Aldo Brandirali: da Marx a Cristo…passando per don Giussani

E' alle porte il Meeting per l'amicizia tra i popoli, organizzato da Comunione e Liberazione. Comunque la si pensi, chiunque dovrebbe interessarsi agli scritti di don Luigi Giussani. Il suo ragionevole modo di spiegare la fede non lascia indifferenti ed è, il suo, un metodo di evangelizzazione che non risulterà mai anacronistico. E' così che ha convertito migliaia di persone, tra cui musulmani, ortodossi, teologi protestanti, agnostici, scienziati, filosofi. Ma anche diversi marxisti: un esempio è Aldo Brandirali.

Classe 1941, Brandirali fu uno dei punti di riferimento dei Sessantottini milanesi, tra i responsabili del PCI nel 1945, leader della maoista Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti), fondatore del settimanale Servire il popolo e della rivista FalceMartello. Almeno fino al 1975 quando, dopo l'incontro con don Giussani, sciolto il suo partito di 15mila aderenti, inizia un cammino di conversione personale.

«Sono stato un interprete influente» del Sessantotto, ha scritto recentemente

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Benetton e Oliviero Toscani: la pubblicità che snatura San Francesco d’Assisi

Il crollo del ponte Morandi si è presto trasformato in bagarre politica, Lega e M5S hanno addossato alla società Benetton la responsabilità della tragedia in quanto legati alla holding che ha in concessione le tratte autostradali. Il linciaggio mediatico ha anticipato la conclusione delle indagini e il freddo, insensibile e distaccato comunicato di Benetton ha, comprensibilmente, esacerbato gli animi.

Il clima si è poi surriscaldato all'imbarazzo con cui i principali quotidiani hanno nascosto il nome Benetton, dato che è anche azionista del gruppo Repubblica-L'Espresso-La Stampa. Per non parlare della stretta collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani, un personaggio abbonato a grandi idiozie (un esempio: «hanno fatto più morti i cattolici dei musulmani, milioni di morti in più. E’ imbarazzante essere cattolico, io sono ateo. Se pensi di avere Dio dalla tua parte fai delle cazzate», intervista a La Zanzara - Radio 24, 09/01/15).

Follie che non sono mancate nemmeno tra gli accusatori, come il controverso

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Peter Singer, guru della bioetica laica: «i disabili? Ok allo stupro, non comprendono»

Non sono pochi i teorizzatori di una bioetica laica, la quale disconosce una legge morale insita nell'uomo. La perdita di assoluti è la prima conseguenza, il relativismo la seconda, una cui variante si chiama utilitarismo. Ne è teorizzatore, da anni, Peter Singerdocente della Princeton University, vegano ed antispecista, tornato recentemente a far discutere.

In Italia, l'esperimento più riuscito di etica laica è quello della Consulta di Bioetica, diretta da Maurizio Mori. Nel 2012 è finita sulla prima pagina di tutti i quotidiani in quanto due membri del direttivo, Alberto Giubilini e Francesca Minerva, hanno apertamente giustificato l'infanticidio. Nonostante l'indignazione internazionale, lo stesso Mori ha appoggiato la tesi dei suoi ricercatori.

Ma il vero leader della bioetica laica internazionale è, come già detto, Peter Singer

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Incontro mondiale famiglie, respinti i gruppi progressisti e Lgbt

Ad un'organizzazione che dice di rappresentare i cattolici LGBT in tutto il mondo è stato negato il permesso di allestire uno stand propagandistico durante il World Meeting of Families 2018 (il IX Incontro mondiale delle famiglie) che inizierà tra pochi giorni a a Dublino,

Gli organizzatori hanno così dato un segnale chiaro, il Global Network of Rainbow Catholics (GNRC), che rappresenta 60 organizzazioni, è infatti noto per contraddire l'insegnamento della Chiesa, essere favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso e aspira a cambiare la dottrina cattolica in merito. Ruby Almeida, co-presidente di GNRC, ha parlato di contraddizione per una Chiesa che dice di «essere accogliente verso le persone e le organizzazioni LGBT». Nessuna contraddizione, nella Chiesa c'è posto per tutti a parte coloro che nella Chiesa non vogliono stare, rinnegandone l'insegnamento.

Anche il gruppo progressista We Are Church (in Italia, Noi siamo Chiesa,

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Quei musulmani che gioiscono per la tragedia del ponte Morandi

40 morti, tra cui diversi bambini, decine di feriti e centinaia di sfollati. Una tragedia. Ma c'è chi davanti alle macerie del ponte Morandi, crollato martedì mattina nel capoluogo ligure, esulta e vi vede la giusta vendetta di Dio per un popolo cristiano che si ostina a rifiutare la "verità" del Corano.

