Ondata di suicidi nell’era del benessere: ma cosa basta al cuore dell’uomo?

Suicidi nel mondo. Uno psicologo americano sul New York Times è arrivato a parlare di "una crisi di mancanza di senso", perché siamo soli in un cosmo indifferente. Tutti attendono qualcuno che porti la salvezza, ma quel Qualcuno è già venuto e gli uomini non se ne sono accorti.

 

Un'ondata di suicidi di persone, sopratutto, ricche e famose ha investito le società occidentali negli ultimi vent'anni. Si parla di un aumento del 25% dal 1999, soltanto negli Stati Uniti. Ma la nostra generazione vive il massimo confort di sempre, a livello di salute, livelli d'istruzione, redditi pro-capite, diritti individuali, tecnologia e servizi.

«Quid animo satis?», si chiedeva Francesco d'Assisi. Cosa basta al cuore dell'uomo? Ma non solo San Francesco. Perfino uno psicologo di livello, come Clay Routledge (North Dakota State University), sul blasonato New York Times

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L’apologeta protestante si converte al cattolicesimo: «E’ l’unico cammino autentico»

Protestanti convertiti. Una dirompente conversione, quella del giovane apologeta calvinista J. Luis Dizon, molto attivo e combattivo contro il cattolicesimo. Ma, ad un certo punto, ha ammesso che non poteva più negare l'origine autentica del cristianesimo anche osservando che i suoi argomenti trovavano facile e convincente risposta nella teologia cattolica.  

Il 31 ottobre è stata una data significativa per J. Luis Dizon, un giovanissimo blogger canadese e studente di Teologia presso l'Università di Toronto. Un "apologeta" legato al cristianesimo calvinista.

Il 31 ottobre 1517, si dice che Martin Lutero inchiodò le sue 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg, dando inizio alla Riforma protestante (in realtà è un episodio che non si è mai storicamente verificato), mentre il 31 ottobre 2007 cominciò il cammino di conversione di Lizon.

E' lui stesso ad esordire citando queste date nel suo sorprendente ultimo articolo del suo blog. Sì, perché il 31 ottobre 2018

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«Aiutiamoli a non emigrare». Il Papa ribadisce il suo pensiero, spesso frainteso

Bergoglio e migranti. Nel discorso ai delegati dell'Albania, Francesco ha invitato ad uno sviluppo autentico per evitare che i giovani scelgano l'emigrazione, togliendo al Paese forze e competenze. Nessun inno allo "sbarco massiccio" di migranti, come falsamente gli fa dire Antonio Socci.  

Nella sua giornaliera esaltazione del sovranismo nazionalista e patriottico sulle colonne di Libero, Antonio Socci non si dimentica nemmeno una volta di deridere Papa Francesco. Pochi giorni fa ha collegato i risultati di un sondaggio che vedono la maggioranza degli italiani a favore delle istanze immigratorie della Lega con la «sconfitta dell'ideologia incarnata da Bergoglio e dalla sinistra».

Il Papa -chiamato solo per cognome per sottolineare la volontaria mancanza di rispetto alla sua autorità-, «in questi anni ha tuonato di continuo contro coloro che costruiscono muri», ha proseguito il giornalista. «Secondo lui dovremmo abbattere le frontiere e offrirci allo sbarco massiccio di migranti per avere un futuro radioso»

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Khmer rossi, condannati ultimi leader. La sentenza: «volevano creare una società atea»

Condanna Khmer rossi. Nessuno riporta le parole della sentenza, in cui si legge che "volevano creare un società atea ed omogenea". Lo stesso progetto di tutte le dittature del Novecento. Pol Pot era amico di Sartre e un ammiratore della Rivoluzione Francese.  

Sorprende che l'organo di stampa del comunismo italiano, Il Manifesto, parli della condanna degli ultimi due leader dei Khmer rossi, seguaci militari del dittatore cambogiano Pol Pot e responsabili di uno dei maggiori stermini di massa della seconda metà del secolo scorso. La Corte straordinaria della Cambogia, infatti, ha condannato per genocidio Nuon Chea e Khieu Samphan.

