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Ecco qual è il problema dello statalismo…

Manzoni prestinaioA molti potrebbe sembrare inconcepibile, ma oggi nel sec. XXI ci sono moltissimi meccanismi economici spesso poco chiari.  In gran parte questo fenomeno di massa è il frutto generato dalle più strampalate e disastrose teorie economiche dei secoli XIX e XX. Generalmente queste vengono impropriamente categorizzate come totalitarismi sfociate nelle terribili esperienze dei regimi comunisti e nazisti. Credo però che questa chiave di lettura sia incompleta, perché non identifica la causa primaria di queste ideologie che secondo me riprende invece una ideologia madre: lo statalismo.

L’errore di partenza di tale ideologia riguarda un concetto molto semplice: la presunzione di conoscere tutte le informazioni possedute dagli operatori del mercato, ovvero l’Onniscenza. Potremmo dire in altri termini che la pietra miliare dello statalismo parte proprio dal fatto che lo stato in quanto tale abbia a disposizione maggiori informazioni delle persone che lo compongono; non solo dal

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Perfino Malthus smentì la bomba demografica

Bomba demograficaEsiste una vastissima parte della letteratura accademica che si è auto-alimentata negli anni di catastrofismo. Badate bene, non sto affatto parlando di qualche discutibile articolo giornalistico, ma mi riferisco a vere e proprie branche della scienza nate ex-novo. Non esiste materia scientifica o umanistica che sia rimasta immune da questo fenomeno.

Si rilevano due caratteristiche ricorrenti sempre (sottolineo sempre) nelle tesi catastrofiste la prima è l’assenza quasi totale di certezza scientifica e la seconda consiste nella sistematica disillusione delle previsioni, ovvero risultano sempre sbagliate. Se si prendesse un foglio e da un lato si mettessero le previsioni proclamate negli ultimi cinquant’anni e dall’altro lato si segnasse con una X quelle poi avveratesi, ebbene il secondo lato del foglio risulterebbe completamente bianco. Nessuna previ

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L’etica protestante ed il capitalismo cattolico della Rerum Novarum

BorsaRecentemente, mi sono imbattuto in un interessante articolo firmato Carlo Cambi riguardante le differenze teologiche ed ispirative dei modelli di sviluppo economico tra Europa del Nord ed Europa del Sud. Il tema non manca di attualità e di interessanti spunti, anche alla luce della recente crisi economica e sociale che sta investendo più di un Paese europeo, queste considerazioni restano più che mai attuali.

Sarà capitato a moltissimi lettori di incontrarsi e scontrarsi con analisi e letture dalle quali emerge un problema non banale riguardante l’accezione di due termini chiave: Liberalismo e Capitalismo. Il primo termine soprattutto nel XIX e XX secolo è stato oggetto di utilizzo da parte dei soggetti più disparati e per certi versi posti agli antipodi; tanto che il termine liberale oggi suona più come un appellativo indefinito cui necessariamente debba esser seguito dall’immancabile aggettivo qu

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