“ZeroZeroZero”: la tesi fallace di Saviano sulla droga legale

DrogaLa Chiesa ha a cuore il bene dell’uomo, la sua proposta etica si rivolge a chiunque voglia ascoltarla, cristiano o no, credente o no. Secondo il Catechismo l’uso della droga costituisce gravissimi danni alla salute e alla vita umana e per questo viene ritenuta una colpa grave della persona che ne fa uso. Allo stesso modo la produzione clandestina e il traffico di droga sono attività a loro volta respinte poiché portano a pratiche gravemente contrarie alla legge morale.

La Chiesa non sostiene il proibizionismo o l’antiproibizionismo, la sua è una precisa posizione morale. Occorre a noi laici riflettere quale sia il metodo migliore per diminuire il più possibile il consumo di droga, cioè una violazione della dignità umana. Ha affrontato questo l’ultimo libro di Roberto Saviano, intitolato “ZeroZeroZero”, il quale propende prevedibilmente per la legalizzazione della droga come miglior metodo per combattere la sua diffusione: «Non si può contrastare il narcotraffico senza politiche di legalizzazione. In questo modo si sottraggono le droghe al mercato illecito per esser affidate al sistema delle farmacie», ha scritto.

Saviano non ha mai brillanti idee, lo abbiamo visto con gli argomenti banali con cui sostiene l’agenda LGBT, e anche in questo caso le sue sono affermazioni non paiono valide. Il criminologo Federico Varese, professore di Criminologia presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Oxford lo ha completamente smontato: nessuna mappa, nessuna bibliografia, niente informazioni dettagliate sugli individui intervistati «o un filo analitico che si dipani in modo lineare. Il nuovo libro di Saviano è costruito a incastro, infatti gli elementi di alcune storie si ritrovano in altre». E ancora: «Certe parti del libro sono basate su dati facilmente reperibili su internet, incluso wikipedia».

Varese elenca alcuni meriti di Saviano ma la conclusione non è solare, compreso l’invito a lasciar perdere le inchieste e dedicarsi al romanzo: «Piuttosto che una tesi forte e rivelazioni ad effetto, ZZZ racconta il personalissimo viaggio dell’autore nell’inferno della cocaina, un viaggio compiuto in gran parte tra le mura della sua particolarissima prigione. Saviano ha scritto il primo romanzo sperimentale d’inchiesta. Credo sia giunto il momento di affrancare questo grande scrittore italiano dal ricatto dello scoop e della denuncia quotidiana, e di restituirlo al mondo della letteratura». Il copia-incolla da Wikipedia, un’onta grave per uno scrittore-intellettuale, è stato verificato anche da Il Giornale. Fabio Fazio gli ha dedicato due puntate di “Che tempo che fa”, ma il mega spot è stato un fallimento: lo share è precipitato.

Entrando nel merito della tesi della liberalizzazione delle droghe, occorre ricordare che -seppur l’intento nobile- il Rapporto mondiale sulle droghe 2012 dell’Unodc, l’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di droga e criminalità, ha giustificato le politiche proibizioniste che improntano i trattati internazionali e le legislazioni nazionali in materia: «Il sistema internazionale di controllo della droga sembra aver mantenuto il consumo di droghe illegali e al di sotto dei livelli registrati per le sostanze psicoattive legali». E ancora: «I livelli di consumo di droga sarebbero probabilmente superiori senza un effetto di contenimento. Il sistema di controllo internazionale della droga sembra agire come un freno sul consumo di droga, in particolare tra gli adulti che sono meno disposti a trasgredire le leggi per consumare droghe».

Lo stesso possiamo dire della situazione italiana, la l. 49/2006, più nota come Legge “Fini-Giovanardi”, ha funzionato e lo dimostra il continuo calo del consumo di droga nella popolazione: – 0,09% per l’eroina , – 0,14% per la cocaina, – 0,11% per gli stimolanti, – 0,05% per gli allucinogeni e – 1,18% per la cannabis. Lo ha riportato la «Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2012», p.7

Antonio Costa, ex direttore dell’Ufficio Antidroga delle Nazioni Unite, nell’estate 2012 ha attaccato al Royal Institute of International Affairs di Chatam House la campagna per la legalizzazione della droga e ha definito “semplicistico” il discorso «secondo cui la legalizzazione farebbe scomparire la criminalità organizzata. Combattere i criminali legalizzando gli stupefacenti causerebbe un’epidemia di drogati e posso provarlo rifacendomi ai fatti storici. La pressione per legalizzare le droghe viene da svariate fonti, alcune innocenti e ben intenzionate – che io rispetto -, altre pericolosamente speculative». Suggeriamo anche questo bellissimo e sintetico intervento del filosofo Giacomo Samek Lodovici, docente di Filosofia della Storia presso l’Università Cattolica di Milano sul perché è eticamente corretto essere contro la liberalizzazione della droga: un fine buono (colpire le organizzazioni criminali) non giustifica un mezzo malvagio, cioè smerciare droghe mortifere. Con la liberalizzazione non si risolverebbe nulla perché gli spacciatori, rimasti senza la licenza dello Stato, non potendo più guadagnare con i maggiorenni, cercherebbero di vendere droga agli adolescenti e ai preadolescenti. Infine, la legalizzazione aumenterebbe il consumo perché le leggi hanno un effetto pedagogico e molti pensano erroneamente che se un comportamento è legale allora è anche morale. Inoltre, comporterebbe un facile accesso dei maggiorenni alla droga: sarebbe possibile comprarla alla luce del sole, senza sotterfugi.

Vogliamo anche citare l’opinione di un gigante alla lotta alla mafia, Paolo Borsellino, secondo cui l’ipotesi che la liberalizzazione del «commercio di droga» possa togliere «dalle mani di Cosa Nostra la ragione prima della sua attuale potenza», è una «tesi semplicistica e peregrina», tipica di quanti hanno «fantasie sprovvedute».

