Se festeggi Capodanno è grazie a un monaco cristiano
- Ultimissime
- 31 Dic 2024
La storia del Capodanno e Dionigi il Piccolo, un breve riassunto su chi ha deciso che domani passeremo nel 2025. I calcoli derivano dagli studi (imprecisi) di un monaco cristiano che iniziò a calcolare il tempo dalla nascita di Cristo.
Questa notte molti si preparano a celebrare l’inizio del nuovo anno.
Ma chi ha deciso che entriamo nel 2025? Qual è la storia del Capodanno?
L’ideatore di questa convenzione temporale fu Dionigi il Piccolo, un monaco cristiano vissuto 1.500 anni fa.
Nel 525 d.C., infatti, sviluppò la cronologia cristiana che seguiamo ancora oggi. Le sue stime, com’è noto, non furono però del tutto precise.
Il calendario cristiano e Dionigi il Piccolo
In origine, i cristiani nell’Impero Romano adottarono il calendario già in uso, basato sulla leggendaria fondazione di Roma (753 a.C.).
Alcuni però iniziarono a contare gli anni a partire dall’“Era dei Martiri”, che cominciava nel 284 d.C., anno dell’ascesa al potere dell’imperatore Diocleziano, persecutore dei cristiani. Questa cronologia è ancora utilizzata oggi da Chiese come quella Copta e Ortodossa Etiope.
Tuttavia risultò inappropriato orientarsi secondo un imperatore noto per la sua ostilità verso la fede.
Nel VI secolo, uno dei principali problemi interni alla cristianità era la determinazione della data della Pasqua, sulla quale i leader ecclesiastici non riuscivano a trovare un accordo per poterla festeggiare in maniera comunitaria.
Dionigi il Piccolo si trasferì a Roma intorno al 496 d.C. e fu incaricato di tradurre dal greco al latino i documenti dei primi concili e del diritto canonico.
Quando papa Giovanni I si trovò di fronte all’ennesima disputa sul calendario pasquale, si rivolse proprio a Dionigi, che nel 525 d.C. calcolò le date pasquali per i successivi 95 anni, basandosi sul Concilio di Nicea del 325 d.C.
Questo lavoro portò maggiore unità nella cristianità.
La storia del Capodanno e la nascita di Gesù
Durante questi studi, Dionigi il Piccolo si convinse che fosse necessario adottare una nuova cronologia generale, centrata sulla nascita di Cristo. Utilizzando le scarse indicazioni temporali presenti nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli, stimò che Gesù fosse nato nell’anno 1 d.C.
Dionigi collocò quindi se stesso nel 525 “dopo Cristo”, dando inizio a una convenzione temporale che, dal VIII secolo, si diffuse in tutta Europa e poi nel mondo cristianizzato. Fino a oggi.
Nonostante il successo della sua cronologia, oggi sappiamo che i calcoli di Dionigi non erano del tutto accurati. Ad esempio, Erode il Grande, il re responsabile della strage degli innocenti secondo il Vangelo, morì nel 4 a.C.
Questo ha portato gli storici a concludere che Gesù nacque certamente tra il 7 e il 4 a.C.
Secondo l’eminente biblista cattolico J.P. Meier la nascita di Gesù va collocata nel 6 o 7 a.C.1J.P. Meier, Un ebreo marginale. Le radici del problema e della persona, Vol. 1, Queriniana 2008, p. 411. Lo studioso italiano Giuseppe Barbaglio indica la nascita non dopo il 6 d.C.2G. Barbaglio, Gesù, ebreo di Galilea. Indagine storica, EDB 2002, p. 114.
Un altro problema riguarda l’assenza del numero zero, che non veniva usato dai romani. Questo creò nei calcoli di Dionigi un’ulteriore discrepanza temporale.
Al netto degli errori, la cronologia di Dionigi il Piccolo è alla base della storia del Capodanno e fu un tentativo di ordinare il tempo e di dare centralità a Cristo nella storia umana.
Qualcosa che continua a influenzare la nostra visione del mondo ancora oggi. Anche stanotte.
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