Saviano: «Charlie Kirk? Non tutte le vite vanno rispettate»
- Ultimissime
- 13 Set 2025

Le disumane parole di Roberto Saviano su Charlie Kirk, una lucida coerenza con un’antropologia non cristiana in cui la vita umana non ha un valore intrinseco.
• Gli ultimi aggiornamenti sul caso Charlie Kirk si si trovano qui.
Il grande guru del moralismo laico non si è più trattenuto, finalmente.
«Non riesco ad accodarmi al coro morale di chi dice che qualsiasi vita umana vada rispettata», ha detto ieri sera Roberto Saviano in un video su Instagram.
Si riferisce all’omicidio di Charlie Kirk, conservatore americano freddato due giorni fa durante un comizio negli Stati Uniti. Parole, quelle di Saviano, pronunciate mentre la vedova e i figli di Kirk gli riservavano l’ultimo, straziante saluto.
La vedova di Kirk e il discorso escatologico
Abbiamo già parlato dei festeggiamenti, dei brindisi e della gioia esplosa per la sua morte.
E più osserviamo queste scene e più capiamo perché la moglie di Kirk, Erika Frantzve, nel video che ha rivolto ai milioni di sostenitori, abbia spostato tutto il baricentro dell’intervento su un piano escatologico della guerra in atto tra due visioni del mondo e dell’uomo, totalmente agli antipodi.
Destra e sinistra non c’entrano nulla, nemmeno l’essere d’accordo. Noi non lo eravamo con Charlie Kirk su molti temi, così come non concordavamo con l’ex speaker della Camera, Melissa Hortman, nota abortista del Partito Democratico, uccisa pochi mesi fa. Entrambe sono raccapriccianti tragedie, allo stesso modo.
Roberto Saviano: “Nessuna empatia per Charlie Kirk”
Ma che dire dell’immenso sforzo dei grandi intellettuali che da un lato devono autoimporsi di mantenere un profilo sobrio e dall’altro non vedono l’ora di unirsi alla baldoria festeggiante per l’omicidio di un avversario politico?
Qualcuno, più scaltro, ha trovato la formula giustificazionista “chi semina vento raccoglie tempesta”.
Non Roberto Saviano, però.
Per lui, Charlie Kirk non era solo uno che la pensava diversamente, che aveva idee ritenute (da lui) terribili o inaccettabili. A due giorni dall’omicidio, l’attacco del noto moralista laico è diretto alla persona, all’individuo: «Kirk è uno degli individui peggiori prodotti dalla politica americana».
Saviano non ha parole per dire che l’uccisione a sangue freddo è sbagliata. E’ piuttosto preoccupato dal fatto che elogiare il suo assassino è un terribile errore strategico perché così facendo non ci si rende conto «che la sua esecuzione rafforza le parole di Kirk».
E per chi non avesse capito, Saviano precisa: «Non ho alcuna empatia con Charlie Kirk».
“Non tutte le vite umane vanno rispettate”
A queste aberranti dichiarazioni segue il giudizio più lucido e coerente con la visione di Saviano:
«Non riesco ad accodarmi al coro morale di chi dice che qualsiasi vita umana va rispettata, anche quella di chi un individuo che ha cercato di sabotare in tutti i modi il diritto all’aborto, sabotare il diritto al divorzio, di sabotare il diritto alle minoranze».
Se neghi che l’aborto sia un diritto (come lo nega la Costituzione italiana, lo scrive Vladimiro Zagrebelsky), se hai votato contro il referendum del divorzio, se difendi il binarismo sessuale, allora la tua vita non merita rispetto. Papa Leone XIV e, più sotto tutti noi, siamo avvisati.
L’antropologia cristiana e quella anti-cristiana
Dicevamo di due visioni esistenziali in gioco.
Da un lato, l’antropologia cristiana impone di rispettare qualunque vita umana a prescindere, quella di Kirk ma anche quella -scandalosamente- del suo assassino. Invita a porgere la guancia a chi colpisce e addirittura a pregare per i nemici. Una visione condivisa e apprezzata anche da molti non credenti.
Dall’altro lato l’antropologia anti-cristiana (o atea), per la quale non esiste un principio superiore che fondi la dignità di ogni persona, dove l’uomo è un prodotto del caso e, come tale, un’entità priva di valore intrinseco, misurabile soltanto in base all’utilità sociale.