Non sono terroristi o affiliati all'Isis, ma semplici musulmani che commentano sui social network le disgrazie del mondo, gioendo e ringraziando Allah. «Gloria ad Allah!», scrive uno, che ha come immagine del profilo il tetto di una moschea e una colomba con porta un ramoscello d'ulivo. «Vietano la costruzione delle moschee e Dio fa cadere i loro ponti sopra le loro teste», risponde un altro. In molti sono convinti che quello crollato sia un ponte che collega l'Italia alla Francia e questo sarebbe «il motivo principale per cui è caduto».

Alcuni esprimono condoglianze, a cui altri rispondono: «Leccare il culo non ti farà andare in paradiso». In generale appare un manifesto e disumano odio, difficile da spiegare: «Maometto ha colpito il ponte e ha gettato giù le auto»

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Lutero e l’antisemitismo: la parola a uno storico luterano.

Pochi mesi fa è stata pubblicata in italiano, per i tipi della Claudiana, la traduzione dell’opera Gli Ebrei di Lutero, dello storico luterano tedesco Thomas Kaufmann (Claudiana 2016, 219 pagine, € 19,50), con prefazione di Daniele Garrone. Il testo supplisce a una notevole carenza attinente il panorama librario italiano, descrivendo in maniera esaustiva e completa il rapporto tra il padre della Riforma, la religione e il popolo ebraico.

La tesi che emerge dallo studio, argomentata in maniera esaustiva e convincente, può essere sintetizzata in maniera estremamente semplice e concisa: nei primi scritti Lutero appare benevolo nei confronti degli Ebrei, con la speranza della loro conversione; negli ultimi scritti invece Lutero appare estremamente aggressivo e polemico, anche con punte di volgarità ed espliciti inviti alla violenza, fino ad arrivare a consigliare ai governanti persecuzioni ed espulsioni degli Ebrei.

Il primo Lutero emerge con la massima chiarezza nel testo Gesù Cristo è nato ebreo (1523), scritto pochi anni dopo l’inizio della Riforma (convenzionalmente fissata al 1517). Nel testo Lutero mostra ammirazione

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Il Papa non riscrive il Padre nostro, la modifica risale al 2008

«Il "Padre nostro" non è quello di Papa Benedetto XVI. Dio non ci induce in tentazione!! Benedetto XV si è fatto ingannare dal diavolo». Così si leggeva nel novembre 2007 sui siti web tradizionalisti, quando Jorge Mario Bergoglio era un "semplice" arcivescovo argentino.

Ma, allora, tali personaggi erano una voce sparuta, priva -al contrario di oggi- del supporto mediatico della destra religiosa (anzi, "divina", come la chiama Camillo Langone). La quale, sta incolpando Francesco di voler cambiare il Pater noster ignorando che la forma "non abbandonarci alla tentazione" venne introdotta nel 2008.

E' compito dei teologi, non tocca a noi la questione della opportunità o meno di una migliore traduzione della preghiera insegnata da Gesù, nei Vangeli. Semplicemente mostriamo come i sedicenti ratzingeriani che hanno come missione esistenziale la guerra all'attuale Pontefice -su qualunque argomento-, si trovano a combattere lo stesso Benedetto XVI. «Il Padre nostro sarà modificato e zuccherato

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Malcolm Muggeridge, il giornalista che si convertì difendendo Humanae Vitae

Malcolm Muggeridge è stato un famoso giornalista inglese, nato nel 1903 e morto nel 1990: amante della satira e delle donne. Ha vissuto quasi fino alla morte da ateo dichiarato, fino alla sorprendente conversione. Avvenuta anche grazie all'enciclica Humanae Vitaedi cui si festeggiano i cinquant'anni proprio in questo periodo.

Disse che il suo sguardo verso la fede era quello di un gargoyle: dall’alto di una guglia, dalla cima di una cattedrale sghignazzava dei comportamenti ridicoli e degli sforzi sprecati dall’umanità credente. Ma questo sprezzante osservatore nel 1969 e nel 1982, alla soglia degli 80 anni, divenne cattolico assieme alla moglie Kitty. Il primo sprone pare sia partito da Santa Teresa di Calcutta.

