Davvero il mondo sarebbe un posto migliore senza queste persone?

Bambini downE’ davvero insolito che un quotidiano come il Daily Mail, con più di due milioni di copie vendute al giorno e al dodicesimo posto al mondo in termini di diffusione (quindi “piace alla gente che piace”), pubblichi il drammatico articolo di Dominic Lawson, capace di provocare seriamente la coscienza delle masse.

Il National Screening Committee, si legge, ha autorizzato un nuovo esame del sangue per le future mamme (chiamato Non-Invasive Pre-natal Testing o NIPT), che ha quasi il 99% di efficacia nel rilevare se un bambino non ancora nato è affetto dalla sindrome di Down, andando a rilevare direttamente composizione del DNA del nascituro.

Lawson, padre di una figlia con sindrome di Down, ha spiegato di aver letto molto entusiasmo sui quotidiani anglosassoni, addirittura c’è chi ha espresso gioia per la definitiva «eliminazione della sindrome di Down». Lo scopo della campagna medica e mediatica, ha commentato il giornalista, «è chiara: incoraggiare le madri in attesa a subire il processo di screening, in quanto è stato reso meno rischioso. Il programma segreto può essere descritto come l’eugenetica sponsorizzata da parte dello stato». Naturalmente non si propone di risolvere il “problema” del nascituro disabile senza il pieno consenso dei genitori, come avveniva sotto al nazismo, «ma vi è una pressione insidiosa per procedere all’eliminazione in modo responsabile».

La BBC ha anche riportato diversi commenti pubblici sullo screening prenatale, uno di essi giustificava l’aborto dei bambini disabili in quanto «mettono a dura prova il sistema sanitario nazionale». Lo stesso motivo, ha spiegato Lawson, usato per giustificare gli «aborti selettivi in India, in quanto nella maggior parte degli stati indiani le femmine sono viste come un peso economico». Si potrebbe replicare che la gente soffre di sindrome di Down ma non dell’essere donna. «Veramente? Mi chiedo quando il National Screening Committee avrebbe scoperto che le persone con la sindrome di Down “soffrono’ perché hanno tre copie del cromosoma 21 invece di due». Senza contare che uno studio scientifico pubblicato sull’American Journal of Medicine nel 2011, ha concluso che «quasi il 99% delle persone con Sindrome di Down ha indicato di essere felice della propria vita, il 97% si piace di ciò che è al 96% piace il proprio aspetto».

Il commento del padre e giornalista, Dominic Lawson è da incorniciare: «Non si otterrebbe mai una visione così positiva rispetto alla vita dal resto della popolazione. Certamente nessuno tende a dire, come spesso fa mia figlia Domenica: “Io amo la mia vita”». «Eppure», ha proseguito, «i medici insistono, a torto, a parlare di sindrome di Down come se si trattasse di una malattia, come fosse il cancro, quando in realtà si tratta solo di un modo diverso di vita. Mia figlia non ha una malattia contagiosa, non è una criminale: perché è così difficile capirlo per le persone intelligenti? Forse questa è solo una parte della campagna per liberare il mondo dalle persone con la sindrome di Down, per “sradicare” tale condizione, come quel giornale allegramente ha scritto. Ma non è la condizione che verrebbe eliminata, si verificherebbe esattamente con la stessa frequenza tra i bambini non ancora nati: soltanto essi non potranno nascere per unirsi al resto dell’umanità. Il mondo sarebbe un posto migliore senza persone con la sindrome di Down? Senza persone come mia figlia?».

Lasciamo aperta la domanda, attendendo una risposta sopratutto dagli ipocriti che celebrano le Giornate per l’inclusività dei disabili e poi tacciono imbarazzati o contrariati davanti alle iniziative legali per vietare l’aborto sui bambini affetti dalla sindrome di Down, come è avvenuto recentemente nel per nulla progressista -per fortuna- stato dell’Indiana.

La redazione

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11 commenti a Davvero il mondo sarebbe un posto migliore senza queste persone?

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  1. Engy ha detto

    Il mondo non E’un posto migliore senza le persone Down.
    Purtroppo il condizionale è quasi superfluo, dato che di bambini down io in giro non ne vedo più.
    La selezione degli esseri umani, trattata troppo spesso con cinica superficialità, non mi pare proprio indice di mentalità solidale e progressista, ed è comunque illusoria, dato che oggi nasci sano e domani ti puoi ritrovare malato gravemente.
    E non credo che la scienza medica riuscirà mai a mettere la parola fine sull’individuazione – a livello prenatale – di tutte le malattie; quando anche dovesse esserci quel giorno in cui si potrebbe pensare a un simile traguardo, di sicuro il giorno dopo spunterebbe fuori una nuova malattia genetica rara.
    Siamo passivi totalmente – e parlo a partire da me – nei confronti dei miliardi che si spendono in armamenti e abbiamo rinunciato a chiedere a gran voce di risparmiare quei soldi per una assistenza sanitaria che si faccia carico in maniera soddisfacente anche delle disabilità, non lasciando, come succede ora, le famiglie sole a gestire quotidianamente i loro drammi.

  2. Corrado Luciani ha detto

    Il problema ovviamente non è tanto dei bambini down quanto dei bambini con gravi handicap. Nel caso di un aborto praticato per non accollarsi l’onere di una assistenza particolarmente gravosa non so se sia più colpevole la famiglia che lo pratichi o l’intera società che non assiste adeguatamente la famiglia con figli disabili.