Infine, occorre sfatare un mito: la droga non si vincerà purtroppo né con il proibizionismo, né tanto meno con l’antiproibizionismo. La questione è esistenziale non politica: la droga serve a riempire il Nulla in cui molte vite sono immerse, disilluse dal fatto che ci possa essere una Risposta al desiderio umano. La droga si vince solo riempiendo questo Nulla che soffoca l’esistenza di chi ha deciso che la vita non ha e non deve avere un Senso ultimo. La storia di don Roberto Dichiera, dallo spaccio al sacerdozio, la dice lunga.

44 commenti a “ZeroZeroZero”: la tesi fallace di Saviano sulla droga legale

  • Kosmo ha detto:

    ZZZ è il verso che fanno i suoi lettori quando leggono il libro

  • domenico ha detto:

    Non per essere banale ma vi risulta che il fatto che le sigarette siano legali abbia fatto diminuire i consumatori specie giovani e abbia debellato il contrabbando in mano alla criminalità?

    • Roberto Dara ha detto:

      Il contrabbando deriva dal fatto che le sigarette hanno un prezzo basso all’origine e sono poi caricate di tasse. Prova ad immaginare quanto costerebbero invece se fossero proibite, basandoti sul prezzo delle sostanze stupefacenti, o di quanto costavano gli alcolici negli Usa del proibizionismo. Il problema è che qualsiasi bene, servizio o attività di cui c’è nella società una certa domanda, se viene proibita inevitabilmente la malavita se ne impossessa e la fornisce a chi la vuole. Il discorso vale per gli stupefacenti come per la prostituzione o il gioco d’azzardo. Poi è vero che il consumo, laddove è legalizzato, può aumentare, ma almeno non si alimenta e favorisce l’arricchimento dei malavitosi, e lo Stato deve avere anche il coraggio (perdendoci le tasse) di combattere e controllare la diffusione.

      • Carmine ha detto:

        Se ho capito bene tu saresti per una società con più drogati ma con meno spacciatori? Ma siamo davvero sicuri che la legalizzazione diminuisce la criminalità? Su quali basi si sostiene questo? La criminalità continuerà ad esistere andando a cercare i minorenni o ampliando l’offerta di dosi.

        • Roberto Dara ha detto:

          No io sono per una società con meno drogati e zero spacciatori, e in cui si attuino tutte le politiche affinché i vizi dannosi vengano combattuti e disincentivati. Eliminarli totalmente è difficile perché comunque va salvaguardata la libertà individuale di avere dei vizi e pagarne personalmente le conseguenze.

          • Carmine ha detto:

            Beh allora siamo in due, però attraverso quali politiche secondo te si può raggiungere questo risultato?

        • manuzzo ha detto:

          Aggiungo che anche “l’ingegneria” delle sostanze stupefacenti si sviluppa, corre. Già mi figuro gli slogan del tipo: “una di queste smile vale 10 volte gli spinelli che compri in farmacia”, o roba simile… non sono certo uno di quelli che vuole disincentivare la ricerca scientifica (come vorrebbero le leggende nere sul Vaticano), ma come in tutte le cose ci sono pro e contro, dipende da come le si usa!

      • Luca ha detto:

        La motivazione per cui è sbagliato legalizzare le droghe pesanti è semplicemente perchè… sono droghe pesanti. Incredibile a dirsi, ma sono pesantemente nocive! cosa che Saviano anche nelle interviste fatte OMETTE completamente di dire, come se fosse secondario….!!!

        Invito tutti ad andare a chiedere alle comunità di recupero per tossicodipendenti se sia il caso di legalizzare, fateci un salto, io ci sono stato qualche volta e ho conosciuto le persone che danno la vita per aiutare persone devastate, dategli questo libro o fategli leggere le interviste dell’autore e vedete come reagiscono. Vi invito ad una prova di persona, perchè le chiacchiere stanno a zero.

        Saviano per contrastare il raket della droga (che comunque non elimineresti!) è disposto ad ammazzare generazioni… a mio avviso per ora stravince la palma della stronzata + grossa dell’anno

        • Bichara ha detto:

          Per me legalizzare le droghe pesanti in qualsiasi paese è semplicemente devastante.
          Ognuno può avere la propia opinione ma spacciarsi per esperto competente non è accettabile…sono sociologhi , antropologhi , psicologhi e psichiatri nonchè gli esperti in campo medico a dover dare una risposta adeguata a tal dilemma onestamente e senza influenze ideologiche
          Pero penso che l’hascisc sia meno pericoloso del alcol.Ricordiamo che il caffe era considerato droga
          Bisogna vedere chiaro: se la legalizzazione della canapa porta al consumo di quelle pesanti (legali o meno)e comunque è una delle questioni dove bisognia scegliere il meno peggio e limitare i danni con l’educazione e le corrette informazione e colmando il vuoto interiore delle persone come giustamente ha chiarito lo scrittore dell’articolo.

      • domenico ha detto:

        “Il contrabbando deriva dal fatto che le sigarette hanno un prezzo basso all’origine e sono poi caricate di tasse”…
        e bravo quindi non solo dovremmo legalizzare le droghe ma pure venderle a poco… bella soluzione!

        senza considerare come scritto nell’articolo che da questa liberalizzazione delle droghe i minorenni dovrebbero comunque essere esclusi…
        o pensi che si dovrebbero vendere le droghe pure a loro?

  • Blas ha detto:

    “«Il sistema internazionale di controllo della droga sembra aver mantenuto il consumo di droghe illegali e al di sotto dei livelli registrati per le sostanze psicoattive legali». E ancora: «I livelli di consumo di droga sarebbero probabilmente superiori senza un effetto di contenimento. Il sistema di controllo internazionale della droga sembra agire come un freno sul consumo di droga, in particolare tra gli adulti che sono meno disposti a trasgredire le leggi per consumare droghe».”

