Caro Odifreddi, su Charlie Kirk ascolta la nipote di Martin L. King
- Ultimissime
- 15 Set 2025

Charlie Kirk vittima di serie B? E’ il pensiero di Piergiorgio Odifreddi, che tira in causa Martin Luther King. Ma Alveda King non la pensa proprio così.
• E’ presente un aggiornamento delle ore 23:00 in fondo all’articolo
• Gli ultimi aggiornamenti sul caso Charlie Kirk si si trovano qui.
E’ evidente a tutti che l’omicidio di Charlie Kirk non è solo un fatto di cronaca.
Fin da subito è diventato il banco di prova di fortissime tensioni politiche che negli Stati Uniti stanno provocando centinaia di arresti, strumentalizzazioni, licenziamenti, veglie e dimissioni.
Piccoli riflessi di tutto questo giungono anche nella piccola Italia, con due casi in particolare. Le parole agghiaccianti di Roberto Saviano e le esternazioni di Piergiorgio Odifreddi.
Di Saviano abbiamo già scritto a sufficienza anche se -misteri dell’informazione-, più risonanza hanno avuto le frasi di Odifreddi, autore di una più moderata uscita infelice che un tempo avremmo chiamato odifreddura.
Odifreddi su Charlie Kirk: che cosa ha detto
In diretta televisiva a L’Aria che Tira, su La7, Piergiorgio Odifreddi ha infatti operato una distinzione tra le vittime: «Sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa».
Ne è seguita un’ondata di indignazione, con addirittura la premier Giorgia Meloni che lo ha definito “spaventoso”.
Il matematico si è affrettato a chiarire: non intendeva dire che fosse giusto sparare a qualcuno, ma che «violenza chiama violenza». Charlie Kirk «era molto divisivo», ha spiegato Odifreddi, mentre «mentre Martin Luther King predicava la pace e non ci si aspetterebbe che venisse ammazzato».
Un ragionamento raffazzonato che in termini filosofici si chiama razionalizzazione ex post, cioè la costruzione artificiale di una motivazione a seguito di un’uscita infelice per cercare di “salvare la faccia”.
Se si prendesse sul serio il ragionamento di Odifreddi, infatti, e si considerasse quanta indignazione hanno creato le sue parole a La7 bisognerebbe concludere che se un pazzo decidesse domani di aggredirlo fisicamente nessuno dovrebbe indignarsi. Anzi!
In fondo, si direbbe, Odifreddi “se l’è cercata”, “è stato divisivo”, “violenza chiama violenza”, “ha soffiato sul fuoco”, “le parole sono macigni” e così via.
Odifreddi, Kirk e Martin Luther King: parla la nipote
E’ poi controverso il parallelo che Odifreddi ha usato per minimizzare l’omicidio di Kirk, tirando in ballo Martin Luther King.
Come già scritto, siamo i primi a tenerci a distanza dalla beatificazione in corso da parte di una certa area politica – mediatica del noto conservatore, ma è curioso che nelle stesse ore in cui il matematico era in televisione, negli Stati Uniti prendeva la parola proprio l’amata nipote di Martin Luther King, con il quale trascorse parte della sua infanzia e giovinezza.
Parliamo di Alveda King che ha visto cadere suo zio, suo padre e sua nonna per mano della violenza politica. Cristiana, come lo zio Premio Nobel per la Pace, non ha ceduto a nessuna giustificazione, più o meno subdola, dell’omicidio di Charlie Kirk.
«Mi ha spezzato il cuore», ha detto King. «Quando ho saputo che Charlie era stato colpito, il mio cuore è andato immediatamente a lui e alla sua famiglia, alla sua bellissima moglie, ai suoi bambini piccoli». E ancora: «Avendo vissuto episodi simili nella mia famiglia, mi sono subito messa a pregare».
Ecco, queste sono le parole dette dalla persona in vita più vicina a Martin Luther King.
Odifreddi farebbe bene a prendere esempio dalla nipote invece di usare lo zio per sostenere astrusi paragoni che rischiano solo di far passare un messaggio di minimizzazione e giustificazione dell’ingiustificabile.
AGGIORNAMENTO del 15/09/2025 ore 23:00
Ecco gli aggiornamenti di oggi sul caso Charlie Kirk e sul suo omicidio (i media italiani sono in estremo ritardo).
