Margherita Hack nega il Big bang: «l’universo esiste da sempre»

Margherita Hack«Io penso che l’universo sia infinito nel tempo e nello spazio, cioè sia sempre esistito e sempre esisterà». A dirlo non è Sara Tommasi, Piergiorgio Odifreddi o altri personaggi a completo digiuno di scienza, ma nientemeno che l’astrofisica Margherita Hack. Lo dichiara in “Il perché non lo so”, autobiografia in libro e dvd (il video è qui sotto) edita da poco da Sperling & Kupfer. Uno dei 27 libri scritti in 27 mesi, uno inevitabilmente più vuoto dell’altro come è stato sottolineato recentemente su “Il Foglio”.

Sembra incredibile che si possa rispolverare con tanta leggerezza il mito, così viene definito da Giovanni Bignami presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dello stato stazionario e dell’universo eterno. Ma dov’è vissuta negli ultimi 50 anni l’astrofisica triestina, celebrata ovunque vada come celebrità e simbolo della scienza italiana? Lei stessa rispondendo imbarazzata a tutti questi deliranti elogi che addirittura la volevano come senatrice a vita, ha risposto: ««È un onore, ma non credo di meritarlo, non ho scoperto nulla».

Risale al 1964 la scoperta la Radiazione cosmica di fondo e il Big Bang, di cui essa è la radiazione elettromagnetica residua da esso prodotta, divenne ormai un fatto acquisito da tutti gli astronomi (o quasi), evento avvenuto 13,7 miliardi di anni fa dal quale nacquero anche spazio e tempo. Inoltre, oggi, come spiega Marco Bersanelli ordinario di Astrofisica all’Università di Milano e tra i responsabili scientifici della missione spaziale PLANCK dell’Agenzia Spaziale Europea, è «consolidata l’osservazione dell’abbondanza degli elementi leggeri primordiali in pieno accordo con le previsioni di una fase primordiale calda dell’universo», come fu la temperatura nei primi minuti dopo il Big Bang. Occorre infine citare la costante di Hubble che riguarda l’allontanamento delle galassie, con maggiore velocità per quelle più lontane esattamente come ci si aspetterebbe se tutta la materia avesse avuto inizio contemporaneamente, tanto che si può procedere a ritroso nel tempo fino ad un momento iniziale. Proprio per queste evidenze esiste un consenso quasi unanime sul fatto che l’Universo sia cominciato con il Big Bang (esistono anche ipotesi minori ma evitano di spiegare queste “prove”).

Appare dunque profondamente antiscientifico ritornare a teorizzare l’universo eterno, senza inizio e senza fine, come fa la Hack, presidente onoraria dell’UAAR (atei fondamentalisti italiani). La questione è chiaramente ideologica e lei stessa, nell’intervista realizzata, lo fa capire tra le righe: «sarebbe tutto più semplice se fosse così», che tradotto significa: “sarebbe tutto più semplice essere atei se l’universo non avesse avuto un inizio”. Effettivamente, lo scopritore del Big bang fu un gesuita, Georges Lemaître, e subito gli scienziati atei si opposero per motivi di natura filosofica essendo un’idea così compatibile con la Creazione. Anche Albert Einstein, che ateo non era, parlando con il gesuita astronomo disse: «Questa faccenda assomiglia troppo alla Genesi, si vede bene che siete un prete». Francis Collins, il genetista che ha sequenziato del DNA umano, oggi direttore del National Institutes of Health, ha sostenuto che il Big Bang «domanda a gran voce una spiegazione divina e infatti si accorda perfettamente con l’idea di un Dio Creatore trascendente. Non riesco a capire come la natura avrebbe potuto crearsi da sé. Solo una forza al di fuori del tempo e dello spazio avrebbe potuto fare una cosa simile» (“Il linguaggio di Dio”, Sperling&Kupfer 2007, pag. 63). Il celebre astrofisico Allan Sandage ha evidenziato che «con le conseguenze riguardanti la possibilità che gli astronomi abbiano identificato l’evento della creazione mette veramente la cosmologia vicino al tipo di teologia naturale medioevale che ha cercato di trovare Dio identificando la causa prima» (citato in “Solo lo stupore conosce”, BUR 2003, pag. 337).

Arno Penzias, fisico e premio Nobel, ha criticato il dogma di alcune persone che «non vogliono accettare l’evidenza osservativa che l’universo è stato creato, nonostante questo sia supportato da tutti i dati osservabili che l’astronomia ha prodotto finora». Queste persone «forse possono essere descritte come aventi un credo filosofico sull’eternità della materia. Queste persone non possono essere considerati scienziati oggettivi» (citato in “Cosmos, Bios, Theos”, Open Court Publishing Company 1992, pag. 5).

 

Qui sotto il video con le dichiarazioni di Margherita Hack

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159 commenti a Margherita Hack nega il Big bang: «l’universo esiste da sempre»

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  1. lorenzo ha detto

    “…però, se fosse infinito, sarebbe tanto più semplice, non ci dovremmo domandare che cosa c’erà prima e cosa ci sarà dopo…”
    Il re è nudo…

    • Panthom ha detto in risposta a lorenzo

      Mica scema nonna Hack, eh?

    • andrea g ha detto in risposta a lorenzo

      Anche l’uomo è sempre esistito,
      secondo la Hack?

      • Emanuele ha detto in risposta a andrea g

        …in un certo senso, per quanto assurda, è più vera questa affermazione che quella della Hack…

        Essendo il Cristo vero Dio e vero uomo, ed essendo eterno ed increato come il Padre, si potrebbe affermare che l’uomo è sempre esistito in Dio…

        • andrea g ha detto in risposta a Emanuele

          Sì, ma questa è teologìa, sig Emanuele;
          mi riferivo all’assurdità della Hack, x dire:
          se l’universo è sempre esistito,
          è dunque l’universo che ha creato l’uomo?

          • Emanuele ha detto in risposta a andrea g

            Teologia e scienza non possono essere in contrasto, o erra l’una oppure l’altra…

            • andrea g ha detto in risposta a Emanuele

              Non c’è il minimo dubbio.
              Forse non mi sono spiegato bene:
              volevo evidenziare l’assurdità
              della tesi “universo eterno”.
              Tanto per evidenziare una contraddizione:
              e perchè l’uomo non lo è?
              L’uomo “sulla terra”, intendo.

              • Emanuele ha detto in risposta a andrea g

                …io avevo inteso, divevo appunto che la sua affermazione, pur per assurdo, è più sensata di quella della Hack…

  2. Giuseppe ha detto

    Il big bang può essere visto come una transizione di fase successiva ad uno stato preesistente, quindi la Hack non ha detto niente di scandaloso. Bisognerebbe informarsi prima di lanciare sentenze…

    • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

      Dal Big bang è nato il tempo, e Giuseppe parla di un prima, una fase preesistente. Quasi quasi rivaluto la Hack… 😉

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Panthom

        @Panthom

        Poiché l’oggetto reale non è identico all’oggetto teorico, se la scienza costruisce dei modelli “armonici”, se il formalismo è “armonico”, non significa che l’Universo stesso lo sia !
        I tentativi di immaginare gli stati precedenti sfociano su un’incertezza quantistica, ed è proprio per questo che la storia dell’universo può essere considerata soltanto a partire dal periodo (o muro) di Planck. Questo non è l’inizio “reale” dell’universo, ma l’inizio del periodo durante il quale noi siamo in grado di descriverlo, e, in una certa misura, capirlo.
        Se riuscissimo a trovare empiricamente o dimostrare teoricamente che la legge di conservazione dell’energia è stata violata 13.7 miliardi di anni fa, cioé all’inizio del Big Bang, potremmo in linea di principio confermare l’ipotesi di una possibile creazione. Purtroppo su questo non esiste l’ombra di una prova !
        In altre parole :
        Che il Big Bang abbia avuto luogo non significa che sia l’origine dell’universo !
        Il Big Bang non è la teoria d’origine dell’Universo ma una teoria dell’evoluzione cosmica !
        I modelli matematici alla base di queste teorie sono validi fino a un cortissimo tempo prima dell’istante “zero”: 10-43 sec. , Oltre l’universo si trova in una fase chiamata la “sfera di Planck”, e, -infermità fisica transitoria- la fisica attuale non è in grado di descriverlo.

    • Pino ha detto in risposta a Giuseppe

      ahahahahah la fase “preesistente” ma non dire fesserie per favore, se con il big bang è nato il tempo come poteva esserci una “fase preesistente”? Puoi fare compagnia alla Hack in fatto di sciocchezze.

      • manuzzo ha detto in risposta a Pino

        LOL, sentire gli atei quando fanno nascere il tempo prima dello spazio mi rialza l’umore, buona domenica a tutti!

