L’omofobia non esiste: nessuna “lezione choc” al Pininfarina

CaramicoAncora una volta nessun caso di omofobia: nel mese di ottobre c’è stata la diffamazione mediatica dell’insegnante di religione dell’istituto Pininfarina di Moncalieri, Adele Caramico, dopo che un suo studente omosessuale, attivista minorenne di Arcigay, l’aveva denunciata a “Repubblica” accusandola di aver definito malati gli omosessuali.

La gran cassa Lgbt era scattata come al solito a reti unificate, contro la Chiesa, i cattolici e -sopratutto- contro la prof.ssa Caramico. Insulti e minacce su Facebook, accuse di ogni tipo sui media fino alle esplicite richieste di licenziamento della donna, madre di tre figli. Perfino mons. Nosiglia, arcivescovo di Torino, era intervenuto imprudentemente, credendo arbitrariamente ai giornalisti e non alla docente di religione che, nel frattempo, spiegava quanto era accaduto su “Repubblica”. Si chiama “soggezione mediatica”, una forma di timore che un pastore cristiano, proprio perché cristiano, non dovrebbe mai avere.

Tuttavia, anche in questo caso, non c’è stato alcun caso di omofobia, come ha riportato proprio “Repubblica” che aveva avviato la macchina del fango. L’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte, in una nota congiunta con lo stesso istituto Pininfarina, in seguito agli «accertamenti eseguiti dal professor Stefano Fava, dirigente scolastico dell’istituto» e dopo aver sentito gli alunni della classe, lo studente protagonista della discussione con la docente e la stessa professoressa Adele Caramico, ha concluso che «la lezione di religione è iniziata regolarmente, con la richiesta agli studenti di scrivere delle riflessioni sulla bioetica e, in seguito ad una loro insistente richiesta formulata circa mezz’ora dopo, la professoressa ha affrontato in modo appropriato il tema dell’omosessualità. Il dialogo è proseguito con un gruppo di due o tre ragazzi, mentre il resto della classe procedeva con lo svolgimento del compito assegnato. Le diverse posizioni emerse durante la conversazione rispecchiano il dibattito corrente nella società italiana circa il tema in discussione. Dalle testimonianze dei ragazzi si riscontra che il dialogo si è svolto con serenità, con toni e termini propri di un ambiente scolastico e della sensibilità degli studenti». Non si sono evidenziati, aggiunge la nota, «fenomeni di coercizione o proselitismo da parte della professoressa, che durante il dialogo non ha abusato del proprio ruolo né ha tenuto comportamenti offensivi, ma ha svolto la propria funzione educativa nel rispetto dei diritti e della dignità degli studenti».

Ad accodarsi alla diffamazione –ne avevamo parlato anche noi– anche il prete mediatico don Mauro Leonardi il quale, spinto dall’ebrezza dell’esibizionismo, ha scritto un articolo delirante sull’obbligo dei cattolici di obbedire alle indicazioni dell’OMS: «alle affermazioni dell’Oms, ci deve stare, perché se no, non sta nel mondo». Purtroppo, ha continuato, «in ambiente cattolico – come ha dimostrato la lezione choc della prof di religione all’istituto Pininfarina – c’è ancora chi non accetta le conclusioni scientifiche della comunità medica mondiale perché convinto che la lobby omosessuale “dirige tutto” e che quindi le convinzioni dell’Oms non sono attendibili». Oltre al fatto che l’OMS afferma anche che i transessuali siano malati di mente e che ai bambini di 3 anni vada insegnata la masturbazione infantile -dunque lo accetta anche don Leonardi, avendo dichiarato che “alle affermazioni dell’OMS ci dobbiamo stare se vogliamo stare nel mondo”- quella della prof.ssa non fu affatto una “lezione choc” e il prete mediatico l’ha dunque accusata ingiustamente di frasi che non sono state nemmeno pronunciate. Diffamazione che certamente è quella che ha ferito maggiormente la docente di religione, proprio perché arrivata da un sacerdote cattolico.

Mentre attorno alla prof. Caramico cresceva la solidarietà da parte di docenti e studenti, che hanno persino lanciato una raccolta firme in sua difesa, da nessun diffamatore oggi è arrivata alcuna scusa, così come non è arrivata dagli onorevoli Andrea Marcucci Monica Cerutti, che hanno creato addirittura una interrogazione parlamentare sul caso, mentre l’on. Silvio Viale si è spinto a chiedere di sottoporre l’insegnante incriminata ad una “rieducazione” Lgbt. Le scuse non sono nemmeno arrivate da don Leonardi, misericordioso con i lontani e disinteressato al rispetto dei vicini. Imbarazzante la sua intervista di ieri in cui ha affermato di “essere vicino” alla prof.ssa Caramico, addirittura paragonandola a San Paolo quando fu flagellato. Peccato che sia stato lui stesso a flagellarla pubblicamente e ad accusarla ingiustamente. Quando l’intervistatore ha cercato di farglielo capire (nell’ultima domanda), il prete mediatico, non volendo e non riuscendo a chiedere scusa, ha sorvolato cambiando argomento. Questi sono alcuni dei pastori che la Chiesa si ritrova oggi e, purtroppo per noi cattolici, sono gli unici a cui viene data visibilità da parte dei media.

Ritornando al caso, un’altra dimostrazione di come in Italia non esista alcun fenomeno omofobia, al di là di sporadici fatti come purtroppo per tutte le minoranze. Tutti i casi sollevati dai media si sono puntualmente rivelati come bufale: finto fu il caso di omofobia alla discoteca “Just In” (accusato, di conseguenza, per diffamazione il presidente di Arcigay Verbania, Marco Coppola, che aveva avviato il caso, sempre denunciando su “Repubblica”), bufala Lgbt anche il caso del licenziamento dell’insegnante lesbica dall’istituto cattolico, bufala Lgbt anche il caso dell’uccisione del parrucchiere omosessuale Daniele Fulli, così come il caso del ragazzo dai pantaloni rosa, il caso del tentato suicidio di un sedicenne omosessuale dell’Istituto Tecnico Nautico “Colonna”, il caso del suicidio del giovane Andrea. Così come miriadi di altri casi, praticamente tutti quelli che si sono letti in questi anni sui quotidiani e che abbiamo puntualmente ricostruito nel nostro apposito dossier.

La redazione

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74 commenti a L’omofobia non esiste: nessuna “lezione choc” al Pininfarina

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  1. Li ha detto

    E mentre attendo schiere di omo e progay a berciare gli rispondo di andare dove maltrattano veramente i gay:

    http://voxnews.info/2014/11/25/isis-lapida-due-omosessuali/

    Forza, correte e se riuscite a tornare fatecelo sapere.