Meno strano che nel riportare la notizia, invece, il giornalista comunista Emanuele Giordana eviti accuratamente di citare la parola comunismo. Come se i Khamer rossi fossero stati solo un po' matti e non esecutori pratici dell'ideologia che anima lo stesso quotidiano rosso. Il New York Times

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Presepe a scuola, perfino l’Imam e i Cirinnà lo difendono: ora basta scuse

Presepe nelle scuole e laicità. Dopo il caso di Terni e di Roma, sia un rappresentante del mondo islamico che il sindaco Esterino Montino (compagno della Cirinnà) prendono posizione contro chi toglie i simboli cristiani nelle scuole. Non discriminano nessuno, lo dicono loro.  

Puntualissimi. Ad un mese di distanza dal Natale, ecco che inizia la giostra dei dirigenti scolastici allergici alla cristianità che vietano presepi, recite e canzoni natalizie. Il motivo? Si preoccupano, in anticipo, di evitare la discriminazione di persone di fede islamica.

A dirla tutta, le uniche notizie arrivate in questo senso provengono da una scuola primaria di Terni, dopo la segnalazione dell'assessore comunale alla Scuola, Valeria Alessandrini (Lega). La polemica è divampata a livello nazionale grazie anche all'intervento del ministro degli Interni, Matteo Salvini, in difesa della "tradizione". La preside dell'istituto però ha definito "insussistente" il fatto, spiegando che «l'idea di realizzare un presepe vivente era solo un'ipotesi, neanche formulata più di tanto. In tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità»

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Il fisico Lee Smolin: «gli universi paralleli? Su, basta fantasticare»

Lee Smolin, il tempo e la teoria del Multiverso. Il celebre fisico statunitense rifiuta categoricamente la tesi degli universi paralleli e negli ultimi anni ha sostituito la sua nota avversione alla trascendenza con una visione più possibilista.

 

"Su, ragazzi. Basta scherzare, è ora di tornare con i piedi per terra". Potrebbe essere questa l'estrema sintesi dell'ultimo libro del celebre fisico teorico Lee Smolin, intitolato "The Singular Universe and the Reality of Time: A Proposal in Natural Philosophy (Cambridge University Press 2014). D'altra parte il "tornare con i piedi a terra" è anche il titolo di un suo articolo abbastanza famoso.

Smolin non ha bisogno di presentazioni, membro del Perimeter Institute for Theoretical Physics e docente presso l'Università di Waterloo e di Toronto, è noto per i suoi importanti contributi alla meccanica quantistica. La tematica affrontata è quella riguardante il Multiverso, la tesi secondo la quale il nostro universo sarebbe soltanto uno degli infiniti altri (10500

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Politico prolife si dichiara “donna” per contrastare l’aborto, stufo delle critiche femministe

Ideologia gender. La provocazione del senatore australiano O'Sullivan ha fatto il giro del mondo. Se a criticare l'aborto è un uomo la risposta è quella di "togliere le mani dalle ovaie delle donne", ma se l'opposizione arriva da una donna le femministe sono più in difficoltà. Stufo di tutto ciò, O'Sullivan ha sfruttato la teoria gender.  

La vicenda ha dell'incredibile ma è una buona sintesi della follia dei tempi moderni. Nel Senato dell'Australia qualche giorno fa si stava dibattendo su una mozione che avrebbe impedito agli attivisti pro-aborto di interrompere l'annuale "Giornata del bambino non nato", che si celebra il 25 marzo.

A presentare tale mozione è stato il senatore Barry O'Sullivan, un politico "pro-life". Si è lamentato dell'ipocrisia dei "pro-choice", che protestano per  i volontari per la vita al di fuori delle cliniche abortiste ma sono i primi ad impedire le manifestazioni a favore della vita nascente.

Come riflesso pavloviano sono scattate le urla delle femministe presenti, in particolare, quelle della senatrice Larissa Waters 

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Cambia il Padre Nostro, una modifica approvata dal card. Giacomo Biffi

Bergoglio cambia il Padre Nostro? Una falsità, lo studio per una miglior traduzione del "non indurci in tentazione" iniziò nel 1988 con il sostegno di numerosi biblisti, tra cui il card. Biffi. Nel 2007 fu approvata ufficialmente con il placet di Benedetto XVI. Non è dunque una "trovata" di Papa Francesco.

