L’ex brigatista: «Ho ucciso Aldo Moro, da ateo la provvidenza di una seconda vita»

Fa tremare i polsi la testimonianza che Franco Bonisoli ha lasciato al Meeting di Rimini (video più sotto). Membro della direzione strategica delle Brigate Rosse e del Comitato esecutivo, condannato a quattro ergastoli anche a causa della strage di via Fani dove venne rapito Aldo Moro. Impressionante il racconto di come dal marxismo-leninismo scelse di passare alla lotta armata per coerenza con gli slogan, unica soluzione per poter imporre un mondo più giusto.

«Il comunismo era un sogno, un Eden terreno da vivere subito», ha raccontato. «Serviva però prima la rivoluzione: i buoni, cioè noi, andavano divisi dai cattivi (i padroni, il potere e chi li difendeva), andavano abbattuti e si sarebbe instaurata una società di transizione, la dittatura del proletariato. Un potere giusto, per poi arrivare al comunismo. Il problema è che per abbattere lo Stato serviva la forza, la violenza e le armi e quindi l'omicidio politico. Questa è stata la base di quello che poi divenne cronaca, gli anni di piombo. Io, come tutti i compagni che hanno fatto la scelta armata

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Smentito Vittorio Lingiardi: suicidi gay? L’omofobia non c’entra, colpa delle relazioni

"Discriminazione gay spinge al suicidio", "si suicidano perché vittime di bullismo", "quando sono ostacolati dalla famiglia, gli omosessuali sono a rischio suicidio". Queste e altre sono le solite affermazioni dello psichiatra arcobaleno Vittorio Lingiardi, docente presso La Sapienza di Roma. Tutte balle, almeno secondo uno studio australiano, per il quale le cause derivano prevalentemente dalla maggiore incidenza di problemi di relazione tra omosessuali.

Il dott. Delaney Skerrett, dell'Australian Institute for Suicide Research and Prevention presso la Griffith University, ha guidato nel 2014 un gruppo di ricercatori nello studio dei suicidi, scoprendo che la causa principale del suicidio tra le persone "lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali" (LGBTI) è lo stress derivato dai loro partner. «Spesso assumiamo che il disagio psicologico che le persone LGBTI stanno attraversando sia dovuto al rifiuto della famiglia. Ma sembra che non sia così. Il conflitto è in gran parte correlato ai problemi di relazione, con i partner»

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«I Sessantottini? Delusi dalla mancanza di senso, ma noi più anestetizzati di loro»

Una ribellione antropologica, una protesta sulla mancanza del senso della vita. Ma, almeno loro e a loro modo, si ribellavano. Noi? Completamente anestetizzati. Così riflettono sul Sessantotto tre storici di livello (il video più sotto), valorizzando l'ideale sessantottino, senza giustificare lo sfascio generazionale che ne seguì. E la ribellione di quegli anni ha provocato danni immensi proprio perché non trovarono una risposta a questo urlo disperato.

Si parta da una constatazione: negli ultimi trent'anni nessuno ha mai visto proteste studentesche che non fossero -imbeccate dalla politica- richieste di maggiori finanziamenti o strutture migliori, nulla di più. Ma a tema, in quegli anni, c'era la vita, il significato del lavoro, dell'autorità, dell'esistenza. Oggi nessuno metterebbe in piazza lo smarrimento esistenziale. «La ribellione generazionale è una richiesta sul significato della vita e sul senso delle cose, sul fondamento della società occidentale», spiega Eugenio Capozzi al Meeting di Rimini, ordinario di Storia contemporanea all’Università "Suor Orsola Benincasa" Napoli.

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Abusi, report sui preti in Pennsylvania: cosa stanno nascondendo i media

Il tema della pedofilia all'interno della Chiesa cattolica è tornato al centro dell'opinione pubblica ed è importante che Papa Francesco abbia parlato di "crimine" nella lettera diffusa ieri, perché l'abuso sessuale di questi uomini corrotti non è solo un peccato, un tradimento tragico della loro vocazione. Pochi giorni fa è stato reso noto un report realizzato dal Grand Jury della Pennsylvania, che descrive gli abusi avvenuti dal 1947 ad oggi in sei diocesi dello stato americano.