    Ma lo volete capire che non è il cristianesimo a tarpare le ali alla comunità lgbt (semmai il contrario), ma gli estremismi? Avete scelto la strada del chiudere la bocca proprio a chi potrebbe siutarvi a vivere e preferite tendere la mano a chi preferisce vedervi morti o come parte del proprio harem segreto senza diritti, trattati nemmeno come umani. Mi spiace davvero per voi. 🙁

    • gladio ha detto in risposta a Li

      Bisognerebbe inserire nel Codice Penale anche il reato di ” eterofobia ” questo si che avrebbe un senso.

      PS: ci mancava pure il pretaccio gay friendly per andar bene…

    • Marco S. ha detto in risposta a Li

      Sono d’accordo, Li.
      Il progetto di distruzione fisica e morale dell’uomo, che in questo momento mi pare si stia servendo anche dei movimenti LGBT, ritengo arrivera’ poi a ritorcersi contro di loro, non appena avranno “assolto alla loro funzione”.
      Perché anche questo movimento e’ composto da persone, quindi inevitabili obiettivi di questa, chiamamola, “operazione”.

      Panta rei.

      I comunisti degli anni’50, per altri versi, erano un pericolo mortale per l’uomo e la sua liberta’.
      Pensiamo pero’ a cosa avrebbero risposto allora, se avessero loro proposto di estendere il matrimonio agli omosessuali.
      Se eri in Russia, probabilmente finivi direttamente al gulag, come borghese corrotto e debosciato : )
      Basti pensare allo scandalo che desto’, all’interno dello stesso PCI, la “storia” tra Togliatti, gia’ sposato, ed una giovane Nilde Iotti (che tra l’altro, mi pare abbia liberamente ispirato il noto episodio in “Don Camillo”, nel quale la fedelta’ coniugale di Peppone oscilla paurosamente, senza pero’ cedere, sotto gli “attacchi” di una giovane militante venuta dalla citta’ 🙂

      Panta rei.

      Quelli che oggi sono l’avanguardia del “sol dell’avvenir” domani saranno probabilmente messi da parte, se non saranno qualificati come “reazionari”, ed altri incredibili slogan, che oggi non oso e non voglio osare nemmeno ad immaginare, diventeranno l’ordine del giorno.

      Solo la “sottile linea rossa” della Chiesa mi pare difenda il crinale che separa l’uomo dalla Morte e dall’autodistruzione.
      Una linea sottile, che sembrava e che sembra destinata alla sconfitta.
      Una linea che sembrava e che sembra poter cedere, solo con un minimo sforzo in piu’.

      Ma intanto e’ ancora li’.
      Da secoli e’ ancora li’.
      Malgrado i cristiani, grazie a Gesu’ Cristo.

      • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

        malgrado i cristiani, grazie a Gesù Cristo
        Questa è la parte che preferisco del tuo post, post che condivido in pieno

        • Marco S. ha detto in risposta a Dario*

          “malgrado i cristiani, grazie a Gesù Cristo
          Questa è la parte che preferisco del tuo post, post che condivido in pieno”

          Forse e’ piu’ convincente, perché e’ la parte “autobiografica” : )

  2. Sebastiano ha detto

    Tale Mauro Leonardi “sacerdote cattolico”?
    Non esageriamo, tuttalpiù è druido di se stesso e delle fanfaluche di cui si riempie il cervello.

    • Dario* ha detto in risposta a Sebastiano

      Tu non ti stai dimostrando meglio però dato che un cattolico degno di questo nome porterebbe sempre un minimo di rispetto per un ministro di Dio, indipendentemente dal comportamento più o meno degno di quest’ultimo

      • Marco S. ha detto in risposta a Dario*

        Se i brani citati corrispondono al pensiero globalmente espresso a suo tempo dai presbiteri citati, mi permetterei di osservare che sarebbe molto piu’ facile avere rispetto dei nostri pastori se, almeno nei casi dubbi, esercitassero un pregiudizio a favore del loro gregge e non, magari, contro di esso.

        In tutti gli ambiti umani la stima, e quindi l’onore e l’onere di guidare una comunita’, bisogna guadagnarseli sul campo, al di la’ dei galloni e delle delibere dei CDA.

        Ma la Chiesa, in effetti, non e’ un ambito solo umano: non ci sono solo i pastori ed il gregge, ma c’e’ anche Gesu’ Cristo.
        Portando rispetto a loro, malgrado eventuali mancanze ed infedelta’, lo portiamo a Gesu’ Cristo.

        • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

          Infatti qui nessuno dice che si è obbligati a stimarlo, però il non stimarlo non rende lecito l’offendere lui e la carica che ricopre. Giudicare le azioni è un conto, giudicare la persona o, come in questo caso addirittura la legittimità della sua ordinazione, è tutta un’altra cosa…

          • Marco Marinozzi ha detto in risposta a Dario*

            in alcuni casi determinati comportamenti portano alla cosiddetta “scomunica latae sententiae”. Quindi a volte gli atti, rispettando la dignità della persona, portano a pene inevitabili e di conseguenza a giudizi.

            • Dario* ha detto in risposta a Marco Marinozzi

              Ammetto di non conoscere la persona in questione ma non credo proprio che questo sia il caso, mi si contraddica se sbaglio, ma non direi che il sacerdote in questione abbia commesso azioni da scomunica

      • gladio ha detto in risposta a Dario*

        Permettimi Dario, un conto è il rispetto per un ufficio. un altro è quello per la persona ; quest’ ultimo va guadagnato sul campo.

        L’ indimenticabile Giovannino Guareschi nel suo libro ” Don Camillo e i giovani d’ oggi” fa fare ad uno dei suoi personaggi la seguente riflessione riguardo ai ministri di Dio : in risposta all’ affermazione che ” un prete è anche un uomo ” questo personaggio replica: ” Un prete è qualcosa di più di un uomo… o qualcosa di meno, dipende…”

        • Dario* ha detto in risposta a gladio

          Se permetti il rispetto per l’ufficio è proprio ciò che manca nel post di Sebastiano. Premetto che io non sono certo immune dal criticare alcuni sacerdoti però so di sbagliare quando lo faccio (anche se comunque non ci vado così pesante). Un conto è giudicare le azioni ed un conto è affermare che un sacerdote non è un sacerdote. Chi è stato di grazia a togliergli l’ordinazione che Dio gli ha dato? Sebastiano? Tu? Con che autorità?

          • Sebastiano ha detto in risposta a Dario*

            Caro Dario,
            capisco che la mia affermazione – che però voleva avere il sapore di una battutaccia – ti possa aver sconvolto (e in tal caso ti chiedo scusa).
            Non capisco invece la tua faccenda della critica: se un sacerdote sbaglia (e questo HA sbagliato, non solo in questa occasione ma anche in molte altre) non vedo perché dovrei omettere di criticarlo. A vedere il comportamento di molti preti, tutti protesi al rispetto del politically correct, inchinati al pensiero unico e rigidamente osservanti di quanto afferma l’OMS (manco fossero le Sacre Scritture, e talvolta in aperto e fasullo contrasto con Esse), la libertà in questione diventa un dovere. Che forse dovremmo esercitare meglio e di più.