• Tyler Robinson ha confessato di aver ucciso Charlie Kirk in un messaggio online rivolto agli amici il giorno dopo l’assassinio. «Ehi ragazzi, ho una brutta notizia per tutti voi», ha scritto su Discord. «Ero io ieri alla UVU. Mi dispiace per tutto questo. Tra pochi istanti mi arrenderò tramite un amico sceriffo. Grazie per tutti i bei momenti e le risate, siete stati tutti fantastici, grazie a tutti per tutto».
• Il vice direttore dell’FBI, Dan Bongino, ha confermato di sospettare che l’assassino di Charlie Kirk, Tyler Robinson, possa essere stato «aiutato e favorito» da una «rete estesa» alludendo alle indagini su gruppi online pro-trans e “furry” (tra cui la comunità di videogame Steam e Armed Queers SLC). Inoltre, le indagini sono rivolte al possibile aiuto ricevuto di qualcuno tra la folla alla Utah Valley University e se il killer fosse «parte di uno sforzo più ampio» e potesse aver coinvolto persone che abbiano fornito aiuto finanziario. Ha anche affermato che si sta indagando sulla possibile connessione tra il momento in cui Robinson ha sparato e la risposta di Kirk sulle sparatorie commesse da persone trans.
• Il dibattitore dell’FBI, Kash Patel, ha annunciato che il DNA di Tyler Robinson è stato trovato sul tetto su cui si è appostato per uccidere Kirk e sul suo fucile. Ha inoltre confermato la nota scritta da Robinson (da lui distrutta ma che l’FBI è riuscito a recuperare) in cui dice che di «aver avuto l’opportunità di eliminare Charlie Kirk e lo avrebbe fatto perché odiava ciò che Kirk rappresentava». Ha infine confermato che Robinson non sta collaborando con le autorità.
• L’opinionista conservatrice del New York Post, Miranda Devine, afferma che da quando è emerso il legame tra il killer e il compagno transgender, i social media hanno abbandonato le altre teorie per accettare che il giovane «si è rivelato essere un estremista di sinistra, un devoto dell’Antifa e un odiatore di Kirk». Ha quindi richiamato le scritte sulle munizioni che in un primo momento furono attribuite all”ideologia antifascista e transgender”, salvo poi essere smentite. Invece, scrive Devine, l’interpretazione era corretta richiamando la scritta “Bella ciao” e “Notices Bulge OwO what’s this?”, tipico meme legato ai “furry” e alle persone transgender.
Devine sottolinea l’inchiesta del giornalista indipendente Andy Ngo sul connubio «recente e letale tra l’ideologia transgender e quella Antifa», tanto da averla ribattezzata “Trantifa”, tracciando l’ascesa del movimento violento a partire dalle proteste del Black Lives Matters nell’estate del 2020. Al di là dell’intento dell’opinionista di destra di screditare l’area politica avversa, occorre riconoscere che gli elementi esposti sono corretti ed è ciò che sta effettivamente emergendo dalle analisi degli inquirenti.
I precedenti aggiornamenti, in gran parte trascurati dai media italiani, si possono leggere qui.

















2 commenti a Caro Odifreddi, su Charlie Kirk ascolta la nipote di Martin L. King
Però questi “personaggi” meritano un po’ di comprensione: si rendono conto del proprio scarso valore, perciò sono costretti a ricordarci periodicamente la propria esistenza, rincarando anche la dose.
Nell’altro articolo che parla di Augias, questo sostiene che verrà dimenticato: è anche il loro destino.
Negli stati uniti i conservatori considerano Charlie Kirk un martire.Mi sembra eccessivo e preferirei di più considerarlo una sorta di profeta ma personalmente sono solo 3 gli unici temi sul quale non sono d’accordo con lui:L’essere favorevole alle armi,l’essere favorevole alla pena di morte e la sua posizione sull’immigrazione,anche se ho le idee confuse su questo argomento.Comunque da quello che si vede online non mi pare ci sia una beatificazione di Charlie Kirk e le sue posizioni non mi sembrano così estreme dal dover dire:”ci discostiamo dalla beatificazione che ne hanno fatto certe aree politiche”,il suo omicidio era più per questioni politiche che religiose quindi il termine usato da alcuni come “martire” è eccessivo,ma al di là di questo non mi sembra ci sia una beatificazione di Charlie Kirk,ha fatto molto rumore negli stati uniti perché lì era un personaggio molto noto e amato dai conservatori e dai protestanti.Di sicuro una cosa universale l’ha mostrata il suo omicidio:ha mostrato il vero volto fascista e intollerante della sinistra,non solo americana ma in generale visto che tutti gli ambienti di sinistra hanno avuto la stessa reazione dicendo implicitamente o esplicitamente:”se l’è meritata”.