        • Giuseppe ha detto in risposta a manuzzo

          Pensi che ci sono modelli, come quello di Rovelli, in cui il tempo nemmeno esiste…

          • Katy ha detto in risposta a Giuseppe

            Pensi che lei di quello che dice Carlo Rovelli non capisce nulla.

            Lui non afferma infatti che il tempo non esiste, ma che non esiste come variabile fondamentale perché deriva dall’interazione di altre variabili fisiche. Esattamente come i colori…sono affermazioni che risalgono a Newton, non le ha certo elaborate per primo Rovelli.

            • Giuseppe ha detto in risposta a Katy

              Di lavoro faccio il fisico, magari un pessimo fisico, ma pur sempre un fisico, e in fatto di gravità quantistica non sono proprio a digiuno…

              • Pino ha detto in risposta a Giuseppe

                questa non dovevi dirla, perchè fai una pessima pubblicità ai fisici, da tempo sostengo che le ns università non servono a nulla e sfornano persone ideologizzate e fanatizzate invece di persone razionali

        • Pino ha detto in risposta a manuzzo

          infatti, se io fossi ateo dopo aver letto un paio di post di questo tipo mi convertirei immediatamente per non essere confuso con chi non sa neppure di cosa parla.

    • Alèudin ha detto in risposta a Giuseppe

      l’importante è che vi rendiate conto che la vostra è fede.

      • Giuseppe ha detto in risposta a Alèudin

        Io parlo di Fisica, non so voi…

      • Meister Eckhart ha detto in risposta a Alèudin

        Cioè il Big Bang è fede? Mi pare una tesi alquanto bizzarra. O di cosa stavamo parlando?

        • Meister Eckhart ha detto in risposta a Meister Eckhart

          Chiedo perdono: non mi ero reso conto che la frase di Alèudin era in risposta all’affermazione alquanto discutibile di Giuseppe. Pertanto è corretta.

          • Giuseppe ha detto in risposta a Meister Eckhart

            Discutibile per chi non ha capito cosa voglio dire…

            • andrea g ha detto in risposta a Giuseppe

              Si usano termini come “Fisica”,
              ma la sostanza è negare i fatti che
              non piacciono: e il fatto che non
              piace è che l’universo non si è fatto da
              solo, dunque implica l’esistenza
              dell’Essere Assoluto.
              La questione è dunque: perchè non piace
              la realtà di DIO?
              Ciò ha a che fare con il proprio vissuto
              psicologico, nulla con la razionalità.

              • alessandro pendesini ha detto in risposta a andrea g

                @andrea g
                La “Creazione” non ha bisogno di essere creata, proprio perché la sua virtù principale è quella di essere. Nulla in fisica o cosmologia permette di parlare di un istante di creazione.
                Potremmo chiederci da dove viene il Creatore ? O è stato lui stesso creato, il che porta ad un’infinita successione tipo « bambole russe » di creatori successivi ; o, come affermano i teologi è increato, « è » semplicemente. In questo caso, perchè introdurre il concetto puramente antropomorfico (orologiaio) di un creatore ?
                Sarebbe assurdo considerare l’Universo come se stesso increato, e come la sola e ultima realtà ?

                • Alèudin ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  L’eternità non è un tempo che scorre bensì un istante.

                  Il Creatore quindi non necessità di una ulteriore creazione perchè semplicemente non ha avuto un inizio non prosegue e non ha un futuro, E’ e basta, “Io sono colui che E'” dice la Bibbia.

                  Essere == Amore

                  “Dio è Amore” dice Giovanni.

                  Non essendo nel tempo la creazione dell’universo è avvenuta in perfetta coincidenza con Dio in quanto in assenza di tempo che, ricordiamo, esiste solo all’interno dell’universo come anche lo spazio.

                  Lo cantava pure il Battiato “… difficile capire che l’Eterno non ha avuto inizio…”

                  • Licurgo ha detto in risposta a Alèudin

                    La dimostrazione ex motu vuole che il creatore sia atto puro, in quanto non suscettibile di mutamenti dalla potenza all’atto e che sia dunque increato (se abbisognasse di altro creatore sarebbe suscettibile di passaggi dalla potenza all’atto).
                    Il non abbisognare di altri creatori è un corollario di quell’argomentazione.

                • andrea g ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  E l’uomo come lo sistema?
                  E’ sempre esistito?!
                  E’ la logica a condurre all’Essere Assoluto,
                  ma se si scontra con pregiudizi personali,
                  buona notte alla logica.

                  • LawFirstpope ha detto in risposta a andrea g

                    già è vero: se l’universo è sempre esistito, ammesso che gli uomini siano venuti fuori per caso, non è statisticamente improbabile che i primi esemplari (seppur ‘rudimentali’) di uomo siano comparsi ‘solo’ 2 milioni di anni fa?
                    Che cosa sono 2 milioni di anni rispetto ad un tempo infinito? (Se lo chiedeva pure Dante)

                    • Emanuele ha detto in risposta a LawFirstpope

                      bella argomentazione, non vedo l’ora di riciclarla! Grazie!

                    • Luca ha detto in risposta a LawFirstpope

                      Secondo gli scienziati di casa UCCR le probabilità per la comparsa dell’uomo sono troppo basse (pur con 15 Miliardi di anni a disposizione). Dunque la tua sembra un’arma a doppio taglio.

                • Max ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  “potremmo chiederci da dove viene il creatore”

                  La solita domanda, cui avevano risposto gia’ Aristotele e Tommaso D’Aquino secoli fa.

                  • Laura ha detto in risposta a Max

                    Purtroppo questi due autori non vengono insegnati ai corsi UAAR che frequenta Alessandro Pendesini.

      • Alèudin ha detto in risposta a Alèudin

        E’ fede pensare che esista un Creatore (per me è anche ragionevole nonchè ovvio) è fede pensare che la materia esiste per sempre da sempre.

        Affermare poi l’eternità della materia è un dogma, in quanto tale affermazione non è dimostrabile, infatti la “nonna” Margherita dice “non so perchè.”

        Va da sè che la Margherita è una fideista di stampo dogmatico.

        Volevo solo essere sicuro che ve siate resi conto.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Alèudin

          L’esistenza di Dio non è un atto di fede, ad esso vi si arriva tramite la ragione come ha insegnato il Catechismo, la filosofia scolastica e da ultimo Antony Flew.

          La conoscenza di Dio è invece oggetto di fede, un atto di fede che può essere razionale o irrazionale.

          • Emanuele ha detto in risposta a Paolo Viti

            Anche la conoscenza di Dio non è un atto di fede, essendosi Dio incarnato…

            Non a caso, come commentavamo ieri sul caso sindone, tutti gli atei fanno a gara per negare l’esistenza storica di Gesù…

            • andrea g ha detto in risposta a Emanuele

              La conoscenza di DIO a cui siamo chiamati,
              per la quale DIO ci ha dato l’esistenza,
              è la conoscenza dell’Essere “prima che il
              mondo fosse” /Gv XVII,5/.
              CRISTO prepara la strada e poi ci affida
              al Padre per ricevere la Rivelazione
              Assoluta.

    • Pier Tulip ha detto in risposta a Giuseppe

      A parte ciò non c’è niente di scandaloso a supporre che il big bang non sia mai avvenuto. Vorrei ricordare che esiste la teoria dell’affaticamento della luce per cui il redshift delle galassie lontane potrebbe non essere dovuto al big bang. Inoltre vorrei sapere come si spiega che oggi noi riusciamo a vedere galassie che sarebbero nate meno di un miliardo di anni dal bing bang e che non sono dissimili alle galassie a noi vicine.

      • Paolo Viti ha detto in risposta a Pier Tulip

        Negare il Big bang equivale a negare l’evoluzione, mi stupisco che tu dica che i creazionisti non siano “niente di scandaloso”.

        La teoria di cui parli sarebbe meglio chiamarla ipotesi, inutile rincorrere i pensieri di qualche scienziato isolato spacciandolo per teoria.

        • andrea g ha detto in risposta a Paolo Viti

          “Negare il Big bang equivale a negare l’evoluzione”.

          Acuta osservazione, sig Viti, ma non stupiamoci
          se l’ateismo eviti questa evidente conclusione:
          il farlo, metterebbe in discussione la
          bizzarrìa dell'”evoluzione dal nulla”, altro
          caposaldo (si fa per dire) del pensiero ateistico.

          Insomma, come sempre logica e atesimo
          viaggiano su strade separate.

    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Giuseppe

      Esatto. Occorrerebbe intendersi sul termine “universo”, che noi siamo abituati a far coincidere con una particolare configurazione dell’essere fisico.

      • Ottavio ha detto in risposta a Luigi Pavone

        Già, peccato che Giovanni Bignami presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), afferma che sia un “mito da superare” l’idea che l’universo sia eterno e sempre esistito.

        Hai provato a contattarlo dicendoli che deve smetterla con le sue abitudini?