            • Dario* ha detto in risposta a Sebastiano

              Caro Sebastiano,
              non ti preoccupare, per sconvolgermi ci vuole ben altro, era solo che per come la vedo io ti sei lasciato trasportare troppo dall’emotività e sei andato un po’ oltre 😉
              Premetto che un santo (credo S.Giovanni Bosco ma su questo non sono sicuro) ha detto: Se non puoi parlare bene di un prete allora taci.
              Sembra un’esagerazione ma se leggi le vite dei santi troverai che tanti di loro hanno fatto attestazioni simili. La responsabilità, il fardello e la dignità che riceve un uomo nel momento della consacrazione sono estremamente grandi, se ci pensassimo su di più non li prenderemmo tanto sottogamba (e guarda che non ti voglio fare la predica dal pulpito, anche io sono decisamente difettoso in questo senso).
              Per quanto riguarda il giudicare (e questo vale al di là del fatto che uno sia sacerdote o meno), nessuno può arrogarsi di giudicare un altro essere umano perché solo a Dio spetta farlo. E’ sacrosanto giudicare le azioni delle persone, il fatto di avere buon giudizio è anzi una gran qualità, ma è sbagliatissimo giudicare le persone.
              Cercherò di spiegarmi meglio. Se tu avessi scritto che tale Mauro Leonardi si comporta più come un druido che come un sacerdote avresti giudicato le sue azioni. Dicendo che è un druido hai giudicato lui.
              La stessa differenza che se uno ti dicesse “ti comporti da stupido” oppure “sei uno stupido”, noterai come la seconda frase implichi una condanna nei tuoi confronti. Sembra una banalità ma le cose sono radicalmente diverse. Disprezza pure gli errori di chiunque ma non disprezzare mai un tuo fratello perché come giudichi sarai giudicato.
              Un’ultima considerazione. Prima di giudicare una persona (ok, ho già scritto che non va fatto e non sto ritrattando, ti sto dando un altro elemento da considerare) fermati e pensa che tu non sei nella stessa situazione di chi giudichi. Che ne sai di uno cosa sta passando, di cosa gli sta accadendo intorno, di cosa lo sta condizionando, di che tentazioni sta affrontando? E’ facile giudicare ma pensa al male che puoi fare con un giudizio frettoloso, la lingua ferisce più della spada.
              Concludo con il linkarti questa pagina piena di citazioni di santi riguardo alla dignità sacerdotale. Anche io una volta la prendevo alla leggera, poi ho dovuto ricredrmi

  3. beppino ha detto

    Ci siete andati un po’ duri con Don Leonardi, ma probabilmente ci sta… nella migliore delle ipotesi le sue affermazioni evidenziano o una conoscenza superficiale ovvero una “presunta” conoscenza (ma in realtà incompleta) di chi effettivamente “tira le file”, di chi effettivamente costituisce la “testa pensante” e soprattutto di come vengono operate le scelte con implicazioni etiche all’interno della OMS.

    • gladio ha detto in risposta a beppino

      Dal momento che l’ omosessualità è stata depennata dal novero delle patologie (Alla cosa è stata data una tale risonanza che perfino le rape nei nostri orti ne sono a conoscenza )e dal momento che l’ OMS è un organismo che si occupa di questioni sanitarie , qualcuno ( forse don Leonardi ) potrebbe spiegarmi cos’ ha a che fare tale organismo con i gay, le lesbiche, l’ omofobia e via discorrendo?

      Vada che se ne occupino le varie organizzazzioni per i ” diritti civili “, la CIA, il KGB, le Pro Loco, ma l’ OMS ?

      • Li ha detto in risposta a gladio

        Beh sai, l’OMS è un’organizzazione che di curativo ha ben poco: è una copertura per la politica mondiale. Basti pensare al recente caso del Kenya dove il clero e i dottori hanno scoperto che il vaccino dell’OMS era in realtà sterilizzante. Hanno potuto evitare migliaia di donne sterilizzate (chissà fino a quando, però).

        Il fatto poi che l’OMS sia una branca dell’ONU dovrebbe già dire tutto. La fatidica organizzazione con la M maiuscola dirige tutto. Questo lo credo io, ma vi lascio a riflettere sul fatto che le gogne mediatiche sono solitamente contro chi va controcorrente al pensiero dell’ONU, dell’OMS, della UE.

        E’ una dittatura, e lo dimostra il fatto che ad essere punite sono sempre le persone che non ci stanno ad adeguarsi alle regole.
        L’esempio tedesco insegna:

        http://www.losai.eu/intervista-shock-mia-figlia-ha-saltato-2-ore-di-ideologia-gender-e-mi-hanno-arrestato/

        La maestra, i genitori…tutte queste gogne insegnano che se non stiamo attenti finiremo come l’Inghilterra, con la ronda islamica. Ce l’aveva anche la Germania, ma lì la gente si è lamentata e sono riusciti a toglierla. Qui in Italia non si potrebbe: saremmo tutti accusati di islamofobia, oltre che di omofobia.

        Solidarietà con la professoressa, che non ho capito è stata licenziata? Trasferita? Ho letto l’articolo ma non era chiaro.

        • gladio ha detto in risposta a Li

          Cara Li, spacciare uno sterilizzante per un vaccino antitetanico con un’ operazione di così vasta scala aprofittando oltretutto dell’ arretratezza culturale , sociale ed economica di una popolazione è una cosa che grida vendetta al cospetto di Dio.

          A mio modesto avviso esistono tutti gli estremi per catalogarlo come
          ” crimine contro l’umanità ”

          Più doloroso ancora è constatare che certi sacerdoti antepongono le indicazioni di quest’ organizzazzione criminale ( l’ espressione è forte ma è così ) a quelle che la loro coscenza di consacrati dovrebbe loro suggerire trasformandosi così da ministri di Dio a ministri di Satana.

  4. Enrico ha detto

    Orrore degli orrori: tutto questo è puro orrore!!!

  5. Menelik ha detto

    Per me chi ne esce moralmente con le ossa rotte da questo ennesimo episodio di caccia alle streghe, sono:
    i signori Nosiglia e Leonardi.
    Il ragazzetto attivista, per adesso mi fa solo pena; ci sono le carte in regola, però, perché tra qualche anno possa diventare un inquisitore di streghe.
    I politici di varia estrazione che hanno cercato di cavalcare la storiaccia: dei miseri burattini.

    • Li ha detto in risposta a Menelik

      I politici di varia estrazione che hanno cercato di cavalcare la storiaccia: dei miseri burattini.

