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Perché il mondo Lgbt ha bisogno di negare l’esistenza della teoria del gender?

Teoria genderAccantonata in fretta la bufala dell'"emergenza omofobia" -martellata per mesi sui quotidiani- che caratterizzerebbe il nostro "cattolico" Paese tanto da necessitare una apposita legge (talmente urgente che il ddl Scalfarotto è stato dimenticato da tutti, senza problemi), il mondo Lgbt si è dato una nuova priorità: negare a tutti i costi l'esistenza della teoria del gender.

Bisogna dar loro atto che, effettivamente, non hanno mai definito le loro idee come una "teoria" vera e propria, tuttavia è legittimo parlarne in questi termini dato che quel che sostengono è ben definibile tramite due precisi convincimenti. La prima affermazione della teoria del gender è che esisterebbe una sessualità specifica (o “dato biologico”) e un distinto genere (o “dato psicologico”). In sintetiche parole: si può essere maschi-uomini (o femmine-donne) in caso di

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Veronesi si contraddice: «abortire è un evento grave». Perché mai?

12 settimaneRitorna la contraddizione dei sostenitori dell'aborto, ne avevamo parlato nell'agosto 2013 domandandoci: «Perché l’aborto è considerato un dramma se lo zigote è un grumo di cellule. Si è soliti infatti sentire e leggere che l'aborto è detestato anche dai suoi sostenitori, che è un "dramma necessario".

Lo ha affermato l'oncologo tuttologo Umberto Veronesi: «L'aborto volontario è un evento grave, ma l'aborto clandestino è una tragedia. Per questo offrire alla donna l'opportunità di abortire in modo legale e controllato corrisponde alla scelta del male minore». E' lo stesso ragionamento dei sostenitori delle "stanze del bu"

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La scrittrice Kelle: «la Chiesa? L’unica che rispetta le donne»

Birgit KelleLe femministe non fanno la guerra soltanto agli uomini, ma anche alle donne stesse. E non solo contro quelle che la pensano diversamente da loro -la maggioranza per fortuna- e hanno il coraggio di dirlo, come ad esempio la scrittrice Costanza Miriano, ma anche contro chi «non vuole essere liberata».

Ci è molto piaciuta l'intervista di "Tempi" alla rumeno-tedesca Birgit Kelle, casalinga, madre e autrice del libro "Allora chiuditi la camicetta. Un grido contro la follia dell’uguaglianza", che ovviamente ha attirato le prevedibili critiche delle ex-sessantottine.

«Viviamo in una società “ipersessualizzata”, nella quale sono proprio le donne a p

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Le fragili motivazioni dei ginecologi non obiettori

Silvio VialeLa grande maggioranza dei ginecologi italiani (gli stessi dati sono paragonabili al resto dell'Occidente) ha preso atto che l'embrione è un essere umano, anche se all'inizio della sua esistenza. Per questo il 70% ha ovviamente concluso che non esiste alcun diritto di sopprimerlo, anche se la legge lo permette.

I pochi medici non obiettori resistono invece, sostenuti dall'apparato mediatico sempre più impotente di fronte all'aumentare degli obiettori. Resistono con argomentazioni deboli e contraddittorie, come è stato rilevato su "La Stampa" che ha deciso di intervistarli.

Tra essi c'è Costantino Di Carlo, dirigente medico del Policlinico universitario Federico II e professore asso

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Lidia Ravera insulta anche donne e bimbi non nati: dimissioni!

Lidia RaveraL'assessore alla cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera, è tornata ad insultare.

Ricordiamo le minacce e i suoi insulti razzisti a Condoleeza Rice, segretario di Stato degli USA con il governo Bush, definita «“lider maxima” delle donne-scimmia», «in quanto femminista lo sparerei direttamente a lei, il colpo». Rammentiamo anche la diffamazione nei confronti di Papa Francesco attribuendogli, senza verificare, false citazioni contro le donne. Anche un volta emersa la verità, la Ravera non ha mai sentito il bisogno di scusarsi.

