Studio: i giuristi di atenei cattolici “superano” quelli laici

giuristi cattolici

I neolaureati in giurisprudenza provenienti da università cattoliche hanno più propensione professionale, impegno etico e responsabilità civica. Il contributo distintivo degli atenei cattolici.


 

Le università cattoliche riescono a dare un contributo distinto dagli atenei laici?

E’ questo il punto di vista con cui bisognerebbe approcciare un nuovo studio condotto negli Stati Uniti, realizzato da YouGov e comissionato dalla St. Mary’s University, che fotografa una situazione significativa dei neolaureati del 2025 nelle facoltà di giurisprudenza.

Chi esce dalle università cattoliche di diritto sembra mostrare infatti una maggiore propensione sia all’esercizio della professione sia all’impegno etico e civile, rispetto ai loro coetanei delle istituzioni laiche.

 

I dati sui giuristi di atenei cattolici

L’analisi, basata su un campione nazionale di 1.076 laureati, evidenzia che i laureati di quest’anno provenienti da facoltà di giurisprudenza cattoliche esercitano di più la professione legale (14% in più) e dichiarano una maggior coerenza tra lavoro e valori personali (13% in più).

Forse ancor più incisivi sono i dati sul coinvolgimento comunitario e civico.

I laureati di atenei cattolici sono risultati quattro volte più propensi ad aver ricoperto incarichi nella comunità, due volte più attivi in attività come tutoraggio, sport giovanile o comitati dell’ordine forense, e mostrano un tasso di partecipazione alle elezioni locali superiore del 26%.

Le motivazioni che spingono i giovani provenienti da luoghi di formazione di inspirazione cattolica non sono guidate solo dalla carriera: citano valori come il rispetto dello Stato di diritto (10% in più), l’aiuto al prossimo e la ricerca della giustizia.

Inoltre, si sentono più preparati nell’affrontare dilemmi etici complessi (7% in più) e nel risolvere conflitti morali o professionali grazie all’educazione ricevuta (8% in più).

Anche l’esperienza formativa, per questi studenti, è più ricca sul piano umano: il 15% in più riferisce di aver trovato un senso di comunità durante la formazione, il 12% testimonia di aver scoperto il proprio scopo nella vita, e il 10% ritiene che la facoltà abbia contribuito a chiarire il senso più ampio della professione.

Un quadro che trova eco in altri studi sull’educazione cattolica: un’indagine dell’Università di Notre Dame del 2024 aveva mostrato come i diplomati delle università cattoliche fossero più inclini a vivere una vita piena e significativa, maggiormente impegnati nella comunità, e che la moralità giocava un ruolo centrale nelle loro decisioni.

 

Il tratto distintivo delle università cattoliche

Naturalmente questi studi non presuppongono ingenuamente che chi proviene da un ateneo cattolico sia anch’egli cattolico, né che chi si laurea in un università statale non lo sia. Il punto non è questo, ma il diverso clima formativo che un’istituzione cattolica è in grado di offrire.

Evidentemente, in qualche modo, i contesti educativi permeati da una visione antropologica cristiana riescono ad incidere sul modo in cui si concepisce la professione, le relazioni sociali e il servizio al bene comune. E trasmettono l’idea che il diritto – come ogni disciplina – non sia mai neutro: è sempre legato a un concetto di giustizia, di persona, di comunità.

Se in un contesto laico (con tutte le dovute eccezioni) la formazione può rischiare di ridursi alla sola dimensione tecnica, l’ambito cattolico (con le dovute eccezioni) tende a integrare l’aspetto etico e il senso della responsabilità.

I dati suggeriscono quindi che il valore distintivo della formazione “cattolica” nelle facoltà di giurisprudenza non risiede unicamente nelle competenze giuridiche, ma in una formazione integrale che include un’“anima” solida, radicata nella dottrina sociale della Chiesa.

Nessun modello “confessionale” da contrapporre a quello statale, quindi, ma il contributo dell’università cattolica è prezioso: può formare professionisti capaci di coniugare competenza e valori al di là della propria fede personale.

Autore

La Redazione

1 commenti a Studio: i giuristi di atenei cattolici “superano” quelli laici

  • Ottavio ha detto:

    Non sono laureato in giurisprudenza ma ho fatto scuole sia cattoliche che laiche e posso confermare che pur essendo entrambe di alto livello formativo, dal punto di vista etico e di cura dello studente le scuole cattoliche sono state migliori. Poi dipende tanto anche dagli insegnanti che trovi