Il giornalista si recò in India per documentare le attività delle Suore Missionarie della Carità, e trascorse molto tempo con Madre Teresa: vedendola assistere gli ultimi degli ultimi, in seguito la definì una “luce che non potrebbe mai essere estinta” e ne raccontò l’esperienza nel suo libro “Something Beautiful for God” (Qualcosa di meraviglioso per Dio

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«Il ritorno di Dio? Inevitabile, l’uomo ha in sé un richiamo trascendente»

    di Claudio Risé* *psicoterapeuta junghiano   da La Verità, 05/08/18  

Sulla religiosità oggi, e su chi abbia a no diritto di parola su simboli e riti religiosi, c'è grande confusione in Italia dovuta anche a disinformazione. Lo stereotipo corrente, più volte ripetuto dai grandi media, è che la religione e i suoi simboli non interessano quasi più nessuno. Ci viene spiegato fino alla noia che il mondo sviluppato si occupa d'altro: soldi, divertimento, status, insomma le cose che "contano". Il resto è bigottismo in via di scomparsa.

È la tesi della "secolarizzazione". Il mondo ha ormai imparato a fare a meno di Dio, e va avanti, più o meno tranquillamente, per conto suo. Un'ipotesi proposta ormai da più di 230 anni, quando la Rivoluzione francese fece abbattere le statue sacre per sostituirle con quelle della dea Ragione, ed è ormai smentita, come vedremo, da dati internazionalmente noti e accettati. Tanto che il filosofo ufficiale della postmodernità, Jürgen Habermas, ha chiesto di parlare ormai di post secolarizzazione  [...].

L'essere umano ha bisogno d'altro, oltre ai soldi e a consumi più o meno splendenti. In particolare ha bisogno di amare e di sentirsi amato da un Altro che lo ricambi da una dimensione più alta ed eterna

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Roger Penrose sulla coscienza: «la sua comprensione al di là della fisica»

Se il biologo determinista E.O. Wilson crede che, prima o poi, si scoprirà la base fisica della coscienza, altri paiono più realisti e ammettono che «esistono cose che non possono essere provate». Ci riferiamo al celebre matematico Roger Penrose, emerito dell'Università di Oxford e vincitore del Premio Wolf assieme al suo amico e collaboratore Stephen Hawking.

Recentemente, in occasione di un convegno a Milano intitolato "Intelligenza Artificiale vs Intelligenza Naturale, Penrose ha spiegato in semplici parole perché non potrà mai esistere una Intelligenza Artificiale: «Il termine è improprio poiché nessuno di questi dispositivi comprende ciò che sta facendo. La volontà richiede comprensione e la comprensione richiede consapevolezza, cioè coscienza che le macchine non hanno». L'intelligenza, necessita della coscienza.

Si usa spesso l'espressione AI (Artificial Intelligence) per definire computer avanzati o programmi che giocano a scacchi. Ad esempio, è noto che una certa posizione degli scacchi metta in difficoltà i computer: «è una nota posizione di pareggio conosciuta da qualsiasi giocatore che domini i rudimenti del gioco degli scacchi; invece Fritz

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“Migranti? I preti li portino a casa loro!”. Già lo fanno, accolti dal 60% delle diocesi

 

di Paolo Lambruschi da Avvenire, 12/07/18

Ecco in scena il popolo dei leoni da tastiera, che parte unito con il refrain : "li portino a casa loro". Ma lo fanno già. Vediamo quanta strada è stata fatta da quando il Papa nel 2015, anno del boom di arrivi sulla rotta balcanica, lanciò l'appello alle comunità cristiane ad accogliere una famiglia in ogni parrocchia.

Stando all'ultimo monitoraggio della Cei, che risale alla primavera del 2017, erano state accolte circa 25 mila persone in 136 diocesi sulle 220 esistenti, vale a dire circa il 60%. Perlopiù l'accoglienza cattolica finora ha supportato il sistema dei Cas, i prefettizi Centri di accoglienza straordinaria, e per il 16% è entrata nel sistema Sprar gestito dal Viminale con i Comuni. Le strutture utilizzate sono in genere canoniche, seminari, strutture ecclesiali, ma anche episcopi. Le accoglienze effettuate da enti, promossi da parrocchie e diocesi in convenzione con le prefetture e i Comuni, vengono pagate a norma di legge. È il concetto di sussidiarietà, che si trova nell'art. 118 della Costituzione. I fondi, i famosi 35 euro al giorno

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Per Saviano, il moralizzatore, arriva la terza condanna: violatore di diritti.