        • Giuseppe ha detto in risposta a Ottavio

          Se conoscesse quello che Giovanni Bignami pensa di Dio e della religione smetterebbe di citarlo…

          • Katy ha detto in risposta a Giuseppe

            Sinceramente non mi interessano le sue opinione religiose, mi bastano le mie. A me interessano le sue opinione scientifiche, che sono opposte alle tue e a quelle della Hack.

            A quando la guerra armata contro i credenti, caro Giuseppe? Perché non passate direttamente ai fatti?

          • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

            Davvero? Ho recentemente ascoltato la sua conversazione su scienza e fede a Radio Vaticana, non mi sembrava davvero come dici tu. Molta stima del cattolicesimo e della sua educazione cattolica, stima per i valentissimi astronomi e suoi colleghi della Specola vaticana. Scienza e fede non sono in contrapposizione per lui, lo possono diventare invece religione e bioetica, come dice qui: http://www.remigiaspagnolo.it/interviste/bignami/bignami.html

            Secondo me non sai quel che dici Giuseppe, nemmeno in questo caso.

  3. sto'co'frati e zappo l'orto ha detto

    Non è la prima volta che la Hack sostiene questa tesi.Criticando anche la posizione “ufficiale”della Chiesa sul Big Bang.Speriamo solo che la Scienza(anche in futuro)possa continuare il Suo Lavoro totalmente libera dalle ingerenze della politica e dai partiti.

    • Giuseppe ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

      e dalle ingerenze della Chiesa?

      • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

        Se non ci fosse stata la Chiesa non ci sarebbero le università, se non ci fossero stati i preti (i gesuiti, in particolare) non si sarebbe teorizzato il Big bang.

        Le ingerenze del laicismo sono la rovina della scienza.

      • sto'co'frati e zappo l'orto ha detto in risposta a Giuseppe

        In questo caso Signor Giuseppe stiamo parlando di Big Bang e non riesco a vedere l’ingerenza della Chiesa.Se mi conosce saprà che tra i frequentatori del sito mi presento sempre come Laico.Dunque cerchiamo l’obbiettività.
        Comunque la Hack sostiene una tesi in contrasto con la stragante maggioranza degli Scienziati.

        • Giuseppe ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

          Guardi, non ci capiamo. Lasciamo stare la Chiesa per ora, e parliamo di cosmologia. Dunque, la scienza dice questo: l’attuale modello cosmologico, conosciuto come modello cosmologico standard, è basato sulla relatività generale, che ha come conseguenza, come dimostrato da Hawking e Penrose negli anni ’70, l’esistenza delle cosiddette singolarità. Ora, è evidente dalle osservazioni che il nostro universo è in espansione, e secondo la relatività generale andando a ritroso nel tempo dovremmo incappare in quella che viene chiamata “singolarità iniziale”, più comunemente chiamata “big bang”. Ora, il fatto che la relatività generale contenga queste singolarità significa, dal punto di vista dei fisici, che la teoria è incompleta e non funziona a densità e curvature tali per le quali bisogna considerare anche la meccanica quantistica. Il big bang è semplicemente il nome che noi fisici diamo ad un nostro stato di ignoranza in merito ad un aspetto del nostro Universo. Quello che sappiamo per certo è che l’universo si espande e che molto tempo fa doveva essere più caldo e più “piccolo”, altro non si può dire con certezza, perché la teoria non funziona più oltre un certo limite. Il discorso del big bang come transizione di fase successiva ad uno stato preesistete è una cosa un po’ difficile da afferrare, e non può essere affrontata esaustivamente in questa sede…

          • sto'co'frati e zappo l'orto ha detto in risposta a Giuseppe

            La ringrazio di tenermi in considerazione,anche se ammetto che occupandomi di Paleontologia(nello specifico paletnologia)posseggo soltanto una enorme passione per la Fisica e le scienze collegate(appunto anche la Meccanica Quantistica)e dunque debbo far propio il commento del mio carissimo amico Docente di Fisica il quale afferma:L’Universo ha avuto un inizio ma la scienza non saprà mai come,perchè ciò è accaduto ad una singolarità dove la matematica non funziona(e quindi dove la fisica perde predettività).Le fa onore il citare la Meccanica Quantistica,presumo una certa competenza.

          • Meister Eckhart ha detto in risposta a Giuseppe

            La sua spiegazione è persino apprezzabile, ma non dimostra minimamente che l’universo sia infinito sia nel tempo che nello spazio, che è l’affermazione di Margherita Hack qui in discussione (mi fido dell’autore dell’articolo, non avendo letto il testo originale). Anche ammesso che l’ipotesi/teoria (chiamatela come volete) cui lei accenna si dimostri fondata (un giorno, perché oggi non lo è), essa implica soltanto l’esistenza di uno stato preesistente, non che detto stato sia eterno. O sbaglio? Spostare indietro l’inizio dello spazio-tempo non dimostra che questo inizio non esista. Rileggersi Aristotele prima di avventurarsi in testi scientifici chiarirebbe le idee a molti.

            • Giuseppe ha detto in risposta a Meister Eckhart

              Finchè non avremo una teoria quantistica della gravità che funzioni, non possiamo rispondere a questa domanda, tutto qui…

            • alessandro pendesini ha detto in risposta a Meister Eckhart

              @Meister Eckhart

              Sapere se l’espansione sarà un giorno vinta dalle forze di attrazione è una questione fondamentale, dalla quale dipende il destino complessivo dell’universo. Nel quadro della relatività generale e Big Bang derivanti, la risposta si basa su una quantita teoria. La densità critica dell’universo, pari a 10-29 g / cm ³ (l’equivalente di tre atomi di idrogeno per metro cubo di spazio). Le misurazioni attuali indicano piuttosto che la densità media attuale dell’universo è inferiore alla densità critica, e quindi che l’espansione continuerà per sempre.

              • Panthom ha detto in risposta a alessandro pendesini

                Misurazioni attuali che evidentemente lei conosce ma non sono note al MIT dato che i ricercatori hanno proprio recentemente stimato la fine dell’espansione tra 5 miliardi di anni (con una possibilità di errore del 5%).

      • andrea g ha detto in risposta a Giuseppe

        Lei sig Giuseppe mi pare preoccupato
        dalle ingerenze dell’intelligenza,
        più che altro.

    • Antony ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

      e dalle sciocchezze della Hack

  4. Pino ha detto

    la situazione si fa preoccupante, nonna Margherita ormai vaneggia, tutti capiamo che a novant’anni il cervello non è più vispo come a venti ma allora la prudenza consiglierebbe il silenzio. La nonnetta quando dice che l’universo esiste da sempre, poniamo abbia ragione, dà solo una spiegazione riferita al tempo ma non spiega la causa, ah già se l’è dimenticata.

  5. Andrea. ha detto

    Non trovo parola alcuna per definire il mio stato d’animo…

    Unica nota positiva: è la dimostrazione che gli scienziati “militanti” sono militanti perché come scienziati ce ne sono di migliori.

    • Giuseppe ha detto in risposta a Andrea.

      Come Tullio Regge, che la pensa esattamente come la Hack, e i “poli di Regge” non sono certo cose alla portata di tutti…

      • Andrea. ha detto in risposta a Giuseppe

        Si, ma la sua militanza mediatica è di ordini di magnitudine inferiore a quella di gente come Odifreddi o la Hack.

        • Giuseppe ha detto in risposta a Andrea.

          Militanza? Regge è uno dei più grandi teorici che esistano. Altri aspetti non mi interessano…

          • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

            Regge la pensa come la Hack?

            In realtà ecco cosa dice: “Ma anche la teoria del Big Bang estrapolata dalla teoria della relatività è frutto di un calcolo “azzardato”, che pure ha fatto compiere un progresso notevole alle nostre conoscenze. La teoria della relatività generale ha, infatti, permesso di descrivere piuttosto bene l’universo, rendendo chiaro che studiare distanze di 10 elevato alla 15 significa fare anche un viaggio nel tempo e osservare i primi istanti di formazione dell’universo, quando la materia obbedisce alle leggi della fisica quantistica. Ma sia nel campo dell’infinitamente grande che in quello dell’infinitamente piccolo dobbiamo essere consci di poter accedere a un panorama molto limitato” http://www.torinoscienza.it/articoli/la_teoria_delle_stringhe_secondo_tullio_regge_sta_colando_a_picco_1590

            Mi sembra evidente che per lui l’universo non è eterno ma è nato assieme allo spazio e al tempo.

            • Giuseppe ha detto in risposta a Panthom

              Senta, le consiglio di leggersi dello stesso Regge il testo divulgativo “L’universo senza fine”…

              • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

                Grazie del consiglio, in ogni caso mi bastano i suoi articoli per osservare chiaramente che identifica il Big bang come l’inizio di tutto, smentendo dunque la Hack. O forse stai teorizzando uno sdoppiamento di personalità di Regge?