 

Il nuovo ritornello è: "Dopo 2000 anni Bergoglio cambia il Padre Nostro". Lo si ripete instancabilmente nel network dei blog dei cattolici-protestanti, nemici del Papa e della Chiesa. Ma non è vero. La necessità di una miglior traduzione di una frase contenuta nell'antica preghiera nacque nel lontano 1988, fu studiata e sostenuta da insigni biblisti, tra cui il card. Giacomo Biffi, e nel 2007 i vescovi italiani votarono all'unanimità per modificare il "non indurci in tentazione", con l'esplicita approvazione dell'allora pontefice, Benedetto XVI. Oggi Papa Francesco, per uniformità e coerenza, ha esteso la modifica anche nell'uso liturgico.

Bergoglio era ancora un lontano e poco conosciuto vescovo argentino quando la Chiesa ratzingeriana

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«Gli atei moderni? Ossessionati e noiosi», parla il filosofo laico John Gray

Ateismo contemporaneo. Nel suo ultimo libro, "Seven types of atheism", il filosofo ateo inglese John Gray critica duramente l'ottusità dell'ateismo militante, trovando i credenti "mentalmente più aperti". Opta per una silenziosa e stoica accettazione di un universo privo di scopo.  

John Gray è un noto filosofo ateo britannico ma pensa che gli atei moderni abbiano reso la non credenza una dottrina intollerante, ignorante e noiosa: «Gli atei moderni non sanno nulla di storia o religione. Non hanno nulla da dire, ripropongono una versione stanca e riciclata di più interessanti forme di ateismo del 19° secolo».

Lo scrive nel suo nuovo libro, Seven Types of Atheism (Allen Lane 2018). Gray insegna Filosofia analitica alla London School of Economics and Political Science, e si dichiara ateo,  pro-choice, pro-Lgbt ed antifascista. Ma è noto per criticare il fondamentalismo irreligioso, più che quello religioso. In un'intervista 

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La Grande guerra, fotografie dei cattolici al fronte: la Messa prima della battaglia

Cattolici nella Prima guerra mondiale. Alcune impressionanti fotografie di soldati al fronte durante la celebrazione della Messa, poco prima della battaglia. Tra richieste di aiuto e di perdono.

 

L'11 novembre scorso cadeva il centenario della firma che pose fine alla Prima guerra mondiale, la più grande carneficina della storia. «L’inutile strage», come la definì Benedetto XVI. I numeri sono impressionanti: in quattro anni vennero mobilitati 65 milioni di uomini, 8,5 milioni furono le vittime e 27 milioni i feriti. Il continente europeo fu devastato, decimata un'intera generazione di giovani, compresi molti cattolici.

Uccisero anche loro, certamente. Tanti però si distinsero anche per il loro valore morale e alcuni diventarono Santi. Ad esempio San Riccardo Pampuri, un eroe che mise a repentaglio la sua vita per salvare un ospedale da campo, indispensabile per curare i feriti. Rimendiando però una pleurite a causa della pioggia battente che sopportò per due giorni consecutivi e che lo portò alla morte, non prima di aver continuato a prestare aiuto nell'ambulatorio che gli fu affidato, testimoniando una fede incrollabile e confortando i malati con la speranza. Morì a 33 anni.

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A Pisa si cambia: sì al crocifisso e stop alla lobby arcobaleno Re.a.dy.

Novità a Pisa. La nuova giunta comunale ha intrapreso due ottime iniziative, confermando il volere dei cittadini della storica cittadina. "Un ritorno al Medioevo", hanno urlato gli oppositori: non c'era complimento migliore per Pisa, un ritorno alle sue origini.  

A parte la Torre, molte cose si stanno raddrizzando nella città toscana di Pisa. Soltanto negli ultimi giorni, infatti, almeno due notizie hanno raccontato il rinnovamento culturale intrapreso dalla stupenda cittadina che diede i natali a Galileo.

Innanzitutto, sulla scia di altre grandi città e regioni italiane, Pisa è riuscita a staccarsi dal braccio politico della lobby arcobaleno: RE.A.DY. La solita rete di associazioni LGBT che sotto la maschera dell'inclusione e della non discriminazione impone alle realtà comunali iniziative propagandistiche su omosessualità, gender, adozioni gay e utero in affitto.

Una ventata di sana aria fresca introdotta dalla nuova giunta comunale guidata dal sindaco Michele Conti

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Le scuole paritarie sono le più formative, premiate da Eduscopio 2018

    di Luisa Ribolzi* * docente di Sociologia presso l'Università di Genova e vice presidente di ANVUR

da Il Sussidiario, 10/11/18  

Un aspetto particolare di Eduscopio, la ricerca della Fondazione Agnelli che fornisce indicazioni sulla qualità delle scuole secondarie superiori partendo dall'analisi del destino lavorativo o universitario dei diplomati, ha suscitato quest’anno un insolito interesse: la massiccia presenza in classifica, nelle prime posizioni, di un rilevante numero di scuole paritarie.