La notizia ha fatto il giro del mondo ma vi sono tuttavia due dettagli da aggiungere, che non diminuiscono affatto la gravità di tali azioni ma permettono di contestualizzare meglio le cose. Pochi ne hanno parlato, nemmeno i media catto-tradizionalisti che stanno sfruttando il tema per convogliare l'odio verso l'attuale Pontefice e i suoi collaboratori. Fino a ieri parlavano di complotto laicista, oggi sono «pronti a chiedere le dimissioni anche soltanto sulla base del “non poteva non sapereˮ, quando nel mirino (e soltanto nel loro) finisce qualche ecclesiastico considerato vicino all'attuale Pontefice»

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W.D. Phillips, premio Nobel e quel Dio presente: «nella mia vita e nell’Universo»

Dopo la breve intervista che ci ha concesso nel 2012, in occasione del Darwin Day, siamo rimasti in contatto con William D. Phillips, fisico statunitense e premio Nobel. E' piacevolmente sorpreso della recente nascita della versione inglese del nostro sito web e oggi segnaliamo alcune sue recenti riflessioni.

Phillips viene chiamato "l'uomo che ha congelato gli atomi", in quanto ha sviluppato alcuni importanti metodi per raffreddare egli atomi, tramite laser, con lo scopo di rallentarne il movimento e poterli studiare. E' docente di Fisica alla Maryland University e membro del National Institute of Standards and Technology (NIST). Non ha mai fatto mistero della sua fede, è un cristiano metodista con grande stima per la Chiesa cattolica, membro oltretutto della Pontificia Accademia delle Scienze. «Non penso ci sia niente di strano», ha spiegato

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La giornalista del Tg1 e la croce al collo. Gli ebrei italiani: «dov’è l’offesa?»

E alla fine è arrivato anche il sostegno dell'Unione giovani ebrei, lasciando a piedi coloro che urlavano alla discriminazione delle altre religioni. La giornalista Marina Nalesso, volto dell'edizione pomeridiana del TG1, continua infatti ad andare in diretta indossando sobriamente una croce al collo e in questi giorni è tornata la polemica (laicista).

Due anni fa, quando la vicenda emerse per la prima volta, la Nalesso aveva risposto così: «Sono felice, umilmente, sono stata semplicemente lo strumento e l'occasione per parlare di Lui. Questo per me è il più grande segno d'amore che esista al mondo. Quando una persona dà la vita per salvare un'altra vita, noi giornalisti lo innalziamo come eroe e santo. Ma non capiamo che c'è stata una persona che ha dato la sua vita per la nostra salvezza. Sono felice perché in tutto il mondo si è parlato di nuovo di Gesù Cristo, del suo sacrificio, del senso che ha portare questo simbolo». Una bellissima ed efficace risposta!

La giornalista della Rai -che abbiamo conosciuto solo in questa occasione, scoprendo piacevolmente una persona libera e autentica

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Aldo Brandirali: da Marx a Cristo…passando per don Giussani

E' alle porte il Meeting per l'amicizia tra i popoli, organizzato da Comunione e Liberazione. Comunque la si pensi, chiunque dovrebbe interessarsi agli scritti di don Luigi Giussani. Il suo ragionevole modo di spiegare la fede non lascia indifferenti ed è, il suo, un metodo di evangelizzazione che non risulterà mai anacronistico. E' così che ha convertito migliaia di persone, tra cui musulmani, ortodossi, teologi protestanti, agnostici, scienziati, filosofi. Ma anche diversi marxisti: un esempio è Aldo Brandirali.

Classe 1941, Brandirali fu uno dei punti di riferimento dei Sessantottini milanesi, tra i responsabili del PCI nel 1945, leader della maoista Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti), fondatore del settimanale Servire il popolo e della rivista FalceMartello. Almeno fino al 1975 quando, dopo l'incontro con don Giussani, sciolto il suo partito di 15mila aderenti, inizia un cammino di conversione personale.

«Sono stato un interprete influente» del Sessantotto, ha scritto recentemente

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Benetton e Oliviero Toscani: la pubblicità che snatura San Francesco d’Assisi

Il crollo del ponte Morandi si è presto trasformato in bagarre politica, Lega e M5S hanno addossato alla società Benetton la responsabilità della tragedia in quanto legati alla holding che ha in concessione le tratte autostradali. Il linciaggio mediatico ha anticipato la conclusione delle indagini e il freddo, insensibile e distaccato comunicato di Benetton ha, comprensibilmente, esacerbato gli animi.

