Aumentano i cristiani a Singapore: 18% della popolazione

I cristiani sono in crescita anche a Singapore, dove raggiungono il 18% per cento della popolazione. Nel 2010 si è verificata infatti la crescita più alta negli ultimi 10 anni. È quanto emerge – riferisce l’agenzia AsiaNews– da un censimento governativo. Insieme al cristianesimo, a Singapore aumentano i fedeli indù e taoisti, toccando rispettivamente l’11 e il 5 per cento. L’islam resta stabile con il 15 per cento dei fedeli, mentre il calo più vigoroso è registrato dal buddismo, che in 10 anni passa dal 43 al 33 per cento. Lo studio mostra che la maggioranza dei convertiti al cristianesimo è di etnia cinese, in precedenza buddisti. Mathew Mathews, ricercatore dell’Istituto per gli studi politici, spiega che il senso di comunità e protezione fornito dai cristiani è uno dei motivi per i quali i cittadini – soprattutto quelli arrivati da poco – si interessano inizialmente. I non credenti sono il 17 per cento e crescono anche i single e i divorzi. Diminuisce il tasso di natalità.

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Institute for Psychological Sciences: «non frequentare la chiesa rende infelici»

L’appartenenza alla Chiesa porta l’uomo a vivere una vita migliore, anche dal punto di vista fisico. Questi i risultati di una nuova ricerca, apparsa recentemente sull’Interdisciplinary Journal of Research on Religion, la quale affronta l’impatto che la riduzione della frequenza di partecipazione alla chiesa provoca sulla felicità nel mondo femmine degli Stati Uniti. E’ realizzata da G. Alexander Ross, docente dell’Institute for the Psychological Sciences in Virginia. Analizzando i dati raccolti dal General Social Survey durante gli anni 1972-2008, si è scoperto che buona parte della diminuzione di felicità tra le donne (maggiore rispetto agli uomini) in questo periodo è attribuibile al calo della frequenza alla chiesa. La ricerca -un estratto è apparso sul sito della Baylor University– ha anche dimostrato che le donne americane sono più propense degli uomini a partecipare regolarmente alle funzioni religiose. Diversi studi precendenti hanno osservato che frequentare la chiesa offre anche una protezione contro le tendenze anomiche ed egoistiche offerte dalla società moderna e permette un maggior contesto di benessere psico-fisico.  E’ evidente che il cammino cristiano permetta all’uomo di acquisire un adeguato significato e scopo da dare alla vita, e questo non può che giovare alla persona nella sua interezza, aiutandola a valorizzare la vita e perfino a valutare positivamente anche gli stess che si incontrano (Stark and Smith, 2010). La vita della chiesa, l’amicizia tra i cristiani, permette anche di costruire forti e sopratutto sane relazioni sociali, inibendo l’isolamento sociale (Baumeister and Leary, 1995). Sicuramente -continua lo psicologo- ciò è amplificato proprio nel cristianesimo, dove il rapporto tra Dio e l’uomo è basato sull’amore e sul perdono. La direzione causale -ci tiene a suggerire- può però essere invertita. Per esempio, l’infelicità di un individuo o la depressione possono inibire il suo desiderio di impegnarsi socialmente o scoraggiare la presenza in chiesa. Sicuramente è un influenza bidirezionale.

Nonostante quindi frequentare la chiesa sia sorprendentemente anche un antidoto verso gli effetti dannosi dei cambiamenti sociali (come la secolarizzazione)-continua lo psicologo Ross-, il numero di praticanti sembra essere diminuito rispetto a decenni precedenti, anche se potrebbe stabilizzarsi nei prossimi decenni (Miller and Nakamura, 1996; Presser and Chaves 2007). L’ipotesi che questa ricerca conferma, è che il declino della felicità femminile negli ultimi tre decenni e mezzo sia anche dovuto alla conseguenza del calo di una frequenza regolare in chiesa, indebolendo la concezione di un signfiicato e di un fine della propria vita, venendo così a mancare una prospettiva positiva e piena di speranza. Inoltre, i cambiamenti che la nostra società ha vissuto negli ultimi decenni, hanno avuto un impatto negativo sulla felicità delle donne e l’analisi conferma che  chi frequenta la chiesa risulta essere meno sensibile a tale impatto. In particolare, le donne che andavano in chiesa meno di una volta all’anno hanno visualizzato un significativo calo di felicità nel corso degli ultimi tre decenni e mezzo.