                • Giuseppe ha detto in risposta a Panthom

                  Articoli? Gli articoli di Regge che io considero tali sono quelli che si trovano su arxiv e nelle riviste di Fisica, non so lei…

  6. Francesco B. ha detto

    Ma la Hack non si è stancata di fare libri in cui ribadisce di essere atea? Insomma basta, l’abbiamo capito 🙂

  7. controinformato ha detto

    quasi quasi le regalo una bella camicia di forza

  8. Umberto P. ha detto

    Naturalmente chi ha scritto l’articolo è molto più preparato di questa Margherita Hack che nessuno conosce. E il dire «Io penso che l’universo sia infinito nel tempo e nello spazio, cioè sia sempre esistito e sempre esisterà» è una sciocchezza che solo Sara Tommasi potrebbe sostenere.
    Manca la chiosa in cui chi ha scritto l’articolo (a proposito, ho notato che manca sempre il nome degli autori, che sia per evitare eventuali azioni legali?) spiega invece all’umnanità tutti i misteri del big bang (scientificamente, questioni di fede già sentite)

    • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

      Commento inutile e che non aggiunge nulla né contraddice nulla, il vuoto come al solito.

      • manuzzo ha detto in risposta a Laura

        si infatti: si giustifica una cosa stupida (l’universo sempre esistito!?!) dicendo a chi riprende la dott. Hack che è più stupido perchè non è abbastanza famoso…. guari signor Umberto P. che non ci vuole niente a diventare famosi: basta calunniare la Chiesa. Ma noi cerchiamo (in genere) verità, non fama. Abbiamo un obiettivo leggermente diverso dalla Hack e dai suoi imititatori.

  9. bestboy81 ha detto

    Mi fate venire la curiosità di leggerlo questo libro. In genere le vostre recensioni sono interessanti e utili. Infatti chi fa le recensioni credo che i libri che recensisce, o non li legge o non li capisce. Sono sicuro che questa sia come quella di “Nati per credere” di qualche tempo fa: copia e incolla di qualche parte fuori contesto per dimostrare che chi scrive è idiota, ulteriore costruzione di castelli in aria con l’avvertenza “questa è la giusta spiegazione perchè quelli che scrivono non hanno capito nulla”, e pure l’aggiunta (almeno per quanto riguarda Nati per credere) di cose palesemente false. Già basta leggere che la Hack “ha scritto 27 libri in 27 mesi” e che Il Foglio, quello dove si incita a bruciare i nostri musei solo perchè insegnano la teoria evoluzionistica, diventa peer review della Hack, e si capisce il taglio dell’articolo.
    Sarà anziana ma non credo sia affetta da Alzheimer e infatti nel video parla di “opinione non dimostrata”. Comunque nel 2007 nel suo libro Così parlano le stelle diceva (pag. 187): […] In breve, le osservazioni delle galassie sparpagliate entro un raggio di quasi quattordici miliardi di anni luce ci dicono che l’universo è in espansione, che questa espansione è cominciata tredici miliardi e settecento milioni di anni fa e che inizialmente era decelerata dall’attrazione gravitazionale della radiazione di cui era riempito l’universo nei primi quattrocentomila anni, poi degli atomi e delle molecole, e infine delle stelle con i loro pianeti, delle galassie e degli ammassi di galassie; ma trascorsi circa otto miliardi di anni le osservazioni ci hanno mostrato che l’espansione non era più decelerata ma accelerata, che una misteriosa energia oscura aveva preso il sopravvento sull’attrazione gravitazionale. […] Successivamente ci sono anche altre parti interessanti dove dà anche una risposta sul fatto che l’universo sia finito o infinito e se abbia o no avuto inizio, basta leggere.

    • Pino ha detto in risposta a bestboy81

      io sono un ignorante in materie scientifiche. Quello che so è che con la scienza moderna il principio di conservazione dell’energia e della massa non sono più indipendenti. E’ stato dimostrato che la massa si trasforma in energia e l’energia in massa ma non tutta l’energia si ritrasforma in massa: ogni corpo lentamente si consuma (principio di equivalenza fra massa ed energia di Albert Einstein). Inoltre l’energia si degrada, cioè non è più utilizzabile per compiere lavoro. L’energia altro non è che la capacità di un corpo di compiere un lavoro: in fisica, energia e lavoro sono termini praticamente equivalenti (concetto di entropia di Rudolf Julius Clausius e secondo principio della termodinamica).
      Dunque ogni corpo lentamente si consuma e ogni lavoro lentamente finisce: l’universo tutto si consuma e si spegne per arrivare al punto zero di equilibrio termodinamico.
      L’universo un giorno si consumerà fino a morire, ma qualsiasi cosa che muore deve essere nata, non può esserci sempre stata.

      • Giuseppe ha detto in risposta a Pino

        Lei postula che l’Universo sia un sistema chiuso quindi, può dimostrarmelo?

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Giuseppe

          Se l’universo è limitato, le leggi fisiche che conosciamo valgono solo all’interno dell’universo (al di fuori di esso non c’è né lo spazio, né il tempo). Tra queste ci sono quelle che regolano la trasmissione del calore e la trasformazione dell’energia (leggi queste che varrebbero solo all’interno dell’universo stesso), come potrebbe allora l’universo scambiare energia con l”esterno’?

        • Pino ha detto in risposta a Giuseppe

          dove ha letto che io postulo un sistema chiuso? Sia in un sistema chiuso che aperto le leggi della fisica ed in modo particolare la seconda legge della termodinamica vale sempre e comunque.

    • Kosmo ha detto in risposta a bestboy81

      http://www.ibs.it/libri/hack+margherita/libri+di+margherita+hack.html

      Già da questo link si vede quanto sei ottuso e ignorante.
      (suggerimento, prova a contarli)

    • katy ha detto in risposta a bestboy81

      Qualcuno dica a questo giovanotto che è sufficiente guardare il video per capire la posizione della Hack e non leggere il libro, l’articolo infatti è basato sul video e non su una recensione del libro.

  10. ilaria ha detto

    nessun ateo tocchera’ il vostro Dio! state tranquilli!

    • Panthom ha detto in risposta a ilaria

      L’importante non è questo ma che quando si voglia tentare il proselitismo ateo lo si faccia con serietà e competenza, non negando il Big bang. 😉

    • francesco ha detto in risposta a ilaria

      Infatti,sarà Dio a toccare il cuore degli atei!

  11. bestboy81 ha detto

    Visto che io sarei ottuso ti sarai accorto che la Hack scrive i suoi saggi in collaborazione con altri (la lista dei saggi la puoi vedere su Wikipedia), ad esempio, in Notte di stelle (che ho letto) lei cura un terzo del libro. Di quella lista molti libri sono interviste e dibattiti spesso nemmeno curati da lei.
    (suggerimento, prova a leggerli)

    • Kosmo ha detto in risposta a bestboy81

      Prendo atto che alla Hack vengono attribuiti libri che neppure ha guardato.
      Quando gli verrà attribuita anche la Bibbia (come età direi che ci siamo!)?
      Fatto sta che in qualunque elenco, di qualunque rivenditore, tra gli autori compare anche lei, quindi NON E’ FALSO che il suo nome compaia tra gli autori di 27 libri scritti in 27 mesi.
      Quindi quello che dice fregnacce sei tu.
      MI dispiace, ma ho da leggere libri migliori.
      Certo i pensionati ne hanno di tempo da perdere.

    • Katy ha detto in risposta a bestboy81

      Caro bestboy81, il libro non c’entra nulla, è sufficiente guardare il video.

  12. bestboy81 ha detto

    Intanto io non ho detto che i libri non li ha guardati, se ci mette il suo nome sicuramente controllerà che non ci siano scritte cose che lei non ritiene corrette, altrimenti ci rimette la sua reputazione. Hawking, ad esempio, ha a suo esclusivo nome un libro (La teoria del tutto) che lui disconosce perchè fatto con materiale suo ma non autorizzato. Poi se ti propongono di fare un libretto da un’intervista o da un dibattito è chiaro che il numero di pubblicazioni sale, ma i saggi di un certo peso restano sempre limitati. Comunque (e se non lo capisci non te lo ripeto più) a me non interessa il numero di libri pubblicati, a me non piace il fatto che l’incipit dell’articolo lascia intendere che se uno scrive 27 libri in 27 mesi il loro contenuto debba necessariamente essere scadente o superficiale (può essere ripetitivo, questo si) e che soprattutto lo debba stabilire Il foglio.

    • Panthom ha detto in risposta a bestboy81

      I libri non c’entrano nulla con l’articolo, è sufficiente guardare il video per capire la posizione della Hack. I tuoi commenti dunque sono privi di senso, esattamente come quello di Umberto qui sopra.

