Disabile e scartata da tutti, oggi apre la sua pasticceria

Sindrome di Down e pasticceraRespinta da tutti, scartata. Anche Collette Divitto ha sperimentato sulla sua pelle l’insofferenza che la società odierna, fintamente moderna e civile, prova verso ciò a cui non sa più stare di fronte: la morte, la sofferenza e la disabilità.

Collette è una giovane ragazza americana di 26 anni, affetta da sindrome di Down, ma anche di una tenacia e perseveranza fuori dal comune. Ha sempre amato cucinare dolci e ha provato più volte a farne una professione, inutilmente. Si è proposta a tutte le pasticcerie di Boston, città in cui vive, offrendo i suoi dolci come campione, ma la porta in faccia era assicurata. In una società orientata al consumismo e all’efficienza, a cosa potrà mai servire una ragazza Down? E’ solo un intralcio. «Non sei adatta per noi», la risposta che riceveva più spesso.

«Apprezzavano i miei dolci ma aggiungevano che non ero una buona scelta per loro», ha spiegato Collette in un’intervista. «Si, è stato molto doloroso». Poteva rinunciare ed arrendersi ma alle spalle ha evidentemente una madre forse ancora più coraggiosa: nonostante il mondo dica l’opposto, infatti, non aveva interrotto la gravidanza alla notizia dell’arrivo di una bimba disabile e certamente non la avrebbe abbandonata nemmeno nella difficoltà nel trovare la sua vocazione lavorativa.

Così, grazie all’aiuto della famiglia, Collette ha aperto il suo negozio di pasticceria chiamandolo Collette’s. Il primo ordine di biscotti lo ha ricevuto da un negozio di alimentari di Boston, il Golden Goose Market, il cui proprietario è stato anche il primo a capire il valore della circostanza e dei suoi dolci. La fama dei suoi biscotti ha raggiunto anche alcuni media inglesi e da quel momento ha iniziato a ricevere numerose commissioni da tutto il paese. I suoi biscotti al cioccolato con cannella (e altri ingredienti segreti) sono diventati famosi e oggi il suo sogno è poter crescere per assumere e dare lavoro ad altre persone disabili, affette dalla sua stessa sindrome.

Alla fine è uscita l’anima profonda della città. «Ne ero certa», ha detto Rosemary Alfredo, la madre di Collette. «Non l’ho mai guardata come se avesse dei limiti. Tutti ne abbiamo, siamo bravi in alcune cose e meno in altre. Quindi tutti siamo disabili, in qualche modo. Dio ci ha donato Collette perché possa cambiare la mentalità delle persone in tutto il paese».

Se vi capita di recarvi in Massachusetts, passate da Boston e fate colazione da Collette’s, portate i nostri saluti alla proprietaria. La potete trovare sul sito web e si può seguirla su Facebook e Twitter.

Sindrome Down ragazze

La redazione

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9 commenti a Disabile e scartata da tutti, oggi apre la sua pasticceria

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  1. Dom ha detto

    Straordinaria! 🙂

  2. Vincent Vega ha detto

    “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. “

  3. Vincent Vega ha detto

    Ringrazio la Redazione, l’articolo mi ha commosso.