    • Li ha detto in risposta a Corrado Luciani

      Ragazzi down e adulti ne vedo in giro. Sapete, come ho già detto in passato, la sindrome ha più stadi. Ci sono più gravi e meno gravi. E la società vuole condannarli come se avessero l’ebola.
      Una donna che decide di abortire per la trisomia non sarà mai una buona madre.
      Potrà anche vincere il nobel per la maternità poi, ma avrà sempre quell’oscurità causata dall’infanticidio.
      Ho già parlato in passato di esempi di down che hanno spiccato il volo.
      Insegnante di danza, direttore di orchestra, suonatore di chitarra e pure cieco.
      Cercate e troverete come vivono le loro vite.
      Sapete, poi i down hanno da dare un sacco di affetto. Una cosa che ti tocca. Specie con abbracci improvvisi.

  3. Marco N. ha detto

    Vi dirò però che, proprio per i precisi motivi riportati dall’articolo (ipocrisia di chi dice di battersi per valori come l’inclusività, e nel contempo si occupa di aborto spacciandolo per salute riproduttiva) a me mette molto a disagio la presenza di Mons. Marcelo Sanchez Sorondo, come Presidente – Cancelliere della Pontificia Accademia di Scienze Sociali. Qui le sconcertanti parole (verrebbe da dire “arrampicate sugli specchi”) con cui il Monsignore ha tentato di difendere il contributo e l’appoggio dato a persone, come Jeffrey Sachs (invitato anche in Vaticano), forti sostenitrici di quella “salute riproduttiva” dietro cui si maschera l’aborto: http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=17&id_n=38777 . A scanso di equivoci preciso che il Monsignore fa parte della Pontificia Accademia dal 1998, quindi benché egli sia argentino Papa Francesco non c’entra con la nomina ad essa. Vero è che mi piacerebbe che il Papa attuale si interessasse più da vicino in modo critico degli interventi di Mons. Sorondo.

  4. giorgio baldrati ha detto

    il mondo migliore possibile e` quando si attua la volonta` di Dio ,l` autore della vita , che da“ ad ogni vita un valore
    particolare e assai grande e non vuole che alcuna vita vada perduta. Egli e` con la vita e per la vita , poiche` in ogni vita
    Egli pone le sue speranze e le sue promesse. Dio legge nei cuori, conosce i nostri pensieri prima ancora che vengano espressi e
    l` anima di un down , puo` essere una anima limpida e gradita ai suoi occhi. l`assistenza ad un down e`opera di grande misericordia
    gradita al Signore ,poiche` il regno dei cieli non e`negato ad alcuno . Luca 10: 21 “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e
    della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è
    piaciuto.” e il Signore non fara` mancare il suo aiuto a chi ricorre a Lui nel compiere tale opera .

    • Engy ha detto in risposta a giorgio baldrati

      secondo me la tua impostazione è sbagliata, perchè non tutti credono in Dio, non essendo d’altra parte tenuti/obbligati a farlo.
      Parlo per me, che non sono atea, ma mi definisco agnostica/indifferente.
      Ci sono comunque questioni “etiche” che prescindono da un discorso di fede, questo non mi stancherò mai di dirlo, nel momento in cui invece ci si ostina a rimbalzare certi argomenti tra credenti e non credenti.
      E sempre secondo me le discussioni su questi temi, per essere veramente fruttuose, dovrebbero essere fatte da un punto di partenza il più possibile super partes.
      A questo proposito, per spiegarmi meglio, riporto integralmente un passaggio di un pezzo che Marco Travaglio aveva scritto a suo tempo in occasione della notizia del suicidio assistito di Lucio Magri (una delle rarissime volte in cui ho apprezzato questo giornalista):
      “Sulla vita e sulla morte, da credente, ho le mie convinzioni, ma me le tengo per me perché, da laico, non reputo giusto imporle per legge a chi ha una fede diversa o non ce l’ha. Dunque vorrei parlarne dai soli punti di vista che ci accomunano tutti: quello logico, quello giuridico, quello deontologico e quello pratico”.

      • Andrea VCR ha detto in risposta a Engy

        Un mondo che permette l’eugenetica (e l’aborto) è un mondo che legalizza l’omicidio, è quindi un mondo malvagio ed infelice.
        Viva Cristo Re

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Andrea VCR

          Concordo. È completamente assurdo il concetto di “diritto all’aborto”, come se fosse un diritto civile. Tale possibilità dovrebbe esistere solo nei casi in cui sia necessaria per salvare la vita della madre (visto che non la si può obbligare al sacrificio nè chiamarla peccatrice se non se la sente, anche se le donne che si sacrificano sono sante) e non in altri.

  5. Dario* ha detto

    A parte l’atrocità disumana del concetto, forse non si rendono conto che c’è una differenza abissale tra “eliminazione della sindrome di Down” ed “eliminazione di tutte le persone affette dalla sindrome di Down”. Nel secondo caso infatti la sindrome continuerà ad esistere, non è mica come debellare una malattia infettiva in cui, rimossi tutti i casi esistenti sul pianeta, c’è una ragionevole probabilità di averla debellata…

    • Vincent Vega ha detto in risposta a Dario*

      È proprio così. È chiaro che nessuno si augura o spera di avere un figlio down, ma se viene concepito non esiste che uno allora possa dire “lo ammazzo”.
      È un’assurdità.

      • Li ha detto in risposta a Vincent Vega

        Mi spiace Vincent ma gli aborti selettivi sono una realtà globale : si fa per avere un figlio del sesso desiderato, figurarsi per uno malato.
        Però al mondo nessuno che gridi a ripetizione che è un concetto nazista.
        Tutti pronti a gridarlo solo per le cose che gli interessano.

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