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Crescono anglicani e i luterani che ritornano nella chiesa cattolica

Continuano, anzi crescono le conversioni di anglicani e luterani al cattolicesimo grazie all’ordinariato avviato da papa Benedetto XVI con la costituzione apostolica ”Anglicanorum coetibus”. La volontà -dicono- è quella di tornare nella vera e unica casa.

Per quanto riguarda gli Anglicani, il settimanale cattolico inglese The Tablet annuncia che da mercoledì 9 marzo, giornata delle ceneri, sono 33 i gruppi di anglicani britannici entrati nella Chiesa cattolica. Con l’avvio della Quaresima i convertiti incominceranno la preparazione all’ingresso ufficiale e poi verranno accolti ricevendo il sacramento della Cresima. La cerimonia dovrebbe avere luogo o durante la Messa del giovedì santo o durante la veglia pasquale. A Pentecoste, i pastori anglicani convertiti che avranno raggiunto l’accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede saranno quindi riordinati sacerdoti cattolici. Lo scrive il Servizio di Informazione Religiosa della Cei sulla base delle notizie fornite dal sito web del nuovo Ordinariato per gli anglicani che hanno deciso di covertirsi al cattolicesmo. Secondo l’ufficio stampa della CEI britannica non sarà possibile conoscere il numero preciso fino alla prossima settimana. La notizia è presa dall’Agenzia Asca.

Non solo nel Regno Unito, ma anche in Australia: «Ci sono anglicani in Australia che scalpitano per tornare alla piena comunione con la Chiesa Cattolica», dice Marco Respinti su La Bussola Quotidiana. Anche qui grandi cambiamenti. Oppure a Baltimora, dove le suore dell’All Saints’s Sisters of the Poors della chiesa anglo-cattolica del Monte Calvario hanno letteralmente trapiantato il proprio ordine dentro la Chiesa Cattolica.

Quanto ai Luterani, il padre francescano austriaco Hermann Geissler, della stessa Congregazione per la Dottrina della Fede, ha reso noto che alcuni gruppi dell’America Settentrionale e della Scandinavia hanno chiesto l’8/3/11 a Papa Benedetto XVI la possibilità di essere ricevuti nella Chiesa cattolica e quindi l’istituzione di un apposito Ordinariato per loro, non dissimile da quello intitolato a Nostra Signora di Walsingham e predisposto per gli ex anglicani. Padre Geissler ha dato la notizia nel corso di una intervista pubblicata sul numero di marzo di The Portal, il mensile indipendente dell’Ordinariato di Walsingham, affermando che «l’Ordinariato è molto importante per il Santo Padre» poiché «promuove il dialogo sincero con la difesa cristiana della vita e la promozione della pace». Infatti, continua il padre, «l’obiettivo del movimento ecumenico è un’unione completa e visibile con un unico Cristo e con Pietro in un’unica Chiesa». Su quelle stesse pagine padre Geissler ha quindi annunciato che tra i 50 e i 60 chierici e circa mille laici stanno pensando di unirsi all’Ordinariato, aggiungendo che diversi altri sono interessati a seguire un modello simile a Walsingham negli Stati Uniti, in Canada e in Australia, e che il suo dicastero sta «osservando attentamente gli eventi» anche in Africa. La notizia è presa da La Bussola Quotidiana.

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Russia: costruita una Cattedrale sopra il gulag destinato ai cattolici

Sulla stessa terra di desolazione dove l’ex Unione sovietica seppelliva in fosse co­muni i suoi avversari, politici o religiosi, sorge ora la Cattedrale catto­lica di Karaganda, nell’attuale Kazakhstan. Ai tempi dell’op­pressione stalinista era un campo di concentramento di 250 chilometri quadrati, in cui persero la vita, tra gli altri, migliaia di cristia­ni.  Ora le guglie neogotiche della nuova Cattedrale racconteranno il loro riscatto. Le navate interne, spaziose e luminose, insieme alle pietre caucasiche della facciata, trasmet­teranno la loro storia alle oltre cento popolazioni che convivono in questo territorio.