      Riusciamo ad avere qualcuno che pone obiezioni serie per favore? Resto in attesa…

      • bestboy81 ha detto in risposta a Panthom

        E se non c’entra nulla allora perchè è stato scritto? Come ho detto nel mio primo commento (ma voi li leggete i commenti?) il video dice chiaramente che la sua è un’opinione non dimostrata e sicuramente non si riferisce al fatto che lei rifiuta la teoria del big bang, visto che nei suoi libri la spiega come modello corrente per la cosmologia (ho riportato pure le sue parole). Il fatto che ci si ponga la domanda (e qualcuno si faccia una sua opinione) se prima del big bang ci fosse qualcosa o tutto è nato da quell’istante, non è nulla di sconvolgente, non avete mai sentito parlare di inflazione eterna, di modelli ciclici, di multiverso? L’articolo, invece, la fa passare come la sparata di una demente…

        • Panthom ha detto in risposta a bestboy81

          Dai che è facile, prova ad impegnarti, capisco che ti rode che la tua sacerdotessa dica queste sciocchezze ma te la sei scelta tu:

          1) L’articolo commenta il video.

          2) Nel video la Hack dice chiaramente che crede nell’universo eterno.

          Non c’è altro da arrampicarsi sui vetri.

          • Pino ha detto in risposta a Panthom

            il primo che parlò di “universo eterno” fu Stephen Hawking che poi, di fronte alle razionali contestazioni dei suoi colleghi, dovette rimangiarsi quanto affermato. La fanfaluca dell’universo eterno ogni tanto ritorna ed affascina le menti che hanno abbandonato qualsiasi aggancio con la realtà.

            • andrea g ha detto in risposta a Pino

              “ed affascina le menti che hanno abbandonato qualsiasi aggancio con la realtà”.

              Proprio così, sig Pino, solo in termini di
              psicologia si può spiegare il fascino che
              simili “teorie” esercitino su alcune creature.

              • Pino ha detto in risposta a andrea g

                la ns società si sta rapidamente degradando. Una parte di essa è in preda a una sorta di delirio ideologico che pretende di sottomettere la realtà alla proprio visione onirica. Questo avviene in molti campi, da quello politico, nel quale hanno successo movimenti guidati da strani guru, a quello etico nel quale si affermano posizioni contrarie all’ordine naturale, ma la cosa più sorprendente è che abbiano spazio anche nel mondo scientifico nel quale dovrebbe valere il metodo sperimentale.

            • Giuseppe ha detto in risposta a Pino

              Hawking parla semmai di “universo senza bordi”, che è cosa ben diversa…

              • andrea g ha detto in risposta a Giuseppe

                Ma è incapace a spiegare donde salti fuori,
                bordi o non bordi.

              • Pino ha detto in risposta a Giuseppe

                Il fisico Stephen Hawking ha fatto un’ipotesi suggestiva (ma solo ipotesi) nel tentativo di dimostrare l’eternità dell’universo.
                Egli ha ipotizzato un modello di Universo finito ma senza confini, una sorta di circolo chiuso come la superficie della terra: questo universo non avrebbe un punto d’inizio né un punto finale.
                L’inconveniente della ipotesi di Hawking è la misura del tempo immaginario che egli propone per il suo Universo. Infatti essa si fonda sulla radice quadrata dell’unità negativa, cioè su di un numero che non esiste.
                I numeri immaginari sono utili alla fisica per risolvere i problemi ma devono essere eliminati nel corso delle operazioni altrimenti il risultato non avrebbe un significato concreto.
                Lo stesso scienziato ammette che “- (…) quest’idea che il tempo e lo spazio siano finiti ma illimitati è solo una proposta: essa non può essere dedotta da alcun altro principio” -.
                ( Stephen W. Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri, breve storia del tempo, traduzione italiana di Libero Sosio, Rizzoli, Milano, luglio 1988, p.161 )
                Nell’universo, in realtà, niente presenta le caratteristiche di qualcosa che dovrebbe esistere sempre: i suoi stessi elementi costitutivi come la materia e l’energia sono realtà destinate a degradarsi.
                Uno per uno, dunque, gli enti che compongono l’universo rivelano caratteristiche di finitezza, di relatività, di dipendenza e pertanto sarebbe ancora più misterioso se essi, tutti insieme, avessero la capacità di esistere sempre perché, per poter esistere sempre, occorre che ci sia una continua successione del prima e del poi (eternità temporale).
                Hawking dice che, a causa della freccia del tempo termodinamica, lo stato di disordine o entropia aumenta con l’espansione dell’universo. Egli dice che si passa da uno stato di alto ordine, come quello di una tazza integra sul tavolo, ad uno stato di disordine, come quello della tazza rotta sul pavimento (l’esempio è dello scienziato).
                Le stelle, dice Hawking, esauriscono il loro combustibile, i protoni ed i neutroni in esse contenute decadono in particelle di luce e radiazione fino a giungere ad uno stato di disordine completo.
                Perché ci sia una continua successione del prima e del poi occorre, dice Hawking, che la freccia del tempo termodinamica si rovesci in modo che l’universo ricominci la sua espansione a partire da uno stato omogeneo e ordinato perché solo da tale situazione di ordine può ricominciare a muoversi.
                I cocci della tazza che si è rotta, tazza che rappresenta il sistema universo, devono riunirsi insieme a ricostituire l’oggetto integro ( l’esempio è sempre di Hawking )
                ( cfr Stephen W. Hawking, ibidem, pp. 166, 177 ).
                Hawking credeva che all’espansione sarebbe seguita la contrazione e – “ (…) che nella fase di collasso dell’universo il disordine sarebbe diminuito. Questo perché pensavo che nel corso della contrazione l’universo dovesse tornare a uno stato omogeneo e ordinato. Ciò avrebbe significato che la fase di contrazione sarebbe stata simile all’inversione temporale della fase di espansione. Le persone nella fase di contrazione avrebbero vissuto la loro vita a ritroso: sarebbero morte prima di nascere e sarebbero diventate più giovani al procedere della contrazione dell’universo.-“ ( Stephen W. Hawking, ibidem, p. 173 ).
                In seguito Hawking si è reso conto di aver commesso un errore perché nelle sue ipotesi era stato portato fuori strada dall’analogia con la superficie terrestre: gli studi di Don Page della Penn State University e del suo allievo Raymond Laflamme confutarono la tesi di Hawking.
                “- Mi resi conto di aver commesso un errore: la condizione dell’assenza di ogni limite ( condizione di sfericità ndr ) implicava che il disordine sarebbe in effetti continuato ad aumentare anche durante la contrazione. Le frecce del tempo termodinamica e psicologica non si sarebbero rovesciate quando l’universo avesse cominciato a contrarsi, e neppure all’interno dei buchi neri “-( Stephen W. Hawking, ivi, p.174 ).
                Perché ci sia una continua successione del prima e del poi, perché l’espansione e la contrazione si succedano in continuazione occorre che i cocci della tazza che si è rotta ( che rappresenta l’universo ) possano riunirsi insieme a ricostituire l’oggetto integro per poi rompersi di nuovo, ma questa successione del prima e del poi non è possibile senza l’intervento di una causa estrinseca alla tazza -universo e al tempo stesso.
                Se la materia muore vuol dire che essa è una realtà che nasce e finisce. Tutto ciò che nasce non inizia da sé ma deve essere causato e questa ricerca delle cause deve arrivare, dopo una concatenazione logica, ad una realtà eterna non derivata da altre ( si tratta di una applicazione del principio di non contraddizione ).
                Non si può spiegare il mondo corporeo servendosi unicamente del mondo corporeo: occorre una causa senza causa, misteriosa, invisibile, trascendente tutto ciò che esiste, perfettamente autonoma, eterna, che possieda l’essere in tutta la sua ampiezza ed intensità .

  13. Michele Forastiere ha detto

    Al di là del fatto che senza dubbio la prof.ssa Hack conosce alla perfezione la cosmologia del Big Bang, dal video mi pare si evincano chiaramente due cose:
    1) ella crede in un multiverso infinito ed eterno (ragion per cui il “nostro” Big Bang – vale a dire quello che ha generato la nostra regione osservabile – sarebbe effettivamente equiparabile a una specie di “transizione di fase” da una situazione pre-esistente ab aeterno);
    2) è consapevole del fatto che la sua è una credenza, che le piacerebbe se fosse vera.
    In pratica, la prof.ssa Hack allarga la definizione di Universo (“tutto ciò che esiste”) dalla nostra regione osservabile di spazio-tempo alla totalità del Multiverso, e afferma dunque che “tutto ciò che esiste” è infinito e non ha avuto un inizio nel tempo.
    Ebbene, quest’ultima è per l’appunto una credenza che si è dimostrata essere scientificamente falsa: ne parla il prof. Masiero in questo articolo (https://www.uccronline.it/2012/02/04/contrordine-prof-hawking-luniverso-ha-avuto-un-inizio-ma-non-sappiamo-come/). Esiste infatti un teorema, dimostrato da Borde, Guth e Vilenkin (notissimi teorici del Multiverso), secondo il quale in ogni modello cosmologico inflazionario ci deve essere stato un inizio nel tempo (qui il lavoro originale: http://arxiv.org/abs/grqc/0110012).
    Comunque, niente di nuovo sotto il sole: il mito di un Universo infinito/eterno è in giro da almeno 2500 anni (ad occhio e croce, dai tempi di Democrito ed Epicuro), e vi sono tantissime persone che continuano ad aver fede in esso. Dico “mito” a ragion veduta: finora nessuna teoria scientifica è venuta a fornire un supporto ad esso. Nulla vieta, naturalmente, che un domani la scienza possa farlo; al momento, però, si tratta di puro “wishful thinking”.
    Ovviamente, la prof.ssa Hack è liberissima di aderire anche lei a tale convinzione indimostrata: ci mancherebbe altro. Comunque, bisogna riconoscerle l’onestà intellettuale di aver sottolineato che appunto di una sua credenza si tratta, e non di verità scientificamente accertata.

