L’origine delle crociate: difesa dalle aggressioni islamiste

origine delle crociateSecondo la visione del “politicamente corretto”, le Crociate sarebbero state nientemeno che uno dei tanti episodi di imperialismo commessi dal mondo cristiano, visto come barbaro e guerrafondaio, a danno di un mondo musulmano percepito come immensamente più tollerante e pacifico.

Questa prospettiva dimentica che quattro secoli prima dell’appello del papa Urbano II, ebbe iniziò l’espansione degli Arabi che attaccarono anche stati cristiani con la motivazione del Jihad, intrapreso per conquistare nuove terre dove si sarebbe imposta la legge dell’Islam. Né tiene conto dei fattori che scatenarono la Prima Crociata.

E’ ormai noto che questa fu dovuta in seguito alla richiesta di aiuto inviata al papa dall’imperatore bizantino Alessio Comneno per contrastare i Turchi Selgiuchidi, e dallo scalpore provocato dalle continue aggressioni a danno dei pellegrini cristiani in visita verso i luoghi santi della Palestina. Sebbene diversi storici abbiano esaltato la “tolleranza” islamica nei confronti delle altre fedi (spesso contrapponendola al fanatismo dimostrato dalla Chiesa Cattolica contro ebrei ed eretici), in verità, la libertà religiosa nei paesi musulmani presentava evidenti limiti: essa veniva ammessa solamente per i “Popoli del Libro” come ebrei e cristiani a patto, però, che questi non facessero proselitismo e praticassero la loro religione solamente in ambito privato. A ciò si devono aggiungere una serie di discriminazioni  a cui erano sottoposti i dhimmi (si pensi, ad esempio, al pagamento dell’imposta di capitolazione, la Jizia), che trasformavano i sudditi non musulmani in cittadini di seconda categoria.

Non mancarono, tra l’altro, nel corso dei secoli anche diversi episodi di martirio e persecuzione. Lo storico Moshe Gil nella sua opera History of Palestine, 634-1099 scrive: «Agli inizi dell’VIII secolo settanta pellegrini cristiani provenienti dall’Asia Minore furono messi a morte dal governatore di Caesura, tranne sette che acconsentirono a convertirsi all’islam. Di lì a non molto, altri sessanta pellegrini, sempre provenienti dall’Asia Minore, furono crocifissi a Gerusalemme. Verso la fine dell’VIII secolo i musulmani attaccarono il monastero di San Teodosio, nei pressi di Betlemme, massacrarono i monaci e distrussero due chiese vicine. Nel 796 i musulmani misero al rogo venti monaci del monastero di Mar Saba. Nell’809 vi furono molteplici assalti a un gran numero di chiese sia entro le mura di Gerusalemme sia attorno alla città, con stupri e uccisioni di massa. Gli attacchi si ripeterono nell’813. Il giorno della Domenica delle Palme del 923 esplose una nuova ondata di violenze con distruzioni di chiese e uccisioni» (citato in Rodney Stark, Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle Crociate, Lindau 2010 p. 122).

L’episodio che scosse profondamente l’Europa accade durante il regno del califfo d’Egitto, Tariqu Al-Hakim, musulmano eterodosso, un folle per alcuni studiosi: durante il suo regno perseguitò per un certo periodo musulmani ortodossi, ebrei e cristiani. Oltre a costringere i cristiani ad indossare una croce di due chili e ordinare la distruzione di migliaia di chiese, il califfo tentò persino di far demolire il Santo Sepolcro. Non mancarono, tuttavia, negli anni successivi nuove aggressioni e violenze a danno dei pellegrini: nel 1022 Gèrard de Thouars, abate di Saint-Florent-près-Saumur, fu imprigionato dopo aver appena raggiunto la Terra Santa e messo a morte, sorte simile toccò nel 1026  a Richard de Saint-Vanne lapidato dopo essere stato colto a celebrare la messa in territorio musulmano; nel 1040 anche Ulrico de Breisagu fu lapidato dalla folla sulle rive del Giordano; mentre nel 1064 Gunther Von Bamberg, vescovo di Bamberga, fu vittima di un’imboscata dei musulmani e perì insieme a molti pellegrini (Gli eserciti di Dio, pp.128-131).