La costruzione è stata possi­bile grazie alle generose donazioni di molti fi­nanziatori dell’Europa occidentale, tra cui l’As­sociazione Luci sull’Est, nata a Roma nel 1991 con lo scopo di diffondere e difendere i valo­ri della cristianità nei territori dell’ex-Urss. «Abbiamo donato circa 200 mila euro per l’e­dificazione della Cattedrale», spiega Juan Mi­guel Montes. Nel 1917  alla fine dell’Impero russo, c’erano circa nove milioni di cattolici. Tutti quelli di rito latino attorno a­gli anni ’40-’50, erano praticamente scom­parsi. Il gulag di Karlag era proprio quello de­stinato ai cattolici, la gran parte polacchi, ucraini, tede­schi, ma anche lituani e bie­lorussi, che qui morivano fu­cilati o per gli stenti. La furia atea di Stalin trucidò cira il 90% dei sacerdoti cattolici (cfr. Ultimissima 9/3/11).

L’articolo su Avvenire racconta che la prima pietra è stata posa­ta nel 2005. Oggi è tra le  più grandi Cattedrali del Kazakhstan ed è stata dedicata al­la Madonna di Fatima. In uno dei suoi tre se­greti, infatti, la Vergine aveva profetizzato -in tempi non sospetti- i disastri provocati dagli «errori dell’Unione sovietica avrebbe sparso nel mondo», sui quali tuttavia, alla fine, avrebbe «trionfato il Cuore immacolato di Ma­ria». E la profezia si sta infatti lentamente compiendo. «Ormai – conclude Montes – vanno tutti fieri di questa Cattedrale. Perfino il sindaco di Karaganda, benché certamente non cattoli­co, si è detto orgoglioso di poter avere nel suo comune la ‘Notre Dame dell’Asia’». Oltre al­la costruzione della Cattedrale di Karaganda, l’Associazione Luci sull’Est, attiva in 18 Paesi, supporta le attività della Biblioteca dello Spi­rito e dell’arcidiocesi della Madre di Dio a Mo­sca, soprattutto nella stesura dell’Enciclope­dia cattolica in lingua russa. In Ucraina ha for­nito supporto al Centro multimediale cattoli­co e all’opera degli Oblati di Maria Immaco­lata di Kiev.

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Gli atei americani nominano PZ Myers “l’idiota della settimana”

E’ particolarmente significativo notare che gli atei militanti moderni -nonostante il loro irrisorio peso sociale- non riescano ad andare d’accordo neanche fra di loro. Lo avevamo ironicamente sottolineato in Ultimissima 13/6/10, quando ci dedicavamo agli insulti e alle vicendevoli scomuniche tra le due parrocchie italiane dell’ateismo organizzato: l’UAAR e Micromega.

Un altro episodio di questo tipo è accaduto negli Stati Uniti. Il sito degli “Atheist Revolution” ha infatti nominato “Idiota della settimana” nientepopodimenoche PZ Myers, che sostanzialmente potremmo definire il Pierpippo Odifreddi americano. E’ un biologo che ama cimentarsi in focose arringhe contro il creazionismo americano (come dargli torto, d’altraparte), contro la fede e la religione cristiana.

Sul sito degli atei americani si legge: «Io non credo di aver mai scelto un ateo come “Idiota della settimana”. Non credo che PZ sia prorpio un idiota, ho troppo rispetto anche se lui ha dichiarato il suo odio verso persone come me e anche se ha sbagliato il significato di ateismo». E infatti pare proprio che la cultura atea grandi problemi ad autodefinirsi, mille sono le interpretazione, una contraddittoria dell’altra. «Non contento di inimicarsi i credenti -continua l’articolo-, PZ ha deciso di andare contro a coloro come noi, che non capiscono il significato di “ateismo”. Noi saremmo “superficiale”, e così lui ci odia». L’autore dell’articolo inserisce dei link al blog di Myers come conferma di quanto sostiene, ma a noi non interessa approfondire le guerre irreligiose. «Piuttosto che dire di essere in disaccordo con noi, PZ ha deciso di saltare direttamente all’odio». Secondo questa frangia di non credenti, «l’ateismo non è una visione del mondo, anche se può esserlo in parte. L’ateismo non implica lo scetticismo, il pensiero critico, la ragione, o qualsiasi altro concetto simile. PZ ha una visione del mondo, ma è un errore confondere questo con tutto l’ateismo. Ci sono molte visioni del mondo di cui l’ateismo è una parte, ma non esiste una visione unica del mondo ateo». Si continua poi: «Il movimento ateo è sicuramente molto più un inferno dell’ateismo! Ateismo non è di per sé portare la gente alle conferenze per ascoltare PZ parlare, donare soldi per cause politiche o aderire alle organizzazioni di libero pensiero».

