Giovanna d’Arco batte il laicismo, la statua resterà a Nizza

giovanna d'arco nizza

La grande statua di Giovanna d’Arco nel cuore di Nizza resterà dov’è, nessuna rimozione. Lo ha deciso la Corte d’appello di Marsiglia che ha smontato un tentativo laicista mascherato da atto amministrativo.


 

La celebre figura di Santa Giovanna d’Arco continua ad essere al centro di contese culturali e storiche.

La grande scultura di bronzo rappresentante la patrona di Francia, alta circa 4,5 metri, è stata installata davanti alla chiesa Sainte-Jeanne d’Arc nel cuore di Nizza tra ottobre e dicembre 2024.

Ma già a gennaio 2025, un tribunale amministrativo aveva chiesto la rimozione, puntando il dito sull’assenza di gara pubblica e scatenando proteste nei sostenitori del monumento, che hanno denunciato un attacco laicista al patrimonio storico e spirituale francese, mascherato per semplice atto burocratico.

 

Giovanna d’Arco a Nizza, la vittoria insperata

Il caso sembrava chiuso, ma la vicenda ha preso recentemente una svolta sorprendente.

Il 17 luglio 2025 scorso la Corte amministrativa d’appello di Marsiglia ha ribaltato la decisione, confermando che la statua di Giovanna d’Arco a Nizza può essere mantenuta in loco.

La Corte ha così annullato il provvedimento di smantellamento e ha messo un punto fermo su un’interpretazione della laicità che – secondo alcuni – ha tentato di cancellare un pezzo della memoria cristiana e nazionale.

Il fronte della difesa della statua è stato trasversale. Innanzitutto i realizzatori, cioè l’Atelier Missor, che ha definito l’abbattimento “un secondo rogo” di Giovanna d’Arco, evocando la sua tragica fine sul nel 1431.

E poi il sindaco Christian Estrosi, gran parte della cittadinanza, sostenuta da figure politiche trasversali, che hanno considerato la mobilitazione giudiziaria una sorta di “cancel culture” francese travestita da rigore amministrativo.

giovanna d'arco nizza

 

Giovanna d’Arco, il laicismo non l’ha ancora perdonata

La sentenza non ha ignorato i vizi formali del contratto di realizzazione – che rimangono – ma ha stabilito che queste irregolarità non giustificano la rimozione coatta di un monumento condiviso e apprezzato.

Per quanto il laicismo resti centrale nella società francese, questa volta non è diventato strumento di cancellazione cieca.

La piccola vittoria di Nizza ha dunque il sapore di un’ennesima rivincita per Giovanna D’Arco, la Pulzella d’Orléans che osò sfidare i poteri del suo tempo in nome di una missione più alta e, per questo, finì sul rogo per decisione di un tribunale inglese (ecclesiastico sotto l’autorità inglese, senza il sostegno del Papa).

La storia le ha già reso giustizia, facendone una santa, un’eroina nazionale, un simbolo. Evidentemente il laicismo non l’ha ancora perdonata e il suo spirito è tutt’altro che sopito.

Autore

La Redazione

0 commenti a Giovanna d’Arco batte il laicismo, la statua resterà a Nizza