      Questo dipende dal gradino d’importanza che hanno.

      Nessun caso di omofobia, solo tanta eterofobia.

    • Marco S. ha detto in risposta a Menelik

      Secondo me e’ anche grave che, di fronte ad un sedicenne che accusa ed una (presumo) quarantenne, che a sua volta smentisce, magari anche partendo da un retroterra umano e professionale impeccabile, si dia piu’ peso alle parole del ragazzo.

      Premesso ovviamente che la verita’ e’ una sola e che una quarantenne che mentisse sarebbe socialmente molto molto piu’ censurabile di un ragazzino, proprio per questo non capisco perché chi si ostina a dare giudizi sommari, non abbia un pregiudizio favorevole verso l’insegnante, ma l’abbia invece verso l’allievo !

      Preso atto dell’esito dell’inchiesta, cosi’ come l’avete riportato, mi pare che questa linea, avendo maggiori probabilita’ di corrispondere alla realta’, ha finito di confermarsi tale.
      Sposandola era quindi meno probabile esporsi a figure barbine che, purtroppo, invece mi pare taluni abbiano fatto.

      Capisco quindi coloro che devono, ad ogni costo, cogliere spunti per suonare la grancassa della persecuzione contro il movimento LGBT.
      Cosi’ magari da permettere all’on. Scalfarotto di introdurre la sua proposta di legge, parlando di un’Italia “funestata” da episodi di “omofobia” e “transfobia”.
      Ma gli altri…………….:(

      • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

        In parte sono d’accordo con te, in parte devo però dire che, per come va la scuola italiana, anche io di primo acchito sono sempre propenso a schierarmi dalla parte degli studenti (parlo in generale, non in questo caso), ne ho viste troppe per conservare una buona opinione degli insegnanti come categoria…

        • Marco S. ha detto in risposta a Dario*

          Beh, mi pare che adesso cominci anche a vederne qualcuna riguardo agli studenti “come categoria” ; )

          • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

            Non è che io sia cieco in tal senso, è solo che gli studenti ai miei occhi hanno sempre tendenzialmente il ruolo di vittima, cosa che solo raramente è ascrivibile agli insegnanti (questo caso ne è un esempio ma, diciamocelo, è una mosca bianca)

            • Li ha detto in risposta a Dario*

              Oggi come oggi uno studente non è così vittima: sono finiti i tempi delle ragazze pudiche ad ogni angolo e dei bravi ragazzi educati: c’è una cultura dell’irrispetto da fare paura.

              Proprio perchè minori è facile dargli ragione, ma solo quando fa politicamente comodo.

              • Marco S. ha detto in risposta a Li

                Sono d’accordo.
                Il contemporaneo sfascio della scuola e della famiglia e’ stato catastrofico.

                Oggi l’insegnante mi pare essere l’unica figura professionale il cui lavoro puo’ essere criticato dal primo pinco pallo che passa, solo perché questi ha il prestigioso titolo di “genitore”.
                Come se cio’ bastasse a renderlo esperto di pedagogia e didattica….
                Il punto uno direi sia quindi un bella abolizione dei famigerati “decreti delegati”: fuori i genitori dalla scuola.

                Se le famiglie vogliono aiutare i loro ragazzi ed i loro insegnanti, cerchino prima di tutto di stare unite, evitando ai primi grossi traumi ed ai secondi di dover fare da cuscinetto per le paranoie ed i complessi di colpa che i genitori separati riversano sui figli e sui loro insegnanti.

                I miei genitori hanno tenuto unita la famiglia e, vi assicuro, non e’ stata un’impresa facile, come del resto per molti altri genitori delle loro generazioni.
                Ma proprio per questo non avevano complessi di colpa nei miei confronti, anzi semmai forse si consideravano un po’ a credito, anche se a dire il vero non l’hanno mai fatto pesare.

                Gli insegnanti erano i loro alleati, ma se qualcuno di essi non piaceva loro, non avevano bisogno di aprire interminabili polemiche, ne’ riconoscevano di avere la competenza per farlo.
                Semplicemente si informavano e cambiavano scuola, come hanno fatto con me dalla prima alla seconda elementare, perche’ non giudicavano abbastanza “di polso” la maestra.
                I mezzi per “votare con i piedi” ci sono e sono anche i piu’ efficaci.

                Per loro ero un soggetto, un uomo da preparare alle inevitabili difficolta’ della vita, non facendomi mancare l’affetto sostanziale (che non e’ chiamare il figlio “amore”, scrivere il suo nome a caratteri cubitali sul lunotto della macchina o “dare una lezione” all’insegnante che si permesso di valutarlo 3), ma e’ dargli una presenza costante ed un sostegno nelle reali difficolta’ della vita.

                • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

                  Beh, vedo con tristezza che anche tu hai ricevuto la tua buona dose di indottrinamento. Come ha detto l’avv. Amato (uno di quelli che hanno difeso la prof. in questione per capirsi) in un suo discorso, la rovina della società comincia proprio quando gli insegnanti vengono posti al di sopra dei genitori, quando i genitori vengono estromessi dall’educazione dei figli. E’ da questo genere di cose che nascono i totalitarismi, i genitori hanno il sacrosanto dovere di tutelare i propri figli dalla scuola di regime.
                  Non so in che mondo viva tu o quanto prosciutto ami tenere sugli occhi, ma se i genitori contestano gli insegnanti spesso e volentieri lo fanno a ragion veduta perché, a parte la visione romanica che ne hai tu, gli insegnanti sono davvero scadenti in Italia. Erano penosamente scadenti quando andavo a scuola io, ora sono molto peggiorati.
                  Gli insegnanti di oggi spesso ne sanno meno degli studenti in molte materie e moralmente sono dei pessimi pessimi esempi. Un ragazzo a scuola oggi ha più probabilità di essere traviato che di imparare qualcosa e guarda che non lo dico per partito preso ma a ragion veduta.
                  Detto questo, io non intendo certo dire, né ho mai inteso farlo (come Li ha travisato), che i ragazzi d’oggi siano dei santi, ma che siano delle vittime è un dato oggettivo. Loro vanno a scuola per essere formati, per imparare. Se ne vengono fuori rovinati perché la scuola insegna loro a masturbarsi a 3 anni, o perché insegna loro che possono essere del sesso che vogliono a scapito della natura, o se insegna loro ideologie di partito, o chissà quali altre amenità loro sono vittime della scuola e del sistema.
                  I ragazzi sono facilmente influenzabili e traviabili per natura, sono in una fase della vita in cui si stanno formando. Se il ragazzo che ha attaccato la prof. è quel povero fanatico che è, è solo colpa di un lavaggio del cervello che ha subito in età più tenera, magari proprio da altri insegnanti (a giudicare da come viene diretta la scuola in questione, magari proprio dai colleghi di quella prof.). Non giudichiamolo con troppa durezza perché lui è vittima del sistema quanto la prof., anzi, lui ne porta cicatrici ben più profonde poveraccio…

                  • Marco S. ha detto in risposta a Dario*

                    Caro Sig.Dario, non credo la metta in buona luce insinuare che chi sostiene cose che non gradisce, debba essere stato automaticamente “indottrinato” da qualcuno (quindi forse costui sarebbe da considerarsi un povero pirla privo di senso critico…;) o che costui debba avere il “prosciutto sugli occhi”.