La disputa sembra nascere dal fatto che questi atei americani ritengono correttamente che«l’ateismo non richiede alcun particolare livello di certezza. Tutto quello che occorre è l’incapacità di affermare la fede in una sorta di dio. Un teista è colui che crede in una sorta di dio e l’ateo è colui che non crede in una sorta di dio». Confermano dunque che l’ateismo è basato completamente su un puro e personalissimo atto di fede, e questo rende automaticamente ridicoli i militanti che vorrebbero abbinare l’ateismo al razionalismo per tentare di darsi un non so che di superiorità intellettuale.

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Corte di Cassazione : «In tribunale ammesso solo il crocifisso»

I giudici hanno confermato la rimozione del giudice anti-crocifisso Luigi Tosti, specificando che in nome della laicità in tribunale l’unico simbolo religioso ammesso è il crocifisso.

 
 
 

Oggi vince la sana laicità.

La Corte di Cassazione ha confermato definitivamente la rimozione dall’ordine giudiziario di Luigi Tosti, di cui parlavamo in Ultimissima 9/3/11.

 

Il crocifisso in tribunale: la Cassazione approva.

Secondo la Corte – sentenza 5924 delle sezione unite civili, depositata oggi – è del tutto corretto il verdetto disciplinare emesso dal Consiglio Superiore della Magistratura il 25 maggio 2010 che ha pronunciato la destituzione del giudice “anticrocifisso”.

Inoltre, i giudici hanno stabilito che l’unico simbolo religioso che si può esporre è il crocifisso, sottolineando che per gli altri simboli è «necessaria una scelta discrezionale del legislatore, che allo stato non sussiste».

Il noto giudice ateo Luigi Tosti, Infatti, chiese, anche in Cassazione, di poter esporre la Menorah, simbolo della fede ebraica.

 

La presenza del crocifisso garantisce pluralità religiosa.

Il responso del tribunale è stato però chiaro: valutando il principio di laicità moderno, la presenza del crocifisso non attenta al pluralismo e garantisce il rispetto di diverse identità religiose.

Ecco le parole della sentenza: «E’ vero che sul piano teorico il principio di laicità è compatibile sia con un modello di equiparazione verso l’alto (laicità per addizione) che consenta ad ogni soggetto di vedere rappresentati nei luoghi pubblici i simboli della propria religione, sia con un modello di equiparazione verso il basso (laicità per sottrazione). Tale scelta legislativa, però, presuppone che siano valutati una pluralità di profili, primi tra tutti la praticabilità concreta e il bilanciamento tra l’esercizio della libertà religiosa da parte degli utenti di un luogo pubblico con l’analogo esercizio della libertà religiosa negativa da parte dell’ateo o del non credente, nonché il bilanciamento tra garanzia del pluralismo e possibili conflitti tra una pluralità di identità religiose tra loro incompatibili».

La redazione

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Aumentano ancora i fedeli cattolici negli Stati Uniti

Continua a crescere il numero dei cattolici negli Stati Uniti. La conferma viene dal 79° Rapporto annuale del Consiglio nazionale delle Chiese degli Stati Uniti e del Canada, il quale evidenzia anche un calo delle Chiese protestanti tradizionali.

Secondo tale rapporto, nel 2010 il numero totale dei  fedeli cristiani in Nord America ammontava a 145,8 milioni di persone con un calo del 1,05% rispetto all’anno precedente. In controtendenza, invece, la Chiesa cattolica, diventata ormai la più grande confessione religiosa del Paese (cfr. Ultimissima 20/1/11), ha visto crescere il numero dei suoi fedeli a 68,5 milioni di persone, lo 0,57% in più rispetto al 2009. La notizia è riportata su Radio Vaticana.

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Giappone: Benedetto XVI e la Caritas subito in aiuto alla popolazione

Benedetto XVI durante l’incontro domenicale per l’Angelus ha sottolineato davanti a migliaia di fedeli, la “dignità” e il “coraggio” con cui i giapponesi stanno affrontando la catastrofe del terremoto e del successivo tsunami che hanno flagellato le isole giapponesi l’11 marzo. «Prego per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi. Incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto. Rimaniamo uniti nella preghiera. Il Signore ci è vicino!», ha concluso il Pontefice. La Stampa rivela che, attraverso il Pontificio Consiglio “Cor Unum”, il Papa ha già messo a disposizione 150 mila dollari per gli aiuti.

