Perché molti giovani lasciano la Chiesa? Le risposte in uno studio

Abbandono della Chiesa da parte dei giovani. La causa principale non è negli scandali dei pastori ma nell'incapacità degli adulti (genitori, educatori, sacerdoti) di curare le loro ferite, di essere credibili testimoni.

 

Uno studio biennale realizzato dal Center for Applied Research in the Apostolate presso la Georgetown University (CARA), offre uno sguardo sui motivi per cui diversi giovani si allontanano dalla Chiesa, già all'età di 13 anni. E' un problema noto alla Chiesa, tanto che Papa Francesco -nell'aprile 2017- si è rivolto con queste parole ad alcuni ragazzi in procinto di cresimarsi: «La Cresima è il Sacramento dello Spirito Santo, non è il Sacramento dell"'arrivederci, eh? Dopo la Cresima si deve continuare a venire in Chiesa!».

Il 74% dei 214 ex cattolici USA intervistati dal citato studio

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La neurobiologa cattolica e pro-life nominata ai vertici della scienza

Nomine di Trump. Il presidente americano mantiene la parola e nomina Maureen Condic, neurobiologa all'Università dello Utah, membro dell'agenzia governativa National Science Board. Dopo Kavanaugh è la seconda scelta di peso all'interno del mondo pro-life.  

Almeno su questo, il presidente Donald Trump sta mantenendo la parola. Al di là delle sue controverse azioni politiche in tema di muri ed immigrazione, c'è da dire che ha rispettato il patto contratto in campagna elettorale con il crescente mondo pro-life, compattatosi e infoltitosi durante il disastroso mandato di Barack Obama.

Dopo aver piazzato il cattolico Brett Kavanaugh a far pendere l'ago della bilancia della Corte suprema degli Stati Uniti a favore della vita e della famiglia, tre giorni fa ha nominato la neurobiologa Maureen Condic membro del National Science Board, l'agenzia governativa che sostiene la ricerca nei campi non-medici della scienza e dell'ingegneria. Vi lavorerà per i prossimi 6 anni.

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L’Italia è il paese che più perseguita gli atei. E c’è pure chi ci crede.

Discriminazione atei. L'UAAR presenta un report in cui l'Italia è peggio dello Zimbabwe: gli atei italiani sarebbero perseguitati perché la domenica c'è l'Angelus del Papa, l'architettura sacra è tutelata e si può destinare l'8x1000. Un gioco al vittimismo che risulta offensivo per chi davvero è discriminato.  

L'Italia sarebbe il Paese europeo che più reprime e perseguita gli atei. No, non è una barzelletta ma un vero report realizzato dall'International Humanist and Ethical Union (Iheu), una sorta di mega-chiesa dei non credenti.

Lo studio è stato presentato pochi giorni fa alla Camera dei Deputati dall'UAAR, l'associazione di atei fondamentalisti italiani. Vi si legge che lo Zimbabwe ha maggior rispetto per i non credenti rispetto al Belpaese, che sarebbe un pochino più sicuro dello Sri Lanka e del Pakistan. Nessuno nel mondo mediatico italiano vi ha dato ovviamente importanza, tranne Federico Tulli di Left.

L'Italia è un oscuro paese di repressione per gli atei

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I gatti neri sterminati nel Medioevo? Una fake news storica

L'articolo esamina la presunta persecuzione dei gatti nella cultura cristiana. Si analizza la bolla papale "Vox in Rama" di Papa Gregorio IX, erroneamente interpretata come un'autorizzazione allo sterminio dei gatti neri. Grazie al contributo di uno storico ateo, cadono le bufale e i pregiudizi su questo argomento.

     

L'articolo intitolato "Il gatto, venerato dall'Islam e perseguitato dalla Chiesa" e pubblicato su una rivista di natura, inizia con un'affermazione controversa riguardante la presunta persecuzione dei gatti nella cultura cristiana.

 

L'origine del mito: il gatto nero e la superstizione

Si fa riferimento alla bolla papale "Vox in Rama" emessa nel 1232 da Papa Gregorio IX, che, secondo l'articolista Marta Frigerio (un'appassionata di gatti e di bufale, evidentemente), avrebbe autorizzato lo sterminio dei gatti, in particolare quelli neri, considerati creature diaboliche.

Tuttavia, è importante precisare che Gregorio IX non ha mai autorizzato alcuno sterminio di gatti neri, né lo ha mai fatto la Chiesa cattolica. Questa è una delle fake news anticlericali più diffuse, ma pochi hanno preso l'iniziativa di smentirla.