Ma come, non erano tutti diplomifici, in cui i ragazzi benestanti ma un po’ stupidi barattavano la qualità della formazione in cambio di una retta? E invece, toh! I ragazzi che escono da queste scuole si fanno onore quanto e più dei loro coetanei.

 

La letteratura scientifica, al netto di ogni pregiudizio a favore o contro la scuola non statale, fornisce almeno tre spiegazioni per questo fenomeno.

1) Per la riuscita dei ragazzi è fondamentale l’esistenza di un progetto educativo coerente

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La conversione di Giuni Russo, folgorata da Santa Teresa d’Avila

Giuni Russo convertita. La celebre cantante italiana incontrò l'esperienza cristiana e chiese di essere sepolta nel monastero delle Carmelitane Scalze. Poi il cancro, l'accettazione della malattia e l'offerta a Dio della sua vita.

 

Un anno fa è uscito Armstrong, il suo album postumo con brani inediti, tredici anni dopo la sua morte. La storia di Giuni Russo è poco nota, sopratutto la sua conversione al cattolicesimo e la richiesta di essere sepolta nel monastero delle Carmelitane Scalze.

«Meditava sugli “Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola” e ne rimase colpita», ha raccontato Maria Antonietta Sisina, sua amica e collaboratrice storica. «Ho ancora con me il libro che leggeva copiosamente, con sue annotazioni e sottolineature. Si chiedeva chi potesse guidarla in questo esercizio, dove trovare il sacerdote o la comunità per vivere un’esperienza simile». Più recentemente, Sisina ha raccontato che «negli anni Novanta era rimasta folgorata dalla figura di Teresa d’Ávila

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Condannato Viganò: rubava al fratello disabile e faceva la morale al Papa

Condanna mons. Viganò. Il tribunale di Milano ha condannato l'ex nunzio apostolico di Washington ad un maxi risarcimento verso il fratello disabile, don Lorenzo, che ha chiesto attenzione per i "lupi travestiti da agnelli". L'oscuro moralizzatore di Papa Francesco aveva appena scritto che "il Signore renderà secondo le nostre azioni".

 

"Oscura". Così avevamo definito la biografia di Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico di Washington, quando decise di pubblicare il suo memoriale contro Papa Francesco, chiedendone apertamente le dimissioni. Si, perché notammo subito che il monsignore moralizzatore era coinvolto in appalti gonfiati e false fatturazioni, denunciato dalla sorella Rosanna per l'appropriazione di 900 milioni di lire e accusato dall'altro suo fratello, Lorenzo, di essere un bugiardo ed aver mentito perfino a Benedetto XVI. Ne emerse un ritratto oscuro, per l'appunto: soldi, vendetta e potere.

Tuttavia, allora contava il suo dossier

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Papa Paolo III, il primo sostenitore dell’eliocentrismo di Copernico

Eliocentrismo, Copernico e Chiesa cattolica. La ricostruzione dei fruttuosi rapporti tra scienziati ed ecclesiastici, in particolare riguardo alla rivoluzione apportata dall'eliocentrismo.

 

Un argomento che accende come pochi altri i fervori anticlericali di coloro che oppongono il cattolicesimo al progresso scientifico. Eppure la studiosa britannica Valerie Shrimplin ha ben ricostruito le relazioni tra Copernico -astronomo e agostiniano cattolico-, Michelangelo e Papa Paolo III Farnese. I tre si frequentarono fin da giovani e la visione dell'universo del Buonarroti -espressa simbolicamente nel Cristo-Apollo della Cappella Sistina, in Vaticano-, anticipa di 7 anni la pubblicazione eliocentrica di Copernico. Nell'estate del 1533 fu Clemente VII, entusiasta sostenitore dell'eliocentrismo, a commissionare a Michelangelo la realizzazione del Giudizio universale, progetto prontamente ripreso dal suo successore, Paolo III. Proprio a quest'ultimo è dedicato il De revolutionibus orbium coelestium, trattato in cui Copernico esporrà la sua rivoluzionaria tesi.

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