  14. Antony ha detto

    Ma la Signora Hack lo sa fare bene il suo lavoro???

  15. Giacomot ha detto

    Da me si dice : ”La vecchiaia è n’à carogna !”

  16. Paola ha detto

    Dopo queste dichiarazioni penso che la Hack non solo non sia una credente in senso religioso, ma non creda e non abbia nemmeno mai creduto nel suo lavoro. Uno scienziato per definizione fonda il suo lavoro sull’evidenza sperimentale che, certo, nel tempo può essere confutata attraverso il miglioramento delle tecnologie di indagine, ma non nei principi basilari. Nel caso specifico dovrebbe per esempio essere messo in discussione l’effetto doppler, cosa che mi sembra a dir poco ridicola. La Hack, esprimendo un’opinione contrapposta alla realtà dei fatti, ma anche alla sua stessa professione, si mette esattamente alla stregua dei profani che si divertono a sparare ipotesi stimolando il gossip. Se la scienza è questa Dio ce ne scampi, ma mi risulta ancor più chiaro perchè la signora sia atea: per definizione non crede, neanche a se stessa.

    • LawFirstpope ha detto in risposta a Paola

      Di più: la Hack, esprimendo un’opinione contrapposta alla realtà dei fatti, è molto più dogmatica nel suo ‘credo’ di quanto lei stessa accusa i Cristiani di essere 🙂

  17. alberto sorvillo ha detto

    non cambia niente,
    il pensiero causa-effetto è il modo di funzionare del cervello umano che conosce per contrasto.
    Quindi un effetto dovrebbe aver avuto una causa.
    Non ne discende – anche se è irrilevante – che noi si possa conoscer la causa che è necessaria.
    “Di cio di cui non si può parlare si deve tacere”.
    Se A non è B non vuol dire che sia C.
    Semplicemente non lo sappiamo.
    Se vuoi chiamare la causa Dio, nulla impedisce, ma non ne sai nulla.

    • beppina ha detto in risposta a alberto sorvillo

      Se vuoi chiamare la causa Dio, nulla impedisce, ma non ne sai nulla.

      Se non si sa nulla si dovrebbe essere certi che il sapere non può che essere limitato. Eppure si sa che tale convinzione, ancorchè valida oggi, potrebbe non esserla domani (é dimostrabile il contrario?). Se é così perché porsi dei limiti rinnegando la causalità deista partendo da questa motivazione?

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a alberto sorvillo

      Causa-effetto non è il modo di funzionare del nostro cervello, ma un indubitabile dato empirico.

      Se è possibile conoscere che esiste necessariamente una causa di un dato effetto, si può conoscere, seppur non perfettamente, la causa per analogia con l’effetto, dato che la causa non è mai totalmente equivoca rispetto all’effetto.

      In particolare per quanto riguarda Dio, come causa prima di tutto l’esistente, ciò che se ne sa per certo è che non può possedere la caratteristica, propria di tutto l’esistente, per la quale si deduce la necessità della causazione (da parte di Dio-causa-prima nei confronti dell’esistente). Dunque, seguendo Aristotele e San Tommaso, dato che il “divenire” è una di quelle caratteristiche che dimostrano la necessità della causazione divina, Dio deve logicamente considerarsi “Indiveniente”. Si tratta della famosa “teologia negativa”, cioè del fatto che di Dio si sa più ciò che Egli non è, piuttosto che ciò che è; ma ciò non significa una conoscenza nulla o da poco.

  18. beppina ha detto

    Io penso che l’universo sia infinito nel tempo e nello spazio, cioè sia sempre esistito e sempre esisterà

    Ma se fosse così… perché?

    • andrea g ha detto in risposta a beppina

      Non pretenda troppo all’ateismo,
      gentile Beppina.
      L’essenziale per l’ateismo è
      far fuori DIO in modo che l’io
      possa essere al centro della scena.
      Inutile domandare a un ateo perchè esista
      qualcosa anzichè no: non potrà che fare
      scena muta.

    • LawFirstpope ha detto in risposta a beppina

      E’ il problema dei giorni nostri (valido anche per i principi non negoziabili): non importa cercare capire quel che è Vero, l’importante è battersi per ciò che fa comodo.

  19. Licurgo ha detto

    Ma anche se l’universo fosse temporalmente eterno non significa che sia increato. Dal momento che è diveniente e mutevole (essendo formato di enti divenienti e mutevoli e non esistendo l’universo in quanto ente) ha bisogno dell’essere necessario immutabile per poter avere il mutamento, in primis il passaggio dalla non esistenza all’esistenza, poichè pensare che una cosa che è mutevole esista da sè è un assurdo logico.
    A me sembra che il problema di molti scienziati, almeno del filone ateo che leggo qua, sia che mescolano indebitamente categorie scientifiche e filosofiche, e avanzano ipotesi mossi dal fine di proclamare l’ateismo.
    Il problema di come la materia, irrazionale se non nell’emersione dei sistemi nervosi centrali complessi, sia organizzata su basi razionali e che sia dunque logicamente impossibile che se le sia date da sè (ciò che è irrazionale non può dotarsi di ateggiamenti razionali)è problema filosofico e non scientifico.

    • Licurgo ha detto in risposta a Licurgo

      per ‘eterno’ intendevo, sciattamente, che abbia la lunghezza temporale di una retta, non ‘assenza di tempo’ come è l’effettiva definizione di eternità.

    • Daphnos ha detto in risposta a Licurgo

      Ah, qualcuno ha fatto riferimento alla terza via, menomale.

  20. Luca ha detto

    Per conto mio l’idea che gli astronomi possano aver individuato l’evento della creazione é sicuramente suggestivo e affascinante, ma niente di più. Se il Big Bang diventa teologia come forse (?) fa la Hack e sicuramente sembrano fare molti commenti che leggo qui, a me questa sembra un’arroganza intellettuale davvero diabolica (rispetto alla scienza come rispetto alla teologia). Non tutte le scienze né tutte le religioni sono uguali, tuttavia libera scienza in libera religione !

    • Emanuele ha detto in risposta a Luca

      Scienza e religione non possono essere in contrasto e quindi non sono “libere”

      Infatti entrambe analizzano con strumenti diversi una realtà unica… e come se un non vedente ed un sordo andassero al cinema a vedere lo stesso film. Uno sente solo l’audio, l’altro vede solo le immagini… se immaginiamo una scena d’azione con esplosioni e sparatorie e il cieco vedesse esplosioni e persone che si sparano mentre il sordo sentisse il rumore della risacca su una spiggia, vuol dire che il film è fuori sincrono…

      Così vale per scienza e fede: percepiscono in modo diverso la stessa realtà, ma quello che viene percepito deve essere correlato. Se ciò non avviene, una delle due sbaglia…

      • Luca ha detto in risposta a Emanuele

        E’ come guardare un film in soggettiva. Se il tuo film d’azione, la tua sparatoria, prevedesse la presenza di una persona che girando le spalle al fattaccio fa footing con il suo ipad e ha nelle orecchie una musica ambient (magari proprio la risacca su una spiaggia) … l’effetto sarebbe esattamente quello che dici tu. Dal cieco e dal sordo due percezioni differenti della stessa realtà, entrambe parziali. Fuor di metafora, secondo me la religione offre più che altro un possibile senso alla realtà. Allora poiché il senso cui la religione si richiama non sta in una legge fisica ma é trascendente, é cioé esterno alla realtà tangibile, non esiste nessuna possibile correlazione. Un legame certo c’é, anche molto forte, ma nessuna correlazione di significato scientifico. L’unico “legame” che conta sta nella percezione del singolo.
        Considera la percezione dello scienziato ricercatore, per il quale la scienza può diventare contemplazione del creato. Secondo me uno scienziato deve necessariamente essere cosciente che la sua ricerca non potrà avere mai fine e Margherita Hack (che pure contempla solo materia) quando dice della sua idea “non é dimostrabile” esprime esattamente questa coscienza. Considera adesso la percezione dell’asceta per il quale la contemplazione di Dio può comprendere e implicare l’ammirazione per le elucubrazioni logiche dello scienziato, cosciente comunque dei limiti della sua percezione di Dio. Secondo me San Paolo quando dice “ora vediamo come in uno specchio, per enigmi, allora lo vedremo faccia a faccia …” esprime esattamente la coscienza di questo limite. Indipendentemente dalla particolare fede dello scienziato in questione. Solo con questa coscienza dei propri limiti uomini di fede e scienziati entrambi sono liberi. Il resto, come suggerivo, sarebbe solo delirio di onnipotenza, la Torre di Babele.