Ad alimentarla ci ha pensato qualche giorno fa

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«Non c’è posto in seminario per omosessuali, il caso è serio»: le chiare parole del Papa

Francesco e l'omosessualità. Presentiamo in anteprima in Italia il libro "La fuerza de la vocacion" che verrà pubblicato il 3 dicembre in lingua spagnola. Un'intervista con Papa Francesco in cui il Papa affronta un tema scottante: la presenza di persone omosessuali tra il clero e la loro influenza nel pensiero della Chiesa.

 

Il prossimo 3 dicembre verrà pubblicato in Spagna il libro La fuerza de la vocación, un'intervista di Fernando Prado a Papa Francesco sul passato, il presente e il futuro della vita consacrata. Se ne parlerà moltissimo anche in Italia e ne diamo qui in esclusiva un'anticipazione per la lingua italiana (grazie a Periodista Digital). Un libro chiaro e coraggioso, in cui Francesco non evita alcuna domanda, neanche il controverso problema dell'omosessualità nella Chiesa.

Tra i tanti temi toccati dal Pontefice, infatti, ve n'è uno particolarmente d'attualità, ovvero la presenza di persone con tendenza omosessuale all'interno dei seminari e nel ministero sacerdotale. Un fenomeno di cui si è iniziato vorticosamente a parlare dopo il report

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Scoperto l’anello di Ponzio Pilato, un’altra prova della storicità del prefetto dei Vangeli

L'anello di Ponzio Pilato e i Vangeli. L'importante scoperta è stata realizzata nel sito archeologico di Herodion, vicino a Gerusalemme, diversi anni fa. Ma oggi è stata decifrata la scritta su un anello di bronzo. Un'altra conferma dell'esistenza storica di quel noto personaggio dei Vangeli.  

Il nome "Pilato" è stato decifrato su un anello di bronzo ritrovato cinquant'anni fa in scavi effettuati nel complesso archeologico dell'Herodion, vicino Betlemme in Cisgiordania. La notizia è stata data dal giornale israeliano Haaretz e si tratta della seconda scoperta archeologica legata al prefetto romano. Dopo un'opportuna pulizia, le immagini fotografiche hanno rilevato l'effigie di un un vaso di vino sovrastata da una scritta in greco, che è stata appunto tradotto con il nome Pilato. L'oggetto, quasi sicuramente un sigillo, è di fattura semplice e ciò induce a pensare che il funzionario romano lo portasse tutti i giorni e non soltanto in eventi speciali.

Il collegamento con quel personaggio, così centrale nella fine della vita terrena di Gesù, è stato immediato. «Quel nome era raro nell'Israele di quei tempi. Non conosco nessun altro Pilato di quel periodo e l'anello mostra che era una persona di rango e benestante»

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L’amicizia discreta tra Michael Schumacher e mons. Georg Ganswein

Schumacher e padre Georg. Il vescovo ha visitato il leggendario pilota, rimasto vittima di un grave incidente. Il racconto del prefetto della Casa pontificia sulle condizioni di salute di Schumacher e quell'amicizia discreta e accompagnatrice che simboleggia il senso della Chiesa tra gli uomini.  

Uno non ha bisogno di presentazioni, Michael Schumacher è forse il miglior pilota di Formula 1 della storia ed il suo nome è indiscutibilmente legato alla Ferrari. L'altro è mons. Georg Ganswein, arcivescovo tedesco e prefetto della Casa pontificia, nonché segretario personale di Benedetto XVI.

Cos'hanno a che vedere l'uno con l'altro? Molto, e lo sappiamo solo da qualche ora. Schumacher, si sa, nel 2013 ha subito un incidente sciistico sulle Alpi francesi che lo ha tenuto in coma farmacologico per diversi mesi. Le sue attuali condizioni di salute sono un mistero in quanto la famiglia, comprensibilmente, ha costruito una fortezza attorno alla villa del pilota garantendogli una privacy totale.

A parte i medici che lo hanno in cura, soltanto pochissime persone

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Hong Kong e Taiwan difendono il matrimonio: oltre 7 milioni contro le nozze gay

Nozze gay nel mondo. Nel continente asiatico si rafforza la famiglia naturale grazie al referendum di Taiwan e ai parlamentari di Hong Kong che quasi contemporaneamente hanno respinto le istanze Lgbt.  

Nel silenzio di gran parte dei media occidentali, il Parlamento di Hong Kong ha respinto con 27 voti contrari e 24 astenuti una mozione che esortava il governo ad equiparare giuridicamente l'istituzione del matrimonio con le unioni omosessuali. In contemporanea, a 715 km di distanza, il popolo di Taiwan ha votato compatto a favore di un referendum in cui si sottoscriveva che il matrimonio è esclusivamente l'unione tra un uomo e una donna.