    Queste sono pure speculazioni, perché in realtá “il sistema internazinale di controllo delle droghe” non esiste,é una chimera. In qualunque paese del globo chi vuole drogarsi lo fa, sa dove andare a comprare la droga. Ogni tanto la polizia prende quattro spacciatori minori per mantenere la fantasia. Ma intanto i grandi dealer hanno nelle mani governi interi perche parte dei suoi guadagni li investono nella politica. Poi i paesi piú ricchi sono ancora piú ipocriti, perche i cattivi trafficanti sono sempre sudamericani o asiatici, mai che trovino il gangster americano o tedesco, eppure i soldi li fanno propio in America o nell´Europa ricca ¿no?. Cosi costringono i poveri messicane a fare la “guerra” al narcotraffico e cosi 15.000 messicane di ambedue i bandi muoiono all´anno. Una vita di quelle persone non vale mantenere “il sistema internazinale di controllo delle droghe”.

  • Matteo ha detto:

    Io personalmente non ho prove scientifiche che la droga riduca il quoziente intellettivo, ma i discorsi dei tempi del liceo mi han sempre dato questa impressione: un mio amico diceva che la cannabis fa meno male delle sigarette normali. Come si faceva gli spinelli? Apriva una sigaretta normale, toglieva il filtro, aggiungeva la cannabis e riarrotolava. Quindi secondo lui una sigaretta meno il filtro più la cannabis faceva meno male di una sigaretta normale. Magia.
    Ultimamente ho sentito gli stessi discordi oltreoceano: i gruppi antiproibizionisti che spingono per la legalizzazione della cannabis dicono che è ipocrita che quella sia illegale mentre gli alcolici, che hanno un grave impatto sociale, siano legali.
    Mi piace immaginarli come i figli degli antiproibizionisti degli anni trenta che si battevano per la legalizzazione degli alcolici che, secondo loro, non avrebbe portato a conseguenze negative.
    Ora, non sono il tipo che pensa che dichiarando proibito e non facendo nient’altro si risolva i problemi (sarebbe come dichiarare fuorilegge l’ignoranza e poi non aprire scuole), ma dichiarare legale una cosa e poi fregartene di qualsiasi effetto negativo possa avere sia egualmente irresponsabile.
    Ma ammetto che molta di questa gente lo fa per ideologia, quindi il problema in se non gli interessa.
    Ed io, personalmente, preferisco spendere i miei soldi in liquirizia e i libri d’arte che non in sigarette.

    • Simone Emili ha detto:

      “non sono il tipo che pensa che dichiarando proibito e non facendo nient’altro si risolva i problemi (sarebbe come dichiarare fuorilegge l’ignoranza e poi non aprire scuole), ma dichiarare legale una cosa e poi fregartene di qualsiasi effetto negativo possa avere sia egualmente irresponsabile.”

      CHAPEAU!!

  • edoardo ha detto:

    “…In qualunque paese del globo chi vuole drogarsi lo fa, sa dove andare a comprare la droga…”
    BALLE, e lo sai molto bene.
    Te lo dice un ex-tossico di brown sugar, che è arrivato a spacciare per poterso permettere mezzo grammo al giorno, per 4-5 anni di fila, verso la fine degli anni 70.
    Non sparare fesserie.
    Cercare droga significa esporsi, perché non la trovi mica ad ogni pisciata di cane.
    Droga ce n’era e ce n’è, ma non è così facile come vorresti far credere chi non sa come funziona quel giro.
    Da che mondo è mondo, e questo non lo puoi smentire senza passare per bugiardo, una persona che ci è invischiata fino al collo, vuole uscire dalla droga solo quando è sotto l’effetto della stessa, ma appena finisce l’effetto e stai per entrare in crisi di astinenza, mandi affanculo tutti i propositi e ti sbatti per cercare un’altra busta di roba, prima i soldi, poi da chi te la da….se ce l’ha abbastanza da dartela, se no ti devi rivolgere a qualcun altro, il che implica cercare in un’altra piazza, esporti al rischio di farti fregare da malavitosi, o di incappare in una retata, e da lì dritto in galera.
    Certo che, vuoi mettere quanto è più comodo evitare lo sbattimento e andare dritto in farmacia?
    E’ quando ti vedi senza scampo che incominci a fare lo sforzo di uscirne fuori, mai prima.
    Fin tanto che ti rivolgi in farmacia o ad un qualunque spacciatore legalizzato, nessuno, e ripeto, nessuno, vorrà mai uscire dalla droga, a parte le stronzate con cui inganni te stesso raccontandoti che questa è l’ultima pera.
    Anzi, certo, l’ultima pera sì, quando fai l’overdose e l’ambulanza non arriva perché nascosto in un luogo appartato nessuno t’ha visto.
    Poi lascia stare i Paesi di produzione, perché lì hanno situazioni particolari che nessuno può controllare il territorio.
    E’ QUA che la droga si combatte.
    Ed il modo migliore di combatterla è uno solo: NON FARLA.
    E questo SI DEVE insegnare ai giovani, non le cazzate !!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • Alèudin ha detto:

    L’unico sistema per far diminuire il consumo di droghe e alcol è fornire ai ragazzi le motivazioni, i valori, il coraggio, l’amore e le attenzioni necessarie affinche non sentano il bisogno di annientarsi, lo dico da ex fumatore di cannabis (ero anche io uno di quelli “massì cosavuoichessia…”).

