Il giudizio di Papa Francesco: «la famiglia è tra uomo e donna»

Papa francescoTornando in aereo dalla Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, papa Francesco ha esposto ai giornalisti quello che riporta da anni il Catechismo, ovvero che la Chiesa ha sempre condannato il peccato e non il peccatore. Il Pontefice ha spiegato: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte».

Se questa è la posizione della Chiesa rispetto ai fratelli omosessuali, il giudizio di Papa Bergoglio sul matrimonio e sulla famiglia è arrivato un mese dopo nel messaggio del Pontefice alla Settimana Sociale dei cattolici italiani: «La Chiesa offre una concezione della famiglia, che è quella del Libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna, e della sua fecondità. In questa realtà riconosciamo un bene per tutti, la prima società naturale, come recepito anche nella Costituzione della Repubblica Italiana», ha spiegato Francesco. «Vogliamo riaffermare», ha proseguito il Pontefice, «che la famiglia così intesa rimane il primo e principale soggetto costruttore della società e di un’economia a misura d’uomo, e come tale merita di essere fattivamente sostenuta». Per sostenere tutto questo non occorre la fede: «Queste riflessioni non interessano solamente i credenti ma tutte le persone di buona volontà, tutti coloro che hanno a cuore il bene comune del Paese».

Come Benedetto XVI, anche Francesco ha puntato l’indice contro «le conseguenze, positive o negative, delle scelte di carattere culturale, anzitutto, e politico riguardanti la famiglia». Conseguenze che «toccano i diversi ambiti della vita di una società e di un Paese: dal problema demografico, che è grave per tutto il continente europeo e in modo particolare per l’Italia, alle altre questioni relative al lavoro e all’economia in generale, alla crescita dei figli, fino a quelle che riguardano la stessa visione antropologica che è alla base della nostra civiltà». Dobbiamo dare atto questa volta ai principali media di aver riportato la notizia senza le solite strumentalizzazioni o omissioni si veda ad esempio “Repubblica”.

Un altro giudizio interessante di Francesco è stato rivolto ai cattolici durante l’omelia nella domus di Santa Marta, invitandoli ad “immischiarsi in politica”: «Chi governa deve farlo con umiltà e amore, caratteristiche indispensabili. E i cittadini, soprattutto se cattolici, non possono disinteressarsi della politica». In particolare, ha proseguito Francesco, «un buon cattolico si immischia in politica, offrendo il meglio di sé, perché il governante possa governare». Ricordiamo che non è proprio una buona notizia per gli amici devoti al laicismo come il vaticanista Marco Politi, che infatti ancora una volta ha scelto di non commentare la notizia come invece avrebbe dovuto fare nel rispetto dei suoi lettori. Nemmeno Roberto Saviano ha commentato, lui che qualche mese fa invitava proprio i cattolici a non entrare in politica: «La Chiesa non ha alcun diritto di condizionare le leggi e le istituzioni dei paesi laici. I cattolici possono dire la loro, ma non influenzare o boicottare nuove leggi. Questo è profondamente ingiusto».

La redazione

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33 commenti a Il giudizio di Papa Francesco: «la famiglia è tra uomo e donna»

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  1. lorenzo ha detto

    Trovo le leggi naturali profondamente discriminanti: bene ha fatto dunque l’Oms, al fine di eliminare ogni futura discriminazione, ad auspicare che i ragazzi debbano essere informati sulla possibilità di «gravidanze anche in relazioni omosessuali»…

    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a lorenzo

      Personalmente le discriminazione contro noi transspecie restano, cosi come quelle per gli incestuosi.

    • gladio ha detto in risposta a lorenzo

      Concordo pienamente!E’ tempo ormai di una sacrosanta revisione delle leggi naturali! L’ Oms dovrebbe finalmente attivarsi anche per una sostanziale riforma della legge di gravità, legge che da fin troppo tempo agisce indisturbata nel mondo mietendo quotidianamente innumerevoli vittime innocenti, dagli incidenti alpinistici alle cadute dalle impalcature, per non parlare del crollo di edifici,ponti e altri manufatti.Se non si riesce ad abbrogarla che se ne riduca almeno l’ intensità!