La situazione per chi andava a visitare Gerusalemme peggiorò quando la città santa cadde in mano ai Turchi Selgiuchidi al punto che nei sermoni risalenti all’epoca della Prima Crociata, come quello pronunciato da Urbano II a Clemornt, si parlava di cristiani uccisi, pellegrini vessati e chiese demolite, profanate o trasformate in stalle o moschee. Sebbene questi fatti siano stati probabilmente ingigantiti, non furono tuttavia inventati (Jean Flori, Le Crociate, Bologna 2003 p. 28).

Non sono certamente mancate violenze e atrocità contro musulmani da parte di alcuni eserciti cristiani in epoca medievale, ma questo andrebbe contestualizzato al travisamento dello spirito cristiano ed iniziale delle crociate, ricondotto comunque ad un’epoca ancora priva di reti diplomatiche. Inoltre, mentre queste sono fortunatamente sempre più un ricordo lontano, uccisioni e discriminazioni nei confronti dei cristiani sono purtroppo ancora oggi una tragica realtà in molti stati a maggioranza islamica.

Mattia Ferrari

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36 commenti a L’origine delle crociate: difesa dalle aggressioni islamiste

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  1. Mercuriade ha detto

    Attenzione però: Stark è un sociologo, non uno storico, e, proprio in quanto sociologo, qualche grossa cantonata tende a prenderla: ad esempio sul fatto che l’espansione islamica non aveva spezzato l’unità del Mediterraneo, ci sono testimonianze di commerci e scambi tra le due sponde anche in pieno IX-X secolo, e di contatti ad esempio tra il mondo arabo e i regni scandinavi.
    Le sue affermazioni vanno mediate con quelle di altri storici come Jean Richard, Jean Flori, Franco Cardini:
    http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2012/02/14/leresia-delle-crociate/
    http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2012/02/14/la-rivoluzione-delle-crociate/

    • Max ha detto in risposta a Mercuriade

      Esatto: Stark e’ un sociologo non uno storico. Nei suoi libri mostra comunque una certa competenza della materia, ma e’ razionale leggere quello che altri storici di professione sostengono.

      • Marco S. ha detto in risposta a Max

        Se non sbaglio c’è anche lo storico Thomas Madden, totalmente critico della tradizionale teoria di Runciman e delle crociate.

      • Max ha detto in risposta a Max
        • Mattia ha detto in risposta a Max

          Su Stark ho fatto riferimento alla persecuzione dei pellegrini a cui rimanda ad altre opere storiche. Sulla causa delle Crociate, a dire la verità, ho trovato diversi storici che ne hanno dato spiegazioni non tanto dissimili da quelle proposte dal sociologo. Ad esempio Jean Flori afferma che queste presero spunto dalla richiesta d’aiuto dell’imperatore bizantino al papa (anche se questi immaginava non l’arrivo di una crociata, ma di mercenari che l’aiutassero a difendere la capitale e a riconquistare i territori perduti con i turchi) e il papa rispose all’invito volendo anche con esso cercare di ricucire lo strappo tra la chiesa cattolica e bizantina dovuto allo scisma ortodosso del 1054. Nei proclami rivolti ai Crociati si facevano inoltre riferimento alle persecuzioni subite dai pellegrini. Persecuzioni che sono state esagerate, ma che provenivano da episodi reali

    • Alcorvega ha detto in risposta a Mercuriade

      Ma Stark utilizza l sua tesi sociologica su fatti storici infatti porta tonnellate di letteratura di storici non certo di Sociologi in oltre molto dei dati sono ampiamente documentati
      Smontando pezzo pezzo altre tesi che non hanno un riscontro storico

    • Mattia ha detto in risposta a Mercuriade

      Sì Stark non ha mai preteso di essere uno storico e difatti si rifà alle opere di altri studiosi specialisti nel loro campo quando parla di fatti storici come per le affermazioni dell’articolo riguardante la persecuzione dei pellegrini in Terra Santa.

  2. Alèudin ha detto

    Una immagine molto esplicativa:

    copiate e incollate nella barra indirizzi del browser:
    https://preghierecorte.files.wordpress.com/2016/07/crociate-islam.jpg

    qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=I_To-cV94Bo

  3. beppino ha detto

    … e praticassero la loro religione solamente in ambito privato …

    Richiesta (e poi obbligo) molto simile a quanto propugnato nel nostro tempo dai moderni ed illuminati laicisti epigoni di Voltaire. Il retroterra culturale del resto é molto simile (i mussulmani allora ideologizzati da interpretazioni guerrafondaie dei loro scritti, gli illuminati attuali irrigiditi in una base culturale intrinsecamente irrispettosa di chi non si adegua). Per non parlare delle “moderne” perorazioni di altro tipo, sempre da parte dei nipotini di Voltaire, come l’eliminazione del suffragio universale (anche in questo caso il discorso di partenza é sempre il medesimo).

