Leone XIV tra genocidio, Fiducia Supplicans e Messa in latino
- Ultimissime
- 18 Set 2025

Ricostruzione dei principali temi toccati dal Papa nella sua prima intervista. Leone XIV spazia da Fiducia Supplicans alla Messa in latino, da Gaza all’ordinazione femminile. Qui la sintesi.
E’ uscita da poche ore la prima e lunga intervista da Pontefice di Leone XIV.
Non amiamo molto queste forme comunicative introdotte da Papa Francesco considerando l’alto rischio di mal interpretazioni che un’intervista può generare rispetto a un discorso più formale.
In ogni caso nel volume “León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI” (Penguin Perù 2025) curato da Elisa Ann Allen, il Papa tocca vari temi, spaziando dalla tragedia di Gaza alla politica internazionale, fino alle sfide interne della Chiesa.
Su queste, in particolare, Leone XIV si occupa di Fiducia Supplicans e della Messa in latino, così come delle diaconesse e dell’ordinazione femminile.
L’impressione è l’immagine di un Papa che, pur consapevole delle attese interne ed esterne alla Chiesa, sceglie il linguaggio della prudenza e della responsabilità, evitando semplificazioni e slogan.
Di seguito le parole che ha espresso sui principali temi toccati.
Gaza e la questione del genocidio
Leone XIV esprime profonda preoccupazione per la sofferenza della popolazione a Gaza, soprattutto per i bambini: fame, necessità di assistenza sanitaria e aiuti umanitari. Ritiene che la situazione stia diventando insostenibile se non si agisce.
Sull’uso del termine “genocidio” sottolinea invece che sebbene la parola sia sempre più diffusa anche in ambito internazionale, la Santa Sede «non ritiene» al momento che «si possa rilasciare alcuna dichiarazione» ufficiale in quanto la definizione tecnica è al momento dibattuta tra gli esperti.
Questo non significa silenzio morale, ma prudenza nell’uso delle parole.
Stati Uniti, Cina, migranti
Riferendosi agli Stati Uniti, ha sottolineato che pur essendo americano, non intende «immischiarmi nella politica di parte» e ha demandato alla leadership della Chiesa negli Stati Uniti il confronto con il presidente Donald Trump.
Tuttavia non teme di affrontare temi urgenti con le autorità quando necessario, ad esempio la dignità umana e la questione dei migranti. Dopo aver invitato a riprendere la Lettera inviata da Papa Francesco, congratulandosi con i vescovi che la stanno applicando, sottolinea la necessità che le politiche statali riflettano il principio del rispetto della dignità per tutte le persone, a prescindere da dove nascano.
Sul rapporto con la Cina, Leone XIV ha voluto distinguersi per continuità: la politica della Santa Sede sarà quella «seguita per alcuni anni», senza pretendere di «essere più saggio o più esperto» dei predecessori. E’ perfettamente a conoscenza del fatto che molti cattolici cinesi «vissuto una sorta di oppressione o difficoltà nel vivere liberamente la loro fede».
Identità LGBTQ+
Sul tema LGBTQ+, Leone XIV fa propria la formula di accoglienza universale espressa da Francesco: “todos, todos, todos”.
Pur affermando che «tutti sono invitati», ha anche chiarito che «non invito una persona perché ha o non ha una specifica identità» ma perché «è un figlio o una figlia di Dio». E l’identità sessuale non deve essere «un problema primario» nella relazione.
«Quella che chiamano famiglia tradizionale», afferma inoltre il Papa, «deve essere sostenuta». Cioè quella «composta da padre, madre e figli», il cui ruolo sociale deve «essere nuovamente riconosciuto e rafforzato».
Pertanto, aggiunge Leone XIV, «trovo altamente improbabile, certamente nel prossimo futuro, che la dottrina della Chiesa cambierà in termini di ciò che la Chiesa insegna sulla sessualità, ciò che la Chiesa insegna sul matrimonio», ricordando di essersi già espresso come il suo predecessore a favore di «una famiglia composta da un uomo e una donna», «benedetti nel sacramento del matrimonio».
Leone XIV su Fiducia Supplicans e Messa in latino
Il Papa parla anche di “Fiducia Supplicans“ ricordando che nel Nord Europa stanno già pubblicando «rituali di benedizione per “persone che si amano”» ma «che va specificamente contro il documento approvato da Papa Francesco». Questo documento, chiarisce, «sostanzialmente afferma: “Certo, possiamo benedire tutti, ma non cercare un modo per ritualizzare una qualche benedizione, perché non è ciò che la Chiesa insegna”».
Questo non significa escludere le persone o definirle cattive, «ma penso che sia molto importante accettare le persone che fanno scelte nella loro vita e rispettarle». E ancora: «Le persone saranno accettate e accolte».
Uno spazio dell’intervista è rivolta alla questione della Messa tridentina che definisce «scottante», perché alcuni hanno usato la liturgia come «strumento politico».