E’ una cultura opposta alla vita, che infatti rivendica come valori -mascherandoli da diritti- l’eutanasia, l’aborto, la droga libera. E per quanto riguarda l’omicidio, sentiamo che per Saviano non esiste compassione o empatia per la vittima che la pensa diversamente da lui, ma è da respingere solo perché rischia di trasformarlo in martire e rafforzarne le idee.
E’ disumano? Certamente. Ma è coerente.
In gioco non c’è solo un giudizio politico, ma la concezione stessa della vita umana: o è sempre sacra e inviolabile, oppure diventa un bene disponibile, da rispettare o scartare a seconda delle idee. Saviano sceglie la seconda opzione.
















12 commenti a Saviano: «Charlie Kirk? Non tutte le vite vanno rispettate»
E di cosa vi meravigliate? E’ in perfetta sintonia con larghissima parte della sinistra che ritiene accettabili solo le posizioni conformi al (suo) pensiero unico. Rileggetevi la dichiarazioni di capi e capesse dell’associazione “Non una di meno”, soprattutto quelle rilasciate (e con tanto di orgoglio) dopo le spedizioni punitive, degne delle peggiori squadracce fasciste, alle sedi di ProVita e Famiglia. Saviano è solo l’ultimo degli aedi cantori di questa visione onirica del mondo cosiddetto civile.
Bisognerebbe solo provare vergogna per quello che ha dichiarato il Saviano. Solo vergogna.
Ignobile…a questo punto capitasse a lui dovremmo dire la stessa cosa “non tutte le vite vanno rispettate”…mai sopportato ,ma non immaginavo arrivasse a questa indegnità…in pratica vanno rispettate quelle come la sua e del suo circolo di pseudo intellettuali , libertà di parola l’è morta…..vergogna tripla,che schifo d uomo
Saviano e’ ebreo. Lui se ne frega della pietá e del perdono
E’ EBREO
Non mi pare sia ebreo e non vedo cosa c’entri l’essere ebrei con la pietà e il perdono. Se ti riferisci al massacro in atto a Gaza la colpa è del governo di Israele non dell’essere ebreo. Ci sono tanti ebrei che non sono d’accordo. E’ sempre sbagliato generalizzare
É ebreo
Non vedo perchè ci si debba stupire di una frase del genere: “Non tutte le vite vanno rispettate” è frase caratterizzante la cultura abortista (sul piano etico) e la cultura illuminista (sul piano della ragione). Visioni destinate a porre in primo piano (a prescindere) le esigenze di chi può difendersi ed imporre i propri desiderata sopra gli altri che non riescono a difendersi o che si trovano nella posizione di non poter prendere … posizione. La vita umana significativamente sostenibile solo in chiave della legge del più forte. Kirk è stato ammazzato in modo vigliacco in condizioni ineluttabilmente prive di difesa e la categorizzazione dell’uccisione espressa da Saviano non è altro che il risultato del suo radicamento su queste basi culturali utilitaristiche.
É cultura gnostico massonica, e non mi stupirebbe se fosse un satanista.
da Saviano ci si può aspettare altro?… lui che fa sempre la vittima!
ma quanto siete bravi a decontestualizzare ed estrapolare ciò che vi fa comodo!
Primo, il contesto, secondo, le parole esatte che ha detto che cambiano totalmente il significato di ciò che si dice:
“…Ma chi oggi elogia il suo assassinio, in nome del fatto che chi parla di violenza sta costruendo un mondo violento, non si rende probabilmente conto che la sua esecuzione rafforza le parole di Kirk…”
e poi (veniamo al dunque)
“Non ho alcuna empatia con Charlie Kirk, disprezzo ciò che ha detto, ciò che ha fatto, non riesco ad accodarmi al coro morale, che pur rispetto, di chi dice che qualsiasi vita umana va rispettata, anche quella di un individuo che ha cercato in tutti i modi di sabotare… etc.. etc..”
Parla semplicemente del rispetto di una persona e dei suoi gesti in vita. Il concetto espresso non ha nulla a che vedere con il gesto dell’omicidio
L’italiano per favore, l’italiano!!
Davide lascia perdere, per favore. La toppa peggiora soltanto il buco, Saviano non sa nemmeno chi sei inutile che cerchi di difenderlo mettendoti in ridicolo
E secondo te, se sta parlando dell’omicidio di Charlie Kirk, cosa vuol dire “non riesco ad accodarmi al coro morale di chi dice che qualsiasi vita va rispettata, anche quella di chi…”
Ah, l’italiano. A saperlo…