  4. Tortoragione ha detto

    Ottimo articolo di attualità. Nel frattempo è successo altro?

  5. lorenzo ha detto

    Non va dimenticato tuttavia che la storiografia araba ha “scoperto” le crociate leggendo i libri di storia editi in occidente: prima di allora i cosiddetti “crociati” erano semplicemente considerati degli alleati di talune fazioni in in lotta tra loro per una supremazia tutta interna all’islam.

  6. muggeridge ha detto

    Ricordo ancora il mio libro delle elementari che appunto diceva correttamente che le Crociate cominciarono per le persecuzioni da parte dei turchi (selgiuchidi) contro i pellegrini in Terra Santa, mentre gli arabi erano stati relativamente più tolleranti. Corretta impostazione storica quella delle mie elementari, che si è andata perdendo negli anni successivi dove anche a livello di sussidiari di scuola elementare è stata imposta la visione storiografica illuminista e marxista che opponendosi al cristianesimo ha finito per considerare come vittime quelli che sono sempre stati gli storici aggressori dei cristiani nonché conquistatori di vasti territori che furono tra i primi ad accogliere il Vangelo.

  7. Fabio ha detto

    La cultura araba fu davvero una civiltà evoluta, la quale diede un grande impulso alla chimica, all’astronomia, all’architettura e alla matematica, è sufficiente ricordare figure come Al Razi o Geber, di origini arabe, padri della chimica, oltre che medico-chirurghi, in secoli in cui l’Europa era sprofondata nelle tenebre del Medioevo.
    Una buona parte dell’architettura iberica è di stampo arabo, per esempio.
    Purtroppo l’evoluzione della cultura araba subì una battuta d’arresto, non appena comparve sulle scene storiche il fanatismo islamico. Gli arabi abbandonarono così i libri e gli strumenti di ricerca, per darsi alla guerra contro quelli che Maometto aveva definito infedeli, ossia ebrei, cristiani, buddusti, pagani e via discorrendo.
    La reazione militare dell’Europa di allora, fu legittima e comprensibile.
    Amo perciò la cultura degli arabi, ma non la loro religione.
    Sono due cose ben distinte, ma pochi riescono ad accorgersene. Se Maometto non fosse mai apparso nella storia, con molta probabilità, oggi, l’intero Medio Oriente sarebbe stato cristiano e con una mentalità compatibile con la civiltà europea.

    • Enrico ha detto in risposta a Fabio

      Caro Fabio non é così neppure per la cultura, la matematica astronomia, architettura e medicina.

      • Pietro ha detto in risposta a Enrico

        Per chi volesse sapere com’erano le condizioni dei cristiani sotto l’islam consiglio il documentatissimo libro di Bat Ye’or, Il declino della Cristianità sotto l’islam. Testo davvero illuminante per capire che le Crociate erano più che giustificate e che la cosiddetta cultura araba (nei campi ad es. della filosofia, della matematica, dell’architettura e quant’altro) era in realtà opera dei dhimmi, ossia i “protetti” (il virgolettato è più che d’obbligo)cioè ebrei e cristiani sottomessi e sottoposti a tutta una serie di restrizioni e limitazioni per lo più assai umilianti.Altro che aggressione cristiana al pacifico e tollerante islam.

        • Marco S. ha detto in risposta a Pietro

          Ho letto anche io il libro Bat Ye’or “Il declino della cristianità sotto l’islam” e mi associo all’ottimo Pietro.

      • Fabio ha detto in risposta a Enrico

        Perché mai?
        Ti ho anche riportato degli esempi storici.
        L’Iran, per esempio, quando ancora si chiamava Persia, aveva raggiunto un superbo sviluppo nel campo delle scienze mediche. Fino al 1979, ossia prima della rivoluzione sciita di Khomeini, la Persia era il paese più occidentalizzato e industrializzato di tutto il Medio Oriente. Le persone vestivano all’occidentale, le donne senza velo, nelle università si formavano fisici, ingegneri e medici, il commercio con l’Europa era fiorente. Se lo Scià Reza Pahlavi avesse continuato a regnare, avrebbe reso il sun paese migliore di come versa l’Italia, oggi.
        Non si può negare, che la cultura araba e soprattutto quella persiana, non siano state grandi civiltà.
        La loro sfortuna, ripeto, fu quella di venire fagocitate dall’islamismo.