Noi cattolici prendiamo lezioni da chiunque, ci mancherebbe. Certo, non ci sembra corretto che a mettersi in cattedra, ergendosi a maestro di morale e "difensore dei diritti", sia proprio Roberto Saviano, un pluri-condannato per diffamazione e plagio (immoralità "laica"?). Ieri la terza condanna, mentre si attende la quarta se verrà confermato il reato di diffamazione verso Salvini, ministro dell'Interno.

Secondo Saviano, «i cattolici non possono influenzare o boicottare nuove leggi. Questo è profondamente ingiusto». Quindi, scordiamoci di entrare in politica o esporre le nostre idee: sarebbe ingiusto, non ci è concesso. Anzi, per lo scrittore è «forte violenza culturale» qualunque manifestazione -ad esempio- in difesa della famiglia naturale (cioè, la unica prevista dalla Costituzione, come ha stabilito la sentenza n.138/2010

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Maria di Nazareth, la 12° donna più grande della storia? Una classifica folle.

Alcuni "esperti" in 10 differenti campi di attività umane hanno nominato ciascuno 10 donne che, secondo loro, avrebbero avuto il maggiore impatto sulla storia mondiale. L'iniziativa è nata dalla rivista BBC History. La prima è stata Marie Curie, celebre scienziata che scoprì -tra le altre cose- la radioattività, cruciale per curare il cancro. Al 12° posto, a sorpresa, un'altra Maria. La madre di Cristo.

Una sorpresa amara e non tanto perché Maria di Nazareth non si è classificata in prima posizione, ma perché avrebbe dovuto arrivare ultima. Anzi, il suo posto era fuori dalla classifica. Non esiste infatti alcun piano di confronto tra la Madonna e Marie Curie, o qualunque altra scienziata, politica, principessa, filosofa. Maria non ha inventato nulla, ma nessuna donna ha mai introdotto nel mondo quel che è avvenuto tramite lei. Con il suo ("fiat") ha permesso al divino di incontrare l'umano, all'Infinito di raggiungere il finito, aprendo agli uomini un orizzonte di senso e di vita eterna. A che vale la perfetta salute del corpo -grazie a innovazioni mediche- se poi la vita è colma di un'assenza? A che vale

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Strage nel club gay di Orlando, un superstite: «lascio l’omosessualità»

Nel giugno 2016, almeno 50 persone persero la vita all'interno del club gay Pulse di Orlando. Nonostante vennero immediatamente indicati come mandanti morali gli "omofobi" difensori della famiglia -tra cui Papa Francesco- nelle ore successive emerse che l'attentatore, Omar Mateen, era un noto gay e frequentatore del Pulse, arrabbiato per come «si sentiva usato» in quel locale.

In seguito alla tragedia, una delle persone omosessuali superstite, Angel Colón, annunciò un radicale cambio di vita, ritornando a frequentare la parrocchia dove era solito cantare nel coro.

Poco tempo fa, un altro superstite della strage di Orlando ha fatto un annuncio, ben più scioccante. Ha maturato la convinzione che Dio abbia tratto dal male di quella notte, commesso dall'attentatore, un bene maggiore

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Cosa pensano gli studiosi scettici delle apparizioni di Gesù?

I Vangeli riportano che i discepoli, delusi e smarriti dopo la crocifissione e morte del loro mentore, ebbero in visione lo stesso Gesù, che mostrò loro la sua resurrezione dai morti. Un fatto che li sconvolse e convinse, tanto da essere disposti al martirio pur di non negare quanto visto. Ma cosa c'è di vero in tutto questo? I critici spiegano che i racconti evangelici sarebbero tardivi rispetto ai fatti, che i discepoli stiano mentendo o che, al limite, abbiano avuto allucinazioni. Ma queste conclusioni non appaiono neppure analizzando gli studi degli esperti più scettici, agnostici e atei.

Innanzitutto sfatiamo il mito della narrazione tardiva dei Vangeli: già uno o due anni dopo la morte di Gesù di Nazareth, infatti, nella piccola comunità di cristiani di Gerusalemme si proclamava e annunciava il primissimo credo cristiano: la crocifissione, la morte e la resurrezione di Cristo. E' dimostrato dalla Prima Lettera ai Corinzi, redatta in modo definitivo da San Paolo nel 50-55 d.C. utilizzando, però, informazioni apprese dai discepoli nel 35 d.C. le quali, oltretutto, erano note già da qualche anno. A sostenere l'origine antichissima della lettera paolina (scritta prima dei Vangeli) è la quasi totalità degli esperti, non sono soltanto

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