                    Tantomeno non mi pare logico affermare queste cose senza avere nemmeno provato a conoscere meglio e ad approfondire le ragioni dell’interlocutore.

                    La Sua idea dell’ingresso della democrazia nella scuola non e’ originale, ma e’ stata la base ideologica dei citati “decreti delegati”; ero un bambino, ma ricordo bene la grancassa: “La democrazia entra nella scuola !!!”

                    Quasi che la democrazia, essenzialmente un regime politico, debba realizzarsi compiutamente soltanto pantografandosi in sedicesimo a tutti livelli della societa’: magari anche nell’esercito, nelle sale operatorie, nelle unita’ di pronto soccorso, nella protezione civile, nelle aziende, nelle universita’.. e nella scuola appunto.

                    Ma la politica e’ una cosa, le funzioni dove e’ richiesta essenzialmente una competenza professionale, che si acquisisce solo nel tempo e non si improvvisa, credo siano altro.

                    Ritengo che chi, a suo tempo, promuoveva l’idea della “democrazia nella scuola”, come in moltissimi altri ambiti, avesse ben altri obiettivi di quelli che tu ritieni di leggervi.
                    Ci si stava avvicinando al secondo acme della Guerra Fredda, dopo la crisi di Cuba del 1961, che gli storici moderni cominciano ad individuare attorno al 1984, e l’Italia era un paese devastato da una crisi sociale, indotta anche da un compulsivo assemblearismo ed una malintesa concezione di democrazia (mentre magari la vera democrazia, quella politica, era ben lungi dall’essere compiuta, come stiamo amaramente constatando e pagando ancora oggi).

                    Comunque non voglio allargarmi troppo.

                    Anche partendo dal Suo punto di vista, mi pare che, mettendo sullo stesso piano, nella scuola, i genitori e gli insegnanti, si sia avvilita la professionalita’ dei secondi.
                    Vede…in tutti gli ambiti professionali lo status contribuisce a fare la persona.
                    Una professionalita’ avvilita, non puo’ contribuire a formare una classe tecnicamente preparata: ci saranno certo poche persone eccezionali, di quelle che non si fanno scoraggiare da nulla, ma l’autostima della maggioranza ne risentira’ per forza e con essa la professionalita’.

                    Le scuole elementare e media “antidemocratiche” che ho conosciuto io da bambino, alla fine degli anni ’60, inizio ’70, erano considerate tra le migliori del mondo: fornivano basi solide per il prosieguo degli studi o per il lavoro, senza tanti fronzoli e forse erano tra quelle che avevano prodotto piu’ Premi Nobel al mondo, in rapporto alla loro complessiva popolazione scolastica.
                    L’Italia del “boom economico” era cresciuta basandosi su quella scuola, mentre quella dei “decreti delegati” ha oggettivamente accompagnato l’Italia del declino demografico, politico ed economico.

                    Che in quella scuola i genitori non avessero voce in capitolo e’ una sua rispettabilissima opinione personale: i colloqui ed il dialogo con i genitori c’erano anche allora.

                    E poiché l’Italia era un paese democratico (anche se, contrariamente alla Repubblica Democratica Tedesca, non aveva questo termine nel suo nome ufficiale), nessun preside di una scuola inadeguata avrebbe potuto erigere un “muro di Berlino”, per impedire che i piu’ se ne andassero altrove.

                    Comunque ritengo che la scuola avrebbe potuto sopportare anche questa “democratizzazione”, se le famiglie fossero rimaste quelle di allora.
                    Nessun genitore si sarebbe infatti mai sognato di mettere in discussione l’insegnante davanti al figlio: se l’insegnante dava un brutto voto, a casa c’era soltanto spazio per “il resto del carlino”.
                    Anche se, ovviamente, poiché gli incapaci o gli stronzi ci sono sempre stati in tutti gli ambiti, a quattr’occhi i genitori soppesavano certo anche le lamentele del figlio, assumevano le loro informazioni e prendevano le loro decisioni.

                    Quindi forse la causa piu’ profonda per la sfascio attuale della scuola, che Lei giustamente tanto disprezza, sono le conseguenze della crisi della famiglia.
                    Una famiglia che forse non sa fare il suo mestiere, ma che forse vuole fare quello degli insegnanti.

                    Ovviamente toccando questi temi non si puo’ “fare la frittata senza rompere le uova”.

                    Io propongo la mia valutazione, ragionando in generale, per vaste tendenze e per grandi numeri.
                    Quindi ogni analogia con persone esistenti o con fatti realmente avvenuti, che non conosco a sufficienza, e’ puramente casuale e non deliberata.

                    • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

                      Forse potevo evitarmi certe frasi tipo quella sull’indottrinamento e del prosciutto (di queste chiedo scusa ma non volevo comunque mancare di rispetto) comunque mi sa che hai almeno parzialmente frainteso quello che scrivevo. L’unica cosa che in fondo ti contestavo era il fatto che tu sembri mettere gli insegnanti su un piedistallo ed incensarli. Non so come fossero gli insegnanti ai tuoi tempi ma di sicuro quelli che ho avuto io e quelli con cui ho a che fare giornalmente sono ben lungi dall’essere all’altezza di tale trattamento. Alla luce di questo ribadisco che trovo sacrosanto che i genitori vigilino sull’operato di questa gente a cui i propri figli vengono affidati, specialmente perché spesso questi ultimi vengono posti in pessime mani. Sul fatto che i genitori siano o meno all’altezza di farlo è un altro paio di maniche, però non mi pare fosse in oggetto della discussione.
                      Detto questo, non mi addentro né in discorsi politici (io aborro la politica, ed è un eufemismo) né sociologici o quant’altro, mi limito ad osservare la realtà e trarne le opportune conclusioni…
                      Per il resto, sicuramente lo sfascio della famiglia produce conseguenze nefaste in tutti gli ambiti della società però non so quanto possa essere correlata all’aspetto a cui mi riferivo. Insomma, un buon insegnante dovrebbe essere tale anche se i genitori degli alunni sono dei delinquenti mentre un cattivo insegnante può tranquillamente rimanere tale anche ha a che fare solo con genitori perfetti

                • Li ha detto in risposta a Marco S.

