Nuovo studio: i cristiani sono più propensi a fare beneficenza

In un periodo storico in cui l’orgoglio laico arriva ad eccessi imbarazzanti, quasi patologici, diventano interessanti anche studi scientifici che riportano risultati decisamente ovvi, ovvero in linea con il sapere popolare: le persone di fede cristiana sono più propense a fare beneficenza, ad esempio. Vedendo l’ardore con cui la cultura laica cerca una competizione dialettica su queste tematiche, è bene non dare nulla per scontato.

Un risultato simile era stato stabilito recentemente da uno studio sociologico americano dove si sosteneva che chi frequenta la chiesa ha molte più probabilità di finanziare progetti umanitari rispetto a chi non è religioso (cfr. Ultimissima 19/6/11).

Lo stesso risultato è riportato in questi giorni su “Social Behavior and Personality: an international journal”. La ricerca si è svolta a Taiwan, essendo un’area con un buon mix di religione popolare, ateismo e religioni (buddismo e cristianesimo). I ricercatori Hiewu Su e Tungshan Chou, docenti presso la University of Taiwan, hanno testato un campione rappresentativo di persone provenienti, come già detto, dal cristianesimo, buddhismo, religioni popolari (come taoismo) e ateismo.

I dati hanno indicato chiaramente che gli adulti taiwanesi (compresi i non religiosi) hanno maggiori probabilità di fare donazioni verso enti di beneficenza sostenuti da persone religiose. Inoltre, è anche evidente che le persone non religiose appaiono molto meno inclini a fare beneficenza rispetto alle altre categorie di persone. «Aderenti delle grandi religioni, (buddisti e cristiani)», si legge nello studio, «d’altro canto, sono molto disposti a fare beneficenza e questo è probabile che sia causato direttamente dall’adesione agli enti cui sono affiliati». In particolare, le persone di fede cristiana mettono a disposizione maggior tempo e maggiori somme di denaro rispetto a buddhisti, religiosi popolari e non credenti.

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7 commenti a Nuovo studio: i cristiani sono più propensi a fare beneficenza

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  1. Norberto ha detto

    Quando la scienza certifica che l’acqua è trasparente.

  2. a-ateo ha detto

    ho scoperto che gli atei di Uaar vantano altri “atei comunque diversi da Uaar” di avere il primo posto fra quelli che prestano ai poveri tramite micro-credito, a livello globale….
    “si ricorda l’esistenza di Kiva Microfunds: un’organizzazione che, attraverso internet, consente di prestare del denaro a istituzioni di microfinanza che, a loro volta, finanzieranno piccoli progetti economici.”
    “Ebbene, il gruppo formato da Atheists, Agnostics, Skpetics, Freethinkers and the Non-Religious è al primo posto nella speciale classifica riservata ai gruppi, sia come numero, sia come contribuzione totale.”
    Si tratta di un discorso molto finto dove nell’opposto sotto-gruppo “religious congregations” non appaiono significativamente gruppi cattolici,mentre troviamo persino una “church of flying spaghetti monster”…
    Uaar è TOTALMENTE insignificante non solo per volontariato,ma anche per una beneficenza che non sia un preservativo, e persino per PRESTITI ai poveri.http://www.uaar.it/uaar/campagne/solidarieta/
    Uaar si vanta, senza niente fare di suo, in mancanza di meglio, …dei soldi che altri prestano ad altri…
    Discorso veramente denso di intelligenza “razionalista”…e di “laica” economia…

  3. a-ateo ha detto

    @phantom,
    l’apertura dell’articolo che commentiamo è:
    “In un periodo storico in cui l’orgoglio laico arriva ad eccessi imbarazzanti, quasi patologici, diventano interessanti anche studi scientifici che riportano risultati decisamente ovvi, ovvero in linea con il sapere popolare: le persone di fede cristiana sono più propense a fare beneficenza, ad esempio. Vedendo l’ardore con cui la cultura laica cerca una competizione dialettica su queste tematiche, è bene non dare nulla per scontato.”
    Ossesso pure l’estensore dell’articolo?

  4. Qumran ha detto

    Queste sono notizie che fanno incazzare l’uaar 😀
    Sono loro gli ossessionati di questa gara.

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