La Sorbona di Parigi studia il ruolo della Chiesa cattolica nella storia

La celebre Università Sorbona ha studiato il ruolo geopolitico della Chiesa cattolica nel mondo, affidandosi all’analisi dello storico, Manlio Graziano, docente di Geopolitica delle religioni a Parigi. La ricerca –rivela Avvenire– è stata tradotta e diffusa recentemente in Italia: Il secolo cattolico. La strategia geopolitica della Chiesa(Laterza 2010). L’approccio dello storico è decisamente neutrale e approfondito, teso ad illustrare, attraverso una letteratura di riferimento ampia, i punti di quella che egli definisce la strategia storica della Chiesa cattolica, volta da sempre a «conformare le nostre società al Vangelo, e non il Vangelo alle società». Sembrano emergere quattro punti chiave:

Primo. Spaziando da Cartesio alla Shoah, dalla Grande guerra alla modernità, l’autore sostiene che uno dei punti di forza principali della Chiesa cattolica sta nel non sentirsi obbligata a tenere conto della cosiddetta opinione pubblica. Una libertà enorme e rara che permette di valorizzare l’aderenza a principi solidi – anche impopolari –, l’esperienza e la solidità organizzativa, senza concessioni né a mode né a tendenze di breve periodo. La Chiesa può anche commettere degli errori, ma ciò che la contraddistingue nel lungo periodo è la costante aderenza a valori e strategie che trascendono gli effetti variabili della opinione pubblica contingente.

Secondo. Un altro aspetto affrontato è la secolarizzazione, che secondo il sociologo dipende in buona parte proprio dalla crisi dello sviluppo in occidente. E la Chiesa cattolica è uno dei pochi soggetti, forse l’unico, in grado di rispondere a quella crisi, ed ai sentimenti di incertezza che ne derivano, con una proposta forte di spiritualità e trascendenza. La potenza della Chiesa cattolica nella storia, è sempre consistita proprio nella capacità di «intercettare, incanalare e organizzare le crescente religiosità dal basso» e di essere «l’unico organismo mondiale capace di una visone lungimirante dei problemi connessi allo sviluppo», dalla crisi demografica all’immigrazione.

Terzo. Una Chiesa che da sempre crea coesione sociale e sostiene l’etica dei doveri contro la deriva individualistica. Dove recuperare una coscienza collettiva? Dove trovare indicazioni sensate rispetto ai valori non negoziabili, della famiglia come della vita? Dove trovare altre voci positive rispetto ai temi dell’accoglienza, degli immigrati come dei malati? Quale altro laboratorio esiste per la sussidiarietà e la reciprocità sociale? La Chiesa ha promosso la cooperazione europea, a partire dalla Grande guerra e dal ruolo svolto dai cappellani nel supporto alle truppe e nello sforzo svolto a livello diplomatico per un accordo tra Germania e Francia, per arrivare alla proclamazione di Benedetto da Norcia “padre dell’Europa” nel 1948, da parte di papa Pacelli.

Quarto. La Chiesa e le sue opere sono animate da spirito internazionale e terzomondista. Il sociologo spiega che «fin dai tempi delle prime missioni degli apostoli, la meta del veliero della Chiesa è nota, ed è eminentemente geopolitica (o georeligiosa se si preferisce) “fino agli estremi confini della terra”». Ciò che conta è tutta l’umanità, quella dei milioni di cinesi ed indiani che intendono cristianizzarsi, come quella dei fratelli ortodossi o dei rappresentanti delle altre religioni monoteistiche, benché lontane ed a volte nemiche.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

16 commenti a La Sorbona di Parigi studia il ruolo della Chiesa cattolica nella storia

« nascondi i commenti

  1. Matilde ha detto

    Alla faccia dei razionalatei! Ora mi viene il dubbio…la Sorbona sarà guidata segretamente dalla CEI?

    • EnricoBai ha detto in risposta a Matilde

      Si,si sono tutti clericali li dentro, anzi è guidata direttamente dai preti!
      Sono studi totalmente inattendibili…anzi è un giornaletto parrocchiale come ha detto un invasateo commentando un altro articolo…

      • Matilde ha detto in risposta a EnricoBai

        So che c’è un corridoio segreto che parte dal Vaticano e arriva nei bagni della Sorbona..me l’ha detto ieri Corrado Augias..

  2. MattiaPalmieri ha detto

    Come mai un’istituzione così seria, credibile e autoritaria non ritiene di dare retta a tutte le leggende nate in ambito anticlericale? Forse che i blogger italiani e i razionalisti sentono di avere un curriculum più attendibile?

  3. Francesco Santoni ha detto

    Chissà quando la Sorbona dedicherà uno studio del genere alla UAAR ed organizzazioni simili. Ma in fondo a che servirebbe, in fondo c’è già il razionalistissimo “studioso dell’incredulità” (sic) Raffaele Carcano, sommo pontefice ategnostico.

  4. LucaPavani ha detto

    Bello, è quindi acquistabile qui: http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842093978 chissà se l’UAAR consiglierà lo studio della Sorbona ai suoi soci oppure continuerà a preferire quelli redatti da Ciccio Odifreddi..

  5. Giovanni ha detto

    In parole povere: è un fattore forte (secondo me il fattore forte) dello sviluppo.
    Basta fare un viaggetto nel Sud del Mondo e vedere – per differenza – dove non c’è il Cristianesimo cosa succede. Con tutto il rispetto per la Sorbona ed i suoi ricercatori qualificati, questi argomenti sono trattati da una ventina d’anni da un autore USA(non cattolico, ma cristiano),docente di sociologia delle religioni in Texas: Rodney Stark e le conclusioni sono praticamente identiche. Bello, vero?

    • Lucy ha detto in risposta a Giovanni

      In realtà non è che serviva la Sorbona per capire quanto la chiesa ha fatto per l’umanità, nonostante sia stata avversata in ogni secolo dalla sua nascita. Grande Stark!

    • EnricoBai ha detto in risposta a Giovanni

      Grande Rodney Stark!

      • Matilde ha detto in risposta a EnricoBai

        Perché non facciamo una colletta e lo invitiamo in Italia? Ci dovrà venire prima o poi no?

        • Giovanni ha detto in risposta a Matilde

          E’ già venuto, anche perché ha un editore italiano. Ma se lo vogliamo fare venire di nuovo, nel mio piccolo mi metto a disposizione: possiamo tentare di fare una squadretta. A me piace un sacco Stark e lo userò in alcune lezioni a Nairobi il prossimo agosto.

  6. Luca Pavani ha detto

    Chissà Corrado Augias quando vedrà che i suoi complotti non compaiono in questi studi..

« nascondi i commenti