    Riorganizzare ad esempio gli oratori o centri ricreativi/informativi per ragazzi fà 100.000.000 volte di più contro la droga che non la legalizzazione della stessa.

    dobbiamo fare in modo che la gente non senta il bisogno di drogarsi, se uno vuole drogarsi vuol dire che è infelice ma questo non lo si vuole ammettere, prima di tutto a sè stessi.

    questo è il problema di oggi:

    crisi matrimoni -> mica vedere perchè divorziano!? no, facciamo il divorzio breve.

    aborto -> mica cercare il motivo, alla radice, per cui ci sono gravidanze indesiderata!? no, banalizziamo l’aborto.

    droga -> mica chiedersi perchè uno vuole fuggire la realtà!? no facciamo che si droghi e non ci romba le balle.

    eutanasia -> mica chiedersi se per caso ce li vogliamo togliere dalle balle!? no, facciamogli credere che per loro è meglio morire…

    allora un giorno quando gli omicidi saranno talmente tanti da non sapere come porre freno al problema semplicemente depenalizzeremo l’omicidio. (questa è ovviamente una provocazione)

    Io sinceramente non ce l’ho con l’anti-proibizionismo ce l’ho con la superficialità con cui viene affrontata la questione e nel vedere l’antiproibizionismo come la bacchetta magica.

    Andiamo alla radice dei problemi, non usiamo il sistema della sporcizia sotto il tappeto.

  • edoardo ha detto:

    E per smentire chi ingenuamente crede che una distribuzione legalizzata alla luce del sole porti ad un controllo se non una diminuzione del consumo, in Inghilterra a cavallo tra gli anni 70/80 c’erano dei preparati farmaceutici per la tosse e la diarrea, di lunga tradizione, il principale dei quali chiamato “Collis Browne’a Mixture Chlorodyne”, che conteneva 6 o 8 mg di morfina ogni boccetta da 100 ml.
    4 boccette era una dose, trattandosi di morfina senza taglio sciolta in sciroppo di menta e tintura di capsico.
    C’era gente che faceva il giro delle farmacie di metropoli come Manchester e Liverpool per fare incetta quotidiana di Collis Brown, e ci scioglievano dentro la metedrina, quella sì acquistata al mercato clandestino, economica, perché serviva a mantenere l’IRA al tempo della guerra dell’Ulster.
    Praticamente in Inghilterra la morfina in preparazione non iniettabile era semi-libera, anche per tradizione storica risalente al primo Romanticismo.
    E gente che era “hooked on Collis Browne”, che era diventata morfinomane con quel prodotto legalmente acquistabile, ce n’era a bizzeffe.
    Questo per gli ingenui convinti che la droga libera porti ad una diminuzione dell’abuso: stronzate ! La droga va combattuta.

  • Daniele ha detto:

    La droga si combatte efficaciemente se lo Stato si fa carico di un impegno su più fronti: prima di tutto la prevenzione, cioè l’educazione dei ragazzi, con l’offerta, per tutti loro, di strade alternative alla droga (esempi: sport, musica, attività ricreative-culturali di gruppo, ecc…) e con la comprensione e prevenzione dei meccanismi che, sia nelle fasce povere sia nelle fasce abbienti della popolazione, portano al disagio giovanile e che sovente sfociano nel consumo di stupefacenti.
    Poi occorre il contrasto “senza sosta” dello spaccio, a cominciare dai piccoli spacciatori fino ad arrivare ai grandi narcotrafficanti.
    Altro che antiproibizionismo!

    • Daphnos ha detto:

      Quando lo disse Giovanardi gli dettero di liberticida, fascista e omofobo.

      • Daniele ha detto:

        Che senso ha dare dell'”omofobo” ad uno che si dichiara contro la legalizzione delle droghe?
        In altre parole, che c’azzecca l’omosessualità con la droga?
        L’unica risposta che ho trovato è che la comunità LGBT è una tra le più grandi consumatrici di sostanze stupefacenti: molti ex-omosessuali ed ex-tossicodipendenti usciti dal “tunnel” (sia da quello della droga sia da quello dell’omosessualità) dichiarano che il mondo LGBT, del quale han fatto parte, non è quella coltre luccicosa di “lustrini e paillettes”, ma è un mondo falso e triste che nulla ha da invidiare ai gironi infernali magistralmente descritti da Dante Alighieri nella sua opera principale, in cui “le persone preferiscono STORDIRSI CON SOSTANZE sia legali sia ILLEGALI – si va dall’ALCOL e dall’ECSTASY fino alla COCAINA e all’EROINA – per poter avere amplessi più animaleschi e per EVITARE DI RAGIONARE E SENTIRE IL SENSO DELLA FATICA E DEL LIMITE”.
        Ecco: questo è l’inferno in terra che vorrebbero propinarci i vari Pannella, Bonino, Vendola, Saviano, ecc… A chi va bene questo modello di vita, basato sull’annientamento della persona, non deve far altro che votare per questi signori…
        Comunque mi vien da ridere, per non piangere, quando costoro attaccano la Chiesa, “colpevole”, secondo loro, “di impedire alle persone di ragionare con la propria testa”.
        Io rispondo loro così: “Perché, invece, aprire alla strada alle groghe, e quindi allo stordimento ed annientamento collettivo, equivale secondo voi ad invitare la gente a ragionare con la propria testa?”.

        • Emanuele ha detto:

          …aggiungiamo anche Rodotà

        • Daphnos ha detto:

          Scusami Daniele, non volevo assolutamente aprire la polemica su quel fronte.