  4. Francesco Agostino Fassi ha detto

    La notizia è che la ragazza e sua madre sono esempi di coraggio, né più né meno di meno di fronte ad una società diffusa che pensa ad efficienza ed apparenza come status normale per vivere. In un vecchio articolo che lessi sulla Bussola Quotidiana: http://www.lanovabq.it/it/articoli-cara-futura-mamma-non-avere-paura-18075.htm
    Tuttavia c’è chi afferma per coerenza che bioeticamente parlando non tutte le disabilità(handicap) sono prevedibili e quindi le persone affette abortibili, pertanto ci dovrebbe essere una legge che permette l’infanticidio (ma non lo si chiama con questo nome) di quelli già nati e partoriti, per mancanza di possibilità di eliminare con l’aborto tutte le possibili disabilità. Per esempio un bambino/a che nasce cerebroleso per errore medico è situazione non prevedibile facilmente correggibile se tale strumento citato fosse presente nella legislatura. Il punto è che questo ragionamento è veramente, se è lecito uccidere una persona prima, perché è sbagliato farlo dopo, dopotutto? Peccato solo che ciò appare realmente immorale in entrambi i casi, non aiuta le donne, mette le basi per l’eugenetica e per la “sostituzione” del figlio prodotto se non soddisfa i criteri del genitore. In quest’epoca dominata dalla cultura dello scarto del diverso magari sarà l’oggetto di una nuova campagna per i diritti civili e per la qualità della vita dei genitori nel caso il figlio non fosse il prodotto che i genitori si aspettano. Del resto uno dei pionieri della fecondazione extracorporea aveva prospettato che questa tecnica sarebbe diventa la strada normale per fare figli e più sicura degli atti coniugali(sessuali) stessi per avere figli “in regola”. Una notizia di una ragazza con sindrome di Down felice è un “pugno allo stomaco” di questa mentalità distorta, ma certamente notizia che merita la censura perché offende chi nella vita ha deciso diversamente in merito. Saluti. Sosteniamo i Centri di Aiuto alla Vita e non dimentichiamoci di loro: non basta essere contrari all’aborto per essere a posto con Dio, anzi è meglio essere favorevoli all’aborto e aiutare i cav che esservi contrari e lasciare che facciano tutto da soli, o meglio che altri facciano tutto da soli.

    • lorenzo ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

      Per quel poco che posso aver capito di te leggendo i tuoi interventi, ritengo che quando scrivi:
      “… ma certamente notizia che MERITA LA CENSURA PERCHE’ OFFENDE chi nella vita ha deciso diversamente in merito.”
      non esprima correttamente il tuo pensiero.

      • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a lorenzo

        Grazie per la segnalazione. Rispondo per l’ultima volta su questi forum perché si parlava di persona affetta da “disabilità”, poi li abbandono come mi è stato detto di fare da chi ha autorità maggiore della mia e considera tempo sprecato questo dissertare sui forum, ma trattandosi di disabile vincente non voglio lasciar perdere la questione. Volevo dire che la notizia merita la censura in una società dello scarto sospinta dal pensiero unico dominante; questo certamente non è il mio pensiero, che vorrei che di queste notizie se ne sentissero “a valanghe” (scusate il riferimento poco felice visto il momento), ma ho appena appreso che Charlie Hebdo ha avuto di nuovo una delle sue uscite, dove ci sono state vittime e persone tratte in salvo. Non auguro a nessuno la morte e non giustifico ammazzare chi fa il, non saprei cosa dire, ma certuni la morte la provocano con la parole e se la tirano pure addosso. Augurare il male alle persone è peccato, ma augurare che le macchine di stampa si rompano di continuo lo è altrettanto?
        Comunque W Collette Divitto e Rosemary Alfredo. Ma se per questa notizia si sono raggiunti 6 messaggi e per altre discussioni di stampo sessuale più di 100 messaggi c’è qualcosa che non funziona: anche gli utenti di questi forum “scartano” le notizie di importanza.

  5. Francesco Agostino Fassi ha detto

    Non ho potuto scrivere nella discussione giusta perché mentre scrivevo si è chiusa la possibilità di aggiungere messaggi, ma spero che i cattolici profondamente impegnati ed impegnativi leggano anche questo sproloquio e intendano.

  6. Francesco Agostino Fassi ha detto

    Spett.le anzi Carissima redazione UCCR, rispetto la vostra autorità nel cancellare il mio post espresso in questa sede, anche se vi era un nesso; post certamente molto duro e spinto, dove avevo parlato per esagerazione retorica, ma state attenti a non censurare i post di chi vuole che i cattolici siano coerenti e coraggiosi prima di parlare suoi forum e non trascurare che solo chi ha sofferto per la fede cattolica può permettersi di dare giudizi come quelli espressi nella sede che citai.
    Cordiali saluti.

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