Il cosmologo Martin Rees: «sono uno scettico, felice di andare in chiesa»

Da quando il celebre cosmologo e astrofisico Martin Rees ha vinto il Premio Templeton 2011 (cfr. Ultimissima 10/4/11), riconoscimento scientifico assegnato a quanti si sono distinti nel dialogo tra scienza e religione, sue interviste compaiono frequentemente sui quotidiani internazionali. Rees è astronomo Reale e docente al Trinity College di Cambridge, ex presidente della Royal Society ed considerato tra i più grandi scienziati viventi.

In Ultimissima 9/5/11 riportavamo una sua intervista a The Guardian, mentre una seconda è apparsa su New Statesman, dove dichiara: «E’ stata una sorpresa per me ricevere il Premio Templeton, che unisce un eclettico elenco di scienziati, filosofi, teologi e personaggi pubblici. Come altri scienziati che lo hanno vinto negli ultimi anni, anch’io mi concentro sulle “grandi domande” (nel mio caso, cosmologiche e mi sono impegnato a comunicare l’essenza del mio lavoro ad un ampio pubblico».

Rees apprezza molto anche la filosofia, al contrario degli scientisti. E infatti dichiara: «La maggior parte degli scienziati corre il rischio di perdere di vista il quadro generale. La filosofia comincia dalla meraviglia e, alla fine, quando il pensiero filosofico ha fatto del suo meglio, lo stupore rimane». Tuttavia Rees si definisce «scettico» e non intende credere «ad alcun dogma. Questo è certamente il motivo per cui non ho alcun credo religioso». Ma «nonostante questo, continuo a essere nutrito dalla musica e dalla liturgia della Chiesa in cui sono stato educato. Così come ci sono molti ebrei che osservano i rituali del Venerdì in casa loro, nonostante che si definiscono atei, io sono un “tribale cristiano”, felice di partecipare a funzioni religiose».

Critica dunque le campagne contro la religione, definendole «socialmente controproducenti», e chiede invece alleanza contro il fondamentalismo. Per questo -dice- «le religioni tradizionali, come la Chiesa Anglicana, dovrebbero essere valutate positivamente in quanto al nostro fianco in casi di questo tipo».

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11 commenti a Il cosmologo Martin Rees: «sono uno scettico, felice di andare in chiesa»

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  1. Ercole ha detto

    Che tipo che è questo qui! Oltre ad un volto stranissimo è anche una personalità un pò bizzarra! Sicuramente dovrà però credere a molti dogmi scientifici…

  2. simone ha detto

    Un altro scienziato che sconfigge i dogmi dei laicisti.

  3. Annibale ha detto

    Scusate l’ignoranza ma il nome “Trinity College” è per caso legato alla trinità cristiana?

  4. Laura ha detto

    Le campagne antireligiose di Dawkins ecc.. sono sicuramente controproducenti, non è un caso il proliferare di creazionismo in questi ultimi anni.

  5. Rebecca ha detto

    Non ricordo più chi dicesse che “gli scettici sono la specie più superstiziosa”…

  6. Fabiana ha detto

    Di un anglicano non ci si può fidare, ricordiamoci che quella religione nacque per permettere a un re di divorziarsi.

    • Franca ha detto in risposta a Fabiana

      E’ vero, la nascita dell’anglicanesimo è terribile, cioè basata per giustificare il vizio di un re. Ma questo non significa che “non ci si può fidare” dai, sono cristiani e nostri fratelli comunque. E’ difficile che però possano rivendicare di essere istituiti da Cristo. Questi però sono questioni teologiche e sono secondarie al rispetto e alla fratellanza che ci lega a loro.

    • Azariel ha detto in risposta a Fabiana

      Che lo scisma anglicano sia nato per colpa di un re (che poi non voleva solo divorziare, ma soprattutto appropriarsi dei beni della Chiesa) è vero, ma gli anglicani odierni non hanno colpa di questo. Sono nati con quella religione, e cambiare non è certo facile.

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