Hitchens pensò alla conversione, la testimonianza degli amici
Nella fase terminale della vita, il saggista Christopher Hitchens cambiò e contemplò seriamente la conversione cristiana (che però non avvenne). Lo racconta l'amico Larry Taunton, confermato dal teologo Douglas Wilson e dal fratello Peter Hitchens.
Qualcuno ricorderà Christopher Hitchens, saggista britannico e uno dei cosiddetti "cavalieri dell'ateismo".
Per quasi dieci anni si unì alla agguerrita truppa di intellettuali, capitanati da Richard Dawkins, cercando di diffondere nel mondo una radicale forma di anti-teologia scientifica a suon di documentari, articoli, blog e libri.
Gli argomenti "forti" di Hitchens erano che il declino del cristianesimo avrebbe «migliorato radicalmente la civiltà moderna» e che i regimi regimi totalitari di Hitler e Stalin sarebbero stati "religiosi" proprio perché totalitari, ovvero avrebbero rispecchiato quel che lui riteneva fosse la religione: controllo totale della vita delle persone e sottomissione radicale ad un leader.