          Semplicemente l’ex ministro Carlo Giovanardi, notoriamente contrario sia alla depenalizzazione delle droghe che all’ampliamento del concetto di famiglia, ha subito un’operazione di linciaggio mediatico, organizzato dalla sinistra giornalistica, televisiva e informatica, che ha pochi precedenti. E’ stato rappresentato come una persona in stato confusionale, semianalfabeta, addirittura lessi un’intervista su “Leggo” in cui la giornalista (sic!) aveva modificato volutamente le risposte di Giovanardi per farle apparire prive di senso, e controbattere, “ci scusi, ma non la comprendiamo”. Ancora oggi ogni tanto qualche pippaiolo entra in questo sito a dire che per voi sarebbe meglio quello che dice quel demente di Giovanardi, vero?, cercando di declassare la lotta alla droga a lotta tra partiti, per puro interesse personale.

          Quindi con quel liberticida, fascista e omofobo mi riferivo a quella tipica reazione compulsiva con la quale chi fa uso di droghe e non concorda con le tesi esposte controbatte chi sostiene una tesi ragionevole e condivisibile, come quella che hai esposto tu ed espose il ministro Giovanardi a suo tempo: denigrando la persona e attaccandola su altri fronti che non c’entrano nulla col tema trattato (l’omofobia, l’appartenenza politica a Forza Italia), ma che contribuiscono a screditarlo davanti a un certo uditorio.

  • Andrea. ha detto:

    Se legalizzassimo le droghe molto semplicemente chi già ha in mano il settore potrebbe espandersi. Mi par semplice, o no?

    Ho letto un’anteprima di questo libro e francamente m’è parso anche un testo apprezzabile; si rovina con questa grottesca (e purtroppo diffusa) tesi postsessantottina.

  • LawFirstpope ha detto:

    Ma se legalizziamo tutto per ‘sconfiggere’ i malavitosi, alla fine per cosa li si potrà arrestare?

  • Daniele ha detto:

    Se tra voi ci sono alcuni giuristi, costoro rispondano a questa mia domanda:

    Con i Decreti del Presidente della Repubblica (DPR) si potrebbero percaso legalizzare gli stupefacenti, l’eutanasia, il matrimonio tra omosessuali, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, la fecondazione eterologa, ecc…?

    Lo chiedo perché se i DPR concedessero al Capo dello Stato questo (enorme) potere e se Rodotà dovesse, purtroppo, essere eletto Capo dello Stato, allora l’Italia tutta sarebbe in guai serissimi!

    • Daphnos ha detto:

      Scene di delirio quest’oggi davanti a Montecitorio… gente che prima di mercoledì non sapeva neanche CHI fosse l’emerito professor Stefano Rodotà, che si scopre sostenitrice da sempre di questo misterioso personaggio. Gente che se prima afferma “dobbiamo abbandonare le vecchie contrapposizioni per superare la crisi”, poi preferisce abbandonarsi alla contrapposizione più antica di tutte, quella tra la sinistra e Berlusconi, per contestare la scelta di un nome eccellente come quello di Franco Marini. Poi, cappelli multicolori con l’effigie del professore, maschere di Anonymous, cori da stadio… un pugno di persone che fino a un mese fa derideva il popolo cattolico che si era abbracciato in San Pietro per l’elezione del Papa, accusandolo di fanatismo. Da che pulpito, è proprio il caso di dirlo!

      Ma quello che è veramente clamoroso e sconvolgente è il fenomeno, direi fin troppo evidente, del condizionamento: l’uso di termini ambigui, domande che contengono già la risposta (“onorevole, lei pensa che queste persone qua fuori mostrano che l’Italia è più avanti dei suoi stessi governanti?“, “onorevole del PDL, ma perché non approvate la scelta di Rodotà? E’ un garante, un giurista, non un politico di sinistra!“), poste dalla tv probabilmente per assecondare quella che ritengono essere l’opinione dei telespettatori, hanno diffuso un’immagine del professor Rodotà incredibilmente diversa da quella che emerge dai suoi stessi articoli su Repubblica che spesso ho avuto occasione di leggere: un benevolo saggio, un eroe incompreso e denigrato senza motivo da politici indegni e senza scrupoli, come se d’improvviso avessero scoperto di trovarsi si fronte ad un guru dotato di poteri mistici, o ad un nuovo messia dell’Occidente.

      In tutto questo, sono rimasto confortato nel vedere che almeno il PdL, partito che non ho mai sostenuto, non si sia lasciato ingannare dall’immagine del “Rodotà della fede” e sia rimasta legata alla figura del “Rodotà storico”, ritenendolo ciò che effettivamente è, un uomo della sinistra radicale e teorico di uno stato simil-statalista decisamente anacronistico per le pretese, oggi apparentemente universali, di rilancio dell’economia. Il fatto che non sia una figura politica lo rende, secondo me, ancora più pericoloso di qualunque ex-comunista e della stessa Bonino, che con la loro storia politica sono per lo meno al corrente dei delicati equilibri esistenti tra le varie correnti di pensiero del nostro paese, mentre Rodotà potrebbe davvero interpretare la sua carica come l’occasione giusta per proporre (imporre?) le sue visioni a un ipotetico governo M5*-quelcherimanedelPD, utilizzando come pretesto le richieste dell'”intera nazione” che lui rappresenterebbe. Chiaramente la sinistra radicale vera, cioè SEL, ha colto l’occasione al volo per cercare di facilitare il tentativo di golpe pacifico: la democrazia, per certi individui, rimarrà sempre un’ipotesi.

      Perdonate gli OT, ma la questione è di grande importanza.

      • Daniele ha detto:

        Ok, lo sappiamo tutti (almeno tutti quelli che scrivono su questo sito) che Rodotà su tante questioni la pensa in modo opposto a come la pensiamo noi.
        L’unica volta che di Rodotà ho condiviso qualcosa è stato quando, nel 2011, si è fatto co-promotore dei quesiti referendari sull’acqua.
        La mia domanda, però, era (ed è): il Capo delo Stato, tramite i propri Decreti o altri stumenti in suo potere, potrebbe legalizzare l’eutanasia, la droga, i matrimoni e le adozioni per gli omosessuali, ecc… e/o togliere l’8×1000 alla Chiesa Cattolica (e quindi agli enti benefici, come la Caritas, che fanno capo ad essa)?
        Se “sì” e se viene eletto Rodotà, allora siam rovinati (e ci sarà da scendere in piazza, sull’esempio dei cattolici francesi, per difendere la famiglia, la vita umana, ecc…); se “no”, allora anche nel caso dell’elezione di Rodotà non avremmo di che preoccuparci.