  21. alessandro pendesini ha detto

    ….lo scopritore del Big bang fu un gesuita, Georges Lemaître,…… L’articolo dice !

    Ritengo sia necessario dire che i “Pionieri” di questa teoria sono due : il russo Alexander Friedmann e il belga Georges Lemaître, che hanno proposto tra il 1922 e il 1931 questa visione di un universo dinamico e d’origine singolare. NB :G.Lemaître ha il merito di avere matematizzato questa teoria.

  22. Daphnos ha detto

    C’è una cosa che non è stata fatta notare, ad eccezione di un breve commento di Francesco B.. La Hack non si limita ad aver scritto o collaborato a 27 libri in 27 mesi, cosa che di per se’ sarebbe lodevole, se non per il contenuto almeno per l’impegno. Quello che mi colpisce è che avendo visto spesso le sue pubblicazioni in libreria e nelle edicole, la maggior parte di questi libri abbia un indirizzo non divulgativo, ma palesemente autobiografico. Si parla relativamente poco del suo lavoro, si parla tantissimo delle sue opinioni, delle sue manifestazioni, delle sue frequentazioni, del suo ripensamento universitario (dalla facoltà di lettere a quella di astronomia), della sua vita privata con Aldo e la scelta di non avere figli… tutte cose interessanti, per carità, ma il loro legarle all’attività scientifica in senso proprio mi pare piuttosto discutibile.

    Sembra quasi che questi scienziati scientisti siano protagonisti di una sorta di rivisitazione in chiave non politica del culto della personalità. Che vogliano proporre una storia umana, commovente, tangibile, che renda più credibile, o apprezzabile, il contenuto professionale. Secondo me questo succede anche ad altri divulgatori scientisti, in modo più o meno evidente.

    Posso comprendere la Hack da un punto di vista culturale, noi fiorentini siamo alquanto orgogliosi e un po’ superbi… ma mi vien comunque voglia di dire: Margherita, ma chissenefrega?!

  23. alessandro pendesini ha detto

    @Daphnos :

    Mi sia concesso di precisare che LA SCIENZA NON HA LA PRETESA DI SPIEGARE TUTTO !

    La scienza è un modo d’interrogazione del mondo “palpabile” che si basa su modelli e ipotesi sottomessi alla prova dell’osservazione e sperimentazione. Un paradigma, un modello restano veri fino quando non sono stati confutati; questo è il principio di falsificabilità o falsificazione di Popper. Ma la “scienza della creazione” non risponde affatto ad un programma scientifico ! Per semplificare: non si verifica che l’ipotesi quadri -o sia coerente- con i fatti ! Si verifica solo che i dati siano coerenti con il dogma. E’ il dogma -o elucubrazioni metafisiche inverificabili- che detta ciò che è vero e ciò che è sbagliato, ma lui rimane indenne e/o libero dai fatti.
    Non dobbiamo confondere controversie scientifiche e dibattiti d’opinioni ! L’approccio scientifico consiste a rimettere sempre in discussione i suoi modelli, che restano veri fino quando non vengono confutati. Si finisce sempre per farli evolvere dal quantitativo al qualitativo : questo si chiama cambiamento di paradigma. –I creazionisti, e non solo, coltivano le controversie, non per produrre questo tipo di cambiamento, ma per imporre la loro unica “verità assoluta” senza nessuna prova razionale, cioè filtrata dalla seria metodologia scientifica !

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Le sembra minimamente serio, data la sua evidente assoluta ignoranza nel campo, in base alla conoscenza esclusiva di A (scienze empiriche, ammesso che lei le conosca veramente bene) condannare ciò che si ignora totalmente, cioè B (= speculazioni millenarie di tipo filosofico)? Ossia, visto che A è vero, solo A è vero? Questo prima ancora che metodo scientifico è pura logica, mi dica lei se le pare logica argomentativa ineccepibile!

      • LawFirstpope ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Ossia, visto che A è vero, solo A è vero? Questo prima ancora che metodo scientifico è pura logica, mi dica lei se le pare logica argomentativa ineccepibile!

        Certo! Perché solo la scienza è ‘palpabile’ e vera: la logica (che chiaramente è impalpabile) vada pure a farsi benedire! 😀

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        @a-theos :

        Guardi che lei mi attribuisce delle cose che non mi sono mai sognato ne dire o pensare ! Sarebbe assurdo che io condanni a priori cio’ che non conosco, che non posso neanche riuscire ad immaginare ! Dico solo che l’obiettivo della scienza è quello di avere una descrizione della natura priva di giudizi di valore, verificabile da tutti chi lo desidera, e soprattutto liberata da qualsiasi tipo d’illusione, dico bene d’ILLUSIONE !….Riesce ad intuire la differenza ?
        P.S. : Non dobbiamo confondere la sintesi razionale, alla quale tutti (o quasi) aspirano, col sincretismo, cioè un’amalgama senza coerenza di vari concetti.
        Aggiungo che l’Universo non domanda di essere “creato”, perché esiste. Non è soggetto a nessuna equazione perché esiste in modo indipendente. Non ha nessuna finalità, e neanche un senso poichè questo dilemma è tipicamente umano, ed inoltre non (ri)conosce l’uomo.
        NB La sola cosa di vero : sono -come lei dice giustamente- molto ignorante forse troppo….., ancora più di quanto lei petrebbe pensare o immaginare ! Spero, almeno su questo, un di averla soddisfatta……….Bien à vous

        • beppina ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Aggiungo che l’Universo non domanda di essere “creato”, perché esiste. Non è soggetto a nessuna equazione perché esiste in modo indipendente. Non ha nessuna finalità, e neanche un senso poichè questo dilemma è tipicamente umano, ed inoltre non (ri)conosce l’uomo.

          L’Universo esiste perché c’é l’Uomo e solo perché c’é l’Uomo può avere una sua importanza ed essere oggetto di indagine speculativa; da cui la necessità che venga affrontato il problema se sia o non sia stato creato, del perché esista e così via.

          Allo stesso modo, anche se non ci fosse l’Uomo, non verrebbe meno il problema della (auto)determinazione dell’Universo perché non c’é esistenza di qualcosa senza motivazione, altrimenti non sarebbe esistenza.

          E’ quindi possibile “valutare” l’affermazione che l’Universo non ha nessuna finalità e neanche un senso solo perché c’é l’Uomo. Anche l’affermazione che nega la conoscenza dell’Universo verso l’Uomo non ha senso perché implicherebbe comunque il procedimento di dover prima risolvere il problema dell’esistenza o meno di una autocoscienza dello stesso Universo.

        • Max ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Ognuno di noi e’ libero di pensare che l’Universo non domandi di essere creato e che esista in maniera indipendente. Ma questa e’ una posizione filosofica; non fa parte del campo della scienza.

          • andrea g ha detto in risposta a Max

            Tutto nell’universo, dal filo d’erba alla stella
            lontana miliardi di anni luce rimanda a DIO.

        • Emanuele ha detto in risposta a alessandro pendesini

          1. la maggior parte della scienza attuale non è verficabile da tutti. Solo una grande preparazione fisica e matematica permette di comprendere gli esisti di esperimenti. Se andiamo al CERN o al Gran Sasso, io e lei (mi permetta…) vedremo solo sequenze di numeri su uno schermo e grafici di cui non conosciamo le quantità su ascisse ed ordinate…

          Dunque abbiamo bisogno di interpreti che da quei numeri traggono conclusioni sull’esistenza delle cose… Chi ci assicura che gli scienziati non siano una combriccola di burloni che ci fanno credere quello che vogliono? (ovviamente il mio è un ragionamento per assurdo).

