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La furba Chiara Lalli: «silenzio sul dolore dell’aborto, se no vincono i Pro-vita!»

Le donne non devono più pentirsi di aver interrotto la gravidanza, ed è meglio che non raccontino più di aver provato dolore fisico o psicologico. Lo pretende la bioeticista tuttologa Chiara Lalli, per almeno due motivi: il primo, il suo libro sulla bellezza dell'aborto cadrebbe definitivamente nell'oblio, il secondo «si fa il gioco dei ProVita».

Docente di Bioetica e Storia della medicina alla Sapienza di Roma, la Lalli è una nostra vecchia conoscenza. Con la stessa sorniona baldanza passa dall'affermare che l'istinto materno non è una naturale, che l'anima non esiste (beccandosi un "dai, riprovaci un'altra volta" da parte di Fortunato Tito Arecchi, emerito di Fisica all'Università di Firenze), sostiene il regalo di neonati tramite utero in affitto ed 

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Chiara Lalli anti-femminista: «l’uomo può sostituire la donna»

Chiara LalliLo avevamo già fatto notare: chi sostiene le adozioni per coppie omosessuali nega decenni di battaglie femministe per rivendicare un ruolo proprio per le donne. Esse, infatti, non avrebbero nulla di speciale e potrebbero tranquillamente essere sostituite da un uomo omosessuale nel loro ruolo familiare.

Su "Il Foglio" è stato recentemente recensito un libro del 2009 (“Buoni genitori. Storie di mamme e di papà gay”) dell'infaticabile tuttologa Chiara Lalli, colei che passa con tranquillità dal sostenere che l'anima non esiste, che l'istinto materno non

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Se Chiara Lalli crede di essere una mosca…

GeneticaLa matematica/filosofa/tuttologa Chiara Lalli ha dimostrato di aver imparato benissimo dal suo maestro Piergiorgio Odifreddi: il suo intervento sui quotidiani non dev'essere solo divulgazione scientifica ma va usato per infilarci una propaganda, esplicita o velata, al determinismo ateo (o contro la maternità e a favore dell'aborto, questo è l'altro tema di cui è appassionata).

Se vediamo un articolo firmato da lei sappiamo già il secondo fine ed infatti ce lo aspettavamo leggendo ieri la sua recensione sul "Corriere" all'ultimo lavoro di Edoardo Boncinelli, "Una sola vita non basta" (Rizzoli 2013).  La Lalli ha raccontato dell'incontro tra Boncinelli e Walter Gehring, il quale ha isolato tre geni omeotici della droso

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Anche Chiara Lalli a favore del “regalo di neonati”

Utero in affittoQualche settimana fa la presidente dell’associazione omosessuale “Famiglie Arcobaleno”, Giuseppina La Delfa ha affermato che la sua associazione sostiene e promuove la pratica (illegale in Italia) che definisce "gestazione per altri" (gpa), che altro non sarebbe il regalo di neonati a coppie omosessuali da parte di “madri generose”.

Una violazione palese dei diritti umani che arriva a mercificare la vita umana, definendo il neonato come oggetto da produrre per regalarlo agli amici più cari. I militanti dei diritti umani ovviamente approvano, probabilmente perché hanno paura che alzando la voce contro questa violenza verrebbero accusati di omofobia.

Stranamente al "Corriere della Sera" questa volta qualcuno non ha chiuso gli occhi. E' stata Marina Terragni che per

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Gli ideologi della casualità (Chiara Lalli, Piero Bianucci….)

Abbazia Mont Saint Michel    di Giorgio Masiero* *fisico

 

Per tutta la vita Tycho Brahe (1546-1601) osservò le posizioni dei pianeti, del Sole e delle stelle. Da quelle misure di angoli e tempi il suo assistente Giovanni Keplero ricavò 3 “leggi” che descrivono la geometria delle orbite, le velocità di rivoluzione e le relazioni cinematiche tra i pianeti. Ma perché i corpi celesti seguono proprio quelle leggi? La risposta arrivò nel 1687 da una piccola equazione contenuta nei “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica” di Isaac Newton:

f = Gm1m2/r2,

donde, per sovrappiù, si ricavavano le traiettorie balistiche in Terra e… le maree di Mont Saint-Michel. Se Newton avesse proposto di spiegare le ellissi dei pianeti col caso

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L’aborto rovina la donna: lo dicono gli studi (ma non Chiara Lalli)

Sindrome-post-abortoPoco tempo fa Chiara Lalli ha pubblicato un libro, “La verità, vi prego, sull’aborto” (Fandango 2013) in cui ha furbamente cercato di negare l'esistenza della sindrome post-abortiva al quale abbiamo già risposto. Nelle scorse settimane, in ogni caso, è arrivato un nuovo ed ennesimo studio -pubblicato sull'"Australian & New Zeland Journal of Psychiatry"- a smentire ulteriormente questi subdoli tentativi.

