Enna, presentato il libro dell’ex paladino ateo Antony Flew

«Dio esiste», un titolo come tanti altri. E’ il sottotitolo però ad attirare l’attenzione: «Come l’ateo più famoso del mondo ha cambiato idea» (Alfa & Omega 2010). Il non credente in questione è Anthony Flew (di cui abbiamo avuto modo di parlare in Ultimissima 26/4/10 e Ultimissima 2/9/10), filosofo ed epistemologo inglese diventano famoso per aver promosso per anni l’ateismo filosofico e scientifico, spianando la strada ai vari Richard Dawkins e Daniel Dennet.

Racconta nel libro: «Sfidavo i religiosi a spiegare come dovessero essere comprese le loro assunzioni», comprendendo che «le tesi cosmologiche e morali a favore dell’esistenza di Dio non fossero valide. […] Sostenevo che una discussione sull’esistenza di Dio dovesse iniziare col supporre l’ateismo e che l’onore della prova dovesse spettare ai teisti». Nel 2004 però ha sconvolto il mondo accademico, annunciato pubblicamente, durante un convegno a New York, la rinuncia all’ateismo per accostarsi a posizioni filosofiche vicine al Deismo e motivando la decisione con la complessità della realtà biologica: «Perché credo così, pur avendo esposto e difeso l’ateismo per più di mezzo secolo? È per il quadro del mondo che è emerso dalla scienza moderna, in particolare credo che il materiale del Dna abbia dimostrato, con la complessità quasi incredibile delle disposizioni di cui si necessita per generare la vita, che l’Intelligenza debba essere stata così coinvolta nel far sì che questi elementi diversi operassero insieme», disse.

Flew citò anche Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, di cui riprese questo passaggio: «La ragione mi parla dell’impossibilità quasi di concepire l’universo e l’uomo come il risultato di un mero caso o di una cieca necessità. Questo pensiero mi costringe a ricorrere a una Causa Prima dotata di un’intelligenza». Subito venne accusato dal connazionale Richard Dawkins, nel saggio “The God Delusion”, di essere improvvisamente diventato affetto da demenza senile. Il filosofo ha deciso così di rispondere attravrso un libro nel quale ha descritto i passi della sua evoluzione dall’ateismo proclamato al teismo convinto.

Il suo pensiero, dicono gli esperti, collima perfettamente con quello del genetista Francis Collins, colui che ha completato la mappatura del genoma umano e autore de bestseller “Il linguaggio di Dio” (Sperling & Kupfer 2007). Disse di non potere più negare che «una intelligenza infinita ha creato l’universo le cui leggi manifestano ciò che alcuni scienziati hanno chiamato la “Mente di Dio”».

In molti parlarono di una vicinanza al cristianesimo, ma lui rispose con questa dichiarazione: «Alcuni sostengono di aver stabilito un contatto con questa Mente. Io no. Ma chi lo sa cosa potrebbe accadere in seguito? Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto». Il libro è stato presentato, su iniziativa della comunità Evangelica, venerdì 25 febbraio 2011.

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21 commenti a Enna, presentato il libro dell’ex paladino ateo Antony Flew

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  1. Luca Pavani ha detto

    Da sottolineare come il pensionato Dawkins (vi ricordate la sua famosa intervista al Corriere della Sera poco prima di andare in pensione in cui faceva un bilancio della propria vita. Il titolo dell’articolo? «Ho fallito, ho perso la mia battaglia per l’ateismo») abbia sempre parole di grande scientificità….ma è così difficile ritarsi a vita privata?

  2. Davide ha detto

    E’ arrivato al teismo nel modo classico, cioe’ vedendo la prevalenza dell’armonia sul caos. L’ordine e’ una caratteristica divina?. Nella preghiera quotidiana sto sperimentando la pace e la tendenza naturale all’ordine, anche se non me lo so spiegare, in quanto sono, per natura disordinato cronico, oltre che una grande pace interiore.
    Quello che piu’ mi ha deluso invece, nel libro di scienze di mia figlia di terza elementare e’ che nel momento precedente al “big bang” non viene citato un classico “mistero”, viene affermato che la singolarita’ che accorpava spazio, energia e materia era nello spazio vuoto, quando l’ho fatto notare a mia figlia si e’ messa a ridere.

    • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Davide

      Si ci sono molte contraddizioni ridicole…come il fatto che la casualità è provato che porti al caos…non si capisce l’armonia e le semplicissime leggi matematiche con cui si spiega l’universo se fosse frutto del caso.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Davide

      Tra l’altro in quel libro di scienze c’è un errore perché nella teoria del big bang anche lo stesso spazio-tempo nasce con il big bang stesso. Il termine big bang è stato scelto ironicamente, ma a rigore l’espansione dell’universo non è paragonabile a quella di una normale esplosione; in quest’ultima c’è materia che si espande nello spazio, mentre nella teoria del big bang l’espansione è descritta proprio come espansione dello spazio-tempo in un sistema di riferimento in cui le coordinate spaziali dei diversi oggetti restano fisse (sistema di riferimento comovente: immaginate una griglia nella quale i punti di intersezione delle maglie rappresentino i vari oggetti presenti nell’universo; se cominciamo a stiracchiare questa griglia i vari punti si allontanano, ma le coordinate restano fisse).
      Tutto ciò è perfettamente in accordo con la filosofia cristiana che da secoli ha sempre insegnato che anche lo spazio ed il tempo fanno parte della creazione e non solo ciò che è “contenuto” in essi.
      Attenzione però a non cadere nel facile concordismo di chi pensa che la teoria del Big Bang sia la conferma scientifica dell’atto creativo di Dio: per approfondire su questo punto consiglio la lettura delle voci Creazione e Georges Lemaitre (il padre della teoria del Big Bang) dal Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede: http://www.disf.org/voci/45.asp http://www.disf.org/Voci/147.asp

      • Roberto Arrati ha detto in risposta a Francesco Santoni

        Se si leggono gli studi di Grossatesta, vescovo a cavallo tra il 1100 e il 1200 d.c. si capisce come il big bang fosse già stato incredibilmente teorizzato (il termine “big bang” nasce dai suoi detrattori, per una sorta di ironia). Non a caso l’astrofisico Jastrow ha detto: “La teoria del Big Bang ha conseguenze profonde. Lo scienziato che è sul punto di conquistare la vetta più alta, viene accolto da un gruppo di teologi seduti li da secoli”.

        • Davide ha detto in risposta a Roberto Arrati

          Il problema educativo su questi temi, secondo me, e’ che i giovani non vengono iniziati al mistero. Cio’ che esiste fuori dal big bang, cioe’ da questa matrice spazio temporale e materiale puo’essere qualsiasi cosa, il che non spiegherebbe Dio, ma non sarebbe una negazione a priori della Sua esistenza.

  3. Mandi ha detto

    Grande Flew…al solo pronuciamento di questo nome…i razionalisti fanno il “fuggi fuggi…”

  4. Lucy ha detto

    Hai capito gli Evangelici…! Complimenti! Ma non potevamo fare anche noi una cosa del genrere???

  5. Matteo ha detto

    Tanto fra poco arriva l’ateo di turno che dirà: “Eh ma è il solito vecchio che ha fifa della morte oppure l’alzheimer sta facendo il suo corso”

    • Odifreddura ha detto in risposta a Matteo

      Odifreddi ha cercato di farlo con Pascal…

      • Falena Verde ha detto in risposta a Odifreddura

        Odifreddi sa che Pascal è morto giovane?

        • Matteo ha detto in risposta a Falena Verde

          Infatti ha detto che Pascal ha cominciato a delirare per via di una botta in testa, dovuto ad un incidente con la carrozza.

          • Falena Verde ha detto in risposta a Matteo

            o.o
            Ma gli studi di Pascal hanno ispirato teorie economiche contemporanee.. Come si fa a dire che delirasse?

            • Matteo ha detto in risposta a Falena Verde

              Boh…forse per le teorie economiche aveva momenti di lucidità, poi quando parlava di religione entrava in azione la demenza senile.
              Odifreddi direbbe che la mente umana è assai complessa. XD

              • Micky ha detto in risposta a Matteo

                Matteo, spero che tu stia scherzando vero? Odifreddi è ben più vecchio e frustrato di Pascal..e così tutti i “new atheist”, Dawkins, Dennet, Hitchens…sono tutti in pensione…alcuni più di là che di qua (tipo l’ultimo) dovrebbe valere anche per loro la demenza senile…o no?

  6. Jerry52 ha detto

    A me pare che quello di Pascal sia stato un percorso lungo e profondamente meditato, degno di una grande mente, senza scossoni improvvisi…e poi di deliri lucidi non mi pare di averne mai visti. Ci sarebbe invece da pensare che l’ex seminarista Odifreddi stia cercando di vendicarsi elle sua perdita di fede, con iniziative degne di miglior causa…e il bello è che un domani si troverà di fronte a Qualcuno che probabilmente lo perdonerà

    • Micky ha detto in risposta a Jerry52

      Odifreddi è un intellettuale fallito. Ormai si è esposto troppo e dopo che l’hanno cacciato dal festival delle scienze può solo scrivere romanzi come “Perché dio non esiste” in cui -l’ho letto- si lascia intervistare sulla sua vita e sui suoi pensieri politici. Dio forse lo citerà due o tre volte…c’è anzi qualche interessante apertura verso la chiesa…magari invierò delle citazioni alla redazione.

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