Il clima si è poi surriscaldato all'imbarazzo con cui i principali quotidiani hanno nascosto il nome Benetton, dato che è anche azionista del gruppo Repubblica-L'Espresso-La Stampa. Per non parlare della stretta collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani, un personaggio abbonato a grandi idiozie (un esempio: «hanno fatto più morti i cattolici dei musulmani, milioni di morti in più. E’ imbarazzante essere cattolico, io sono ateo. Se pensi di avere Dio dalla tua parte fai delle cazzate», intervista a La Zanzara - Radio 24, 09/01/15).

Follie che non sono mancate nemmeno tra gli accusatori, come il controverso

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Peter Singer, guru della bioetica laica: «i disabili? Ok allo stupro, non comprendono»

Non sono pochi i teorizzatori di una bioetica laica, la quale disconosce una legge morale insita nell'uomo. La perdita di assoluti è la prima conseguenza, il relativismo la seconda, una cui variante si chiama utilitarismo. Ne è teorizzatore, da anni, Peter Singerdocente della Princeton University, vegano ed antispecista, tornato recentemente a far discutere.

In Italia, l'esperimento più riuscito di etica laica è quello della Consulta di Bioetica, diretta da Maurizio Mori. Nel 2012 è finita sulla prima pagina di tutti i quotidiani in quanto due membri del direttivo, Alberto Giubilini e Francesca Minerva, hanno apertamente giustificato l'infanticidio. Nonostante l'indignazione internazionale, lo stesso Mori ha appoggiato la tesi dei suoi ricercatori.

Ma il vero leader della bioetica laica internazionale è, come già detto, Peter Singer

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Incontro mondiale famiglie, respinti i gruppi progressisti e Lgbt

Ad un'organizzazione che dice di rappresentare i cattolici LGBT in tutto il mondo è stato negato il permesso di allestire uno stand propagandistico durante il World Meeting of Families 2018 (il IX Incontro mondiale delle famiglie) che inizierà tra pochi giorni a a Dublino,

Gli organizzatori hanno così dato un segnale chiaro, il Global Network of Rainbow Catholics (GNRC), che rappresenta 60 organizzazioni, è infatti noto per contraddire l'insegnamento della Chiesa, essere favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso e aspira a cambiare la dottrina cattolica in merito. Ruby Almeida, co-presidente di GNRC, ha parlato di contraddizione per una Chiesa che dice di «essere accogliente verso le persone e le organizzazioni LGBT». Nessuna contraddizione, nella Chiesa c'è posto per tutti a parte coloro che nella Chiesa non vogliono stare, rinnegandone l'insegnamento.

Anche il gruppo progressista We Are Church (in Italia, Noi siamo Chiesa,

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Quei musulmani che gioiscono per la tragedia del ponte Morandi

40 morti, tra cui diversi bambini, decine di feriti e centinaia di sfollati. Una tragedia. Ma c'è chi davanti alle macerie del ponte Morandi, crollato martedì mattina nel capoluogo ligure, esulta e vi vede la giusta vendetta di Dio per un popolo cristiano che si ostina a rifiutare la "verità" del Corano.

Non sono terroristi o affiliati all'Isis, ma semplici musulmani che commentano sui social network le disgrazie del mondo, gioendo e ringraziando Allah. «Gloria ad Allah!», scrive uno, che ha come immagine del profilo il tetto di una moschea e una colomba con porta un ramoscello d'ulivo. «Vietano la costruzione delle moschee e Dio fa cadere i loro ponti sopra le loro teste», risponde un altro. In molti sono convinti che quello crollato sia un ponte che collega l'Italia alla Francia e questo sarebbe «il motivo principale per cui è caduto».

Alcuni esprimono condoglianze, a cui altri rispondono: «Leccare il culo non ti farà andare in paradiso». In generale appare un manifesto e disumano odio, difficile da spiegare: «Maometto ha colpito il ponte e ha gettato giù le auto»

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Lutero e l’antisemitismo: la parola a uno storico luterano.

Pochi mesi fa è stata pubblicata in italiano, per i tipi della Claudiana, la traduzione dell’opera Gli Ebrei di Lutero, dello storico luterano tedesco Thomas Kaufmann (Claudiana 2016, 219 pagine, € 19,50), con prefazione di Daniele Garrone. Il testo supplisce a una notevole carenza attinente il panorama librario italiano, descrivendo in maniera esaustiva e completa il rapporto tra il padre della Riforma, la religione e il popolo ebraico.