Nella regione cinese (Hong Kong possiede un'autonomia politica rispetto al resto della Cina), la mozione è stata promossa dal deputato omosessuale Raymond Chan, che ha chiesto di «studiare la formulazione di politiche in modo che le coppie omosessuali possano formare un'unione così da godere degli stessi diritti delle coppie eterosessuali»

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Dna umano modificato, la condanna del mondo scientifico: «il progresso ha un limite»

I primi esseri umani nati con Dna modificato, ma la dura reazione della comunità scientifica è stata tempestiva. Non tutto ciò che è tecnicamente possibile è lecito, il "vietato vietare" non vale più. Non era scontato.

 

Ci ha colpito molto la durissima e tempestiva presa di posizione del mondo scientifico riguardo alla presunta nascita, in Cina, di due gemelle il cui Dna è stato modificato per renderli resistenti al virus dell’Aids. Questo perché secondo un certo tipo di bioetica tecno-scientista, tutto ciò che è tecnicamente possibile, per il solo fatto che è possibile, è anche lecito. O, per meglio dire, "vietato vietare".

Ed invece no. Innanzitutto ci sono molti dubbi sul fatto che sia accaduto davvero: lo ha annunciato su Youtube il dottor He Jiankui, dell’Università di Scienza e Tecnologia del Sud, a Shenzhen, in Cina. L'Università ha subito avviato un'indagine interna in quanto era completamente all'oscuro del grave evento. Il biologo ha comunque affermato di aver alterato il Dna delle due nasciture , in una procedura di fecondazione in vitro, «quando erano ancora un’unica cellula, con un potente nuovo strumento capace di riscrivere il codice genetico della vita»

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«No a missione verso gli ebrei», Benedetto XVI corregge il don anti-Bergoglio

Benedetto XVI e la conversione degli ebrei. Ratzinger interviene per precisare l'errore commesso da un teologo tedesco nel riportare il suo pensiero ma, così facendo, smentisce anche don Tullio Rotondo, un prete-blogger, collaboratore de La Nuova Bussola Quotidiana e una celebrità nel mondo antipapista.

 

«La "Nostra Aetate" non ha mai detto che non dobbiamo fare una missione verso gli ebrei, né mai alcun documento magisteriale ha potuto affermare una tale assurdità!». A scriverlo è don Tullio Rotondo, parroco del paesino di Gallo Matese (Molise), 533 abitanti, che da tempo ha ingaggiato su Facebook una lotta senza esclusione di colpi contro Papa Francesco.

Don Tullio, collaboratore de La Nuova Bussola Quotidiana, se l'era presa con l'Osservatore Romano ed in particolare con il cardinale "modernista" Walter Kasper, tuttavia quella che ha definito "assurdità" è stata ribadita pochi giorni fa

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Kurt Gödel, il matematico cristiano amato da Odifreddi

Odifreddi e Gödel. Il celebre matematico austriaco si definiva teista cristiano e si oppose allo scientismo novecentesco, lo stesso che invece anima Piergiorgio Odifreddi e che lo spinge a denigrare il cristianesimo in nome della scienza. Tuttavia l'ammirazione per Gödel è smisurata: «il protagonista della mia carriera accademica». Odifreddure del destino!

 

Era dall'aprile 2018 che Piergiorgio Odifreddi aveva fatto perdere le sue tracce dopo che il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, aveva chiuso il suo blog sul "non senso": il matematico si era preso gioco del fondatore, Eugenio Scalfari, per aver inventato un altro colloquio con Papa Francesco smentito, per l'ennesima volta, dalla Santa Sede.

Il matematico più ateo d'Italia ha così interrotto la collaborazione con il quotidiano sul quale scriveva da 18 anni e ha trovato spazio su Il Fatto Quotidiano, dove però si cimenta saltuariamente in pedanti articoli divulgativi che non ricordano nemmeno lontanamente le sue goliardie antireligiose che caratterizzano il suo simpatico personaggio.

In una recente intervista

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Il Miur ora contrasta il gender a scuola: consenso informato e diritto all’astensione

    di Filippo Savarese* *Direttore delle Campagne della Fondazione CitizenGO  

La battaglia delle famiglie per la libertà educativa e contro la “colonizzazione del Gender” nelle scuole segna un punto fondamentale e per certi versi storico.