                  Non capisco cosa ho travisato: la responsabilità è equanime: ci possono essere cattivi genitori come cattivi insegnanti, e lo intendo nel senso morale prima di tutto.

                  Oggi i valori li insegnano principalmente i genitori: è con essi che i ragazzi passano più tempo. Tranne quei giovani che passano con gli amici tutto il tempo. In quel caso è il gruppo, il branco ad indottrinarli.

                  Pessimi insegnanti? Ogni tanto si sente di qualcheduno che si spoglia di fronte alla classe, o che inneggia ad un sesso che scade così nella pedofilia, ma c’è da chiedersi dunque chi ha dato quei “valori” all’insegnante stesso/a?

                  Non parliamo solo di insegnanti incapaci nelle materie, ma anche incapaci di trasmettere valori quali il rispetto delle persone e delle loro idee e della loro religione, l’umiltà, la solidarietà (quella vera, non la roba che ti smercia il pol.corr) e molto altro ancora.

                  Se sono pessimi insegnanti probabilmente hanno avuto pessimi genitori.

                  La ricompensa per chi insegue i valori di un tempo è la persecuzione, la reclusione o la multa: i genitori tedeschi incarcerati insegnano. Tanto più che a saltare l’ora di educazione sessuale è stata la bambina a volerlo fare perchè si sentiva a diagio. E loro glielo hanno permesso. Ma apriti cielo, la scuola (guidata dalla POLITICA), no.
                  Se era l’ora di religione erano gli stessi insegnanti a dire saltala, ci scommetto. E le avrebbero dato anche una medaglia.

                  La lento, eppur veloce, morte del mondo passa attraverso il boicottaggio del cristianesimo.

                  • Dario* ha detto in risposta a Li

                    Ciò che hai travisato l’ho già scritto nel post e cioè che non ho mai pensato che i ragazzi di oggi siano santi e senza difetti come tu sembri contestarmi. Essere vittime ed essere brave persone non sono sinonimi.
                    Detto questo, ci sono i cattivi genitori e ci sono i cattivi insegnanti ma, se è vero che i cattivi genitori nessuno li sceglie, è anche vero che gli insegnanti dovrebbero, a far bene, essere scelti secondo a dei criteri. Non so se ci sia mai stato un tempo in cui ciò si faceva, oggi sicuramente no.
                    Chi trasmette i valori ai giovani è ininfluente ai fini del discorso, io sto parlando del rapporto insegnanti/alunni ed è limitatamente a questo contesto che insisto nel dire che di solito sono gli studenti le vittime più probabili quando di vittime si possa parlare. Gli studenti sono vittime non in virtù del fatto di essere degli angioletti (come tu sembri attribuirmi) ma del fatto che sono, data la loro età, non ancora pienamente maturi e quindi più soggetti a manipolazioni da parte degli adulti (specialmente quelli di cui, volenti o nolenti, devono subire l’autorità a prescindere dall’autorevolezza).
                    Anche chi abbia insegnato i valori agli insegnanti conta poco: sono adulti ed in grado di rispondere pienamente delle proprie azioni. Oltre una certa età decadono le attenuanti. Se fossero adulti responsabili si impegnerebbero a tutelare i ragazzi loro affidati, il problema è che in pochi lo sono.
                    C’è stato un tempo in cui agli insegnanti veniva attribuita una grande importanza ma veniva anche loro richiesto di soddisfare alti requisiti. Un insegnante doveva essere un esempio irreprensibile ed in quanto tale aveva una certa autorevolezza anche a prescindere dalle capacità di insegnamento. Gli insegnanti di oggi sono mediamente penosi sia a livello di capacità di insegnamento che di trasmissione di valori ed i genitori coscienziosi hanno il dovere di tutelare i propri figli onde evitare che le loro menti vengano riempite di spazzatura tritata.
                    La stessa insegnate in questione (a parte il trattamento ingiusto che ha subito e su cui non discuto perché la gogna mediatica è stata vergognosa) ha dimostrato, nella circostanza dibattuta, di non essere all’altezza del ruolo che ricopre, venendo nei fatti messa alle corde in una discussione con un adolescente e dimostrando di non avere, lei per prima, le idee ben chiare al riguardo (basti leggere la sua stessa ammissione in cui si dice abbastanza favorevole alle adozioni gay purché da parte di due donne. Cfr. lettera dell’insegnante ad Avvenire).

                    Sul resto sono d’accordo con te, prepariamoci alle persecuzioni se vogliamo tenere fede ai veri valori, ma non è forse così da che Gesù è venuto nel mondo?

                    • Li ha detto in risposta a Dario*

                      Però io non ho mai detto che i ragazzi di oggi sono angioletti. Ma dove? Se seguono i “valori” che gli insegna la società odierna, così lontana dalla fede e dall’amore allora sono su una pessima via. Ovviamente non tutti, ma basta passeggiare per le strade per rendersene conto.

                      E questo stralcio…

                      Chi trasmette i valori ai giovani è ininfluente ai fini del discorso…

                      Chi trasmette i valori ai giovani NON è ininfluente: senza valori i ragazzi sono come barche nella tempesta. E come ho detto gli insegnanti a loro volta sono stati figli, e trasmettono ai ragazzi quello che la vita odierna gli ha dato. Peccato che non sia sempre buona cosa.

                      Il succo del mio discorso è che colpe si trovani in certi genitori, certi insegnanti e certi ragazzi: tutti innocenti e tutti colpevoli.

                      Un tempo sì che la scuola era maetra di vita, e lo era anche la famiglia. Oggi parecchi ragazzi sono lasciati a sè e seguono l’onda dei loro coetanei, abbandonandosi ai media, alla musica e alle regole del gruppo. Peccato che portino verso direzioni errate. Pilotate.
                      forse essendomi sempre tenuta fuori dal gruppo a farmi i cavoli miei (ero molto più chiusa di quanto lo sia ora, e meditavo sulla vita tenendomi molte più cose dentro), mi ha mostrato da fuori com’è un gruppo nella sua vera natura.

                      Ai ragazzi di oggi direi di NON seguire le stupide regole modaiole e della corrente del gruppo, ma di aprire gli occhi sulla vita, perchè, citando il tuo ultimo pensiero, è così chesi riesce a tenere fede ai valori.

                    • Dario* ha detto in risposta a Dario*

                      Cara Li,
                      vedo che continui a fraintendermi e per giunta stiamo parlando di due cose diverse. =)
                      Per prima cosa due precisazioni:
                      – sono essenzialmente d’accordo con quanto hai scritto solo che io stavo parlando d’altro
                      – So che tu non hai mai detto che i ragazzi d’oggi sono angioletti, non ho mai detto il contrario. Il problema è che neanche io l’ho mai detto, mentre da come mi avevi risposto sembrava proprio che tu avessi inteso così

                      Proverò un’ultima volta a buttarti lì il concetto con altre parole: nessuno è incolpevole ma i genitori ed gli insegnanti hanno la responsabilità dei ragazzi a loro affidati. Se (genitori ed insegnanti) mancano in questo, i ragazzi sono vittime della loro (“loro” inteso come “dei genitori e degli insegnanti”) negligenza. Sei d’accordo di questo?