        • Daphnos ha detto:

          Non penso affatto che possa avere questo potere effettivo. Il mio timore è un altro. Come abbiamo constatato nel doppio caso Welby-Englaro, il Presidente della Repubblica si è dimostrato estremamente influente, e non è necessario ricordare in che modo.

          Secondo me il semplice fatto che il Presidente della Repubblica Rodotà potrebbe lagnarsi a cadenza regolare dell’arretratezza legislativa italiana, oppure della sua non applicazione (in alcuni frangenti usano anche questo metodo, sostenere mentendo che la legge preveda già determinate pratiche quando in realtà si tratta solo di sofismi speculativi), e invitare ad aprire “dibattiti parlamentari”, per citare un termine proprio di Napolitano, per discutere dei temi che ben conosciamo, con parzialità manifesta, è di per se’ inquietante.

          A monte di qualunque DPR o provvedimento legislativo di altro genere c’è comunque un elemento culturale, e un presidente spudoratamente sinistrorso, votato dalle sole sinistre (il M5*, data la sua natura adolescenziale, è in questo caso da considerarsi di sinistra), e spacciato ipocritamente come il presidente di tutti, sarebbe in grado, qualora lo volesse, di diffondere la propria cultura a persone disinformate sfruttando indebitamente la riverenza che, vista la carica, la stampa e l’opinione pubblica sono costrette a rivolgergli.

          Guarda già come stanno rispondendo i grillini e Vendola alle domande dei giornalisti: Rodotà, secondo loro, è portatore non delle idee condivise, o delle idee moderate, ma delle idee BUONE. Pazzesco.

          • Emanuele ha detto:

            La manovra Rodotà è solo un’anteprima di quello che potrebbe succedere…

            1. Rodotà è stato presentato come “il più amato dagli Italiani”… in realtà compare esimo in tutti i sondaggi, eccetto quelli dei suoi sostenitori ed in particolare Grillo e Il Fatto. Quello di Grillo (scusate se ho dubbi sull’attendibilità e trasparenza, ma del resto la piattaforma era chiusa e non ci sono dati certi su quanti e chi ha votato) sembra palesemente costruito a tavolino. I primi nomi suonano come “fake”; infatti, Gabanelli e Strada hanno prontamente rinunciato sia per buon senso sia sapendo che non avrebbero mai ottenuto le maggioranze necessarie. Così, Rodotà emergeva come terzo (metterlo direttamente primo era un po’ troppo, visti i vari precedenti politici del personaggio). Il Fatto, invece, lo pone alla pari della Bonino… ma del resto per loro uno vale l’altro, viste le idee propagandate. Così poi si lasciava anche libertà di scelta in un secondo momento tra un profilo più politico ed uno più da “società civile”.

            2. Rodotà ha rappresentato l’embrione di future alleanze tra sinistra “estrema”, compresa quella extraparlamentare (Diliberto, Ferrero, etc.) e M5s… infatti, ieri sera sventolavano molte più bandiere rosse che bandiere pentastellate. Per essere più esatti, la sinistra sta cercando di fagocitare il movimento di Grillo. Del resto questo può essere facile vista la differente organizzazione della sinistra estrema sia sul territorio sia per motivi storici. Grillo credo abbia annusato l'”agguato” ed ieri sera non si è presentato… ossia credo che anche a lui vada bene questa “santa alleanza”, ma alle condizioni che dice lui (del resto lui è in Parlamento, gli altri no).

            3. E’ ormai palese l’appoggio de Il Fatto e Santoro al M5s. Travaglio ha demolito la Bonino, prima nel songaggio del suo giornale (e che forse era veramente quella che più avrebbe avuto consenso popolare) perché per Grillo è impresentabile (troppo immischiata con politica e potere). Nessun “dossieraggio” su Rodotà, invece. Eppure, sappiamo i ruoli che ha rivestito e la pensione d’oro di cui gode (che non ha mai palesato l’intenzione di restituire). Ma la cosa più assurda è che si taccia sul ruolo di Garante della Privacy, con tutto il rispetto, una “poltrona” un po’ inventata per sistemare proprio Rodotà (aspetto, per ricredermi, un resocondo sui grandi risultati ottenuti e sul fatto che fosse necessario istituire un garante nazionale, invece di istituire garanti locali tipo giudici di pace, etc.). Ovviamente, anche l’amico Celentano non ha mancato di palesare in diretta il suo appoggio a Rodotà (Servizio Pubblico).

            Poi i citati giornalisti (più altri della redazione de Il Fatto) hanno bruciato le candidature di Marini e Prodi, gridando ad inciuci e accordi segreti. Certo, non hanno vinto la guerra, ma una battaglia sì: PD, reale antagonista di m5s, spaccato in due. Inoltre, la rielezione di Napolitano fornisce a Grillo molto materiale propagandistico (si vedano le parole di fuoco sul presunto golpe) per le future votazioni.

            4. Insomma, c’è poco da stare tranquilli. Se infatti le idee “progressiste” di sinistra (anticlericalismo, ateismo, relativismo, odio per la vita, etc.) si saldano al consenso popolare di Grillo, il rischio di derive ateiste diventa grave. Teniamo alta la guardia…

  • Davide ha detto:

    Articolo interessante ed argomentato in modo sensato. Come voi, ho molti dubbi sulle varie forme di legalizzazione, anche se riconosco che il proibizionismo non è assolutamente una soluzione accettabile (capita che i grossi narcotrafficanti rimangano intoccabili dove sono, mentre dei giovani più che recuperabili siano affossati da sentenze troppo dure, che di fatto li spingono verso il lato oscuro dell’esistenza).