        Non si può screditare un’antica e grande civiltà, come quella araba o persiana, solo perché nel corso dei secoli è finita nel giogo del fanatismo religioso.
        Ricordi che cosa furono gli egiziani cinquemila o seimila anni fa?
        Grandi illuminati.
        Che cosa rimane, ora, nel vivere quotidiano dell’Egitto di quella grande cultura?
        Nulla. Ma questo non toglie i suoi meriti e grandezze passate.

        Che cosa resta, anche della grande civiltà romana che un tempo aveva il suo epicentro in questo nostro paese?
        Niente. Eppure la sua gloria storica nessuno potrà cancellarla.
        E così è anche per gli altri popoli e civiltà, compreso per quella araba e persiana.

        • lorenzo ha detto in risposta a Fabio

          Non dimenticare che lo Scià fu prima sostenuto e poi abbattuto dai clan dei suq che governano i suk.
          Non dimenticare che Maometto apparteneva al clan dei Banū Hāshim.
          Non dimenticare che le crociate avevano il supporto di nazioni mercantili.
          Non dimenticare che molti profughi islamici comprano in contanti negozi per dar vita ai suk.

          Chi ha orecchi da intendere… intenda…

          • Leonardo ha detto in risposta a lorenzo

            E che ci facevano a Poitiers ( meno di 200km da Parigi, che è nord della Francia) nel 723 d.c. i musulmani… e meno male che Carlo Martello ci pensò a stroncarli…troppo tardi siamo andati in Terra Santa….ci si doveva andare 5-6 secoli prima

            • lorenzo ha detto in risposta a Leonardo

              Non per nulla i mussulmani, prima di conoscere le crociate come raccontate dalla storiografia occidentale, chiamavano i “crociati” Franchi.

          • Fabio ha detto in risposta a lorenzo

            Lo Scià fu appunto rovesciato dal fanatismo radicale sciita, come ho scritto, ma una grande nazione di storia, scienza e cultura, come fu la Persia ante musulmana, o se non altro ante Kohmeini, rimane pur sempre grande anche se nel tempo ha smarrito l’intelletto e la ragione per aderire all’estremismo religioso.

            Riguardo le crociate, ho scritto che furono più che legittime e giustificabili, anche se all’Europa andrebbe ascritta la più grave colpa di omissione della storia: NON AVER VOLUTO ORGANIZZARE UNA CROCIATA PER ACCORRERE IN AIUTO AI CRISTIANI BIZANTINI NEL MAGGIO DEL 1453.

            • lorenzo ha detto in risposta a Fabio

              Non volevo minimamente disquisire sulla liceità o meno delle crociate.

              Ribadisco pero che non fu il fanatismo sciita a rovesciare lo Scià ma che furono i suq a permettere al fanatismo sciita di assumere il potere al posto dello Scià.

              • Fabio ha detto in risposta a lorenzo

                Lorenzo, è chiaro che quando un fanatismo, sia esso politico o religioso, prende il sopravvento sul tessuto sociale di un paese, tende sempre a svilupparsi dai mal di pancia del volgo, per assurgere via-via alle gerarchie militari. E non c’è poi imperatore illuminato che possa reggere all’arrivo dello tsunami popolare, così come avvenne, purtroppo, con lo scià.

                • lorenzo ha detto in risposta a Fabio

                  Forse non mi sono spiegato bene: le confederazioni dei mercanti, da Maometto in poi, sono state il motore della Jihâd.
                  Lo Scià ha governato fino a quando ai suq ha fatto comodo che governasse: in Turchia Erdogan ha, per ora, la benedizione dei suq.

                  • Fabio ha detto in risposta a lorenzo

                    Appunto, Lorenzo, da Maometto in poi, quello che continuo a ribadire, anche se ciò non toglie, che vi furono dei governanti, i quali malgrado un substrato impregnato di jihad, tentarono di modernizzare e occidentalizzare il loro paese.

    • Kosmo ha detto in risposta a Fabio

      Una buona parte dell’architettura iberica è di stampo arabo, per esempio.

      SCEMPIAGGINI.
      Semmai bizantino.

