Twitter ignora la violenza dei giornalisti contro gli studenti cattolici

studenti cattolici nativiGli studenti della Covington School oggetto di insulti e minacce di morte a causa di un video male interpretato. Alcuni opinionisti si sono scusati, altri hanno cancellato i tweet ma il risultato è una settimana di pura violenza contro studenti minorenni da parte di giornalisti con la bocca piena di “diritti” e “rispetto”.

 

Dopo la March for Life che si è svolta a Washington lo scorso 21 gennaio, un breve filmato ha diviso il popolo degli Stati Uniti. Sui social e sui principali quotidiani americani si è generata una macchina del fango contro un gruppo di adolescenti cattolici che vicino al Lincoln Memorial sono stati fronteggiati da alcuni uomini nativi americani, tra cui alcuni veterani di guerra. I giovani sono stati accusati di razzismo e bullismo verso i nativi.

I giovani sono studenti della Covington Catholic High School del Kentucky e, dopo l’immediata valanga di insulti che hanno ricevuto, anche il vescovo della città, Roger Foys, ha condannato il loro atteggiamento. Salvo, poi, scusarsi per le sue poco prudenti parole dovute a false informazioni. E lo stesso hanno fatto tanti opinionisti, riconoscendo l’errata interpretazione del filmato, come l’editorialista del New York Times, David Brooks, ed il senatore democratico Rand Paul che ha chiesto di «guardare i fatti prima di giudicare».

«La prossima volta che ci sarà una storia virale, aspetterò che emergano altri fatti», ha scritto Julie Irwin Zimmerman su Atlantic. «I vigilantes online hanno pubblicato l’indirizzo dei genitori di alcuni ragazzi e hanno massacrato le loro famiglie con minacce per tutto il weekend, anche mentre cercavano di celebrare un matrimonio di famiglia, accusandoli di aver allevato dei razzisti e promettendo di danneggiare i loro affari di famiglia».

 

Gli studenti della Covington Catholic insultati e derisi, ma sul web sono diventati i carnefici.

Qualcosa infatti non ha funzionato fin da subito. Nella breve clip pubblicata (e in tante altre che sono seguite) non è si ascolta nessuna parola violenta, alcun insulto, nessuna forma di razzismo, solamente un giovane cattolico con il cappello dei sostenitori di Donald Trump, di nome Nicholas Sandmann, che fissa negli occhi il nativo Nathan Phillips, il quale gli si è avvicinato fino a sfiorarlo, cantando e colpendo il tamburo che tiene in mano. Una situazione certamente tesa, altri adolescenti osservano la scena, a loro volta cantando e ridendo, ma non sembrano affatto deridere l’uomo. Lo stesso nativo, Phillips, ha dichiarato che si è avvicinato al gruppo di adolescenti perché si stava infuocando il clima tra loro e un gruppo di afroamericani, membri dei Black Hebrew Israelites, rivelando che questi uomini stavano sputando addosso agli studenti cattolici, gridando loro “razzisti”, “bigotti”, “biscotti bianchi”, “finocchi” e “incestuosi”.

Gli adolescenti, da parte loro, hanno malamente risposto con il coro “costruisci quel muro”, inneggiando alle intenzioni di Trump e al muro tra USA e Messico. Lo stesso giovane Sandmann ha poi spiegato di essersi coinvolto come “pacificatore” tra i gruppi, prima di essere bloccato dal nativo Phillips e dal suo tamburo. «A un certo punto ho sorriso perché volevo che sapesse che non mi sarei arrabbiato, intimidito o lasciato provocare in un confronto più grande», ha spiegato Nicholas Sandmann. Il Guardian ha ammesso: «I nuovi video suggeriscono che i quattro ebrei israeliani neri potrebbero essere più colpevoli degli studenti di Covington», tanto che i Black Hebrew Israelites sono da tempo identificati come violenti razzisti. La basilica dell’Immacolata Concezione di Washington ha poi confermato che il gruppo di nativi americani capeggiati da Nathan Phillips avevano già tentato di interrompere la celebrazione della Messa la sera del 19 gennaio, facendo irruzione in 50 all’interno della chiesa con i loro tamburi.

 

La gara di giornalisti e opinionisti nell’insultare e diffamare studenti minorenni.

Nonostante tutto questo, i giovani cattolici -come già scritto- hanno ricevuto pesanti minacce di morte e i loro genitori hanno rischiato il licenziamento nei rispettivi lavori. I social, come Twitter, hanno permesso ai giornalisti di insultare liberamente degli adolescenti (in gran parte minorenni), in una gara alla diffamazione. E’ quanto ha denunciato il Daily Wire, pubblicando i tweet più offensivi, in gran parte cancellati dagli stessi autori quando la verità è emersa. L’editorialista del New York Times, Kara Swisher, ha chiamato i giovani dei “nazionalisti nazisti”, Bakari Sellers della CNN ha suggerito invece che gli adolescenti andavano “colpiti in faccia”, mentre il suo collega Ana Navarro se l’è presa con i genitori definendoli “asswipe”.

Lo scrittore Reza Aslan, autore di libri revisionisti contro il cristianesimo, riferendosi al giovane cattolico Nicholas Sandmann si è domandato se «qualcuno ha mai visto un volto che più merita di essere preso a pugni», rispetto allo stesso adolescente. Il comico Patton Oswald ha invece rivelato informazioni private sulla vita degli studenti, mettendo a repentaglio le loro vite.

 

Una vicenda molto triste, non tanto per gli screzi al Lincoln Memorial ma per la pessima figura di opinionisti abituati a riempirsi la bocca di “diritti”, “tolleranza” e “rispetto” e poi sono i primi a non frenare la violenza verso minorenni e adolescenti che hanno l’unica colpa di rappresentare valori non condivisi dalla maggioranza della società. Con la complicità dei social che censurano pubblicità pro-life ma lasciano impuniti tweet e post di odio contro giovani studenti, oltretutto vittime di una campagna di fake news. Da questa vicenda ho imparato a non informarmi «dai gruppi online per i quale l’indignazione è solo un’altra forma di intrattenimento», ha scritto uno dei primi insultatori che si è poi scusato. «Proverò anche ad accettare il consiglio che do ai miei figli ogni giorno: metti giù il telefono e vai a fare qualcosa di produttivo».

 

AGGIORNAMENTO 3/02/19
Gli avvocati della famiglia dello studente della Covington Catholic High School, Nick Sandmann, hanno annunciato di aver inviato lettere per potenziali cause legali ad oltre 50 persone: politici, celebrità e personaggi dei media.

La redazione

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3 commenti a Twitter ignora la violenza dei giornalisti contro gli studenti cattolici

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  1. federico74 ha detto

    Triste, ma tutt’altro che sorprendente.
    “Hanno odiato ME, odieranno anche voi”, dice il Signore.
    Dello squallido livore che connota gli odiatori del Cristianesimo abbiamo perfetti esempi su questo blog: falliti-frustrati che digrignano i denti. Tutto previsto nel Vangelo.

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