 

Ne abbiamo parliamo con la dottoressa Maria Cristina Del Poggetto, specialista in Psichiatria e Psicoterapia sistemico-relazionale, membro della Società Medico-Scientifica ProMed Galileo, relatrice al convengo lo scorso 11 maggio al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.

"Dottoressa,"

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Abortire è bello? Altre risposte a Chiara Lalli

Lo strappo nell'animaAbbiamo già avuto modo di parlare dell'ultima "fatica" di Chiara Lalli, volto giovane del variegato e stravagante mondo della "bioetica laicista".

La ricercatrice, come dicevamo, ha acutamente osservato il successo mediatico del definire l'eutanasia come la "dolce morte" e ha tentato di fare lo stesso con l'aborto, consapevole che le voci critiche sono sempre più numerose (crescita obiettori, diffusione di una nuova ondata di cultura pro-life ecc.). Nel suo libro ha così voluto addobbare l'interruzione di gravidanza come qualcosa di "dolce", da fare e rifare in serenità come le hanno detto le donne che ha appositamente intervistato, condendo il tutto con grasso sarcasmo contro i cimiteri per i bambini non nati.

Ha anche tentato anche di definire come "mito" la Sindrome Post Aborto, ovvero le fr

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Chiara Lalli e l’aborto, un approccio poco scientifico

Sindrome post abortoLa ricercatrice Chiara Lalli, volto nuovo del relativismo laicista italiano, ama spaziare senza soluzione di continuità dal sostegno per l'eutanasia fino alla negazione dell'esistenza dell'anima (ricevendo risposte precise e puntuali su questo sito web).

La filosofa collabora con Il Corriere della Sera, dove è recentemente stata recensita la sua ultima fatica dedicata all'aborto: "La verità, vi prego, sull'aborto" (Fandango 2013). La missione che si è data è molto suggestiva: dopo l'eutanasia come "dolce morte", ora è il momento di far passare anche l'idea dell'"aborto dolce", tentando di normalizzare l'interruzione di gravidanza ad un banale intervento medico, una sorta di estrazione delle tonsille. Scrive: «Vog

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A proposito dell’anima, risposta a Chiara Lalli

«Con questo articolo diamo avvio alla collaborazione con Fortunato Tito Arecchi, Professore emerito di Fisica presso l’Università degli Studi di Firenze e Scientific Associate dell’Istituto Nazionale di Ottica (INO) del CNR, di cui è stato Presidente dal 1975 al 2000. E’ inoltre Fellow della Optical Society of America e membro della Academia Europaea e della Academie Internationale de Philosophie des Sciences. Vincitore del Premio Max Born 1995 e del premio Enrico Fermi 2006, è autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche e dei volumi "I simboli e la realtà" (con la moglie Iva, JacaBook 1991), "Caos e Complessità nel vivente" (IUSS Press-Pavia 2004), e "Coerenza Comp"

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Chiara Lalli e “Giornalettismo” discriminano gli ex omosessuali

Una delle modalità di discriminazione degli ex-omosessuali è quella di mettere in dubbio la loro stessa esistenza. Il motivo è semplice: se esistono significa che l'omosessualità non è immutabile come la lobby omosessualista vuole far credere (chissà perché, poi), così, appena qualcuno fa "coming out" e riferisce di essere tornato sui suoi passi ecco scatenarsi attacchi violenti che dubitano che lui sia veramente riuscito "nell'impresa" o, addirittura, si arriva a negare che egli sia mai stato veramente omosessuale.

L'ultima discriminazione in ordine cronologico arriva da una sorta di non ben definito quotidiano online fai-da-te. Si chiama "Giornalettismo" (-ismo, notare già il profilo ideologico nella desinenza del nome). L'autrice è Chiara Lalli, dipendente de "La Sapienza" di Roma, omosessualista militante, appassionata di Marijuana, tanto da apologi

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