Lo scorso 21 novembre il Miur ha infatti emanato una Circolare per tutti gli istituti scolastici su alcune questioni fondamentali inerenti il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (Ptof), ovvero il documento in cui tutte le scuole mettono nero su bianco come intendono concretamente istruire gli alunni e studenti iscritti, comprese le attività e le iniziative ulteriori rispetto al cosiddetto curricolo nazionale obbligatorio (in altre parole la grande varietà di iniziative proposte dalle scuole che esulano dalle ‘classiche’ materie: italiano, matematica, storia, etc).

Prima di esaminare i contenuti della Circolare, è bene ricordare che il Ptof è di gran lunga il più importante documento sull’identità, per così dire, di una scuola. È quello che i genitori firmano all’atto di iscrizione del figlio. Firmandolo, in poche parole dichiarano: “Sì, scuola, voglio che tu istruisca mio figlio sulla base di quello che c’è scritto qui”

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I segreti delle reliquie bibliche, un nuovo libro cerca la verità nella leggenda

Pubblichiamo qui di seguito l'invito alla lettura di Massimo Olmi, scrittore e studioso di storia antica, al suo ultimo libro, intitolato "I segreti delle reliquie bibliche" (X Publishing 2018).

 

In questo nuovo libro, vengono esaminati alcuni manufatti menzionati nella Bibbia, tra cui l’Arca dell’Alleanza, la croce di Cristo, la lancia del soldato che trafisse il costato di Gesù e il calice dell’Ultima Cena.

Il primo capitolo del volume è dedicato all’Arca perduta, la misteriosa cassa realizzata all'epoca di Mosè per contenere le tavole dei Dieci comandamenti. Non è chiaro che fine abbia fatto, dal momento che nell’Antico Testamento, ad un certo punto, non se ne parla più. Alcuni studiosi ipotizzano che l’Arca sia stata portata via dai babilonesi, i quali saccheggiarono il tempio di Gerusalemme nel 587 o nel 586 a.C. Ma la Bibbia ci informa che più tardi gli arredi sacri del santuario furono tutti restituiti. Nel Libro di Esdra troviamo l’elenco di tali oggetti, ma dell’Arca dell’Alleanza non vi è alcuna traccia. Oggi si sente spesso dire che il misterioso manufatto biblico si trova in Etiopia

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Ucciso dagli indigeni che voleva convertire, ma è stato un azzardo non una missione

Differenza tra missione e avventura. Pubblichiamo il commento di un missionario del Pime sulla morte del giovane missionario protestante, colpito da una scarica di frecce scagliate dagli abitanti dell'isola di North Sentinel, territorio indiano dove vive la comunità più incontaminata del mondo, i Sentinelesi. Desiderava convertirli ma lo hanno ucciso appena si è avvicinato alla riva. La notizia è diventata virale.

  di Padre Alberto Caccaro missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) da Mondo e Missione, 24/11/18  

«L’isola ultima roccaforte di Satana», così titolava un articolo sulla pagina web di uno dei più noti quotidiani italiani a proposito della vicenda accorsa al giovane americano John Allen Chau, ucciso tra il pomeriggio del 16 e la mattina del 17 novembre scorsi nell’isola di North Sentinel, una delle isole Andamane nel golfo del Bengala. È un passaggio preso dall'ultima lettera scritta dal giovane prima di essere ucciso e consegnata ad uno dei pescatori che lo hanno portato e poi lasciato sull’isola.

John, in passato, si era recato lì più volte con l’intento, si dice, di convertire a Cristo

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Il pasticcere cristiano perseguitato dall’odio Lgbt, suo nipote si converte: «E’ un eroe»

Il pasticcere di Denver negò torna ad una coppia gay. La Corte Suprema lo ha assolto e Jack Phillips è diventato un simbolo della libertà religiosa, vittima di odio, vandalismo e minacce di morte. Ha resistito in pace e serenità, diventando un testimone e cambiando la vita di chi gli è stato vicino.  

Ha visto lo zio resistere cristianamente alla persecuzione arcobaleno, così il nipote di Jack Phillips si è lentamente convertito. Della vicenda ne avevamo parlato quest'estate, lui è il pasticcere di Denver (il "pasticcere omofobo", come viene chiamato sui media), Jack Phillips, ormai famoso in tutto il mondo. Non per i suoi dolci, ma perché è diventato il simbolo internazionale della libertà religiosa e colui che è riuscito a sconfiggere la dittatura Lgbt.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, infatti, ha ribaltato i giudizi di condanna di altri tribunali assolvendo il pasticcere cristiano per essersi rifiutato di preparare una torta speciale in occasione del matrimonio di due persone dello stesso sesso

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