Una cosa «molto deplorevole» e per questo annuncia la possibilità di «sedersi a un tavolo con un gruppo di persone che sostengono il rito tridentino», così da affrontare la questione «con la sinodalità».
Leone XIV riconosce tuttavia che «l'”abuso” della liturgia da parte di quella che chiamiamo Messa del Vaticano II, non sia stato d’aiuto a chi cercava un’esperienza di preghiera più profonda, di contatto con il mistero della fede che sembrava trovare nella celebrazione della Messa tridentina».
Sottolinea che se si celebrasse nel novus ordo «in modo appropriato» non ci sarebbe poi «così tanta differenza tra questa esperienza e quell’altra», cioè con la Messa tridentina.
Ciò che ferisce il Papa è la polarizzazione delle posizioni, tanto da riportare i racconti di alcuni vescovi che hanno provato a coinvolgere esponenti tradizionalisti i quali, però, «non vogliono nemmeno parlarne. Questo è un problema di per sé. Significa che ora siamo nell’ideologia, non siamo più nell’esperienza della comunione ecclesiale. Questo è uno dei temi all’ordine del giorno».
Leone XIV su diaconesse e ordinazione femminile
Quanto al ruolo delle donne nella Chiesa, il Papa è pronto a «continuare sulle orme di Francesco nominando donne in alcuni ruoli di leadership a diversi livelli nella vita della Chiesa», pur mantenendo fermo l’insegnamento tradizionale sulla questione delle diaconesse e della ordinazione femminile: «Per il momento non ho intenzione di cambiare l’insegnamento della Chiesa sull’argomento».
Continuerà tuttavia all’interno del Giubileo dei Diaconi Permanenti «l’esame del contesto teologico, la storia di alcune di queste questioni, e noi procederemo con questo e vedremo cosa ne verrà fuori».
Sugli abusi sessuali
Il Pontefice ha affrontato anche la crisi degli abusi sessuali definendola una «non ancora risolta», chiedendo «grande rispetto» per le vittime.
Ha aggiunto che «oltre il 90% delle persone che si fanno avanti e muovono accuse sono autentiche vittime», pur ricordando che ci sono «casi comprovati di qualche falsa accusa» che hanno «distrutto la vita» dei sacerdoti. E in ogni caso, «l’accusa non annulla la presunzione di innocenza».
Oltre alla difesa della vittima e alla sua tutela chiede perciò di considerare anche la tutela e i diritti dell’accusato anche se «dirlo a volte è causa di maggiore sofferenza per le vittime».
In ogni caso, Leone XIV sposta il focus sulla «stragrande maggioranza delle persone impegnate nella Chiesa, sacerdoti, vescovi e religiosi», la quale «non ha mai abusato di nessuno. Quindi, non possiamo far sì che l’intera Chiesa si concentri esclusivamente su questo tema».
Altre religioni
Leone XIV spiega le iniziative in programma per continuare il cammino ecumenico, in particolare legate al il 1700° anniversario del Concilio di Nicea.
Parla del rapporto con l’Islam che «non è una realtà unica, quindi puoi incontrare un gruppo e incontrarne altri», quello con il buddhismo e con la comunità ebraica, che vede «migliorato già nei primi due mesi» di pontificato.
Molto significativo quanto dice il Papa sull’affermare prima l’identità cristiana per aprirsi alle altre esperienze religiose:
«Non ho paura di dire che credo in Gesù Cristo, che è morto sulla croce ed è risorto, e che insieme siamo chiamati a condividere questo messaggio. Dirlo non significa che mancherò di rispetto, offenderò o farò una crociata contro persone di altre religioni, perché questa non è la risposta, lo abbiamo imparato nel corso della storia».








5 commenti a Leone XIV tra genocidio, Fiducia Supplicans e Messa in latino
Sembra una posizione equilibrata intelligente prudente che non nasconde la verita’ ma la argomenta con pacatezza!
Mah avrei preferito un po’ più di coraggio ma comprendo il timore del Papa per le polarizzazioni
Semplicemente parole di un non cattolico, dall’inizio alla fine. Buone per i boccaloni, i tiepidi su cui sarà vomitato.
Sul “non genocidio” a Gaza meglio tacere perché l’imbarazzo è agghiacciante.
Thomas, questi giudizi così inopportuni sul Papa espressi direttamente dalla propria cameretta non hanno mai fatto breccia con Francesco e non penso che turberanno Leone.
Le tue? Sono certamente parole da non cattolico, senza ombra di dubbio.
Attenzione alla comprensione del testo, perché il papa non ha detto che a Gaza non sta avvenendo un genocidio, ma che la Santa Sede non può ufficialmente rilasciare alcuna dichiarazione in merito ancora. Del resto nessun governo mi pare lo abbia fatto direttamente. E non dico sia una cosa buona, assolutamente… solo che io ragiono da povero cittadino indignato e ferito dal genocidio in corso, i governanti del mondo ragionano anche sul filo del rasoio della diplomazia, di cui io conosco poco.