L’agenzia Zenit informa che in tutte le chiese cattoliche del Giappone è stata immediatamente lanciata una campagna di solidarietà a favore delle vittime, come ha annunciato padre Daisuke Narui. All’iniziativa si sono unite anche le associazioni e le istituzioni ecclesiali del Paese, dove lo 0,4% della popolazione è cattolico, per raccogliere fondi per aiutare gli sfollati. Padre Narui ha dichiarato: «Lavoreremo insieme con Ong di altra estrazione. In questo momento siamo chiamati a dare testimonianza di unità e ad essere vicini a ogni essere umano sofferente. Sappiamo già che la risposta dei fedeli al nostro appello sarà molto generosa».

Anche la Caritas italiana si è messa in moto immediatamente organizzando subito dopo gli eventi un incontro di emergenza in teleconferenza. Poche ore fa l’Agenzia Asca ha informato che  l’ente religioso ha incominciato a mettere a disposizione 100mila euro. La Caritas ambrosiana, oltre ad attivare una raccolta fondi, ha a sua volta inviato una prima somma di 50 mila euro. Anche la Caritas diocesana di Roma ha cominciato a promuovere una colletta di solidarieta.

Per chi volesse contribuire (per maggiori informazioni www.caritasroma.it)
1) C/C POSTALE CARITAS N. 347013 causale: maremoto Pacifico 2011.
2) Tramite BONIFICO:  UniCredit, via Taranto 49, Roma Iban:IT 88 U 02008 05206 000011063119; Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384

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La chirurgia fetale della spina bifida è oggi una valida alternativa all’aborto

Ancora una volta la ricerca scientifica si muove a favore della vita. Da oggi aprire l’utero materno per operare un feto affetto da spina bifida e procedere con la gravidanza non è più un’idea folle. Uno studio sulla chirurgia fetale dimostra infatti che i bambini con spina bifida trattata con questo intervento sono più propensi a camminare senza aiuto ed esposti ad un minor rischio di sviluppare l’idrocefalia.

I sondaggi rivelano che nove donne su dieci scelgono l’aborto quando vengono a sapere che il bambino presenta questo grave difetto. Per le restanti, l’opzione più comune è quella di aspettare fino alla nascita per intervenire, quando il danno è però irreversibile. La ricerca, pubblicata sul “New England Journal of Medicine” e ripresa dal quotidiano spagnolo ABC, si basa sull’esperienza di 183 gravidanze. Lo studio dimostra che intervenendo in chirurgia fetale, è scesa al 30% la necessità di inserire una valvola per ridurre l’idrocefalo dopo la nascita.

Antinolo Guillermo, direttore del Fetal Medicine Unit dell’ospedale di Siviglia ritiene lo studio americano «la miglior notizia degli ultimi anni», rammaricandosi poi del fatto che la maggior parte delle donne sceglie di abortire solo perché non ha informazioni adeguate (o appositamente sbagliate).

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Il Csm rimuove il giudice anti-crocifisso Luigi Tosti

Gesù resta, il giudice ateo no.  È la durissima sanzione inflitta dalla sezione disciplinare del Csm al giudice di Camerino, Luigi Tosti, per il suo rifiuto di tenere udienze nelle aule giudiziarie in cui è esposto il crocifisso.

Rimozione quindi dall’ordine giudiziario per il magistrato ateo, ribattezzato dalle cronache come il “giudice anti-crocifisso”, già stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dal 2006, ed ora, dopo il verdetto di stamattina, non potrà più vestire la toga. Nel capo di incolpazione redatto dalla Procura generale della Cassazione, Tosti si era “sottratto ingiustificatamente ed abitualmente dalle relative funzioni a lui conferite”, astenendosi dal trattare 15 udienze tra il maggio e il luglio del 2005, e ancora fino al momento della sua sospensione, nonostante fossestato promosso l’azione disciplinare nei suoi confronti, “con dichiarazione di rifiuto di tenere l’udienza manifestata nello stesso giorno o nell’immediata prossimità”. In tal modo, spiega la Procura generale della Cassazione nell’incolpazione, rilevando che “tale condotta era persistita nonostante la messa a disposizione da parte del Presidente del Tribunale di un’aula priva di simboli religiosi“, Tosti “è venuto meno al dovere fondamentale di svolgimento della funzione” ed ha “compromesso la credibilità personale ed il prestigio dell’istituzione giudiziaria”. Così l’ideologia laicista perde un altro suo feroce santone. La notizia è apparsa su alcuni quotidiani come Avvenire e Libero.


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