    Probabilmente una informazione seria e corretta eviterebbe molte scelte scellerate dettate dall’ignoranza: i giovani di oggi pensano che il vero drogato sia lo stereotipo del tossico con la siringa, ma non sa chi assume ecstacy tutti i sabati fa potrebbe fare danni ancora più severi all’organismo. Ugualmente, non si può chiudere il recinto dopo che sono scappati i buoi: se adesso il 30% dei giovani fuma droghe leggere, non gli si può dire (mentendo, dal punto di vista scientifico) che cocaina ed eroina sono uguali perchè tutte le droghe fanno male uguale.

  • Emanuele ha detto:

    Spesso alcol, fumo e droga vengono accumunati, ma sono sostanze ben diverse.

    Solitamente, si beve vino, birra o alcolici per il gusto… L’effetto dell’alcol é secondario. Certo che c’è chi usa l’alcol come droga, ma questa è una stortura, non la prassi.

    Chi invece usa droghe lo fa solo per gli effetti psicotropi, non certo per il gusto. Anzi alcune droghe sono molto “fastidiose” da assumere (es. coca)

    Il fumo é un po’ una via di mezzo… A fronte di sigari e pipe, consumati per piacere, molti usano le sigarette come ansiolitici. Comunque, visto i danni che produce, non piangerei se fosse proibito o quantomeno fortemente limitato. Lo dico da fumatore (saltuario).

    Certo è scandaloso che lo stato lucri su sostanze dannose per la salute.

  • Emanuele ha detto:

    legalizzare le droghe pone vari problemi…

    1. Consumo libero o dosi prefissate? Vendute dove? In farmacia come parafarmaci, al pari degli integratori? Oppure dal tabaccaio? Ma alcune droghe sono incompatibili con alcuni farmaci… Allora servirebbe una prescrizione medica?

    2. Come controllare la filiera produttiva? Chi la produce, chi la importa? Si rischia di eliminare la malavita solo dallo spaccio minuto, regalandole ampi settori di commercio pseudolegale. Allora servirebbero organismi di controllo sovranazionali, ma ad oggi non esistono… Quanto dovrebbero costare le droghe legali per garantire una qualità accettabile?

    3. Come comportarsi con le droghe pesanti e le nuove droghe tipo ecstasi? Legalizzando solo le canne, si scalfirebbe minimamente il narcotraffico.

    • Blas ha detto:

      Liberalizzazione della droga no. Monopolio di stato, droga per tutti i maggiorenni che la richiedono al costo. A prezzo di costo la droga non e piú un affare la criminalitá esce dalla distribuzione illegale o comunque non ha piu soldi per corrompere tutte le aree dello stato. I soldi risparmiati in armi per la guerra contro la droga si usano per riabilitari i consumatori che lo richiedono.

      • Emanuele ha detto:

        la droga costa già poco. Infatti è grazie ad una filiera di disperati: contadini terzomondisti, mule, spacciatori tossici, extracomunitari, etc. che arriva in Italia. Produrla legalmente costerebbe di più, ammeno di non voler continuare a sfruttare i produttori.

        Poi c’è il problema dei controlli. Chi garantisce che le piantagioni non siano in mano al narcotraffico? Chi controllerà gli importatori? Ripeto, legalizzare serve solo a levare qualche spacciatore dalle strade, dando alla mafia la possibilità di lavorare alla luce del sole… O non penserai che chiunque potrà aprire una ditta import-export in Colombia o Afganistan, senza “permessi” delle mafie locali?

        Rimarrebbe poi fuori l’eroina e molte nuove droghe sintetiche (troppo pericolose per la salute)… Smetteranno di consumarle perché gli spinelli sono in farmacia?… Poi ci sono i minorenni, ampia fetta di consumatori di droghe leggee… Etc., etc. …

        • beppina ha detto:

          Concordo. Per qualcuno evidentemente é bello sognare ad occhi aperti… senza approcciarsi con un minimo di visione generale alle implicazioni delle possibili proposte di liberalizzazione (come se il problema si limitasse a decidere se mettere l’IVA agevolata o l’IVA normale sulle forniture di droga… 🙂 ).

        • Blas ha detto:

          In un ettaro di terra produci tutta la morfina necessaria per l´italia in un anno. Con tecnologie avanzate il costo di produrre droga purificarla e accondizionarla é mínimo, qualunque ditta farmaceutica lo puo fare per lo stato a prezzi minimi senza sfruttare nessuno.
          Non mancherebbe nessuna droga perfino le endovenose si potrebbero distribuire in siringhe monodose pre riempite a costi stracciati.
          E rispetto ai minorenni Vi siete chiesti perche ci sono spacciatori davanti alle scuole con ragazzi che non hanno i soldi per pagarsi la droga? E li che si trovno i clienti che dureranno piu a lungo, e a quell´etá che si é piu sicuri di se volendo provare tutto ed é a quell´etá che si la a piu lunga dei maggiori. Li il narcotraffico investe i soldi per poi riprenderseli col tempo. Se non ce affare perche il monopolio statale ti fa la concorrenza a fondi perduti le ragioni per investire nei giovani si riducono.
          Per sconfiggere il narcotraffico bisogna toglierle i soldi. Quel inmmenso guadagno del mercato della droga assieme al peccato originale corrompe tutto.