La tesi che emerge dallo studio, argomentata in maniera esaustiva e convincente, può essere sintetizzata in maniera estremamente semplice e concisa: nei primi scritti Lutero appare benevolo nei confronti degli Ebrei, con la speranza della loro conversione; negli ultimi scritti invece Lutero appare estremamente aggressivo e polemico, anche con punte di volgarità ed espliciti inviti alla violenza, fino ad arrivare a consigliare ai governanti persecuzioni ed espulsioni degli Ebrei.

Il primo Lutero emerge con la massima chiarezza nel testo Gesù Cristo è nato ebreo (1523), scritto pochi anni dopo l’inizio della Riforma (convenzionalmente fissata al 1517). Nel testo Lutero mostra ammirazione

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Il Papa non riscrive il Padre nostro, la modifica risale al 2008

«Il "Padre nostro" non è quello di Papa Benedetto XVI. Dio non ci induce in tentazione!! Benedetto XV si è fatto ingannare dal diavolo». Così si leggeva nel novembre 2007 sui siti web tradizionalisti, quando Jorge Mario Bergoglio era un "semplice" arcivescovo argentino.

Ma, allora, tali personaggi erano una voce sparuta, priva -al contrario di oggi- del supporto mediatico della destra religiosa (anzi, "divina", come la chiama Camillo Langone). La quale, sta incolpando Francesco di voler cambiare il Pater noster ignorando che la forma "non abbandonarci alla tentazione" venne introdotta nel 2008.

E' compito dei teologi, non tocca a noi la questione della opportunità o meno di una migliore traduzione della preghiera insegnata da Gesù, nei Vangeli. Semplicemente mostriamo come i sedicenti ratzingeriani che hanno come missione esistenziale la guerra all'attuale Pontefice -su qualunque argomento-, si trovano a combattere lo stesso Benedetto XVI. «Il Padre nostro sarà modificato e zuccherato

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Malcolm Muggeridge, il giornalista che si convertì difendendo Humanae Vitae

Malcolm Muggeridge è stato un famoso giornalista inglese, nato nel 1903 e morto nel 1990: amante della satira e delle donne. Ha vissuto quasi fino alla morte da ateo dichiarato, fino alla sorprendente conversione. Avvenuta anche grazie all'enciclica Humanae Vitaedi cui si festeggiano i cinquant'anni proprio in questo periodo.

Disse che il suo sguardo verso la fede era quello di un gargoyle: dall’alto di una guglia, dalla cima di una cattedrale sghignazzava dei comportamenti ridicoli e degli sforzi sprecati dall’umanità credente. Ma questo sprezzante osservatore nel 1969 e nel 1982, alla soglia degli 80 anni, divenne cattolico assieme alla moglie Kitty. Il primo sprone pare sia partito da Santa Teresa di Calcutta.

Il giornalista si recò in India per documentare le attività delle Suore Missionarie della Carità, e trascorse molto tempo con Madre Teresa: vedendola assistere gli ultimi degli ultimi, in seguito la definì una “luce che non potrebbe mai essere estinta” e ne raccontò l’esperienza nel suo libro “Something Beautiful for God” (Qualcosa di meraviglioso per Dio

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«Il ritorno di Dio? Inevitabile, l’uomo ha in sé un richiamo trascendente»

    di Claudio Risé* *psicoterapeuta junghiano   da La Verità, 05/08/18  

Sulla religiosità oggi, e su chi abbia a no diritto di parola su simboli e riti religiosi, c'è grande confusione in Italia dovuta anche a disinformazione. Lo stereotipo corrente, più volte ripetuto dai grandi media, è che la religione e i suoi simboli non interessano quasi più nessuno. Ci viene spiegato fino alla noia che il mondo sviluppato si occupa d'altro: soldi, divertimento, status, insomma le cose che "contano". Il resto è bigottismo in via di scomparsa.

È la tesi della "secolarizzazione". Il mondo ha ormai imparato a fare a meno di Dio, e va avanti, più o meno tranquillamente, per conto suo. Un'ipotesi proposta ormai da più di 230 anni, quando la Rivoluzione francese fece abbattere le statue sacre per sostituirle con quelle della dea Ragione, ed è ormai smentita, come vedremo, da dati internazionalmente noti e accettati. Tanto che il filosofo ufficiale della postmodernità, Jürgen Habermas, ha chiesto di parlare ormai di post secolarizzazione  [...].

L'essere umano ha bisogno d'altro, oltre ai soldi e a consumi più o meno splendenti. In particolare ha bisogno di amare e di sentirsi amato da un Altro che lo ricambi da una dimensione più alta ed eterna

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