In questi giorni l'assessore (usare il maschile è d'obbligo quando si tratta di femministe!) è tornata alla carica dalle colonne

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Suicidio di Carlo Lizzani: l’implosione dell’etica laica

Carlo LizzaniIl suicidio di Carlo Lizzani, il 5 ottobre scorso, è l'ennesimo caso di personaggi di laicità comprovata e manifestata (Monicelli, Lucentini, Magri, D'Amico ecc.) il cui senso dell'esistenza non ha retto di fronte all'invecchiamento e alla sofferenza. Ovviamente ai familiari va la nostra vicinanza e a Carlo il nostro rispetto, ma il suo tragico gesto, divenuto di dominio pubblico, va giudicato pubblicamente.

Come sempre accade in questi casi, molti esponenti della summa laicale hanno celebrato il suicidio di Lizzani come un atto di eroismo, di coraggio (anche se, a parte Umberto Veronesi, non si sono spinti fino alla logica conseguenza di invitare i giovani all'imitazione di questo valoroso gesto). Come spiegato da Tommaso Scandroglio, hanno sostenuto la loro posizione spiegando che il suicidio di Lizzani non va giudicato perché la morte è affare privatissimo. Peccato che subito dopo ne abbiano però fatto un affare pubblico e di Stato strumentalizzando tale mort

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E’ “buona” l’eugenetica contro i bambini Down?

Sindrome down      di Benedetto Rocchi* *Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, Università di Firenze

   

Chiara Lalli è una figura emergente nel dibattito sui problemi della bioetica in Italia. Il suo blog è uno dei più consultati dai giornalisti. I suoi libri, che in genere pretendono di presentare tesi “controverse”, vengono recensiti con entusiasmo dai principali quotidiani nazionali (è il caso del Corriere della Sera con “La verità, vi prego, sull’aborto.” dove, con molta approssimazione scientifica si sostiene l’innocuità dell’aborto volontario per la psiche della donna); viene invitata da radio e televisioni quando si deve dibattere qualche punto alla frontiera della bioetica.

Così è successo ad esempio durante la trasmissione radiofonica “Tutta la città ne parla” andata in onda su Radio Rai

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Dove l’aborto è più libero le donne muoiono di più

Donna incinta    di Virginia Lalli   da "Notizie Pro Vita", luglio-agosto 2013    

Nell’articolo "Abortionists are not held accountable for mistake", Lenora W. Berning prende in esame l’impunità dei medici per i danni fisici causati dagli aborti. L’aborto è una delle procedure chirurgiche più frequentemente eseguite negli Stati Uniti, ma è la meno regolamentata.

Le cliniche abortiste, che offrono normalmente solo quel servizio, cioè non sono ospedali polifunzionali, mantengono i medici abortisti liberi da responsabilità per eventuali complicazioni. Coloro che sono favorevoli all’aborto su richiesta sostengono che il tasso di complicanze riportato a seguito di aborti è basso. Ma ciò accade non perché ci siano poche complicazioni, ma perché le complicazioni sono sottostimate. E sono sottostimate, perché non c’è un sistema organizzato

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Richard Dawkins difende la pedofilia?

Richard Dawkins E' ufficiale ormai, Richard Dawkins ne combina di più perfino del nostro simpatico Odifreddi. Dopo essersi classificato tra i peggiori misogini del 2011 per aver chiesto di tacere ad una donna che si lamentava degli abusi subiti in una conferenza di atei militanti, in questi giorni "l'ateo più famoso del mondo" (che però ha cambiato idea dicendo di essere agnostico) ha difeso la "pedofilia mite". Questo è quanto dicono i media, in realtà non è vero.

In un'intervista al "Times", il 72enne inglese ha raccontato che nel 1950 uno dei suoi maestri di scuola una volta lo ha messo sull

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America e Inghilterra finalmente scaricano le femministe

Famiglia 3Mentre in Italia la tuttologa Chiara Lalli cerca ancora di convincere che a) abortire è bello, b) non esiste l'istinto materno, c) le mamme-nonne sono madri "più attente", in America e Inghilterra sta avvenendo una nuova rivoluzione: le giovani donne (1994-1985) antepongono i figli e il matrimonio al lavoro e alla carriera.

Il fenomeno è ben descritto da "Repubblica": «Le donne inglesi hanno passato gli ultimi cinquant’anni a rimboccarsi le maniche per riuscire a conciliare famiglia e professione, recuperando un

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