  2. Sophie ha detto

    Purtroppo viviamo nell’Era della paura della differenza fra i due sessi, della paura della femminilità e della mascolinità, della paura dell’essere uomo e dell’essere donna….

    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Sophie

      Vero, se vi è una categoria che mi lascia basita sono gli uomini femministi quegli uomini che negano la loro natura e quelle delle loro mogli.

      • Titti ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

        E qual’è la loro natura? E quella delle loro mogli? Sophie, quale paura? Forse la ribellione al fatto che ad una mancanza di forza fisica, sia seguita sempre una “tutelarizzazione” della donna, che ha sempre portato quest’ultima ad essere un’eterna minorata o minorenne sottoposta alla volontà maschile, volontà, che pur di perseguire il mantenere dello status quo, ha denigrato la figura femminile, salvandola solo come “angelo del focolare”, mai chiedendosi se anche le donne avessero aspirazioni diverse dallo stare in casa a sfornare e crescere figli. Forse questa paura è scaturita dal fatto che nel tempo si fosse mitizzata questa figura, anzi questa nefasta bidualità donna=santa o puttana.

        • Sophie ha detto in risposta a Titti

          Titti perdonami, non c’entra niente quello che hai detto tu con il mio discorso. Io parlavo delle mie impressioni sul mondo omosessuale, di quella che io ho impressione sia una loro paura sessuale e psicologica dell’altro sesso e della sua diversità. Ma parlavo anche del fatto che fra loro (specialmente nei gender (si dice così?), ma ti dirò anche in generale, l’essere nata donna o l’essere nato uomo spaventa! Io vedo uomini sempre più femminili e donne sempre più maschione in giro.

          • Titti ha detto in risposta a Sophie

            Secondo me, sono tendenze che ci sono sempre state, solo che venivano represse in modo più o meno truculento, magari tante donne si sono “mascolinizzate” per essere più indipendenti o magari per essere molestate meno, l’uomo si è più “raffinato” perchè non è più quello delle caverne che deve cacciare con la clava per sopravvivere. E’ un bene? E’ un male? Non si potrebbe semplicemente imparare a rispettare tutti in quanto indiviudi con le loro potenzialità, pregi e difetti ricondandosi che dove comincia la libertà altrui finisce la mia? E’ un discorso così utopico?

            • domenico ha detto in risposta a Titti

              potresti spiegarmi dove sta la libertà in questo episodio? i dodicenni sono liberi? i genitori dei dodicenni sono liberi di non essere d’accordo?
              http://www.lanuovabq.it/it/articoli-scuole-come-campi-di-rieducazione-al-gender-7653.htm

            • Sophie ha detto in risposta a Titti

              Aspetta, comportarsi da camioniste è ben diverso dal voler essere indipendenti…

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Titti

              Perdonami, ma le tue parole esprimono la solita accozzaglia di banali falsità, portate dalla modernità, con un leggerissimo sottofondo di verità.

              1) Indubbiamente il sesso maschile è più forte fisicamente, ma questo c’entra poco o nulla con l’esercizio vero del potere, poiché la violenza e l’imposizione fisica IN TUTTE LE GUERRE sono solo l’ultimo atto, preceduto sempre, di qualsiasi periodo storico e di qualsiasi forma politica si stia parlando, dalla propaganda sul piano ideologico e psicologico; proprio perché non siamo bestie, ma esseri razionali. Ciò vale anche in campo puramente maschile, dove chi comanda quasi sempre non è il giovane soldato atletico, ma un uomo maturo, spesso ormai vecchio, ma dotato di forte personalità. Dunque per essere leader non c’è per nulla bisogno di essere particolarmente prestanti dal punto di vista fisico, basterebbe pensare a Napoleone, ma i casi si sprecano.

