Un pedofilo della Pennsylvania è riuscito ad accedere legalmente alla gestazione per altri e acquistare un neonato. Pur nel silenzio mediatico, il caso arriva al procuratore generale.

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Un uomo condannato per pedofilia può accedere alla maternità surrogata?

E’ il recente caso che riguarda Brandon Mitchell, un uomo omosessuale condannato per pedofilia, che è riuscito ad ottenere un bambino tramite la gestazione per altri.

La vicenda esplosa in Pennsylvania sta scatenando un’ondata di indignazione sui social, mentre il silenzio regna puntuale sulle testate giornalistiche principali.

 

Un pedofilo (gay) accede alla maternità surrogata

Tutto è emerso quando Mitchell, assieme al compagno Logan Riley, ha pubblicato un video celebrativo del primo anno di vita del bambino, suscitando l’immediata reazione dell’attivista irlandese Derek Blighe, il cui post è stato visualizzato oltre 11 milioni di volte.

Gli utenti si sono accorti infatti che Mitchell è inserito nella lista ufficiale del governo della Pennsylvania dal 2016 che elenca i condannati per reati sessuali.

La notizia sconvolgente è che un predatore sessuale possa diventare genitore di un bambino a causa della mancata sorveglianza legale sulla maternità surrogata.

La furiosa polemica sta sollevando anche un altro aspetto: la coppia gay ha infatti utilizzato GoFundMe, una piattaforma di crowdfunding, per raccogliere il denaro destinato alla “loro avventura genitoriale”.

Alcuni hanno definito la gestazione per altri una vera e propria “industria” priva di regole, dove è sufficiente avere soldi per ottenere un figlio, senza madre e pur essendo pedofili.

 

Sul caso interviene il procuratore generale

Attivisti pro-life come Lila Rose stanno chiedendo il bando totale della maternità surrogata, definendola una minaccia per i bambini e un mercato privo di etica.

L’opinionista Allie Beth Stuckey ha osservato invece che «i molestatori sessuali sono liberi di adottare e acquistare bambini tramite maternità surrogata in nome dei “diritti LGBTQ”»

La deputata Anna Paulina Luna ha invece portato il caso all’attenzione del procuratore generale della Pennsylvania, Dave Sunday.

L’ultimo aggiornamento è che il procuratore ha comunicato a Newsweek che verrà avviata un’azione legislativa per annullare la “scappatoia” legale attualmente presente nella legge della Pennsylvania, sottolineando però che l’attuale legge non impedisce all’uomo di diventare padre.

Sempre più si comprende la lungimiranza italiana di aver reso la maternità surrogata un reato universale.