          Dunque ci fidiamo di “testimoni” che dicono di vedere alcune cose che noi non possiamo vedere… non ci vedo molta differenza tra quello che riferirono gli Apostoli…

          2. Pensare che solo ciò che è misurabile esiste è un’assurdità… in che unità di misura valuta l’amore o l’amicizia? Come pesa la felicità o la disperazione? Possiamo dimostrare alla nascita che una persona diventerà San Francesco e l’altra Hitler? Eppure tutte queste sono cose ben reali di cui tutti sappiamo valutare la bontà o meno…

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Il problema di fondo è solo uno: dare per scontato che il risultato di una qualunque indagine condotta con il metodo scientifico sia di per sé, in quanto tale, più “vero” del risultato di un’indagine di tipo logico-filosofico condotta dalla mente razionale, è clamorosamente errato, fallace, ingenuo, sciocco! Perché mai il contenuto della materia, da noi conosciuto attraverso i nostri cinque sensi, dovrebbe essere più vero o più reale del contenuto delle nostre menti? Non esiste una sola argomentazione valida a supporto di questo pregiudizio, se non vaneggiamenti di livello pre-scolare, mentre è proprio il progresso scientifico stesso (da ultimo tramite la fisica dei quanti, ma chissà quali altri sviluppi ci attendono) a dimostrarci che dobbiamo per forza cambiare il modo in cui ci rapportiamo al mondo e alla sua esplorazione. Sarebbe ora di uscire dalle caverne, credo.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a alessandro pendesini

      @Pendesini

      Ha ragione! Le chiedo scusa, non che il suo italiano sia il massimo, ma, avendo riletto con più attenzione, vedo che non voleva condannare la filosofia, ma la scienza che pretenda di poter dire qualcosa sulla creazione.

      Il che comunque non mi trova del tutto d’accordo, poiché, non vedo il motivo per cui la scienza non potrebbe arrivare alle soglie della creazione: San Tommaso, in base alla discussione filosofica intorno al “divenire” inteso secondo la dottrina aristotelica, riteneva non fosse possibile dimostrare che il divenire ha avuto un inizio (e dunque riteneva non essere possibile dimostrare che l’universo avesse avuto un inizio e non fosse eterno a parte ante, così come a parte post), ma questo dal punto di vista filosofico e nulla toglie che siano proprio le scienze empiriche a poter dimostrare un inizio di tutto.

      Faccio inoltre notare che affermare l’eternità del mondo, non significa escludere la necessità che esso sia stato causato, cioè creato (da sempre), come lo stesso San Tommaso, nel commento alla Fisica di Aristotele, spiega.

    • Daphnos ha detto in risposta a alessandro pendesini

      @ che c’entro io? O_o Cosa ho detto 🙁 ?

  24. Max ha detto

    La teoria del Big Bang, nel contesto del modello cosmologico ΛCDM – Universo con una certa quantita’ di materia “ordinaria” che produce radiazione elettromagnetica, una certa quantita’ di materia oscura che non lo fa, ed “energia del vuoto” – e’ quanto di meglio oggi abbiamo per spiegare coerentemente i dati osservativi. In particolare, gli ultimi importantissimi risultati della missione Planck confermano il modello ΛCDM.

    http://www.skyandtelescope.com/news/home/Best-Map-Yet-of-the-Universe-199410221.html
    http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Planck/Tools_to_study_the_distribution_of_matter_in_the_Universe

    • Max ha detto in risposta a Max

      Dimenticato di specificare che per “CDM” si intende “cold dark matter”: materia oscura fatta di particelle dotate di massa considerevole, e che quindi, a parita’ di energia, si muovono a velocita’ relativamente basse. Questo ha importanza nel definire le proprieta’ degli aggregati di materia oscura, che a loro volta influenzeranno le proprieta’ degli ammassi di materia luminosa: le galassie, le stelle, i pianeti, noi stessi.

  25. Roberto Turra ha detto

    Io mi ricordo di aver letto qualcosa dello scrittore Carlo Sgorlon. L’eternità della materia non è compatibile col secondo principio della termodinamica: avendo una eternità alla spalle l’entropia avrebbe già dovuto trasformare tutto in calore. Invece c’è la materia organizzata. Inoltre: come fa il non-essere a generare l’essere, il non-tempo, non-spazio, la non-materia a generare tempo spazio e materia? Il bing bang che pretende di far credere che il tutto si autogeneri dal nulla è una non-spiegazione, una pseudo spiegazione, una stupidaggine. Tutti sanno che dai gatti nascono altri gatti, dai cani nascono altri cani e così via. Anzi, più che la stupidità c’entra la disonestà e la malafede ideologica di tradizione illuministica.

  26. Daniele ha detto

    Adesso la Hack, Augias, Marcorè, Scamarcio, ecc… cantano vittoria perché al referendum consultivo di ieri a Bologna ha vinto l’opzione A (quella per togliere i finanziamenti agli asili pubblici paritari).

    Ma, se analizziamo il voto, vediamo che alle urne si è recato nemmeno un terzo dei bolognesi (per la precisione un 28,7%) e che, di questi, il 59% ha votato l’opzione A (e il 41% l’opzione B).

    Visto che lo “status quo” della scuola pubblica bolognese è un sistema che già realizza ciò che è previsto dall’opzione B, cioè una complementarietà tra statali e paritarie (e, quindi, bisogna desumere che a quel 71,3% che ieri non è andato alle urne “le cose vadano bene così come sono attualmente”… altrimenti non mi spiego il perché non siano andati a votare l’opzione A), il significato del voto di ieri è che sull’opzione A si trova d’accordo soltanto un 16,9% (59*28,7/100 = 16,9) di bolognesi, una percentuale ben lontana dalla maggioranza.

    Meno male che il Comune di Bologna ha deciso di non ascoltare questa minoranza ma ha detto che, per il bene di tutti i bolognesi, continuerà ad andare avanti col sistema scolastico integrato formato da statali e paritarie.

    • gladio ha detto in risposta a Daniele

      Cantano vittoria… se per vittoria si intende ottenere il 59% del 28% ciè il 17% degli aventi diritto al voto allora…
      Un’ altra cosa:Smettiamola una volta per tutte di fare articoli sugli sproloqui della Hack, è una persona molto anziana, oggi è su di un pero, domani sarà su di un melo… insomma, metta giudizio chi ce l’ha.

    • Emanuele ha detto in risposta a Daniele

      …giriamola come ci pare, ma è una sconfitta.

      Ha prevalso l’ideologia e la negazione della verità, questa è sempre una sconfitta… purtroppo chi ragiona non riesce a portare gente a votare, mentre chi parla alla “pancia” vince…

      Credo che urga un serio lavoro di “razionalizzazione” della società… lavoro che, non ci nascondiamo, possiamo fare solo noi cattolici… purtroppo siamo pochi (dico quelli veri, quelli che prendono il Vangelo senza se e senza ma e cercano di metterlo in pratica, quelli che leggono il Catechismo senza sconti o sotterfugi) e ancor peggio mal organizzati e mal guidati…

      Basti pensare quale occasione d’oro ha perso Bagnasco ai funerali di don Gallo… Volevano Luxuria e co. la comunione? Ok, allora tutti i presenti (preti e vescovo compreso) a confessarsi (citando la scena dell’utima cena dove Gesù dice a Pietro: “se non ti fai lavare i piedi non avrai parte con me”, ci volessero pure tre ore… volevo vedere quanti rimanevano in Chiesa ad aspettare la comunione, così vedevamo chi ci teneva davvero…

      Poi, all’omelia dopo aver elogiato le opere di Gallo a favore di poveri, prendere le sue diachiarazioni, una per una, e smontarle Vangelo alla mano… al primo brusio, altra citazione “renderò i vostri orecchi sordi i vostri occhi ciechi, così che pur udendo non capirete pur guardando non vedrete”… e se qualuno non gli piace la messa così, la porta è in fondo e se ne può andare… Gesù è venuto per dividere, non per portare pace mondana alla “volemmose bene”…

      …invece abbiamo assistito alla solita carnevalata: i morti sono tutti buoni… con un successore degli apostoli fischiato che se ne sta zitto con la coda tra le gambe… che vergogna! Ma gli atti degli apostoli li avranno mai letti? Parlavano forse così Pietro e Paolo ai loro accusatori? …e quelli rischiavano la vita sul serio!

      Scusate lo sfogo OT…

  27. Azariel ha detto

    Mi fa una certa tristezza vedere persone come la Hack che della scienza prendono solo ciò che fa comodo. Quando gli sembra che una teoria scientifica si accordi con l’ateismo, si trasformano in adoratori della scienza, altrimenti modificano teorie e scoperte a loro piacimento. Eppure basterebbe un po’ di razionalità per capire che nessuna teoria scientifica potrà mai confutare l’esistenza di Dio.

    • Gab ha detto in risposta a Azariel

      Sono d’accordo con quello che dici. Ma io sono ancora più “radicale”. Escludendo a priori Dio non si mai un buon servizio alla Scienza (con la S maiuscola).

      Ci sono teorie (e non mi riferisco solo alla Hack) che ritornano in continuazione quando si tratta di escludere Dio da qualsiasi intervento. E queste teorie si rifanno (visto che non hanno nulla di nuovo) nient’altro che a filosofia pagana.

      Nel frattempe c’è stata la Rivelazione che ha spazzato via ognuna di queste teorie.

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