          • edoardo ha detto:

            Io sono convinto che te non hai uno straccio di idea né del significato della parola “morfina”, visto che l’hai menzionata, e tanto meno di una quantità chiamata “ettaro”.
            Tecnologie avanzate…tecnologie di cosa? La tecnica dell’estrazione degli alcaloidi è grosso modo la stessa, cioè giocare sulla differente solubilità dei sali degli alcaloidi e delle rispettive basi libere.
            Che sia fatto nel 1913 o nel 2013 poco cambia.
            Lo potrebbe fare qualunque studente di chimica con le manine buone, perfino in cucina, e ad elevata purezza, con un’apparecchiatura di poche centinaia di euro, disponendo della materia prima.
            Secondo me non hai le idee chiare sul concetto di alcaloide, dal punto di vista chimico.
            Poi scrivi che non mancherebbe nessuna droga.
            Che dire?
            Bravo! Cazzo, che idea grandiosa! Vai a Bruxelles a dirgliela, e anche all’ONU, visto che ci sei.
            Il discorso che fai sui minorenni fuori dalle scuole poi….che cavolo c’entra con la droga libera poi, ma sai, io sono mica intelligente come gli antiproibizionisti…capisco niente io, specialmente di droga.
            Poi si dice che per sconfiggere il narcotraffico bisogna toglierle i soldi (narcotraffico è sostantivo maschile, by the way…toglierGLI, fino a prova contraria). Il tutto condito col peccato originale, come condire la pastasciutta con la marmellata.
            Be’, se levargli i soldi è quel che vi prefiggete, sarà mica il caso di azzerare la domanda, no? Ed il modo migliore è convincere i potenziali acquirenti a non comperare quella schiavitù chimica, o no? Perché bisogna cantarglielo papale papale, che se incappi in quella trappola, sei nei guai fino al collo, sei rovinato, e il danno che ricevi graverà sulla tua vita come un’ipoteca, per la follia di un momento ti rovini anni ed anni.
            Ma io…sarò stupido e ignorante, ma sono piuttosto malizioso, io sono convinto che ciò che vi prefiggete non è togliere il guadagno ai malavitosi, ma poter coltivare a casa ed acquistare alla luce del sole canapa di questi nuovi ibridi moderni ad alta resa, e i kit dei fughi psilocybe, come si è provato a fare qualche anno fa con gli smart shops, poi chiusi, che vendevano salvia (divinorum, no quella che si mette sull’arrosto), sementi di ibridi cannabis, lampade per coltivazione indoor, kit di copelandia e psilocybe (Golden teacher, cambodian, tutta quella roba lì).
            Perché con la depenalizzazione, praticamente una liberalizzazione ipocritamente cammuffata, non ci si deve più sbattere e puoi avere tutta la droga che vuoi e nella quantità che vuoi, senza più giretti in questura, senza dover pagare avvocati che ti tirino fuori in libertà provvisoria…..vuoi mettere quant’è più comodo?
            ………………….
            Ma, io mi chiedo, ma voialtri figli non ne avete ?
            E lo dico, anzi, lo urlo DA EX-DROGATO, E CON QUATTRO FIGLI, PORCO MONDO !!!!!!!!!
            Io ero un drogato, i miei figli non lo sono nessuno.
            Io, alla loro età, VALEVO MENO DEI MIEI FIGLI.
            Perché la droga è capace di rendere chi la usa, una persona ripugnante, in primis davanti ai suoi stessi occhi, e ti vergogni di te stesso guardandoti allo specchio.
            La droga deve rimanere chiusa a chiave negli armadietti dei medicinali, e non ha da uscire da lì se non su indicazione del medico responsabile. Cannabis compresa.

            • Emanuele ha detto:

              Analisi perfetta, grazie per la testimonianza… Queste cose andrebbero dette, anzi urlate, ai ragazzi, senza edulcorare la pillola con distinzioni assurde tra droghe leggere e pesanti…

              Adesso aspettiamo la replica di un tossico (o cocainomane) felice, oppure di un ex-proibizionista diventato drogato per scelta di vita… Ci spieghino le loro ragioni e ne parliamo…

  • Daniele ha detto:

    Molto spesso coloro che sostengono la legalizzazione delle droghe (o delle unioni omosessuali, dell’eutanasia, dell’aborto, ecc…) sono persone che “ragionano” (si fa per dire) per stereotipi e schemi (prodotti da un’ideologia che offre risposte superficiali) invece di interrogarsi sulle cause delle questioni.

    • Blas ha detto:

      Se ti riferisci a me io non sto proponendo una liberalizzazione della droga, ma l´amministrazione della droga a chi vuole drogarsi.

      • Salvatore ha detto:

        E per chi vuole guidare senza cinture di sicurezza senza ricevere multe non fai nulla? E per chi vuole lavorare in cantiere senza caschetto protettivo? Non ci pensi a loro? E a chi vuole nuotare in mare anche con la bandiera rossa?

  • Giovanni Carisolo ha detto:

    Salve,
    ho letto con molto interesse il dibattito su questa pagina, E consiglio la lettura di un’intervista (di seguito ho messo il link) ad un giornalista che ha scritto, ben prima di Saviano, un’inchiesta molto documentata sulla cocaina e che segnala quante banalità ideologiche, spacciate per presunte ricette salvifiche, si dicano spesso sulla legalizzazione degli stupefacenti…

    http://it.ibtimes.com/articles/46561/20130413/cocaina-spa-vincenzo-spagnolo-traffico-internazionale-criminalita-affari-miliardi-gratta-vinci.htm

    • Panthom ha detto:

      Molto interessante, quello di Vincenzo Rosario Spagnolo è un approccio serio e privo di ideologia e conferma che la liberalizzazione non risolve nulla perché tanto il narcotraffico troverà sempre altre strade o altre quantità di dosi proibite su cui lavorare. Anche lui però spiega che la repressione non è sempre utile…insomma la situazione non è certo facile!