                    • Dario* ha detto in risposta a Dario*

                      Scusa se aggiungo un’ultima cosa ma mi sono per caso imbattuto in questo video che mi pareva emblematico. Ascolta la risposta e le reazioni della platea alla domanda posta dal relatore. Questi sono gli insegnanti dei ragazzi di oggi. Come si può, alla luce di questo, continuare ad affermare che i ragazzi non sono vittime?

                  • Marco S. ha detto in risposta a Li

                    Mi attacco a Li, perché il post di Dario del 29/11 ore 00.42 stranamente non prevede il link per la riposta.

                    Non voglio indulgere troppo in queste tematiche, in quello che rischia di essere un dialogo tra sordi, visto che nessuno di noi vuole recedere dalle sue posizioni e prendere in considerazione le opinioni dell’interlocutore.

                    Osservo solo che Dario ha scritto:
                    “Insomma, un buon insegnante dovrebbe essere tale anche se i genitori degli alunni sono dei delinquenti mentre un cattivo insegnante può tranquillamente rimanere tale anche ha a che fare solo con genitori perfetti”

                    Beninteso, ragionando in termini statistici e per grandi numeri, il fatto che Lei afferma, cioe’ che non vi sia una relazione tra l’incondizionato sostegno dei genitori e la professionalita’ degli insegnanti, e’ l’esatto contrario di quello che ho affermato e cercato di dimostrare io.

                    • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

                      I link “Rispondi” non vengono più visualizzati oltre un certo numero di risposte per limitare l’indentazione dei post, è una cosa normale. Di solito si prosegue rispondendo all’ultimo post con il link riferito alla conversazione, comunque basta capirsi.

                      Per il resto, onestamente non sono sicuro di aver capito l’ultima parte del post. Comunque sia stiamo divagando, io volevo solo dire che i ragazzi sono vittime dei loro educatori maldestri o in mala fede e che i genitori facciano bene a vigilare. Non sono interessato né qualificato per scrivere come la scuola dovrebbe essere gestita, inoltre non è di mia competenza né ho voce in capitolo quindi semplicemente non me ne curo

  6. Daphnos ha detto

    Una curiosità: quanto avete dovuto zoomare la pagina di R.it per riuscire a leggere il titolo dell’articolo “riparatore”? Mille volte 😉 ?

  7. danieleb ha detto

    Qaulcuno mi sa dire se invece il caso successo a Perugia giorni fa sia una bufala o meno?
    Questo è il link di un articolo di giornate che racconta del fatto per chi non ne fosse a conoscenza:

    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/prof-insulta-e-picchia-studente-essere-gay-brutta-malattia-1068235.html

  8. erie5 ha detto

    Che mondo di bacchettoni, di mangiaostie, di ipocriti e plagiati mentali irreversibili!!!

    • Niky ha detto in risposta a erie5

      Ti stai riferendo a te stesso/a, giusto?

    • EquesFidus ha detto in risposta a erie5

      Hai perfettamente descritto il laicista medio, lo sai, vero? Tra cortocircuiti logici, puritanesimo di bassa lega (come il concetto di “sesso sicuro”, come se normalmente il “sesso” non fosse sicuro), mazzuolamento dei dissidenti nel più puro stile dittatoriale pur professandosi “democratici” credo proprio che corrispondano a ciò che dici, se escludiamo il “mangiaostie”

    • gladio ha detto in risposta a erie5

      … di inquisitori, di crociati, di oscurantisti ,di liberticidi,di pedofili,di bla blabla e bla bla bla…la solfa la sappiamo già

    • Marco S. ha detto in risposta a erie5

      Caro sig.Erie5 la sfido a dimostrare su un piano razionale dove i “mangiaostie” stanno sbagliando.

      Solo dopo potra’ essere, non dico giustificabile e corretto, ma almeno razionalmente comprensibile, l’insulto.
      E’ troppo facile insultare senza confrontarsi.
      E’ la prova piu’ lampante che, in mancanza di argomenti, non resta che questo.

      Con questi insulti a freddo, Lei sta dunque ammettendo che i “mangiaostie” hanno ragione.
      E la cosa non Le piace e quindi pesta i piedi come un bambino viziato.

      La attendo sul terreno del dibattito.

    • Li ha detto in risposta a erie5

      Stai parlando di chi segue il politicamente corretto in tutto e per tutto? Sono d’accordo!

    • andrea g ha detto in risposta a erie5

      Manca un punto esclamativo.

    • gladio ha detto in risposta a Piero

      Non ho parole…non tento nemmeno di cercare quelle adatte…

      A questo punto non ci rimane che guardare il lato positivo della faccenda: cioè l’ autoeliminazione fisica volontaria di un discreto numero di idioti tarati; il che va sicuramente a vantaggio della società.

      • gladio ha detto in risposta a gladio

        …ed in più si tolgono dal ciclo riproduttivo certe tare.

        PS: mi scuso per il cinismo e la durezza ma di fronte a queste aberranti depravazioni…

      • Li ha detto in risposta a gladio

        Le tue parolem Gladio hanno richiamato alla memoria a questa cosa:

        http://it.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones

        Ora, non vi chiedo di guardarla dal punto di vista massonico o di un NWO, ma semplicemente di pensare: lo spopoloamento dell’umanità non passa anche da idee come quelle che ci ha tirato fuori Pero?

        Se poi ci mettiamo accanto la tragedia (per ora evitata) di migliaia di donne che in Africa hanno rischiato la sterilizzazione, di migliaia che l’hanno subita in India…non è questo un qualcosa (chiamatelo come volete) di preparato ad arte dai politici nelle alte sfere?

        Aggiungiamo poi i morti di ebola, aids e altre malattie contagiose, i morti perseguitati dall’IS e da altre confessioni.

        Non ci penserei così se non fosse che sono tanti e tutti assembrati in un arco di tempo comune (non penso al numero, ma solo al fatto che questo genocidio mondiale sta accadendo non in diversi anni, ma tutti insieme).

        E poi mettiamoci pure che anche il tentativo di uccidere la famiglia pare proprio uno spopolamento a livello mondiale. Queste sono le mie impressioni, viste con l’occhio sociologico, non complottista.

        • gladio ha detto in risposta a Li

          Lungi da me, cara Li, l’ idea di proporre una sorta di pulizia eugenetica!

