La regione Umbria destina 100mila euro agli oratori

Gli oratori umbri avranno a disposizione 100 mila euro per l’anno 2010, da destinare a progetti di valorizzazione della funzione sociale, educativa e formativa svolta dalle parrocchie e dagli istituti religiosi cattolici e al finanziamento di iniziative rivolte agli adolescenti e ai giovani. Tutto ciò grazie ad una convenzione firmata in questi giorni a Perugia tra la Regione Umbria, la Conferenza episcopale umbra e l’Anci Umbria. All’incontro -riporta AgiNews– sono intervenuti la presidente della Regione, Catiuscia Marini (Partito Democratico), il presidente della Conferenza episcopale umbra, monsignor Vincenzo Paglia, la vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore al welfare e all’istruzione, Carla Casciari, il direttore presso l’Ufficio per la Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Perugia e la coordinatrice Anci Umbria per le politiche sociali, Luciana Bianco. La Regione Umbria si impegna ad erogare e trasferire alla Conferenza episcopale umbra 100 mila euro da destinare al raggiungimento delle finalità educative e formative di parrocchie, istituti religiosi cattolici e oratori. «Il documento che sottoscriviamo oggi – ha detto la Marini – assume un significato importante che va oltre la destinazione di risorse economiche, che in fase di assestamento del bilancio potrebbero anche essere integrate. La particolarità della convenzione sta nel fatto che il 50% di queste risorse andranno direttamente agli oratori, mentre la parte rimanente, ed è qui la novità, andrà a finanziare progetti individuati dalle Diocesi con il parere favorevole della zona sociale interessata territorialmente». Nei 110 oratori umbri, grazie a 5 mila educatori e animatori, nell’ultimo anno sono stati accolti circa 30 mila ragazzi, tra bambini e adolescenti. «Un aiuto importante per le famiglie – ha detto monsignor Paglia – che sempre più spesso vivono momenti di difficoltà. Ma gli oratori rappresentano anche i luoghi di svago e di amicizia rispondendo alla grande domanda di attenzione che i nostri ragazzi urlano».

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