      • Fabio ha detto in risposta a Kosmo

        Kosmo, dimmi: ti diverti a sfottere gli altri utenti, oppure ti limiti a proferire tu le scempiaggini?
        Ti fornisco alcuni esempi di arte MORESCA, ossia araba, presente nella Penisola Iberica:
        – L’Alhambra di Granada
        – Il maestoso castello de l’Alcazar di Sevilla
        – La Mezquita di Cordoba
        e tanto altro ci sarebbe da aggiungere.
        Soprattutto nella Spagna meridionale si possono ammirare le arti del periodo saraceno.

      • Klaud ha detto in risposta a Kosmo

        Forse ho saltato un capitolo: quando i bizantini avrebbero colonizzato la Spagna?

        • Kosmo ha detto in risposta a Klaud

          ah ah ah che spiritoso…
          L’ “architettura islamica” non esiste. E’ ripresa semplicemente da quella greco/bizantina.
          Adesso hai capito?

          • domics ha detto in risposta a Kosmo

            Precisamente. Perfino l’arco a ferro di cavallo che contraddistingue l’architettura islamica non è invenzione araba. Questo tipo di arco era diffuso nel medio oriente ben prima dell’avvento dell’Islam. Giunse in Spagna già in epoca romana (forse grazie agli ebrei) ed era impiegato normalmente nell’architettura visigotica. Sempre in Spagna saranno architetti e decoratori bizantini a realizzare le opere che ora possiamo ammirare. Lo ‘stampo arabo’ di cui parla Fabio mi sfugge se non ovviamente essendo gli Arabi la committenza ci mettevano i soldi e la mano d’opera (sulla cui provenienza sorvolo).

          • Klaud ha detto in risposta a Kosmo

            Ragionando così, a ritroso, possiamo quindi annullare tutti gli stili successivi alla proto-architettura lignea dei palfitticoli neanderthaliani?

          • Fabio ha detto in risposta a Kosmo

            L’architettura islamica non esiste?
            Quindi non esistono neanche i testi che trattano di codesta arte?
            E tutto ciò che ci è stato insegnato da storici, architetti e critici d’arte, è frutto di scempiaggine?
            Allora anche la voce “arte araba” su Wikipedia andrebbe censurata, giacché sostieni che l’arte araba non esiste!
            Peccato, però, che l’arte araba sia universalmente riconosciuta e anche assai ben ammirabile nelle sue monumentali realizzazioni in tutto il Medio Oriente, Caucaso, nord Africa, India, paesi mediterranei e Penisola Iberica, appunto.
            Che questa arte possa anche aver tratto una certa ispirazione da quella bizantina, ci sta, ma nel corso del tempo è divenuta a se stante, con i propri canoni e forme ben distinguibili da qualsiasi altra.
            É come dire che Dino Buzzati fu ispirato artisticamente da Franz Kafka, quindi le opere di Buzzati non esistono.
            Falso!
            Le sue opere esistono e sono anche ben distinte dall’altro, pur se vagamente da esso ispirate.

        • domics ha detto in risposta a Klaud

          Sì ha saltato un pò di capitoli di storia:
          https://it.wikipedia.org/wiki/Spagna_bizantina

          • Fabio ha detto in risposta a domics

            Domics, l’arte araba non è un pensiero partorito dalla mia mente, o da una tesi complottista.
            Se vuoi riformare la storicità dell’arte, allora puoi rivolgerti in altre sedi o a persone con competenze superiori.
            Inutile star qui a disquisire sulla forma del ferro a cavallo, se canonicamente è universalmente riconosciuta l’arte araba da qualsiasi storico e architetto. Ripeto, universalmente riconosciuta.
            Ma in che cosa ci stiamo inutilmente perdendo?

  8. domics ha detto

    Una nota: al-Hakim non era né un musulmano eterodosso né un folle. Era un astuto monarca che attuò un tentativo di islamizzazione del suo regno per ottenere anche il sostegno dei sunniti e ricreare una umma dei fedeli. Proprio a questo servivano le persecuzioni dei non musulmani e la distruzione del Santo Sepolcro che sappiamo fu accolta con favore dal mondo musulmano anche oltre i confini del suo regno. Non tentò di demolire il Santo Sepolcro; ci riuscì…
    E’ divertente vedere come l’accusa di pazzia, che era nata in ambito europeo e che nei tempi passati era respinta come offensiva dal mondo islamico, sia oggi usata dai Musulmani stessi per giustificare le sue azioni…

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