              1.1) Anzi, per una donna dotata di forte carisma, è molto più facile imporsi su uomini tutto testosterone, che si spendono solo sul piano fisico. Dunque la storia è piena di esempi in cui erano le regine a governare nella pratica.

              2) Il problema è quando non si vuole stare al proprio posto e questo è il problema del femminismo, che è una perversione culturale e psicologica analoga all’omosessualismo, poiché entrambi sono espressione di una rivolta contro la realtà. Le vere donne, possono essere indispensabili, se ne sono veramente capaci, a qualsiasi iniziativa umana; ma non utilizzando i metodi e i modi maschili, perché in quel modo storpiano la propria natura, che non è intercambiabile con quella maschile, ma solo complementare (il che vale anche nella direzione opposta).

            • geminitolk ha detto in risposta a Titti

              I risultati del vostro “potere” sono dinnanzi a tutti noi. Non si capisce più niente. Non si sa più se è lecito per l’uomo prendere una decisione sui figli, ecc… Si è persa la bussola, ahimè e i governanti

            • lorenzo ha detto in risposta a Titti

              Cosa intendi esattamente per rispettare la libertà altrui?
              Se io volessi buttarmi dal 10° piano di un palazzo, riterresti di violare la mia libertà cercando di convincermi a desistere?

  3. Li ha detto

    La famiglia è tra uomo e donna però che pensino come uomo e donna: se no si rischia di fare la fine di David Reimer:

    http://www.giornalettismo.com/archives/98072/vita-spezzata-david-nato-maschio/

    • Titti ha detto in risposta a Li

      Ma cosa centra un caso di malasanità eclatante, accompagnato da genitori un pò ingenui e da uno psichiatra da strapazzo? Il ragazzino avrebbe dovuto semplicemente sottoporsi ad un intervento di ricostruzione, ed essere aiutato ad accettare una situazione così deleteria, altrimenti è una violenza come di violenza si stratta pestare il figlio o sottoporlo ad un percorso obbligato dagli altri per non essere omosessuale, se tale si sente.

      • Li ha detto in risposta a Titti

        C’entra eccome perchè se leggi sul web lo trovi di genitori che mandano i figli ai cambi di rieducazione gender, genitori che sottopongono i figli al cambio del sesso all’età di sei anni e così via. Qui si parla di mantenere i vecchi valori che stanno scomparendo, sostituiti da falsi ideali. Falsità quanto il cosiddetto simbolo della pace (scusate, volevo condividere l’affermazione per la mia ultima scoperta).

        Il problema è che oggi le famiglie educano i figli al satanico “fa ciò che vuoi, sarà la tua legge” e non alla disciplina (non esagerata, ovvio!), al rispetto e all’altruismo non buonista.
        Tantissimi sono in fila per porgere il loro lato B alle lobby, e l’ultima batosta ce l’ha data il DSM che ha praticamente legalizzato la pedofilia.

        Che genitore direbbe ai propri figli che non è sbagliato?

        E per parafrasare saviano….

        I politicanti possono dire la loro, ma non inquinare o boicottare i vecchi valori morali. Questo è profondamente ingiusto».

        Tanto Saviano è il re del plagio!

      • lorenzo ha detto in risposta a Titti

        Lo sapevi che la costruzione della teoria del gender ha come fondamenta una storia uguale a quella?

  4. Fabrizia ha detto

    È interessante come, di quello che dice il Papa, si cita quello che fa comodo. Per Francesco: “Chi sono io per giudicare?”(convenientemente omettendo :” Se una persona è gay e cerca il Signore e è di buona volontà”). E per Papa Ratzinger tutto il polverone sul preservativo ,ben tacendo il suo ragionamento e tutto il contesto.Fra l’altro, quello che diceva il Papa lo scriveva qualche anno prima il “Lancet”, se ricordo bene il nome della rivista scientifica.

  5. Li ha detto

    Tristezza! 🙁

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