ricostruita almeno un secolo dopo che visse; ed è stata ricostruita su dicerie, ma anche sull’esempio probabile di personaggi altri che l’hanno preceduto o della sua epoca. Riane Eisler, autrice de Il calice e la spada che è una fondamentale opera sulla storia delle nostre origini culturali e sulla evoluzione del pensiero religioso occidentale, scrive che: La tesi (ampiamente documentata) è che non v’è alcuna prova che dimostri la sua esistenza, a parte le fonti cristiane fortemente sospette. I testi di autori non cristiani su Gesù sono sì parte delle fonti utilizzate nella ricerca sulla storicità di Gesù, ma si tratta di testi di autori greci, romani ed ebrei risalenti, però e in gran parte, al secondo secolo.
Quello di Gesù pare sia stato un movimento passato come una meteora che diede vita ad un cristianesimo primitivo del quale nulla praticamente sappiamo, se non che esso era frequentato assiduamente da donne, che Gesù amava con quelle collaborare e vivere e amava liberamente frequentarle rigettando così le norme di supremazia maschile del suo tempo. Con le parole e con i fatti Gesù rifiutava la condizione di sudditanza in cui la cultura del suo tempo relegava le donne in netto contrasto con le opinioni dei successivi sapienti cristiani che discettavano sul fatto che le donne avessero o meno un’anima immortale. (in corsivo citazioni da Il calice e la spada pagina 233) Egli frequentava liberamente le donne: cosa questa assolutamente tabù ai suoi tempi. Tanto che alcuni teologi hanno sostenuto che Gesù fu un femminista nel senso moderno del termine. Sappiamo in particolare che amava soffermarsi con Maria Maddalena, che tutti i testi affermano essere stata una prostituta. Non dobbiamo dimenticare che per la sua condizione di prostituta Maria Maddalena, a causa della fortissima pressione sociale e culturale del tempo, era profondamente screditata in quanto violava la legge fondamentale del patriarcato: quella di essere un bene mobile di proprietà del padre-padrone o del marito-padrone. Alcune delle donne pare siano state tra gli apostoli di Gesù ma da tale ruolo sono state cancellate dalla storiografia ufficiale cristiana in quanto il cristianesimo che si è imposto è sempre stato sostenitore di un forte patriarcato. Maria Maddalena, in particolare, fu tanto importante che, dopo la morte di Gesù, pare abbia occupato una posizione di primo piano nel cristianesimo primitivo; ma i testi che ne scrivono sono stati distrutti o sono stati tenuti nascosti.
Il ruolo non secondario delle donne fa supporre che il cristianesimo primitivo possa essere stato il tentativo fallito di riportare in auge il culto e la civiltà della Dea per una società di assoluta parità tra i generi. Seguirà invece il cristianesimo storico.
Il quale cristianesimo si inserirà nel quadro di quel grande crimine contro l’uomo e contro la società, un crimine imperdonabile, che è costituito dalle religioni rivelate, che rivelate non sono come vedremo, e che sostituirono la religione della Dea che era stata ben viva in tutta l’Europa antica all’incirca dall’anno 30.000 all’anno 3.000 prima della nostra era: è nel terzo millennio prima della nostra era che nasce la schiavitù; nel tempo la società, per acquisita forma mentis, si orienta verso il patriarcato a difesa del quale si ergeranno le religioni “rivelate” che lo fecero proprio assumendolo in toto per difenderlo e meglio diffonderlo.
Le religioni rivelate sono state un pretesto politico.
Con le religioni rivelate presero il posto della Dea divinità maschili portatrici di competitività di genere e non solo, per farci vivere, come ha affermato bene James Joyce, quell’«incubo di 5000 anni» che stiamo ancora vivendo, fatto di patriarcato e di distruzioni e di guerre.
Manlio, hai costruito una mitologia piuttosto impressionante, magniloquente e fantasmagorica sul mito di Gesù – il che è di per sé curioso se non fosse mai esistito. Ma nota una cosa: ogni storico del mondo antico, compresi quelli non cristiani, concorda sul fatto che Gesù sia esistito. Il dibattito non è se sia esistito, ma chi fosse.
L’idea che sia stato inventato un secolo dopo è confutata non dalla teologia ma dal calendario: gli scritti del Nuovo Testamento sono tutti documenti del I secolo, la maggior parte dei quali anteriori al 70 d.C., quando i testimoni oculari erano ancora in vita.
E per quanto riguarda questa “religione della Dea” che il cristianesimo avrebbe presumibilmente estinto – dubito che una civiltà fondata sulla crocifissione di Dio per amore delle Sue creature sia ciò che ha ucciso la compassione. La vera ironia è che la dignità delle donne che celebri è entrata nella storia proprio attraverso la fede che biasimi.
Quindi, se Gesù era un mito, è l’unico mito che ha creato il quadro morale in base al quale vengono ora giudicati i “miti” della liberazione, che io preferirei chiamare della ribellione.
Dovresti leggere gli archivi di questo sito dove tutto quello che dici è smontato nel dettaglio.
Scrive San Paolo, parlando del matrimonio: “Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef 5.32)
– Cristo è lo sposo, la Chiesa è la sposa.
– Cristo è maschio, la Chiesa è femmina.
– Il Sacerdote, quando è l“alter Christus”, deve essere maschio perché è lo sposo, i membri della Chiesa, sia maschi che femmine, sono, in rapporto a Cristo, tutti femmine perché sono la sposa.
– Il Sacerdote opera nelle persona di Cristo e ci dona il suo Amore, la Chiesa, come una sposa, riceve in sé l’Amore di Cristo e lo fa fruttificare.
Gli ultimi due capoversi dell’articolo li potreste inviare a tale Vincent Nichols, cardinale e arcivescovo di Westminster, dopo il suo gioioso e festante saluto (incredibile dictu) alla signora Sarah Mullally, “arcivescova anglicana” di Canterbury. E il nostro ineffabile cardinale ha pure aggiunto, non pago, le “preghiere della comunità cattolica” e l’auspicio di ricevere “doni personali e di esperienza” da parte dell’arcivescova. Il tapino porporato, peraltro dimentica che la Mullally ha più volte espresso posizioni a favore delle coppie omosessuali (con annessa benedizione) e “aperture all’aborto”. Se poi non bastasse, dimentica (o fa finta, pur di ammannire il polpettone in modalità volemose bene), che la sunnominata è di per sé contraria robetta come il sacerdozio cattolico, il papato e l’Eucaristia.
Magari potreste inviare il tutto anche al Papa, chiedendogli se Nichols va ancora considerato vescovo della Chiesa Cattolica, visto che sorvola (pur di fare il piacione) sui fondamentali della Chiesa alla quale appartiene. E la cosa ancora più incredibile è che ha sorpassato a sinistra pure gli stessi anglicani, molti dei quali non hanno visto di buon occhio l’elezione della signora.