          Le mie parole, idubbiamente intrise da un po’ di cinismo, intendevano dire che se un individuo è talmente depravato da buttare nello sciacquone salute, gioventù e vita ( e poi tirare la catenella dell’ acqua )al solo scopo di godere di uno sfrenato quanto breve periodo di piacere ( quando la malattia diventa poi conclamata e ti consuma un po’ alla volta dal di dentro la si proverà la goduria !)la sua inevitabile prematura uscita di scena costituirà solo un beneficio per la società.

          Tutti quanti, cara Li, abbiamo fatto l’ esperienza di almeno una persona a noi cara sofferente per malattia più o meno incurabile che si tiene aggrappate alla vita con le unghie e con i denti.

          Pertanto chi del dono della salute ne fa cosapevolmento e liberamente strame non deve muovere a compassione: prima toglie il disturbo e megli è per tutti

          • Li ha detto in risposta a gladio

            Non ho detto che siamo a favore della pulizia eugenetica, ma che sta comunque accadendo un certo spopolamento. Ho detto solo che le tue parole mi hanno fatto ricordare la guildestone. Tutto qui. 😉

    • lorenzo ha detto in risposta a Piero

      …”poter far sesso senza profilattico senza dover più pensare al contagio, poiché già contagiati.”…
      Affermare che simili ragionamenti sono tipici di una mente malata è forse omofobia?

    • Li ha detto in risposta a Piero

      Beh, questa è più che altro una deviazione sessuale come voler fare sesso con un morto, un malato terminale o non (ma sempre invalido), la gerontofilia o volerlo fare con chi ha deformità.
      E come mai è partito da un sito gay? Il fatto di volerlo fare senza preservativo comunque l’avevo già intuito: ci sono sensazioni maggiori e maggior mobilità. Per non parlare di altre cose che è meglio non dire. Ci avevo pensato dopo aver letto dell’aumento dei casi di aids tra i gay.

  9. Menelik ha detto

    C’è una notizia che è stata scritta su Tempi, come risposta al loro articolo su questo argomento.
    Molti di voi sicuramente l’avranno già letta:
    pare proprio che quel ragazzetto sia un noto troll che spammava su Tempi.
    E’ assai probabile che io pure ci abbia litigato, visto che contro i troll tendo ad essere piuttosto litigioso.
    L’ha riconosciuto una signora che abitualmente scrive su Tempi.

  10. stella ha detto

    A MBE…se lo dice tempi…

  11. Giovanni P. ha detto

    Vorrei ricordare a tutti che la decisione di depennare l’omosessualità dal DSM “Manuale diagnostico statistico delle malattie mentali” in uso agli psichiatri di tutto il mondo, avvenne per alzata di mano e lo scarto a favore dell’esclusione fu di pochi voti. Il tutto avvenne nel 1973 dopo un’irruzione di attivisti gay nell’istituto dove era riunita la commissione di psichiatri che stava discutendo la questione per la nuova edizione del DSM. Ciò ha determinato una sempre crescente stigmatizzazione di coloro i quali la pensavano diversamente ed ha impedito che si potessero effettuare ricerche serie sulla psicoterapia riparativa che ad oggi viene considerata erroneamente ed ideologicamente
    del tutto inefficace

    • gladio ha detto in risposta a Giovanni P.

      Ritengo che qualsiasi persona, pur non in possesso di lauree in medicina , psichiatria, sociologia o quantaltro ma dotata di comune buonsenso abbia le carte in regola per sostenere che l’ omosessualità sia una vera e propria patologia ( questo detto senza alcun disprezzo, sia chiaro ).

      La capacità di riprodursi fa parte del normale stato fisiologico dell’ individuo sano ; non per niente gli organi sessuali maschili e femminili sono conformati anatomicamente per adattarsi l’ uno all’ altro e non per niente il nostro cervello,stimolato da vari ormoni, ci porta istintivamente a “sfruttare” questa complementarietà attraverso l’ atto sessuale “etero”.

      In caso contrario, cioè quando l’ individuo è predisposto verso l’ atto sessuale “omo ” pur essendo anatomicamente del tutto normale, possiamo dire di trovarci di fronte ad una vera e propria patologia in quanto questo individuo è privo di una “capacità ” che è propria della sua specie ; così come una persona che per cause anche solo psicologiche o psichiatriche non è in grado di emettere suoni, cioè di comunicare ( che è un’ altra caratteristica della specie umana )non può essere ovviamente considerata ” sano “.

      Pertanto il fatto che per stabilire quella che dovrebbe essere un’ ovvietà ( specimente per persone di scienza )si siano dovuti organizzare congressi, simposi e seminari con tanto di delegati da ogni parte del globo terracqueo ed il tutto per finire col sancire un’ autentica stupidaggine è veramente ridicolo.

      • Giovanni P. ha detto in risposta a gladio

        Non mi sono spiegato bene. La commissione era già riunita come accade periodicamente per ogni edizione del DSM, manuale che stabilisce i criteri diagnostici di centinaia di patologie psichiatriche; l’irruzione violenta c’è stata poichè chi protestava sapeva di che cosa si stava parlando in quella sede. E’ successo un putiferio per cui alla fine l’ideologia ha prevalso sul buon senso. Il fatto che sia stata sancita una stupidaggine ti dà la misura di quanto possa essere influente la lobby omosessuale. Più che ridicolo tutto ciò mi sembra tragico (vedi cosa è successo con i preti pedofili e la presa di posizione forte del Papa).

        • gladio ha detto in risposta a Giovanni P.

          Caro Giovanni confesso che ero all’ oscuro di questi particolari.

          E’ significativo comunque che a più di trecento anni dalla morte di Galilei si facciano affermazioni che hanno la pretesa di essere ” scentifiche ” non in base ad un’ attenta osservazione di un determinato fenomeno a cui fa seguito una corretta sperimentazione ma bebsì al grado di violenza delle chiassate messe in scena da alcuni energumini.

          Gli stessi energumeni che, come ad esempio l’ utente Erie5,non perdono occasione di tacciare, dall’ alto della loro ignoranza, Chiesa e cattolici di arretratezza e di ipocrisia.

  12. Li ha detto

    Ultima persona che afferma di voler lasciare il gay lifestyle.

    http://www.tempi.it/la-verita-e-che-io-non-voglio-piu-essere-gay#.VHhgdWeGeuo

  13. Li ha detto

    @ Dario: ora è chiaro. Abbi pazienza perchè a volte mi sembra proprio di non riuscire a capire o di non farmi capire.

    • Dario* ha detto in risposta a Li

      Non ti preoccupare Li, è una cosa che succede a tutti (a me per primo), l’importante è che alla fine ci siamo capiti 😉

  14. Dario* ha detto

    Non si chiude un caso che già se ne apre un altro?
    Prof. di religione proietta film antiabortista, preside e Curia lo sospendono

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